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Giornale di Taranto - MAGGIO TARANTINO/ Giovedì a Palazzo di Città la presentazione di “Il porto di Taranto dai Borboni alla riscoperta della vocazione commerciale”
Martedì, 16 Maggio 2023 10:23

MAGGIO TARANTINO/ Giovedì a Palazzo di Città la presentazione di “Il porto di Taranto dai Borboni alla riscoperta della vocazione commerciale” In evidenza

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Tutto è pronto per la presentazione di giovedì pomeriggio alle 18 a Palazzo di Città del  volume “Il Porto di Taranto: dai Borboni alla riscoperta della vocazione commerciale. La storia, le bandiere, le merci, il lavoro”, scritto da un pioniere del porto commerciale di Taranto, Adolfo Melucci. Stella al merito del lavoro, 40 anni di vita portuale, esperienza nella logistica con la storica Compagnia Portuale Neptunia.

 

Un lavoro non certo banale – sottolinea Michele Conte presidente dell’International Propeller Club Of Taras, che in anteprima, con orgoglio, (ndr Adolfo Melucci è anche Socio del Propeller Club) propone la presentazione del volume edito da Mandese, Casa del Libro - che tratta un argomento particolarmente interessante e non proprio agevole data la sua complessa articolazione: la storia del Porto di Taranto, che caratterizza nel tempo la storia della stessa Città influenzandone lo sviluppo fin dalle sue origini.

 

Una storia millenaria che il libro racconta attraverso le vicende del suo porto, con i suoi momenti di grandezza, ma anche di decadenza oltre che del Porto, della stessa città.

Una ricerca che si propone come obiettivo di mettere in luce la vocazione mercantile di Taranto.

 

L’analisi effettuata dall’Autore evidenzia – rileva Sergio Prete, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, nel suo intervento al volume – come il porto di Taranto sia stato utilizzato per l’esportazione delle produzioni locali, differenziate in base ai diversi periodi storici, o per l’approvvigionamento delle merci di cui il territorio e le sue imprese necessitavano. La conoscenza della storia del porto di Taranto – continua Prete – delle attività produttive e dell’interscambio commerciale generato dal territorio di riferimento rappresenta un valore aggiunto anche per una maggiore consapevolezza della funzione di servizio svolta dalla infrastruttura portuale e della necessità di fare affidamento su un mercato di produzione e consumo per lo sviluppo dei traffici.

 

Sfogliare le foto in bianco e nero o i manifesti di carico di quell’epoca di ripartenza, o, ancora, ricordare quei volti scavati dalla fatica e dalle intemperie – afferma Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto e figlio dell’autore, nella prefazione – è quasi un rito di iniziazione per una comunità che spesso dimentica di essere stata (e che può tornare) una vera e propria capitale del Mediterraneo.

Il “racconto” sintetizza circa tre secoli di storia, in cui lo scalo jonico ha avuto nell’ambito del commercio marittimo meridionale, una funzione strategica pur essendo uno scalo periferico.

 

La nostra idea di casa editrice – aggiunge Antonio Mandese, editore della storica casa editrice Casa del Libro Mandese – è sempre stata quella di guardare al futuro volgendo lo sguardo al passato; con questi presupposti – continua Mandese – il libro di Adolfo Melucci ci è parso molto interessante.

 

Bisognerà arrivare al ‘700 perché Taranto diventi una delle più importanti porte d’ingresso e di importazione per il Regno di Napoli, che da Taranto si approvvigionava delle produzioni agrarie che qui confluivano.

Un excursus storico che delinea il passaggio della Taranto da naviglio napoletano tra i più visitati a porto del Mezzogiorno d’Italia degli anni ’70 del 900 con le prime spedizioni all’estero dei tubi dell’Italsider, con gli annessi problemi che ritornano ancora oggi, legati ai pescaggi, comodi ormeggi, moli adatti ai diversi traffici marittimi.

A conclusione del lavoro, poi la nascita e la storia della Compagnia Portuale Neptunia a Taranto.

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