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Giornale di Taranto - GRANDI MANOVRE/ Fiom Cgil: “il Mimit convocherà incontro il 27 per discutere il piano industriale di Acciaierie d’Italia. Quale transizione? Taranto chiede chiarezza”
Venerdì, 07 Aprile 2023 08:14

GRANDI MANOVRE/ Fiom Cgil: “il Mimit convocherà incontro il 27 per discutere il piano industriale di Acciaierie d’Italia. Quale transizione? Taranto chiede chiarezza” In evidenza

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Il ministero delle Imprese (Mimit) convocherà il 27 aprile l’incontro per discutere del piano industriale, degli investimenti e della prospettiva di Acciaierie d’Italia, ex Ilva. Lo afferma la Fiom Cgil a seguito di un dialogo col ministero, precisando che la convocazione ufficiale è in arrivo. L’incontro era stato chiesto dai sindacati e anche il ministro Adolfo Urso si era impegnato a farlo per approfondire la situazione dell’azienda. Intanto, l’accordo sulla cassa integrazione per 3.000 dipendenti di Acciaierie d’Italia, di cui 2.500 a Taranto, “ha salvaguardato il salario ma soprattutto l’occupazione. Chi dice il contrario dice delle falsità. È un accordo che abbiamo fatto con grande chiarezza, lo dimostreremo anche durante le assemblee, e sicuramente non determinerà gli esuberi come si sostiene”, ha detto oggi in una conferenza stampa a Taranto Francesco Brigati, segretario Fiom Cgil. “Riteniamo - ha aggiunto - che sia anche un passaggio fondamentale rispetto anche alla prospettiva che riguarderà i lavoratori di Ilva in amministrazione straordinaria. L’accordo del 6 settembre 2018 per noi è fondamentale per il rilancio non solo di quello stabilimento ma per garantire la clausola di salvaguardia occupazionale per i lavoratori di Ilva in amministrazione straordinaria. È un elemento fondamentale per quanto riguarda la Fiom e non scambieremo mai la salvaguardia occupazionale con l’ambiente”, ha avvertito il sindacalista. 

 

Per la Fiom, “la prospettiva di rilancio di quello stabilimento deve assolutamente partire da un cambio gestionale e garantire un rilancio produttivo, altrimenti il rischio è che lo stabilimento non garantisca i livelli occupazionali e soprattutto la salvaguardia ambientale”. Per Giovanni D’Arcangelo, segretario Cgil, gli 800 milioni circa assegnati da Just Transition Fund all’area di Taranto “devono rappresentare un nuovo modello di sviluppo, la transizione energetica ed anche una nuova idea di produzione dello stabilimento. Noi siamo pronti a questa sfida. Ma questa sfida deve avere un inizio. Oggi si parla di transizione, di queste risorse, ma non si riesce a trovare una concretezza”. Secondo la Cgil, “serve un confronto che si faccia capire realmente quale è la transizione, altrimenti rischiamo di parlare solo e poi arriveremo ad affrontare la transizione gestendo solo quelli che noi chiamiamo i ‘morti’ e ‘feriti’ del mondo del lavoro”.