"60 secondi di rumore" per far sentire la voce di chi una voce non ce l'ha più o non riesce a farsi sentire, per dire no alla violenza, in tutte le sue forme, ai soprusi, ai maltrattamenti, per chiedere giustizia, per sentirsi uniti in una battaglia comune che va oltre le differenze. Dalla Rotonda del Lungomare di Taranto oggi questa voce si è alzata, forte, grazie al Flash mob "rumoroso" organizzato la Consigliera di Parità, Sabrina Pontrelli non solo per ricordare tutte le donne vittime di violenza, in ogni sua forma, ma anche per tenere viva l’attenzione su un drammatico fenomeno che rappresenta una vera e propria emergenza sociale.
Un'emergenza alla quale bisogna rispondere tutti i giorni ma che nei sedici giorni che seguono il 25 novembre Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, culminando nella Giornata mondiale dei diritti umani, il 10 dicembre, si caratterizza per le iniziative di sensibilizzazione e di mobilitazione che la violenza contro le donne è anche una violazione dei diritti umani.
“60 secondi di rumore”, ha ricevuto il patrocinio di Comune e Provincia di Taranto, e ha avuto una valenza diversa dal minuto di silenzio che solitamente viene osservato in segno di lutto. Il rumore, infatti, arriva in maniera più diretta al “cervello” delle persone che non possono rimanere indifferenti, è di fatto un diverso modo di comunicare un dato allarmante che non può essere rappresentato dal silenzio.
Alla manifestazione pubblica hanno partecipato le autorità locali, civili e militari, i sindaci dei comuni della provincia ionica, le scuole superiori, le associazioni, i centri antiviolenza, i Comitati Pari Opportunità degli ordini professionali e le sigle sindacali ma l’intento è stato quello di coinvolgere quanti più cittadini possibile.
“E' stata un'occasione per dimostrare che sul nostro territorio è presente una rete di persone, ciascuna con il proprio ruolo, pronta a supportare chiunque si trovi in una situazione di richiesta di aiuto- ha sottolineato la Consigliera Pontrelli-
Un momento di solidarietà, quindi, non solo teso al ricordo di chi non c'è più ma al tempo stesso, un messaggio positivo verso chi non ha ancora avuto il coraggio di ribellarsi ad una condizione drammatica”.
Lu.Lo.