Mercoledì, 12 Febbraio 2014 06:46
TARANTO - Il Club Rotary Magna Grecia ospite dell’azienda Vigne&Vini che va alla conquista dell’Oriente In evidenza
Scritto da Giornalista1
In soli 15 anni, dal 2000, Vigne&Vini, la famosa azienda vinicola di Leporano, è passata da zero a un milione e mezzo di bottiglie.
Forse è questa la cifra che meglio racconta lo sforzo e il successo di una famiglia che alla sua terza generazione di vinificatori è passata dal vino sfuso alle bottiglie di pregio distribuite in tutto il mondo: dagli Stati Uniti all’Asia.
La famiglia è quella dei Varvaglione. Il capostipite impianta la cantina negli anni Venti in contrada Palumbo; il figlio ne segue le orme; ma è il nipote, l’ormai noto imprenditore Mimmo Varvaglione, a segnare la svolta: una laurea in agronomia, un nuovo stabilimento, l’imbottigliamento, e sempre nuove trasformazioni.
Ma nel 1996 entra in azienda anche la moglie, Maria Teresa Basile (altra famiglia di imprenditori di successo) che prende ad occuparsi dei rapporti commerciali: e così, Vigne&Vini parte alla conquista del mondo. Da pochi mesi, infine, la figlia Marzia entra anche lei in gioco prendendo il testimone come quarta generazione.
Questa bella storia di impresa e di onore tarantino nel mondo non poteva non essere raccontata ai soci del Rotary Club Taranto Magna Grecia di cui entrambi i coniugi fanno parte. Su iniziativa del presidente del sodalizio, Antonio Biella, si è svolta una interessante serata nella grande bottaia , fiore all’occhiello dell’azienda: dapprima una relazione di Maria Teresa sull’ultimo tour di esposizioni e vendite nell’estremo Oriente, da Hong Kong a Seul, da Singapore a Osaka, lì dove il vino italiano sta raddoppiando la propria presenza; poi una degustazione guidata da Mimmo, autentico deus ex machina dell’azienda: dal recente spumante ai vini classici, a un impagabile Riserva.
Una storia, quella di Vigne&Vini, che meritava di essere raccontata – sia pure in sintesi - perché testimonianza di un’eccellenza tarantina fatta di intelligenza e perseveranza, di tradizione e coraggio d’innovazione, di fatica e fiducia nei propri mezzi e nei doni della nostra terra. Al termine della serata rotariana, immancabile una bella fotografia ricordo nel paesaggio unico delle botti di rovere dove i vini più pregiati passano a prendersi ulteriore sapore e profumo.
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Cronaca, Politica & Attualità
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