di Luisa Campatelli
Crede davvero il Pd, non quello nazionale, ma la sua rappresentanza territoriale, che si possa sciogliere il nodo lavoro, salute ambiente, e poi investire e trovare tutti i soldi necessari per rendere l’Ilva di Taranto, stabilimento strategico (cit.Renzi) e intoccabile, modello di produttività ecocompatibile? Crede davvero il Pd ionico che a colpi di decreti si possa annullare la distanza tra ciò che è e ciò che potrebbe diventare l’acciaieria più grande d’Europa? Quante contraddizioni continuano ad emergere, a due anni dall’inchiesta ”Ambiente Svenduto” tra piano politico e piano giudiziario, tra le dichiarazioni rassicuranti, non trionfalistiche (come ha tenuto a precisare l'on.Pelillo in conferenza stampa) ma rassicuranti, di quella parte di democratici che si riconosce nella politica di Matteo Renzi, e le contestazioni inquietanti che la magistratura muove alla famiglia Riva (che vengano usati i soldi dell’azienda per risanare ci sembra il minimo…), ai politici, agli amministratori, ai sindacati….
Nello scontro tra poteri dello Stato, nella contrapposizione politica che si nutre degli errori degli avversari, Taranto sta in mezzo, tirata di qua e di là ma mai salvata, veramente, da un destino che la vuole legata a vita a quelle ciminiere…
Nella sua battaglia in favore delle città in crisi, il presidente del Consiglio ha servito su un piatto d’argento all’opposizione l’occasione (che il consigliere regionale di Forza Italia Arnaldo Sala non si è lasciato sfuggire per denunciare l’ennesimo scippo perpetrato ai danni del capoluogo ionico) per evidenziare che, comunque, a Taranto l’Ilva tocca e il resto va…altrove. A Genova è andata la Concordia, a Piombino saranno smantellate le navi militari e Taranto? Beh, per dirla sempre con Matteo Renzi e il suo tweet di risposta a Cosimo che scriveva “Io lavoro in Ilva sperando che resti aperta” , Taranto ha l'Ilva, appunto, che “è strategica non solo per la città. Buon Lavoro” . Buon Lavoro a chi?