Gli autotrasportatori di Casartigiani alzano il tiro della protesta verso Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, per le fatture scadute e non pagate. Dopo il presidio di ieri sul piazzale della portineria C della fabbrica, quella da cui transitano i mezzi pesanti, oggi sono stati al varco merci del siderurgico, fermando i camion che fanno la spola tra i pontili portuali e lo stabilimento trasportando le materie prime necessarie alla produzione una volta scaricate dalle navi. Il fermo dei camion, secondo i manifestanti, ha fatto slittare le operazioni di prelievo a bordo dei minerali e ad un certo punto la nave che era in banchina avrebbe chiuso la stiva. Casartigiani, intanto, annuncia che sospenderà la protesta solo il 6 e 7 gennaio, rispettivamente festa dell’Epifania e domenica, per riprenderla poi dalle 7 dell’8 gennaio, giorno in cui é anche programmato il confronto - che viene definito chiarificatore - tra i Mittal, azionisti di maggioranza di Acciaierie col 62 per cento, e il Governo, che è presente nella società attraverso Invitalia, partner di minoranza che detiene il 38. In un documento inviato ai ministri Adolfo Urso (Imprese), Raffaele Fitto (Affari europei, Coesione, Sud e Pnrr) e Matteo Salvini (Trasporti e infrastrutture), Casartigiani, col coordinatore regionale Stefano Castronuovo, scrive che “il settore rappresentato si ritrova al collasso. Già pesantemente colpito dall’amministrazione straordinaria dell’ex Ilva nel 2015, la categoria dell’autotrasporto-trasporto merci, dipendente di Acciaierie D’Italia spa denuncia da mesi il mancato pagamento del fatturato che, allo stato attuale, ammonta a circa 20 milioni di euro. Fatturato comprensivo non solo delle spese sostenute relative al trasporto di materie prime ma, altresì, delle spese di rifornimento carburante, necessario ai fini dello svolgimento dell’attività di trasporto delle materie prime del committente. Il mancato pagamento delle fatture di trasporto si protrae ben oltre i termini di pagamento ex lege”. Casartigian richiama infatti la legge n. 133 del 6 agosto 2008 ed evidenzia che “il termine di pagamento del corrispettivo relativo ai contratti di trasporto di merci su strada non può, comunque, essere superiore a sessanta giorni, decorrenti dalla data di emissione della fattura da parte del creditore”.
Mercoledì, 03 Gennaio 2024 15:51
EX ILVA- TARANTO/ Gli autotrasportatori non pagati fermano lo scarico di materie prime In evidenza
Scritto da Giornalista1
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Economia, Lavoro & Industria
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