Sui forni elettrici per la riconversione della produzione dell’acciaio nell’ex Ilva “verrà presentata una nuova Autorizzazione integrata ambientale contestualmente da Dri d’Italia e da Acciaierie” e conterrà il piano di decarbonizzazione. Lo ha detto al Festival dello sviluppo sostenibile indetto da Asvis svoltosi alla Camera di Commercio di Taranto, Franco Bernabè, presidente di Acciaierie d’Italia (ex Ilva) e di Dri d’Italia, la società pubblica che costruirà gli impianti del preridotto. “Quella che ha presentato Acciaierie d’Italia - ha spiegato Bernabè - è semplicemente la richiesta di rinnovo dell’Aia così com’é per la continuazione dell’attività degli impianti. Che é essenziale per il mantenimento della produzione e la continuità economica dell’impianto”.
Invece “la nuova Aia che verrà presentata insieme a Dri d’Italia conterrà tutto il progetto. Sarà fatto - ha aggiunto Bernabè - non appena daremo il via alla realizzazione dell’impianto perché a quel punto avremo certezza sulla tecnologia scelta. Senza sapere oggi quale sarà la tecnologia, perché é in corso un processo di selezione, e quali saranno i suoi impatti, non si può presentare un’Aia. Non c’è nessun problema quindi. L’Aia verrà presentata con tutti i riscontri necessari per quantificare l’impatto del piano di decarbonizzazione e tutti gli elementi verranno messi a disposizione per valutarlo”. Bernabè ha spiegato nuovamente che Dri d’Italia, che fa capo a Invitalia, costruirà l’impianto del preridotto di ferro che alimenterà i forni elettrici dell’Ilva del futuro. I forni, invece, dovrà realizzarli Acciaierie d’Italia. La società Dri d’Italia “a marzo ha lanciato la gara per la scelta della tecnologia - ha affermato Bernabé -. Per il Dri sono presenti al mondo due sole tecnologie. I due titolari stanno lavorando intensamente e l’obiettivo che abbiamo è arrivare entro il 15 luglio ad un’offerta impegnativa. Quindi, a partire dal 15 luglio, e contiamo di farlo entro il mese, il cda di Dri d’Italia sarà in grado di prendere la decisione finale di investimento. A settembre è prevista l’assegnazione del contratto per il primo modulo che dovrà soddisfare le esigenze di AdI”. A settembre, ha evidenziato Bernabè sul preridotto, “partono gli appalti per la realizzazione del primo modulo il cui avvio di produzione è previsto a giugno 2026”. Confermato, inoltre, che i moduli del preridotto saranno due: uno per AdI, che sarà costruito nello stabilimento, giá finanziato con un miliardo dal decreto “Aiuti Ter” del 2022, ed uno per i siderurgici privati, che probabilmente sarà realizzato in un’area Zes (da finanziare). “Il gas naturale è il combustibile che verrà utilizzato nella produzione del Dri, successivamente l’idrogeno - ha chiarito Bernabè -, perchè di idrogeno non vi sono ancora quantità sufficienti e a prezzo adeguato”.