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Giornale di Taranto - Cultura, Spettacoli & Società

“Linea Verde Radici”, il branded content alla scoperta delle bellezze italiane, nella puntata di sabato 8 agosto, alle 12.25, su Rai1, raggiungerà la Puglia alla scoperta di un territorio ricco di storia, cultura, tradizioni secolari che è la Valle d’Itria. Da un orto dei miracoli, dove alcuni ragazzi hanno riscoperto antiche tradizioni agricole, alle suggestive Grotte di Castellana, dove il tempo sembra essersi fermato. Federico Quaranta condurrà i telespettatori tra gli uliveti secolari delle campagne e le tradizionali abitazioni contadine dei trulli, incontrando lungo il viaggio donne che cucinano piatti tipici in strada. Poi raggiungerà il gioiello della Valle d’Itria, Martina Franca, fino ad arrivare a Molfetta, dove salirà a bordo di un peschereccio per raccontare la raccolta e il riciclo della plastica che i pescatori trovano in mare. 

    “Linea Verde Radici” è un programma di Francesco Lucibello, Andrea Caterini e Gian Marco Mori che ne firma anche la regia. La realizzazione è curata dalla società Alter Ego.

Sono 28 le città in corsa per il titolo di "Capitale della cultura italiana" per l'anno 2022. Lo rende noto il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che ha trasmesso al presidente della Conferenza Unificata l’elenco delle città che hanno perfezionato la candidatura. Entro il 12 ottobre la commissione di valutazione definirà la short list delle 10 città finaliste, la procedura di valutazione si concluderà entro il 12 novembre 2020.   

    “In tutte le sue edizioni la Capitale della cultura ha innescato meccanismi virtuosi tra le realtà economiche e sociali dei territori. Non è un concorso di bellezza, viene premiata la città che riesce a sviluppare il progetto culturale più coinvolgente, più aperto, innovativo e trasversale”. Così il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini.   Il titolo di Capitale italiana della cultura viene conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceve un milione di euro per la realizzazione del progetto. Dalla sua istituzione il titolo è stato assegnato: nel 2015, alle Città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena; nel 2016, a Mantova; nel 2017, a Pistoia, nel 2018, a Palermo. Parma è la Capitale italiana della cultura per il 2020 e 2021, il titolo le è stato prorogato dal Dl Rilancio che ha anche proclamato, in segno di solidarietà, Bergamo e Brescia Capitali italiane della Cultura per il 2023. Ecco l’elenco delle 28 città in corsa per il titolo di Capitale italiana della cultura 2022: 1. Ancona 2. Arezzo 3. Arpino (Frosinone) 4. Bari 5. Carbonia (Sud Sardegna) 6. Castellammare di Stabia (Napoli) 7. Cerveteri (Roma) 8. Fano (Pesaro Urbino) 9. Isernia 10. L'Aquila 11. Modica (Ragusa) 12. Molfetta (Bari) 13. Padula (Salerno) 14. Palma di Montechiaro (Agrigento) 15. Pieve di Soligo (Treviso) 16. Pisa 17. Procida (Napoli) 18. San Severo (Foggia) 19. Scicli (Ragusa) 20. Taranto 21. Trani (Bat) 22. Trapani 23. Tropea (Vibo Valentia) 24. Venosa (Potenza) 25. Verbania (Verbano-Cusio-Ossola) 26. Verona 27. Vigevano (Pavia) 28. Volterra (Pisa). 

“Sono tornato in Nicaragua trentacinque anni dopo. E ho ritrovato i poeti. E non potevo andarmene senza raccontare la loro storia.  E raccontare dei poeti è stato fare in conti con me stesso.  Con la mia vita.”

 

Lunedì 3 agosto 2020, nel quartiere Gesù Bambino di Massafra, in Piazza Scarano, si terrà la presentazione del libro "La rivoluzione perduta dei poeti" (Casa Editrice Polaris) del giornalista e fotografo Andrea Semplici. Inizio ore 20.30.

