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Giornale di Taranto - MARZO TARANTINO/ “L’inconscio e l’Ambiente. Psicanalisi ed ecologia”, una questione che ci riguarda. Venerdì incontro con l’autore Cosimo Schinaia
Martedì, 28 Febbraio 2023 07:19

MARZO TARANTINO/ “L’inconscio e l’Ambiente. Psicanalisi ed ecologia”, una questione che ci riguarda. Venerdì incontro con l’autore Cosimo Schinaia In evidenza

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Venerdì 3 marzo, si terrà la presentazione de “L’inconscio e L\'ambiente. Psicoanalisi ed ecologia”, un libro che invita ad interrogarci sul nostro rapporto con i problemi ambientali. Li affrontiamo e come? L’approccio del singolo e quello della società di cui fa parte. Cosimo Schinaia, l’autore ne scrive anche in qualità di psichiatra e psicoanalista, ovvero riporta la sua esperienza personale e anche quella di alcuni dei suoi pazienti. Lo studioso tarantino è membro ordinario con funzioni di training della Società Psicoanalitica Italiana e full member IPA (International Psychoanalytical Association). È stato direttore dell’Ospedale psichiatrico di Cogoleto (Ge), delle Strutture residenziali psichiatriche di Quarto (Ge) e del Dipartimento di salute mentale di Genova Centro Dal 1997, ha pubblicato diversi saggi tra cui: Dal manicomio alla città, Il cantiere delle idee, Il dentro e il fuori – Psicoanalisi e architettura, Scene da un manicomio. Tutti tradotti (anche “L’inconscio e l\'ambiente”) in diverse lingue a testimonianza dell’interesse suscitato in Spagna, Francia, Inghilterra, America, soprattutto in America latina dove il nostro gode di fama come una specie di rockstar della Psicoanalisi. A questo hanno contribuito anche i numerosi articoli scientifici scritti in riviste di psicoanalisi e di psichiatria nazionali e internazionali e di saggi in libri collettanei.

Il baricentro del discorso si sposta da Genova a Taranto con l’impianto a caldo dell’Ilva, la tematica ha un respiro molto più ampio e sarà sicuramente arricchita dall\'intervento di Silvia Godelli, già professore di psicologia clinica presso l’Università “Aldo Moro” di Bari con un recente passato di consigliera e di assessore regionale (Puglia) al turismo, alla cultura e al Mediterraneo. Questo a suggellare l’impegno sociale che l’autore reclama nel coinvolgimento dell’inconscio collettivo verso i problemi ambientali.

A moderare l’incontro sarà Mario Pennuzzi, già assessore ai servizi sociali e alla cultura di Taranto con la prima giunta Stefano.

La presentazione si terrà presso ArciGagarin, in via Pasubio-Taranto, ore 18,00.

Evento organizzato con la collaborazione del Presidio  del libro “Il Granaio”, la libreria Dickens, L’ArciGagarin e la Regione Puglia.

Ecco cosa scrive del libro, nella sua recensione, Lucia Pulpo.

Lo sfruttamento delle risorse energetiche e di sostentamento come acqua e petrolio, l’abbandono e l’incuria ambientale dai rifiuti alla deforestazione alla cementificazione forsennata e lasciata vuota sulle coste della nostra coscienza, questi sono alcuni dei problemi attuali che, troppo spesso, gli individui tendono a minimizzare o addirittura a negare. Il cambiamento climatico è un fatto che minaccia d’avere conseguenze più disastrose di quelle già sotto i nostri occhi, eppure movimenti come “Friday for future” non possono contare sulla partecipazione e nemmeno sul consenso “globale”, perché?

Cosimo Schinaia ci spiega chiaramente cosa succede all’inconscio personale e all’immaginario collettivo, posti di fronte ai problemi ambientali e alle loro proiezioni sul futuro dei nostri figli e di tutti quelli che seguiranno.

Tutto giusto, ma queste sono le solite parole tra allarmismo ed “ecosofia”, dove il credo è una specie  di panteismo con sfumature apocalittiche e fantascientifiche. No, “L’inconscio e l’ambiente. Psicanalisi ed ecologia”, per me, ha due caratteristiche meritevoli di attenzione:1) l’autore chiama a raccolta psicanalisti e psicanalisi chiedendo di non rimanere “alla finestra a guardare”, la neutralità (in questo caso) è complicità. Schinaia, per rendere la sua analisi tangibile e coinvolgente, non solo riporta delle vignette cliniche dei suoi pazienti, ma ci mostra le sue stesse reazioni di fronte ai problemi ambientali che lo hanno toccato nel suo vissuto. 2) il libro è pieno di citazione prese da autori di diverse discipline “Ritengo vitale che  su questi temi i diversi saperi possano dialogare e confrontarsi, se necessario anche polemicamente, onde evitare di rinchiudersi nella torre eburnea di uno specialismo asfittico e autoreferenziale.”

Le numerose e pertinenti 0citazioni rendono il libro “corale” e lo stile semplice dal tratto leggero e piacevolmente scorrevole aiutano il lettore a entrare dentro la questione e dentro se stesso per divenire cosciente del proprio rapporto con l’ambiente e del proprio impegno a favore della vita. Secondo Sigmund Freud: “Nella vita psichica del singolo l’altro è regolarmente presente come modello, come oggetto, come soccorritore, come nemico e, pertanto, in quest’accezione più ampia ma indiscutibilmente legittima, la psicologia individuale è al tempo stesso, fin dall’inizio, psicologia sociale.” Per questo Schinaia scrive dei meccanismi di difesa individuali e di quelli collettivi come “l’ambientalismo duro e puro”, un estremismo che va codificato e capito per potersi relazionare fruttuosamente anche con esso.

153 pagine che, strano a dirsi per un saggio di psicoanalisi, sono entusiasmanti come spingersi da uno scivolo giù nella caverna dell’inconscio per ritrovarsi a respirare luce su di un\'altalena da cui non vorremmo più scendere. Non si parla così dei saggi, però questo è capitato a me: Mi chiedevo cosa succede? Perché ci preoccupiamo più dello spread mentre il mare si scalda e sale sulle coste e l’acqua potabile diminuisce causando spostamenti di massa destinati ad aumentare paurosamente? Immaginerete la mia soddisfazione nel leggere la postfazione del meteorologo Luca Mercalli che inizia scrivendo: “Finalmente un   libro su psicoanalisi ed emergenza ambientale.” Cosimo Schinaia e la casa editrice Alpes ci permettono di accedere a una lettura necessaria.“

Credo che per quanto riguarda i rischi di catastrofe ecologica, è necessario esplorare le dinamiche individuali e i conflitti sottostanti, nonché le dinamiche e gli stili di vita familiari che vengono appresi e fatti propri, per modificarli e per permettere che ogni singola azione sostenibile sia creativa, rispettosamente riparativa e diventi parte di un rinnovamento globale, in un orizzonte di senso che faccia rigorosamente riferimento al principio di realtà, ma opponendosi allo scetticismo di chi pensa che il singolo sia condannato all’impotenza.”