Alcune centinaia di lavoratori in cassa integrazione straordinaria di Ilva in amministrazione straordinaria presidiano questa mattina i due ingressi del MarTa, il Museo archeologico nazionale di Taranto. La protesta intende dare risalto alla loro vertenza in occasione, oggi alle 12, dell’inaugurazione dell’esposizione definitiva, nello stesso Museo, del gruppo scultoreo del IV secolo a.C. \'Orfeo e le sirene\', alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e di varie autorità.
Il gruppo scultoreo fu trafugato agli inizi degli anni ‘70 da uno scavo clandestino a Taranto, portato poi in Svizzera in un caveau e infine venduto e collocato nel Paul Getty Museum di Los Angeles. E dagli Usa, al termine di una complessa attività di indagine dei carabinieri del comando Tutela patrimonio artistico e della Procura di Taranto, le tre sculture di \'Orfeo e le sirene\' sono tornate in Italia la scorsa estate, prima a Roma e da oggi nella sede definitiva del Museo di Taranto.
La protesta dei cassintegrati è guidata dai sindacati Uilm e Usb. In mattinata i lavoratori hanno tenuto un presidio davanti alla prefettura e una loro delegazione ha incontrato il prefetto, Demetrio Martino, sollecitandolo a prospettare la situazione al ministero delle Imprese affinchè convochi un incontro al più presto.
La protesta odierna è scattata dopo il recente accordo al ministero del Lavoro che proroga per un altro anno, sino a marzo 2024, la cassa straordinaria per 3.000 dipendenti di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, di cui 2.500 a Taranto. Quest’accordo non è stato firmato da Uilm e Usb ed accettato invece da Fim Cisl, Fiom Cgil, Ugl e Fismic.
Tra le ragioni della protesta, spiegano Uilm e Usb, il fatto che l’accordo sulla cassa esclude ogni reinserimento al lavoro dei cassintegrati dell’amministrazione straordinaria di Ilva, previsto, invece, si sostiene, dall’intesa siglata al Mise a settembre 2018 con ArcelorMittal Italia.
“Sappiamo bene che il ministro della Cultura non è certo il nostro interlocutore\", dichiara all\'AGI Davide Sperti, segretario Uilm, \"ma approfittiamo della presenza di un rappresentante del Governo oggi a Taranto per lanciare un segnale forte e manifestare la nostra grande preoccupazione. Vogliamo che si sappia che dopo l’accordo sulla cassa al ministero del Lavoro non sono a rischio solo i 1.600 cassintegrati dell’amministrazione straordinaria ma anche i 2.500 dipendenti di Acciaierie d’Italia che adesso vengono sospesi dal lavoro e collocati in cassa”.