L'iniziativa è a cura del Teatro delle Forche e dell'associazione culturale “Il Serraglio” e rientra tra gli eventi culturali del progetto "PERIFERIE INFINITE. Dalle periferie locali alle periferie mondiali" - sostenuto attraverso l’avviso pubblico "Periferie al centro",  intervento di inclusione culturale e sociale della Regione Puglia – Assessorato all'Industria Turistica e Culturale e Assessorato al  Bilancio e programmazione unitaria, Politiche Giovanili, Sport per tutti, coordinato dal Teatro Pubblico Pugliese - e tra gli appuntamenti del cartellone estivo del Comune di Massafra.

“Il 19 luglio del 1979, i sandinisti entrano a Managua. Il tiranno, Tacho Somoza, el malo, era fuggito due giorni prima. È l’ultima Rivoluzione del ‘900. È accaduto l’impensabile. Nel Centroamerica, un movimento armato conquista la libertà di un paese, da sempre considerato ‘terra privata’ degli Stati Uniti.

È la Rivoluzione dei poeti. In Nicaragua todos son poetas. I poeti hanno sparato, hanno ucciso e sono stati uccisi. Nel primo governo rivoluzionario vi erano cinque poeti.  Raccontano che la prima legge del nuovo Nicaragua sia stata una poesia. Non è vero, ma tutti lo credono. Il sandinismo era l’immaginazione al potere.

Io arrivo a Managua nell’estate del 1980. Per vedere la Rivoluzione. Non ero il solo. Per dieci anni qui sono passati frotte di scrittori, poeti, artisti, quattro premi Nobel, intellettuali, cantanti. Poi, il sogno è finito. Ma non è svanito: è rimasto nell’aria. La poesia non è scomparsa: il terzo, fra i paesi più poveri del Latinoamerica, scrive ancora poesie. Le legge. Le ascolta. Si appassiona.  Chiedi a un ragazzino cosa vuol fare da grande e ti risponderà: il poeta. Come è possibile? Come è possibile che la poesia sia nelle vene della gente del Nicaragua?

Sono tornato in Nicaragua trentacinque anni dopo. E ho ritrovato i poeti. E non potevo andarmene senza raccontare la loro storia.  E raccontare dei poeti è stato fare in conti con me stesso.  Con la mia vita.

I poeti non hanno saputo costruire il sogno di una Rivoluzione. Platone li aveva avvertiti. Vi è anche lui fra la folla di personaggi che viaggia per il Nicaragua. I poeti replicano al filosofo: noi siamo stati capaci di farla e di immaginarla una Rivoluzione. E continuare a immaginarla è importante. I poeti hanno riso molto, hanno pianto molto in Nicaragua. Questo libro racconta di queste lacrime e di queste risate. Racconta di un fallimento e di un trionfo.”

La partecipazione all’evento è gratuita e il numero di posti limitato, nel rispetto della normativa volta al contrasto della diffusione del contagio da Covid-19.

“La cultura per un cambio di clima sociale ed economico” con il pensiero rivolto ai bambini che nasceranno nella Taranto di domani: punta su questi due elementi la candidatura unitaria di Taranto e dei Comuni della Grecia Salentina (12 centri del Sud Salento affermatisi con la “Notte della Taranta”) a capitale italiana della cultura per il 2022 presentata oggi. Taranto e Grecìa Salentina concorrevano all’inizio separati, poi hanno deciso di unire le forze. Presentando stamattina nel teatro comunale Fusco il dossier di candidatura.

 

 Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha detto che “si afferma un cambio di di paradigma per entrare sempre di più in una dimensione nuova della città. Noi siamo già quello che siamo in grado di raccontare. Iniziamo a guardare Taranto con occhi diversi, con un’idea che non è più quella dello stereotipo industriale”.

