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Giornale di Taranto - IMPRESE/ Sorgerà a Grottaglie il primo centro di riciclaggio di pezzi di aerei
Venerdì, 10 Novembre 2023 07:46

IMPRESE/ Sorgerà a Grottaglie il primo centro di riciclaggio di pezzi di aerei In evidenza

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Sorgerà nell’area dell’aeroporto di Grottaglie (Taranto) il primo centro italiano di smontaggio e riciclo degli aerei. Si tratta di un investimento privato di 16 mln di euro. Oggi la presentazione del progetto a Ecomondo Rimini, da parte di Aeroporti di Puglia e delle imprese interessate, presente anche il viceministro del ministero Ambiente, Vannia Gava. Aggiudicata la concessione ventennale a un’Ati guidata dalle pugliesi Ecologica e Cisa, il progetto si basa sul recupero fino al 90% degli aeromobili. Per Antonio Maria Vasile, presidente di Aeroporti di Puglia, in questo modo “Grottaglie si inserisce in un mercato globale, quello dello smantellamento, montaggio e del riciclo degli aeromobili, che nei prossimi 20 anni interesserà circa 15mila aeromobili”. Obiettivo, si spiega, è recuperare e riutilizzare una quota non inferiore all’85-90% degli aeromobili, tra commercializzazione dei pezzi di ricambio e riciclo dei materiali.  L’Ati è risultata aggiudicataria di una procedura per la concessione ventennale da parte di Aeroporti di Puglia. Grazie a un investimento privato di circa 16 milioni di euro che interesserà una superficie complessiva di oltre 18mila metri quadrati, nello scalo aeroportuale del Tarantino è prevista la costruzione di un hangar, lungo 80 metri e largo 82, in cui saranno smontati e “rigenerati” i singoli aerei, nonché la realizzazione di una palazzina magazzino-uffici. Il piano industriale prevede tempi di costruzione di due anni (dopo l’ottenimento delle relative autorizzazioni) e una volta a regime si stima un “traffico” di almeno 12 aerei l’anno fra le tre differenti tipologie in base alla fusoliera (“narrow body”, “wide body” e “regional jet”, ovvero aerei di grandi, medie e “piccole” dimensioni). A Grottaglie potrà essere “rigenerato” un gigante come un Boeing 747 o un velivolo da 100 posti. L’Ati è guidata dalle imprese Ecologica e Cisa di Taranto. Coinvolti anche le imprese Rail&RecycliG e Gesfa, che nell’aeroporto di Grottaglie opera nel ramo cargo. 

L’obiettivo del progetto - è stato dichiarato in sede di presentazione - si colloca in un contesto internazionale che prevede un piano di dismissione di oltre 1.000-1.500 aerei civili l’anno nei prossimi 15 anni con un avvicendamento che vedrà il parco aeromobili in gran parte rinnovato (senza escludere l’eventuale opzione per i velivoli militari). Il ciclo di vita di un velivolo da trasporto non supera i 25 anni e le nuove scelte ambientali da parte dei costruttori dei “giganti del cielo” punta a far volare aerei meno pesanti per risparmiare soprattutto sui carburanti oltre che sui costi di costruzione (fibra di carbonio). A titolo di esempio: un Boeing 747 - ormai destinato alla conclusione del ciclo di vita - pesa oltre 180 tonnellate rispetto a un A 300 che ne pesa 87. Da qui la scelta, ma anche necessità di recuperare quante più parti possibili da un vecchio aereo, reimmetterle nel circuito dell’economia riducendo al minimo la quota destinata allo smaltimento. Grazie al riuso e riciclo dei vecchi aerei, nel centro di Grottaglie è stimato un volume d’affari di oltre 30 milioni l’anno (per una dozzina di velivoli) attraverso il recupero delle componenti di valore (motori, carrelli, sistemi idraulici, freni, ecc.) destinati a pezzi di ricambio (regolarmente “certificati”) e alla vendita del materiale riciclato. Un aereo è composto per il 70% di alluminio, 15% acciaio, 5% rame, 5% titanio, 5% materie plastiche e fibre varie.