Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - LA PRESENTAZIONE A TARANTO/ “Chiamatemi Leo” di Roberta Morleo, eredità preziose nell’opera sulla vita dell’ecclettico artista
Lunedì, 17 Aprile 2023 09:12

LA PRESENTAZIONE A TARANTO/ “Chiamatemi Leo” di Roberta Morleo, eredità preziose nell’opera sulla vita dell’ecclettico artista In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)

di Luca Lorusso 


“Chiamatemi Leo”, la biografia del tarantino illustre Leo Pantaleo scritta dalla giornalista Roberto Morleo, è la più bella risposta possibile a quei difetti di memoria e di cura che colpiscono anche chi ha lasciato eredità importanti, preziose, presenti.

Tra loro c’è Leo, regista, autore, attore, costumista, artista inquieto, ecclettico, imperfetto e  molto, molto affascinante, come ci ha raccontato Roberta Morleo durante la presentazione di ieri sera in una biblioteca Acclavio stracolma, insieme all’assessore comunale alla Cultura Fabiano Marti, ai giornalisti Simona Giorgi e Angelo Caputo, che l’hanno accompagnata in questi viaggio alla scoperta di questo personaggio straordinario, all’editore Piero Massafra che ha pubblicato il libro con Scorpione Editrice. 

Quella lasciata da Leo, “l’uomo che viveva il futuro” come ha sottolineato Massafra nel suo intervento è un’eredità da custodire, preservare, divulgare. Leo Pantaleo ha aperto nuove strade, indicato percorsi diversi, oltrepassato orizzonti. E il senso dell’opera realizzata da Roberta Morleo sta proprio in questo. Il libro porta due firme, la sua e quella di Leo, a testimoniare la profondità di un legame che sopravvive al tempo suggellandosi in una promessa: scrivere questa biografia, comunque insieme. 

Ogni pagina di “Chiamatemi Leo” vibra di vita, e i volti, gli occhi, le parole catturano il lettore, facendolo sentire dentro la storia, parte della storia, che è la storia di una comunità, di sogni ricorsi e raggiunti, del teatro a Taranto.

È stata una festa, com’era nel desiderio di entrambi, con la bellezza dei costumi, uno dei quali indossato dallo splendido Amerigo Ruocco, l’intensità degli sguardi che passavano attraverso le fotografie, i titoli dei giornali dell’epoca a fare da cornice e ricordarci di un tempo bello, pieno di fermento, di cui essere grati e da cui trarre insegnamento e stimolo. 

“Siamo in tanti stasera- ha detto Piero Massafra- piove è domenica e ci siamo tutti. Questo è un miracolo, un piccolo miracolo.”

 

Ultima modifica il Mercoledì, 24 Aprile 2024 17:11