    “Taranto - ha proseguito il sindaco - si è scrollata di dosso la vecchia immagine e anche un certo modo di lagnarci: non ce l’abbiamo fatta, non ci hanno considerati. No - ha sostenuto Melucci - nessuna sfida ci è preclusa”.

     Circa la dedica ai piccoli, il sindaco ha affermato che “i bambini di Taranto hanno sofferto” con evidente riferimento alla situazione dell’inquinamento industriale e alle malattie che ha generato, che spesso hanno colpito proprio i più piccini.

    Per il vice sindaco Fabiano Marti, “la cultura cambia il clima e candidarsi per Taranto era fisiologico. Vogliamo raccontare una città diversa”.

    Con Taranto, sono 44 le città in Italia che ambiscono al titolo. Il dossier è fatto da 60 pagine. Ci sono beni culturali importanti come la Cattedrale di Taranto, il Museo archeologico nazionale e la città vecchia, ma anche grandi eventi come Medimex e il Festival della Valle d’Itria. 

Torna il format di Volta la carta che coniuga l’enogastronomia e la letteratura. Venerdì alla masseria Quis Ut Deus verrà presentato “Nel mare c’è la sete”, il primo libro della cantautrice pugliese

 

Dopo un lungo stop forzato, è tempo di rincontrarsi, dal vivo. Di tornare ad abitare gli incantevoli luoghi della provincia di Taranto, attraverso la magia della letteratura e dell’enogastronomia. È tempo di Aperitivo d’Autore. Il format dell’associazione Volta la carta riparte ospitando Erica Mou, tra le più interessanti cantautrici italiane che, per l’occasione, presenterà il suo primo libro, “Nel mare c’è la sete” (Fandango Libri). In un romanzo che lega un tono leggero a una sconcertante franchezza, Erica Mou demolisce la retorica zuccherosa delle relazioni d’amore e racconta come dietro ogni coppia perfetta possa nascondersi un doppio fondo inaspettato. L’appuntamento è venerdì 31 luglio (ore 20) a Crispiano, in quella perla del XVIII secolo che è la masseria Quis Ut Deus. Per deliziare il palato dei partecipanti verrà servito un succulento aperitivo preparato dalla cucina del Symposium Cafè, a cui saranno abbinati i buoni vini della Cantina Lama di Rose. È partner dell’iniziativa anche la libreria AmicoLibro. Dialogherà con la scrittrice Vincenzo Parabita, giornalista e ideatore di Aperitivo d’Autore. Per partecipare all'evento è obbligatorio prenotare chiamando al numero 380.4385348 oppure scrivendo all'indirizzo email  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. . I posti sono limitati.

 

• L'AUTRICE •

Erica Mou è una cantautrice pugliese, classe 1990. Nel 2012 arriva seconda al Festival di Sanremo, nella categoria Giovani, vincendo il Premio della Critica Mia Martini con la canzone “Nella vasca da bagno del tempo”. È candidata ai David di Donatello 2014 per la migliore canzone originale. Ha già all’attivo oltre 600 concerti in Italia e all’estero e ha pubblicato cinque dischi. Attualmente vive a Tolosa, in Francia, e sta lavorando al suo nuovo album in studio. Ha duettato con grandi nomi della canzone italiana: Raphael Gualazzi, Fiorella Mannoia, Enrico Ruggeri, Tricarico, Boosta. Diversi suoi brani sono stati utilizzati come colonne sonore di film (tra i più noti, “Dove cadono i fulmini” inserito nel 2013 in “Una piccola impresa meridionale” di Rocco Papaleo). “Nel mare c’è la sete” è il suo primo romanzo e qualche settimana fa è stato decretato libro preferito dalla giuria popolare del Premio letterario Città di Lugnano in Teverina.

