Con una comunicazione fatta questa mattina, Acciaierie d’Italia, ex Ilva, ha reso noto che da lunedi prossimo nello stabilimento siderurgico di Taranto sono sospese le attività di 145 imprese appaltatrici. La sospensione è a tempo indeterminato. “Si tratta di un gesto gravissimo - dicono ad AGI Valerio D’Alò e Biagio Prisciano, rispettivamente segretario nazionale e Taranto della Fim Cisl - che mette a rischio centinaia di posti di lavoro. La ricaduta occupazionale sarà massiccia. Se Acciaierie d’Italia e l’ad Lucia Morselli pensano di utilizzare questa situazione per premere sul governo e cercare di ottenere le risorse del miliardo di euro del dl Aiuti, hanno sbagliato i conti e vedranno l’opposizione del sindacato”, proseguono i sindacalisti.
Per D’Alò e Prisciano, “è poi singolare che questa stretta dell’azienda arrivi a poche ore dall’incontro che lunedi Fim, Fiom e Uilm avranno a Taranto con i parlamentari sulla situazione dell’ex Ilva. Anche questa è una forma di pressione, é una strumentalizzazione”. I sindacati hanno detto che Acciaierie d’Italia non ha fornito motivazioni sulla sospensione. Essa comunque consisterà anche nella disattivazione del badge di ingresso in fabbrica dei lavoratori. Da mesi l’ex Ilva é in una pesante crisi di liquidità e di recente Confindustria Puglia e Taranto ha dichiarato che sono maturati crediti per 100 milioni relativi a lavori effettuati, fatturati e non pagati. "Sopraggiunte e superiori circostanze ci inducono a comunicarvi, con particolare rammarico, la necessità di sospendere le attività oggetto degli ordini, nella rispettiva interezza, prevedibilmente fino al 16 gennaio 2023, oppure fino all’anteriore data prevista dagli ordini quale termine di consegna”. Questo è quanto si legge nella comunicazione di stop attività alle imprese appaltatrici del siderurgico di Taranto inviata da Acciaierie d’Italia.
“Riguardo alla ripresa delle attività, seguiranno in ogni caso nostre comunicazioni - afferma l’ex Ilva - Qualora il cantiere di esecuzione degli ordini sia attivo presso il nostro stabilimento, è senz’altro urgente che provvediate a smobilizzarlo, previa messa in sicurezza, entro lunedì 14 novembre 2022. Precisiamo che decorso tale termine sarà inibito ogni accesso in stabilimento alla vostra impresa come ad altre imprese appaltatrici destinatarie di comunicazione analoga”. “Confermiamo l’interesse alla prosecuzione delle attività e delle opere appaltate e a tale riguardo sarà nostra cura comunicarvi ogni utile aggiornamento non appena possibile” conclude la comunicazione aziendale.
Intanto un tavolo per l’ex Ilva è stato chiesto nei giorni scorsi al premier Giorgia Meloni dai tre leader di Cgil, Cisl e Uil nel corso del primo incontro a Palazzo Chigi.