I mitilicoltori esprimono soddisfazione per la ordinanza del Sindaco di Taranto che vieta la re- immersione di mitili importati, o comunque non autoctoni, in Mar Piccolo al fine di eliminare l’inquinamento biologico delle specie cosiddette aliene.
“Dopo il riconoscimento del presidio Slow Food – commenta Luciano Carriero, presidente dei Mitilicoltori Confcommercio Taranto- occorreva fare il secondo importate passo a supporto di un settore produttivo locale che esprime enormi potenzialità, ma che ha necessità di essere tutelato ed accompagnato nel suo percorso di promozione della cozza nera di Taranto. Le forze dell’ordine (Polizia ‘Commissariato Borgo’ e Capitaneria di Porto) ed ASL hanno sempre svolto un ruolo importante a tutela della legalità, ma occorreva un passaggio che noi produttori, reputavamo fondamentale, una ordinanza che in modo inequivocabile vietasse del tutto la possibilità di impiantare in Mar Piccolo semi o frutti non appartenenti alla specie della cozza tarantina. Con l’ ordinanza sindacale anche gli impianti già esistenti dovranno cessare la produzione.
Per i produttori delle cooperative che, aderendo al Presidio Slow Food hanno deciso di seguire criteri e regole del disciplinare, ripeto, questo è un passaggio molto atteso che finalmente segna una svolta decisiva per la produzione della Cozza del Mar Piccolo. E’ un intervento che mette un punto definitivo ad una situazione che rischiava di vanificare il lavoro fatto, da noi mitilicoltori, Comune, CNR, Slow Food, per rilanciare la produzione tarantina.
A Torino, la cozza nera tarantina è stata grande protagonista del Salone del Gusto; il fondatore di Slow Food Carlo Petrini, ed il presidente regionale Marcello Longo, hanno sottolineato il valore sociale dei nostri allevamenti di mitili del Mar Piccolo, una produzione che ridà speranza e dignità ai lavoratori del mare (21 cooperative aderiscono al progetto Slow Food) e che tra l’altro, cosa non meno importante, è a basso impatto ambientale.
Apprezziamo dunque – conclude Carriero- che il Comune, anticipando il Piano delle Coste, abbia colto le nostre sollecitazioni, emettendo la ordinanza in questione in una fase considerata strategica nel ciclo di produzione che solitamente vedeva a partire da ottobre e sino a maggio la immissione in mare di prodotto greco o rinveniente da altre aree. Da questo momento il Mar Piccolo sarà off limits per le cozze straniere e torna ad essere ‘il giardino’ dei mitilicoltori tarantini. Ora andiamo avanti sulla strada dei marchi e della qualità.”