 

• IL LIBRO •

Maria e Nicola sono una coppia rodata, lui pilota di aerei, cuoco e genero perfetto (per quanto esprima la sua ansia in dolori notturni che gli stringono il corpo), lei un po’ meno perfetta, una di quelle donne che in borsa non trovano mai nulla e che, soprattutto, molti anni prima ha ucciso Estate, sua sorella. La famiglia di origine si è strutturata intorno a questo lutto, il padre ha smesso di andare in ufficio, la madre si è sforzata di avere rapporti con lei, la figlia rimasta. Dopo aver passato anni a vivacchiare senza uno scopo, dopo il classico periodo a Londra, Maria ha messo su un eccentrico negozio: i clienti vanno da lei perché pensi e compri per loro regali importanti per persone che lo sono altrettanto. Il suo lavoro consiste nel confezionare l’amore e l’affetto con un bel fiocco, per chi non ha il tempo di farlo. La vita di Maria però, sempre in bilico, un giorno si incrina definitivamente: in ventiquattro ore, il tempo di quattro pasti, ha un negozio che non vuole, un compagno che non riesce a lasciare, e una scoperta che la porterà a riconsiderare tutto ciò che la circonda.

 

• LA LOCATION •

La masseria Quis Ut Deus, originariamente denominata masseria Lella, fu eretta nel 1710 sotto il regno di Filippo V di Borbone. La struttura aveva una estensione di 90 tomoli, composta da abitazione con stanze soprane e sottane, stalla, fienile, ovile e una cappella. Nel 2006, dopo un cambio di proprietà, ha cambiato il nome nell’attuale ed è stata completamente restaurata trasformandosi in un centro per il benessere fisico e spirituale, pur mantenendo intatto il fascino antico e l’inconfondibile patrimonio culturale e artistico pugliese. La masseria è immersa tra muretti a secco e ulivi monumentali, entrambi Patrimonio dell’umanità Unesco. Oggi la masseria Quis Ut Deus è un affascinante resort 4 stelle con camere, SPA e piscina tra gli ulivi.

Ai primi del ‘700 il notaio Bonaventura Lella fece ultimare i lavori del corpo centrale della masseria e piantare 400 alberi di ulivo, che tutt’oggi dominano nel parco della masseria. Due anni dopo sempre il proprietario fece erigere una chiesetta con una croce in pietra, sull’ingresso, che ricorda tanto quella templare. All’interno, con soffitto a volta, un affresco raffigura diversi santi, tra i quali uno con la scritta in latino “Quis Ut Deus”, che in italiano vuol dire “Chi è come Dio?”, dall’ebraico “Mi Ka El”. Si tratta quindi del nome latino dell’Arcangelo Michele, tanto caro ai Templari.

 

• I VINI •

La famiglia Tagliente si è dedicata da sempre con grande passione alla coltivazione dei vigneti. Questa dedizione, unita allo spirito di sacrificio, è stata trasmessa da Domenico e Margherita ai loro figli. Forti delle proprie convinzioni e con il fine di fare al meglio viticoltura ed esaltare la bontà delle produzioni vinicole che il territorio è capace di dare, hanno pensato di valorizzare i vitigni autoctoni. Stiamo parlando di uve quali il Primitivo, la Verdeca, Il Fiano Minutolo, oltre ad alcuni vitigni alloctoni che, uniti ai nostri, danno vini di grande struttura e serbevolezza. Con l'obiettivo di mantenere un’unica entità tecnica e produttiva capace di affrontare le sfide del mercato, i fratelli Tagliente hanno dato vita alla società agricola e cantina denominata Lama di Rose. Nel 2003 aprono la cantina per la trasformazione dell’uva, che vanta una superficie di circa 28 ettari, di cui diciotto a vigneto, cinque a oliveto, quattro a seminativo e uno di macchia mediterranea. In questi ultimi anni Lama di Rose si va arricchendo di nuove componenti che stanno dando all’azienda idee innovative, la linfa vitale di un’impresa giovane e moderna. Attualmente i vini prodotti sono i seguenti: Pizzichicchio (primitivo IGP Salento), Fucaraz (primitivo IGP Salento), Tufaja (pinot bianco IGP Salento), Cabernet (rosso IGP Salento), Broj (Verdeca), Zippero (rosato). Tutti i vigneti sono ubicati nei Comuni di Crispiano e Massafra. La cantina e il punto vendita si trovano a Crispiano, in via Paganini.

