Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Doccia fredda dal ministero: non ci sono i soldi per salvare il Paisiello, appello di Annarita Lemma
Martedì, 22 Luglio 2014 15:17

Doccia fredda dal ministero: non ci sono i soldi per salvare il Paisiello, appello di Annarita Lemma In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)

E’ un appello accorato quello che la consigliera regionale del  Pd Annarita Lemma rivolge ai parlamentari, ai consiglieri regionali e gli assessori tarantini.

 

Tutto questo alla luce di quella che la stessa consigliera non esita a definire una doccia fredda giunta con una mail spedita dal ministero per spiegare che non ci sono soldi per la statalizzazione dell'istituto fiore all'occhiello dell'offerta formativa ionica. L’invito ora è quello di fare squadra per salvare il liceo Paisiello. Ma andiamo con ordine.

  <L'eccellenza rappresentata dal liceo Paisiello va salvata- scrive la Lemma- Non è il primo appello. E non sarà l'ultimo, anche alla luce del lavoro sin qui svolto per raggiungere lo scopo. Ma la mail ricevuta dalla segreteria particolare del sottosegretario D’Onghia (dopo i contatti assunti in occasione della sua visita a Taranto) non  può che indurre a lanciare con forza l'invito all'assessore regionale Sasso, e naturalmente alla rappresentanza parlamentare ionica, quindi ai due assessori tarantini Pentassuglia e Nardoni, affinché il salvataggio del Paisiello diventi battaglia unica, istituzionale e trasversale. “In riferimento alla sua istanza relativa all’Istituto Paisiello - si legge nella mail giunta dal ministero - dobbiamo comunicarle che purtroppo, non essendoci disponibilità di risorse, non è possibile accogliere domande di statalizzazione in tutto il territorio nazionale†L'unica forma di salvataggio individuata, dunque, viene scartata dal Miur.> Annarita Lemma ricostruisce i punti salienti di una battaglia che parte da lontano. <In diverse occasioni- scrive- da parte di docenti, genitori e studenti, mi è stato chiesto cosa accadrà del Paisiello e cosa potrei fare. Dal luglio 2013 l'impegno non è certo mancato. La mia interlocuzione istituzionale con la Provincia (timore di una  facile e sbrigativa liquidazione dell'istituto da parte del commissario Tafaro), con la Regione (coinvolgimento degli assessorati competenti e di tutti i consiglieri regionali tarantini), con Montecitorio (appello rivolto a tutti i parlamentari tarantini Pd, Sel, Pdl, Cinque Stelle ora indipendenti. Quindi la lettera al presidente della VI Commissione della Camera). Non sono mancati i contatti diretti con il Ministero, non ultimo l'incontro avuto  con capo di Gabinetto dell'allora Ministro Carrozza, al quale ho consegnato un dossier sul Paisiello. Infine, il già citato incontro col sottosegretario del Miur, la senatrice D’Onghia. L'obiettivo era e resta fermo: salvare una eccellenza dell’offerta formativa tarantina che per effetto del commissariamento prima, e della parziale abolizione delle Province adesso,  rischia di non ritrovare le risorse necessarie per proseguire attività oltre dicembre 2014. Ultimo atto in tal senso- prosegue la consigliera regionale- la presentazione di un ordine del giorno in Consiglio regionale per favorire la  statalizzazione dell’Istituto. Il documento è stato votato all’unanimità con invito a transitare dalla Conferenza Stato/Regioni perché ciò avvenisse. Credo che tutti i nostri parlamentari, adesso più che mai, debbano assumere con serietà e concretezza il problema. Il Paisiello di Taranto va salvato. Così come ritengo- sottoliena la Lemma in conclusione- che tutti  i consiglieri regionali tarantini, assessori compresi, debbano e possano trarre insegnamento da ciò che sta accadendo per l’Ico di Lecce: tutti in campo, dalla stessa parte, per la salvezza di una oggettiva risorsa culturale del territorio. La rete politica salentina ha ottenuto, da parte dell’assessore Godelli, l'impegno a versare 300 mila euro per la sopravvivenza della Ico di Lecce sino al dicembre 2014.>