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Giornale di Taranto - LA PRIMA A ROMA/ Vanessa Scalera: Palazzina Laf di Michele Riondino un film necessario. Applausi e pubblico in piedi dopo la proiezione
Domenica, 22 Ottobre 2023 08:22

LA PRIMA A ROMA/ Vanessa Scalera: Palazzina Laf di Michele Riondino un film necessario. Applausi e pubblico in piedi dopo la proiezione In evidenza

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<Alessandro Leogrande avrebbe dovuto co-firmare la sceneggiatura, il suo Fumo sulla città mi è servito come linea guida ma ancora più preziosi sono stati i reportage sui reparti lager che Leogrande ha firmato per Internazionale io.

Dal racconto Umè di Cosimo Argentina ho estrapolato una scena e l’ho inserita nel film per omaggiare l’opera letteraria di Cosimo. Nella sceneggiatura c’era già una scena ambientata negli spogliatoi, ho voluto sostituirla con una scena simile descritta nel libro di Argentina>.

Sono le parole di Michele Riondino a proposito di Palazzina Laf, la sua opera prima da regista che  è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma.

Interpretato dallo stesso Riondino, Elio Germano, Vanessa Scalera, co la colonna sonora di Diodato, il film è ispirato alla storia dei 39 lavoratori della Palazzina Laf (laminatoio a freddo),  di Ilva di Taranto, lavoratori scomodi, il cui confinamento rappresentò il primo caso di mobbing di massa in Italia. Ma non solo. 

<Tutto quello che succede all’Ex Ilva - ha dichiarato Riondino in conferenza stampa- o nelle aziende in generale non è materiale di dominio pubblico. Bisogna necessariamente ascoltare diversi punti di visti. Io non ho maturato negli anni di fare questo preciso film bensì l’idea di fare una storia tarantina. Credo che bisogna guardare alla genesi dei problemi e i fatti della palazzina Laf ne fanno parte. Questo film è ideologico, politico e anche di parte se vogliamo ma è un film che racconta fatti incredibili e veri. Noi non ci siamo inventati nulla. L’unica invenzione è legata al protagonista, che è realmente esistito ma è decontestualizzato e messo poi nel contesto di palazzina Laf>.

<Io sto qua da cittadina innanzitutto, sono felice di aver fatto questo film. Era necessario> ha raccontato Vanessa Scalera ricevendo gli applausi dei giornalisti presenti. <Questo - ha dichiarato Anna Ferruzzo- è un grande film, un film importante. Michele Riondino è riuscito nel miracolo di creare un film di denuncia sempre in perfetto equilibrio tra dramma e farsa, come solo alcuni grandi registi italiani del passato sono riusciti a fare. Ci si diverte e ci si emoziona fino alle lacrime con il film di Michele e ai tarantini alcuni  quadri trafiggerano il cuore, come è successo al mio. Non si esce indenni dalla visione di questo film.

Il mio è un piccolo ruolo ma sono felice di far parte di un\'opera indissolubilmente legata alla mia città, alle sue sofferenze, alla sua umanità dolente eppure vitalissima. Questa è un film di cui non ci si dimenticherá facilmente.>

Il film arriverà nelle sale il 30 novembre. Nel cast anche Domenico FortunatoGianni DAddarioPierfrancesco NaccaMichele SinisiFulvio PepeMarina LimosaniEva CelaPaolo Pierobon , Debora Boccuni, Pierfrancesco Nacca.

La critica lo ha promosso a pienissimi voti. 

<Il modo in cui Riondino gioca col tono di Palazzina LAF, tenendo sempre in equilibrio la commedia e il dramma, il grottesco e il surreale, l’astrazione e la denuncia - scrive Federico Gironi su Coming Soon - è il punto di forza principale del film, e la ragione per cui ciò che gli sta evidentemente a cuore, ovvero il risvolto sociale e politico, riesce a funzionare così bene, senza risultare mai pesante o stucchevole per lo spettatore.>

<Palazzina Laf - si legge nella recensione di Mymovies firmata da Paola Casella- segna esordio alla regia di Michele Riondino, ed è un esordio fulminante, che porta con sé non solo la conoscenza approfondita della storia ignobile di ILVA e delle sue ricadute sul territorio tarantino (dove Riondino è nato e cresciuto), ma anche eredità di molto cinema, dalla saga grottesca di Fantozzi fino a alienazione stralunata di La pecora nera di Ascanio CelestiniBrazil di Terry Gilliam e Tony Manero di Pablo Larrain. Più di tutti però il personaggio di Caterino Lamanna, che Riondino si cuce addosso ricavandone la miglior interpretazione della sua carriera, è un poveraccio orgoglioso degno del cinema anarcoide di Lina Wertmuller: un ruolo che negli anni Settanta sarebbe stato interpretato da Giancarlo Giannini, ma che porta con sé anche la rabbia proletaria di Gian Maria Volonté.

Applausi e pubblico in piedi dopo la proiezione di ieri a Roma 

Lu.Lo. 

Ultima modifica il Domenica, 22 Ottobre 2023 12:22