 

Mercoledì 29 Luglio, alle ore 22.30 un appuntamento imperdibile con la grande musica dal vivo sulla terrazza "Oltre" di Lido Gandoli.

Protagonista un fantastico trio musicale con un frontman d’eccezione, Mario Rosini, cantante di origini pugliesi, classificatosi al secondo posto al Festival di Sanremo nel 2004. 

Accanto a lui Mimmo Campanale alla batteria e Paolo Romano al basso.

Mario Rosini nel tempo si è avvicinato a vari generi, come pop, funk, hip-hop, jazz, new age e musica sacra, e ha partecipato ai tour di Anna Oxa, Grazia Di Michele, Mia Martini, Rossana Casale e Tosca. 

Dal 2008 ricopre l’incarico di Presidente della Commissione Artistica del Premio Mia Martini.

Mimmo Campanale si accosta al Jazz nel 1985 ed è attualmente tra i migliori batteristi italiani. Ha collaborato con vari musicisti italiani e stranieri tra cui: Tiziana Ghiglioni, Phil Woods, Gianni Coscia, Gianni Basso, Lee Konitz,Dario Deidda, Bobby Watson e molti altri.

Mario Rosini, Paolo Romano e Mimmo Campanale propongono un progetto musicale, un concerto per il quale sono stati riarrangiati brani classici, soul e funky, prendendo spunto dal repertorio black di Stevie Wonder, spaziando fino al blues partenopeo di Pino Daniele.

L'aftershow è affidato al dj set di Francesco Mastrorilli 

Possibilità di prenotare la cena spettacolo al numero  334 111 6365 

Ingresso dopo cena €10 con consumazione

Festival itinerante della Notte della Taranta annullato e concertone di Melpignano a porte chiuse. Lo ha deciso la Fondazione La Notte della Taranta, riunitasi oggi in seduta straordinaria dei sindaci della Grecìa Salentina. L'annullamento è avvenuto "in via preventiva". "Una decisione difficile e sofferta - hanno fatto sapere dalla Fondazione - per chi, come la Fondazione, in questi mesi di emergenza Covid non si è mai fermata ed ha programmato un Festival di grande valore culturale, in estrema sicurezza e ricco di appuntamenti come ogni anno". Il Concertone di Melpignano si terrà a porte chiuse il 20,21 e 22 agosto e verrà trasmesso su Rai 2, il 28 agosto alle 22.45.

 Si è tenuto in un’area esterna dell’ospedale Moscati di Taranto,  il concerto dell’orchestra del Teatro Petruzzelli per il personale in prima linea per il Covid19. “Una serata - afferma Asl Taranto - per celebrare quanti hanno lavorato per contrastare l’emergenza sanitaria, senza dimenticare quanto sia ancora importante rispettare le norme per evitare il ritorno alla fase emergenziale”. Il concerto è stato “dedicato al personale sanitario tarantino che, in questi mesi, ha affrontato in prima linea l’emergenza Covid19. La scelta del luogo non è stata casuale”, si spiega, perché il Polo Oncologico tarantino, ubicato nell’ospedale Moscati, “durante la fase emergenziale è diventato Hub Covid per la provincia di Taranto con la riorganizzazione di spazi, accessi e modalità operative”. Davanti ad una folta rappresentanza di personale sanitario, l’orchestra diretta dal maestro Roberta Peroni, ha eseguito alcuni pezzi famosi “proprio per celebrare tutti coloro che, a vario titolo, durante la pandemia si sono occupati della cura dei malati ma anche omaggiare alcuni pazienti ora guariti”. Erano presenti il direttore generale della Asl Taranto, Stefano Rossi, il prefetto di Taranto, Demetrio Martino e i rappresentanti delle istituzioni civili e militari. “Il mio più  ringraziamento - ha detto Rossi - va alla Fondazione Teatro Petruzzelli che ha voluto essere qui per celebrare il personale che in questi mesi si è occupato con impegno e abnegazione della cura dei pazienti affetti da Covid. Ma un pensiero - ha concluso Rossi - va anche a chi purtroppo ci ha lasciato a causa di questa pandemia”. 

