Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - CONTROLLI E SEQUESTRI/ Smaltimento illecito di rifiuti: cinque indagati a Taranto
Martedì, 14 Febbraio 2023 20:45

CONTROLLI E SEQUESTRI/ Smaltimento illecito di rifiuti: cinque indagati a Taranto In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)

 Il personale della Capitaneria di porto di Taranto, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, ha sequestrato due dei più importanti siti in uso ad altrettante società della provincia operanti nel settore dell\'estrazione di materiali da cava ed attività di recupero rifiuti, per una superficie totale di circa 22.000 metri quadrati di estensione.

   Nell’ambito della stessa operazione, i militari hanno posto sotto sequestro un automezzo utilizzato da una ditta di Taranto, che, benché sospesa dall’Albo nazionale dei gestori ambientali, continuava a smaltire illecitamente, nei siti posti sotto sequestro, tonnellate di rifiuti inerti e pericolosi (materiale bituminoso, mattoni, cemento e anche eternit) derivanti da lavorazioni edili in assenza della documentazione attestante la corretta gestione o tracciabilità. Gli ingenti quantitativi di materiale edile venivano anche abbandonati sul suolo e nelle campagne della provincia, generando - secondo l\'accusa -  una potenziale contaminazione dei suoli, dato che i rifiuti rimanevano esposti a qualsiasi fenomeno atmosferico. Le attività investigative, protrattesi per settimane da parte del nucleo di poliziagiudiziaria della Guardia Costiera di Taranto attraverso l’utilizzo di investigazionidi natura tecnica e documentale, hanno consentito, inoltre, di identificare un’altra impresa edile che, avvalendosi della collaborazione della ditt adi trasporto, smaltiva illecitamente i rifiuti prodotti in diversi cantieri aperti.

   Cinque, nel complesso, gli indagati per diversi reati di natura ambientale che, in concorso tra loro, effettuavano, su largascala e in maniera sistematica, una gestione illecita di rifiuti pericolosi e non (materialebituminoso, mattoni, cemento e anche eternit) mediante lo smaltimentodi grandi quantità di rifiuti edilizi, quantificabili in numerose tonnellate, che venivanorecapitati dai siti di produzione ai siti di conferimento gestiti dalle ditte titolaridelle due cave in assenza di documentazione attestante la tracciabilitàdel rifiuto, andando così a realizzare una vera e propria filiera ecocriminale.