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Giornale di Taranto - AZIONE SCELLERATA-2/ Esplosione del falò a Taranto, tre denunce. Il sindaco: “uniti per il rispetto delle regole”. Area bonificata
Lunedì, 20 Marzo 2023 15:52

AZIONE SCELLERATA-2/ Esplosione del falò a Taranto, tre denunce. Il sindaco: “uniti per il rispetto delle regole”. Area bonificata In evidenza

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La Polizia ha denunciato a Taranto tre persone (di cui un minore) ritenute presunte responsabili del reato di incendio doloso a seguito dell’esplosione del falò, non autorizzato, allestito per i festeggiamenti di San Giuseppe nella serata di ieri nel rione Tamburi. Gli agenti della Squadra Mobile, da un esame delle immagini del momento dell’esplosione e delle fasi della preparazione del rogo,  diffuse sui social, hanno raccolto elementi utili alla ricostruzione dei fatti e li hanno riferiti alla Procura della Repubblica di Taranto e a quella dei Minori. Un uomo avrebbe versato sulla catasta di legna già a forma di piramide, del liquido, presumibilmente infiammabile, facendo ricorso ad una scala su cui era salito per far sì che il materiale da ardere si impregnasse. Dopo alcuni minuti, un giovane, munito di un bastone alla cui estremità era fissata una stoppa, anch’essa imbevuta di liquido infiammabile, avrebbe chiesto ad un’altra persona che era vicino al falò, di dar fuoco allo straccio. Quest’ultimo, appena posato sul cumulo di legna, ha provocato una forte deflagrazione, seguita da tanto fumo e dal volo di schegge del materiale bruciato che hanno colpito molti dei presenti vicini al falò. Dalle informazioni assunte al Pronto Soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, dove nel frattempo erano arrivati numerosi feriti, la Polizia ha individuato l’uomo (un 57enne tarantino) che, dalla comparazione con le immagini, dovrebbe essere quello che ha versato la benzina sul cumulo di legna. Al pronto soccorso era presente anche il figlio minorenne di quest’ultimo. Sarebbe il giovane che impugna il bastone per l’accensione del falò. Sarebbe stato inoltre individuato anche l’uomo che ha dato fuoco alla stoppa imbevuta di liquido infiammabile. Il  più grave dei feriti ha avuto dai medici una prognosi di 15 giorni. Non si esclude l’eventuale presenza di altre persone che, pur senza farsi refertare, hanno riportato lievi lesioni. Numerose sono state le auto danneggiate ed i vetri degli immobili vicini infranti dalle schegge scagliate dall’esplosione. 

 

 \"Quel che è accaduto ieri nei quartieri Tamburi e Paolo VI non è da sottovalutare, anche alla luce delle continue segnalazioni che ci giungono da quelle aree, per esempio rispetto all’ostilità mostrata nei confronti dei tanti cantieri di rigenerazione urbana che abbiamo avviato e della maggiore presenza delle istituzioni e dei presidi del territorio che stiamo programmando. La sensazione è che vi sia una sorta di netta opposizione al cambiamento, un rifiuto delle regole che noi, invece, dobbiamo contrastare\". Lo afferma Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, che aggiunge: \"Perciò anche quest’anno, come gli scorsi, avevamo lavorato sodo affinché fosse rimosso e sequestrato il materiale accumulato per appiccare i falò abusivi, ben oltre 50 tonnellate.A fronte di pochi elementi che discreditano questa città e mettono a repentaglio una vita serena della comunità, c\'è una stragrande maggioranza di cittadini onesti, responsabili, laboriosi, che merita che nessuno si arrenda rispetto alle sfide dei nostri tempi. E per questo ci occorre l\'aiuto di prefettura e forze dell\'ordine: abbiamo bisogno di incontrarci presto e capire insieme cosa fare ancora per impedire che si ripeta quanto accaduto ieri, come per ritrovare equilibrio e tranquillità in quelle zone della città. Le istituzioni faranno sentire la loro attenzione e certe abitudini incivili vanno interrotte. Contro questo disprezzo delle regole e del buon senso, che mette a repentaglio anche la vita dei più piccoli, abbiamo bisogno di restare vigili e uniti, occorre contegno e prudenza anche di tutte le forze politiche e degli stakeholder rappresentativi della città, occorre mettere al primo posto il futuro di Taranto\". 

 

Questa mattina squadre di Amiu (Kyma Ambiente) e Polizia locale sono intervenute per mettere in sicurezza e bonificare l’area del rione Tamburi di Taranto dove ieri sera l’accensione di un falò abusivo per la festa di San Giuseppe ha provocato una violenta esplosione con feriti (non gravi) e danni alle auto e agli stabili vicini. L’azienda di igiene urbana del Comune di Taranto è intervenuta con operatori, ragno meccanico e una pala meccanica. Sono stati rimossi grandi quantitativi di materiale, finestre, sedie e tavoli di legno, utilizzati per il rogo che ha causato una forte deflagrazione ieri sera. 

    Gli interventi congiunti di Amiu e Polizia Locale per rimuovere cataste e materiali di ogni tipo accumulato in varie zone della città erano iniziati la scorsa settimana e sono proseguiti fino alla giornata di San Giuseppe. Rimosse oltre 50 tonnellate. E c’è stata anche una sassaiola contro i mezzi aziendali e le pattuglie dei vigili. “Episodi come quelli che si sono verificati non sono legati alla tradizione, ma parliamo di pura inciviltà - ha commentato il presidente di Kyma Ambiente, Giampiero Mancarelli -. Un costo di circa 15 mila euro, causato dall’inciviltà di pochi, ma che si riversa a carico di tutta la cittadinanza. La speranza è che siano i cittadini stessi ad isolare queste sacche di inciviltà”.