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Giornale di Taranto - ALTA TENSIONE/ Palombella (Uilm): “prestito ponte del Governo ad Acciaierie d’Italia? Atto irresponsabile”. Oggi riunioni di soci e lavoratori
Venerdì, 23 Dicembre 2022 10:43

ALTA TENSIONE/ Palombella (Uilm): “prestito ponte del Governo ad Acciaierie d’Italia? Atto irresponsabile”. Oggi riunioni di soci e lavoratori In evidenza

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“Apprendiamo che il Governo starebbe pensando a una norma da inserire nel prossimo decreto per l’ex Ilva che prevederebbe, non un aumento di capitale per il passaggio in maggioranza di Invitalia, ma un prestito ponte a 18 mesi di 650-680 milioni di euro per sanare le difficoltà di liquidità finanziaria. Chiediamo al ministro Urso di chiarire la veridicità di questa notizia”. Lo dichiara Rocco Palombella, segretario generale Uilm, riguardo all’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia. “Se fosse vera - afferma Palombella - si tratterebbe di un atto irresponsabile da parte del Governo, un sottostare a un tentativo di condizionamento da parte dell’azienda, uno sperpero di soldi pubblici senza un minimo di garanzia e straccio di piano industriale”.

   “Il paventato prestito - rileva Palombella - non consentirebbe di traguardare la prima metà del prossimo anno, altro che i prossimi 18 mesi, per di più senza alcun progetto strutturale di ripartenza produttiva e salvaguardia occupazionale. Sarebbe l’ennesimo schiaffo alle migliaia di lavoratori che sono in cassa integrazione da anni e a chi chiede un vero futuro occupazionale e produttivo”.

   Per la Uilm, “lo Stato, anziché concedere finanziamenti senza vincoli a gestioni aziendali fallimentari, deve riprendere il controllo dell’ex Ilva per evitare la chiusura definitiva, il dramma occupazionale per 20 mila lavoratori, per garantire il risanamento ambientale e il futuro di intere comunità. È ora che il ministro Urso risponda una volta per tutte, dicendo cosa vuole fare realmente il Governo per il futuro di un asset strategico per il nostro Paese. Ci stiamo avvicinando a una situazione di non ritorno, non staremo a guardare. Il Governo - conclude Palombella - si fermi prima che sia troppo tardi”. 

 

Intanto ci sono due appuntamenti, oggi, per Acciaierie d’Italia, ex Ilva. Si riuniscono sia l’assemblea dei soci, ArcelorMittal per il privato (maggioranza) che Invitalia per il pubblico (minoranza), che il consiglio di fabbrica del siderurgico di Taranto. L’assemblea  odierna dei soci è un aggiornamento rispetto alla seduta del 20, che a sua volta era l’aggiornamento di quella del 16 dicembre. Dall’assemblea si dubita che possa venir fuori qualcosa di concreto, ma probabilmente un ennesimo aggiornamento. Anche perché i due partner di Acciaierie d’Italia, che pure stanno discutendo tra loro, così come il Governo sta trattando con Mittal, sembrano essere in attesa delle mosse dell’esecutivo. Orientato, in una delle prossime sedute del Cdm, a varare un prestito ad Acciaierie d’Italia, forse attingendo al miliardo di euro del dl Aiuti Bis, per consentire all’azienda siderurgica di ridurre la sua importante posizione debitoria verso i grandi fornitori.

   Alla riunione del consiglio di fabbrica di Acciaierie d’Italia saranno presenti anche i delegati sindacali dell’appalto. L’iniziativa della convocazione è di Uilm, Fiom Cgil e Usb. La Fim Cisl non ha ritenuto di aderirvi. “Un mese fa abbiamo effettuato 24 ore di sciopero e il Governo, col ministro delle Imprese, Adolfo Urso, consapevole della gravità della crisi produttiva, industriale e finanziaria dell’ex Ilva, sembrava che fosse sul punto di agire - Davide Sperti, segretario Uilm -. Trenta giorni dopo siamo allo stesso punto, non si è mosso nulla, e la situazione si é ulteriormente complicata. Il Governo, che sembrava volesse anticipare la ricapitalizzazione di Acciaierie d’Italia per acquisire la maggioranza e attestarsi al 60 per cento, pare che abbia messo da parte quest’intervento”.

    “Eppure - commenta Francesco Brigati, segretario Fiom Cgil - l’intervento dello Stato è e resta quantomai necessario. Sia sul piano immediato che della prospettiva. Sull’immediato, per correggere una gestione che si è dimostrata disastrosa sotto ogni punto di vista”.