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Giornale di Taranto - GRANDI MANOVRE/ Acquisizione ex Ilva: slitta al 10 gennaio il termine per la presentazione delle offerte
Domenica, 01 Dicembre 2024 13:19

GRANDI MANOVRE/ Acquisizione ex Ilva: slitta al 10 gennaio il termine per la presentazione delle offerte In evidenza

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È ufficiale: la presentazione delle offerte vincolanti per acquisire Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, dall’amministrazione straordinaria è slittata al 10 gennaio dell’anno prossimo. Quasi un mese e mezzo di proroga sulla scadenza che aveva inizialmente fissato il bando dei commissari e che era stato fissato il 30 novembre. La possibilità di un rinvio dei termini si era fatta strada all’inizio della settimana e già allora era stata indicata la data del 10 gennaio. Ma solo nelle scorse ore è arrivata ai commissari di AdI, Fiori, Quaranta e Tabarelli, la formale autorizzazione del ministero delle Imprese al rinvio. I nuovi termini sono stati subito comunicati a tutti coloro che entro il 20 settembre hanno presentato la manifestazione di interesse per l’ex Ilva. Quindici in tutto. Di cui tre concorrono per l’intero gruppo (Vulcan Steel dall’India, Baku Steel Company dall’Azerbajian e Stelco dal Canada, anche se ora passata all’americana Cleveland Cliff), mentre dodici, tra cui Marcegaglia, puntano invece a singoli asset di Acciaierie. Nell’offerta vincolante, gli investitori devono infatti specificare prezzo di acquisto, piano industriale, occupazione, rapporti con la comunità locale, oltre al progetto sulla decarbonizzazione, che è ritenuta prioritaria ai fini della cessione della società. Intanto, per Acciaierie sono in programma due incontri a breve: il 5 dicembre in Prefettura a Taranto per discutere della vertenza aperta dai trasportatori che lavorano con il siderurgico, e che contestano le nuove regole aziendali per il trasporto delle merci, e il 9 dicembre tra sindacati e azienda a Roma per un punto sugli ammortizzatori sociali. Attualmente in Acciaierie vige la cassa integrazione straordinaria per 4.050 dipendenti come numero massimo, ma gli addetti coinvolti nel sito di Taranto, che sta producendo con due altiforni, l’1 e il 4, sono poco più di 2mila.