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Giornale di Taranto - LA MOBILITAZIONE/ Ex Ilva, i sindacati convocano assemblea con le istituzioni e annunciano manifestazione a Roma
Sabato, 24 Dicembre 2022 19:16

LA MOBILITAZIONE/ Ex Ilva, i sindacati convocano assemblea con le istituzioni e annunciano manifestazione a Roma In evidenza

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Con una lettera inviata oggi al governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, al sindaco e presidente della Provincia di Taranto, Rinaldo Melucci, e a tutti i sindaci del Tarantino, i sindacati Uilm, Fiom Cgil e Usb hanno indetto un’assemblea con le istituzioni per il 28 dicembre alle 9.30, nella sede della Provincia di Taranto, sulla vicenda Acciaierie d’Italia, ex Ilva.

   L’assemblea del 28, spiegano le tre sigle sindacali, rientra in “un percorso di iniziative pubbliche al fine di continuare la mobilitazione con l’obiettivo di cambiare l’attuale governance di Acciaierie d’Italia, condizione assolutamente necessaria a garantire una transizione ecologica e sociale di un territorio che inevitabilmente non può continuare a subire ricatti da parte di Arcelor Mittal”. Per i sindacati, “è inaccettabile che il Governi Meloni ceda alle pressioni della multinazionale e conceda ulteriori risorse pubbliche senza un indirizzo chiaro sul futuro ambientale e occupazionale del sito di Taranto”.

    Annunciando “una giornata di mobilitazione presso la sede di Palazzo Chigi da svolgersi entro il 13 gennaio 2023”, i sindacati scrivono a governatore regionale e sindaci che “gli obiettivi sono comuni e crediamo che sia giunto il momento di mettere insieme le istanze dei lavoratori e quelle dei cittadini per rivendicare una giusta transizione ecologica che può avvenire esclusivamente attraverso il cambio della governance con l\'ingresso in maggioranza dello Stato. E’ giunto il momento che istituzioni locali, regionali e nazionali insieme a tutte le organizzazioni sindacali si assumano le proprie responsabilità scegliendo con i fatti e non con le parole da che parte stare - conclude la lettera -. Deve essere chiaro a tutti che, allo stato attuale, si sta o con i lavoratori e i cittadini o con la multinazionale. Non esistono strade alternative ambigue o vie di mezzo dietro alle quali nascondersi”.