Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 170

Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1923)

 

LA CONFCOMMERCIO CHIEDE L’ACCESSO AGLI ATTI.

Il decreto regionale - del Presidente di Giunta-  di nomina del nuovo Consiglio della Camera di commercio di Taranto apparirebbe‘ afflitto da insanabili illegittimità’, per tali motivi Confcommercio Taranto farà ricorso all’autorità giudiziarisdizionale. E’ del 21 gennaio scorso, intanto, la richiesta di accesso agli atti, inoltrata alla Regione Puglia ed alla Camera di commercio di Taranto.

Il decreto, come si legge nella richiesta di accesso agli atti, formulata dal legale dell’Associazione: si fonderebbe‘su dati istruttori, consacrati nei suoi allegati, non corrispondenti a quelli reali ed effettivi’; tale erroneità dei dati, se confermata dalla lettura degli atticomporterebbe ‘una illegittima individuazione delle organizzazioni imprenditoriali o loro raggruppamenti tenuti a designare il numero dei componenti del Consiglio della Camera di commercio’.

La Regione Puglia ha immediatamente disposto la procedura di accesso agli atti amministrativi, differentemente dalla Camera di commercio che ad oggi, sebbene siano trascorsi più di 20 giorni, non ha ritenuto di dover accogliere la richiesta.

La presa visione della documentazione inoltrata dall’Ente camerale alla Regione Puglia avrebbe già in parte confermato alcuni  dubbi avanzati da Confcommercio. Sarà fondamentale poter accedere alla visione di tutti gli  atti istruttori (inerenti il numero delle imprese, i numeri dei dipendenti, etc.), in possesso della Camera di commercio, in base ai quali sono stati comunicati i dati  utilizzati dalla Regione per   formulare il decreto di nomina dei componenti del Consiglio camerale. L’auspicio ora, che i tempi della Camera di commercio  consentano l’accesso agli atti in un periodo ragionevole, considerato i pochi mesi di vita che il rinnovato Consiglio ha davanti a se prima di essere sciolto per l’accorpamento  con Brindisi, così come imposto dalla legislazione di riforma delle Camere di commercio.

Intanto lunedì 15 febbraio, alle ore 10.30, il rinnovato  Consiglio della Camera di commercio  di Taranto terrà la sua prima seduta ed in tale occasione si dovrà procedere alla elezione  del presidente. Confcommercio – alla quale  la conta dei numeri ha assegnato quattro seggi per il settore del commercio - sarà presente con i suoi consiglieri,  e per la prima volta nella storia della Camera di commercio di Taranto il settore del turismo,  da sempre in capo a Confcommercio cui fanno riferimento la maggior parte delle imprese del settore,   sarà rappresentato – fatto anomalo che si commenta da se- da un componente  dell’artigianato.

Nell’attesa di poter sciogliere i dubbi,  l’auspicio: di  poter confermare  piena fiducia agli organi dirigenziali della Camera di commercio, tenuti a garantire la funzione super partes dell’Ente  rispetto alla composizione del nuovo Consiglio;  di vedere cancellati  i dubbi avanzati dalla Associazione, onde poter avviare nella massima serenità il nuovo percorso camerale. Un “percorso nuovo” in tutti i sensi, in cui prevalga, rispetto al recente passato, una diversa visione della funzione della Camera di commercio; un  luogo di reale  programmazione delle politiche economiche a favore delle imprese. Una Camera di commercio che eserciti a pieno la sua funzione di ente di promozione economica e di sviluppo del sistema delle imprese e dell’economia territoriale, facendo sintesi e conciliazione di tutti i settori dell’economia. E’ con un rinnovato – in tutti i sensi- Consiglio camerale   che Confcommercio auspica di poter avviare un nuovo percorso di confronto e di collaborazione.


 

 

La sharing economy nel turismo.

La nuova frontiera dell’ospitalità extra alberghiera italiana, a patto però che si rispettino le regole e  che la promessa di offrire una esperienza autentica, in un contesto familiare -chi fornisce ospitalità  dovrebbe infatti essere domiciliato presso l’alloggio- venga mantenuta. Anche a Taranto l’offerta ricettiva del territorio si è particolarmente arricchita negli ultimi anni con la crescita del settore extralberghiero, anche se non sempre si tratta di attività in regola. Il sommerso in questo settore è particolarmente incidente e rappresenta una fetta di mercato in grado di danneggiare le imprese dell’ospitalità alberghiera ed extralberghiera in regola che pagano le tasse e che sottostanno agli obblighi di legge. Di qui la necessità di monitorare il settore e di avviare un percorso di confronto con l’Amministrazione comunale .