La collezione degli Ori, la cultura della Magna Grecia narrata dai reperti archeologici e il grande patrimonio del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MarTa in sigla) sono tra i protagonisti del progetto culturale curato dalla maison di moda Dior per la valorizzazione e la promozione del patrimonio della Puglia. Inoltre, la collezione degli Ori è stata fonte di ispirazione della collezione Cruise 2021 di Dior presentata nella sfilata a Lecce in piazza Duomo. Il progetto culturale a cura di Dior, ha affidato al video realizzato dal regista Edoardo Winspeare, il racconto di capolavori del patrimonio culturale del grande Salento, di cui fa parte anche Taranto 

“Siamo stati molto felici di accogliere al Museo il progetto culturale di Dior che ha visto la curatela della direttrice creativa di Dior, Maria Grazia Chiuri, la regia di Edoardo Winspeare e la partecipazione di Chiara Ferragni”  dichiara la direttrice del MarTa, Eva Degl’Innocenti.  “Gli Ori di Taranto - prosegue - sono stati fonte di ispirazione per Dior e hanno suscitato grande meraviglia in Chiara Ferragni che ha subito comunicato su Instagram le sue emozioni. Questo progetto ci ha consentito di coinvolgere anche il pubblico dei giovani grazie all’influencer, avvicinandoli a conoscere e ad apprezzare l’arte e la cultura”.

 

 Per Degl’Innocenti, “i Musei debbono attrarre i giovani senza intimidirli e riuscire a coinvolgere fasce di pubblico che finora non si sono avvicinate, il non-pubblico. E politica del MarTa - sottolinea Degl’Innocenti - si fonda sui valori della democrazia culturale, dell’inclusione e dell’accessibilità con un impegno costante e quotidiano nei confronti dei giovani grazie ai numerosi progetti di Educazione e Ricerca del Museo. Pertanto, l’attività di un’influencer che sa comunicare con i giovani può contribuire positivamente ed in modo complementare”.

A ciò si aggiunga che il Museo di Taranto, uno dei più famosi al mondo per la storia e la civiltà della Magna Grecia, di cui Taranto fu capitale nell’antichità, ha registrato, rispetto al giorno precedente la visita di Maria Grazia Chiuri e di Chiara Ferragni, un incremento del + 4.086% su Facebook, + 96% di utenti sul sito Internet del Museo, nonchè, annuncia il MarTa, un engagement rate superiore alla media e un coinvolgimento di molti giovanissimi su Instagram. In  appena 24 ore, si evidenzia infine,  l'attenzione sul Museo di Taranto e la sua notorietà hanno avuto un rilevante incremento.

Uno dei reperti più iconici del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, che ha ispirato le creazioni ammirate durante la sfilata Dior a Lecce è l’orecchino a navicella in oro.

Rinvenuto a Taranto, in via Umbria, risale alla seconda metà del IV sec. a.C.

 

La creatività degli artigiani orafi tarantini produce tra il IV e il I secolo a.C. gioielli di grande raffinatezza e qualità decorativa: i famosi “Ori di Taranto”. 

 

Per lo più rinvenuti nelle tombe, deposti come elementi di corredo, i preziosi costituivano per lo più oggetti personali del defunto, usati nella vita quotidiana o in particolari occasioni. Tra gli orecchini, elemento essenziale della parure della donna tarantina e quindi rinvenuti numerosi nei corredi funerari, si distingue per diffusione il tipo a navicella, attestato in diverse varianti. L’eccezionale esemplare di grandi dimensioni esposto al MArTA esibisce una complessa decorazione ottenuta con la tecnica della filigrana, della granulazione e con l’uso di fili godronati e lisci. La navicella è arricchita da pendenti ed elementi in lamina intagliata, come le figure femminili alate (Nikai) poste alle estremità.

