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Giornale di Taranto - AMBIENTE SVENDUTO- APPELLO/ Il presidente sospende l\'anticipo dei risarcimenti alle parti civili
Venerdì, 17 Maggio 2024 15:40

AMBIENTE SVENDUTO- APPELLO/ Il presidente sospende l\'anticipo dei risarcimenti alle parti civili In evidenza

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Il presidente della Corte d’Assise d’Appello di Taranto, Antonio Del Coco, oggi, con un’ordinanza, ha sospeso l’esecutività delle provvisionali nei confronti di tutte le parti civili costituite nel maxi processo sul disastro ambientale di Taranto riferito alla gestione dell’ex Ilva da parte del gruppo industriale Riva, che sino ai primi del 2013 è stato proprietario e gestore degli impianti siderurgici. Le provvisionali sono un anticipo del risarcimento.

    Oggi a Taranto è in corso la seconda udienza del processo di appello “Ambiente Svenduto” che riguarda ex proprietari e gestori della fabbrica, tra cui i fratelli Claudio e Nicola Riva, ex dirigenti ed ex amministratori pubblici tra i quali l’ex presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e l’ex presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido. Le provvisionali furono decise in conclusione del processo di primo grado in Assise avvenuto a fine maggio 2021 (26 condanne nella sentenza). Adesso la sospensione riguarda gli imputati che ne hanno fatto richiesta alla Corte. 

Il presidente Coco, nell’ordinanza odierna, parla di “numerose criticità” contenute nella sentenza di primo grado nella parte relativa alla quantificazione delle provvisionali e sostenendo che essendoci ben 1500 parti civili costituite nel processo “Ambiente Svenduto”, per gli imputati diviene economicamente gravoso pagare un così elevato numero di soggetti, tanto più che se gli imputati venissero assolti, sarebbe poi quasi impossibile riuscire a ottenere la restituzione di quei soldi. Proprio ieri gli avvocati del Codacons a Taranto avevano consegnato, nel rione Tamburi - il quartiere più esposto all’inquinamento dell’ex Ilva -, a 30 parti civili dell’ex Ilva la somma di 155mila euro ottenuta dall’associazione a titolo di risarcimento dinanzi alla Corte d’Assise di Taranto nell’ambito del processo “Ambiente Svenduto”.

    I cittadini, rappresentati nel processo dal Codacons, hanno così un assegno, ciascuno di 5mila euro, a titolo di indennizzo per i danni sanitari subiti a causa delle emissioni inquinanti dell’acciaieria, “risarcimento - ha spiegato il Codacons - liquidato dalla Corte che ha condannato la famiglia Riva e altri soggetti imputati di reati ambientali”. I danni evidenziati dalle parti civili riguardano gravi malattie conseguenti all’inquinamento e alle emissioni della fabbrica dell’acciaio.