Sono 51 i soci fondatori dell’associazione indotto Acciaierie d’Italia e grandi industrie costituita a Taranto. Si tratta di imprese confluite nella nuova associazione dopo essere fuoriuscite da Confindustria Taranto. Presidente dell’associazione è Fabio Greco, vice Nicola Convertino. I soci, si spiega, “sono fra le più importanti aziende del settore e sono al vaglio numerose ulteriori domande di adesione. Trattasi di 3500 dipendenti che ruotano attorno all’Indotto e che rappresentano la spina dorsale dello stabilimento ex Ilva”.
I fondatori della nuova associazione così motivano la loro fuoriuscita da Confindustria Taranto: “Agli organi del comparto metalmeccanico della locale Confindustria è stato costantemente osteggiato ad esercitare adeguatamente il ruolo di rappresentanza in difesa degli interessi dei propri associati, provocando la crescente necessità di poter fare affidamento su un’associazione “specializzata” sulle tematiche particolari e estremamente complesse derivanti dai rapporti fra realtà industriali di caratura nazionale e internazionale e le tante aziende che costituiscono il loro indotto locale”. “Questa associazione, quindi, essendo un’entità esclusivamente dedicata all’indotto ionico si potrà gestire adeguatamente nelle complesse vicende locali e nazionali che riguardano lo stabilimento siderurgico tarantino e le altre grandi industrie” si afferma.
“Nessuno strappo” dicono in riferimento a Confindustria Taranto ma “consapevole, naturale e progressiva maturazione di un intero comparto industriale”. “Chiediamo subito investimenti per la tutela dell’ambiente, lo sblocco delle commesse, al fine di consentire investimenti e manutenzioni, la stabilità di tutti i lavoratori delle imprese dell’indotto, questi sono gli obiettivi a cui puntiamo. Siamo già al lavoro, infatti, chiederemo di incontrare la governance dello stabilimento, nonché i parlamentari ionici, il Comune, la Provincia di Taranto e la Regione Puglia”.