Il progetto “Clessidra – teatro dei luoghi” sbarca a Taranto, nella città dei due mari.

La settima edizione del progetto, ideato e diretto da Erika Grillo e prodotto dal Teatro delle Forche, è in programma dal 26 al 29 luglio 2020. E, in continuità con il percorso di ricerca artistica dello scorso anno, tenutosi nella località marina di Chiatona, incrocia ancora una volta il lavoro visionario del collettivo bolognese Kepler–452.

Nelle quattro date, sulla rotonda del lungomare Vittorio Emanuele III, andrà in scena “Lapsus urbano – Il primo giorno possibile”, una performance audioguidata che sarà replicata in più turni nella stessa serata e con un massimo di 40 spettatori a replica.

 

 

Regia Enrico Baraldi, Nicola Borghesi, Riccardo Tabilio

Riadattamento site specific Erika Grillo

Coordinamento Michela Buscema _ Kepler-452 e Alessandro Colazzo _ Clessidra

Supervisione musicale Bebo Guidetti

Comunicazione visiva Alessandro Colazzo

Con Giorgio Consoli, Andrea Dellai, Erika Grillo, 

Ermelinda Nasuto, Chiara Petillo e Fabio Zullino

Supervisione scenica Walter Pulpito

Supervisione tecnica Vincenzo Dipierro

 

«Cosa vuol dire “incontrarsi” e fare teatro in tempi di distanziamento sociale? Se davvero “la normalità era il problema” sarà possibile inventare una nuova normalità? È possibile, dalla manciata di metri quadri in cui sono costrette oggi le nostre vite, immaginare la società futura?

E in una città come Taranto, al centro del cambio di paradigma “vocazione industriale Vs vocazione culturale” che peso assumono la parola ‘salute’ e la parola ‘lavoro’? E la parola ‘futuro’?!»

“Lapsus Urbano - Il primo giorno possibile” è una performance audioguidata. Parole scritte e registrate durante il lockdown, a distanza, non da soli.

Un tentativo di raccontare e custodire la memoria del presente attraverso la lente di un momento storico di isolamento e privazione che richiede di essere riconosciuto come momento collettivo.

Sulla rotonda del lungomare Vittorio Emanuele III a Taranto prenderanno corpo – attraverso l’intreccio tra la drammaturgia e il disegno sonoro originale trasmesso in cuffia – la topografia della città futura coi suoi punti cardinali, e l’isola dei sopravvissuti, dei naufraghi fortunati, in un innesco semantico a metà tra “La Tempesta” di Shakespeare e l’ “Utopia” di Tommaso Moro.

 

Posti limitati (massimo 40 persone a replica) e acquisto biglietti esclusivamente online al link:

www.vivaticket.com/it/biglietto/lapsus-urbano-il-primo-giorno-possibile/150160

 

Costo biglietto 10 euro

 

ORARI e TURNI:

 

domenica 26 LUGLIO 2020 – doppia replica:

– primo turno ore 21.30, sera

– secondo turno ore 23.30, notte

 

lunedì 27 LUGLIO 2020 – tripla replica:

– primo turno ore 19.30, tramonto

– secondo turno ore 21.30, sera

– terzo turno ore 23.30, notte

 

martedì 28 LUGLIO 2020 – tripla replica:

– primo turno ore 19.30, tramonto

– secondo turno ore 21.30, sera

– terzo turno ore 23.30, notte

 

mercoledì 29 LUGLIO 2020 – tripla replica:

– primo turno ore 19.30, tramonto

– secondo turno ore 21.30, sera

– terzo turno ore 23.30, notte

 

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