 La Regione Puglia nell’ emanare la Legge regionale 27/13  “Disciplina dell’attività ricettiva di Bed and Breakfast”,  ha inteso regolamentare il settore turistico-ricettivo dei B&B, valutando che esso può svolgere una funzione importante per la promozione di un  turismo sostenibile strettamente collegato al territorio che  valorizzi tradizioni e  produzioni (enogastronomia  e artigianato artistico)  locali, ed il vasto patrimonio immobiliare urbano dei centri storici e delle aree extra urbane. Ciò non ha tuttavia impedito il proliferare, negli ultimi anni,  di attività assolutamente non in linea con  tali finalità (civili abitazioni ubicate in aree urbane periferiche adattate a B&B; proprietari di immobili che riciclano gli appartamenti; speculatori che investono in questo ambito)  e che spesso  operano nell’illegalità,  sfuggendo così ad ogni più elementare forma di controllo.

E’ chiaro che in tal modo i B&B non in regola costituiscono  un problema: 1) non osservanza dei requisiti richiesti dalla legge (domiciliazione; caratteristiche strutturali, igienico-sanitari, urbanistico/edilizi; etc.),  al rispetto dei quali sono tenute tutte le imprese che svolgono attività ricettiva; 2) danno per l’immagine turistica del territorio; 3) mancato rispetto degli obblighi fiscali; 4) concorrenza sleale con le imprese (dell’ospitalità  alberghiera ed extra alberghiera) che operano nella legalità.

Non va  sottovalutato poi che tali B&B, non sottostando agliobblighi di pubblica sicurezza (art 11 e 92 del testo unico delle leggi di p.s. ) ai quali sono tenute le imprese del settore,  possono dare  alloggio a persone che preferiscono restare nell’anonimato; ciò potrebbe rappresentare un serio  problema per la sicurezza dei cittadini. Tanto più che  Taranto per la presenza di insediamenti industriali e militari importanti rientra tra i cosiddetti obiettivi sensibili, problematica acuita dalla  grande quantità di sbarchi di extracomunitari provenienti dalle aree a rischio tra i quali potrebbero confondersi anche dei terroristi.

Per tali ragioni, si ritiene che vada esercitata una attività di controllo e di monitoraggio del settore che riporti nell’alveo della legalità una buona parte delle  attività operanti in Taranto, avendo  fondate ragioni per ritenere che solo una minima parte operi nel rispetto delle leggi vigenti.  Di qui la richiesta – Inoltrata al Sindaco Stefano e agli assessori alle Attività produttive, Scascamacchia,  e al Turismo, Ianne-   di un incontro finalizzato ad avviare un percorso di confronto e di collaborazione  con la Amministrazione comunale.

 

 


Domani l’apertura delle buste per la verifica dei criteri di ammissione

 

Si sono chiusi alle ore 18 i termini per la manifestazione di interesse per l’acquisizione di ILVA

 

Si è chiuso oggi il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse relative all’operazione di trasferimento dei complessi aziendali facenti capo ad ILVA S.p.A. in Amministrazione Straordinaria e ad altre Società del medesimo Gruppo.

 

All’invito hanno risposto 29 soggetti che hanno manifestato interesse per l’intero Gruppo ILVA o per singole società. I Commissari Straordinari Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carrubba avvieranno domani, 11 febbraio, la verifica conclusiva della rispondenza delle manifestazioni ricevute ai criteri di ammissione.

 

L’Operazione, che ha come oggetto il trasferimento di complessi aziendali facenti capo alle Società in Amministrazione Straordinaria, potrà essere perfezionata mediante cessione o concessione in affitto, con opzione d’acquisto, dei medesimi complessi aziendali.

 

I soggetti ammessi alla seconda fase, avranno accesso a una fase di due diligence all’esito della quale saranno chiamati a presentare le offerte vincolanti, sulla base delle quali si potrà pervenire al perfezionamento dell’operazione.

 

Secondo i criteri di ammissione stabiliti dal bando, hanno potuto prendere parte alla procedura di presentazione delle manifestazioni di interesse: imprese individuali o in forma societaria nazionali o estere; soggetti interessati ad un investimento finanziario anche di lungo periodo; soggetti industriali o commerciali o finanziari nell’ambito anche di Cordate ancora da costituire e alle quali possano unirsi soggetti industriali e/o commerciali e/o finanziari che siano in grado di garantire la continuità produttiva dei complessi aziendali oggetto dell’operazione, anche con riferimento alla garanzia di adeguati livelli occupazionali, e di sviluppare la relativa produzione siderurgica in Italia anche con riferimento ai profili di tutela ambientale. Inoltre, non devono avere riscontrato insolvenze contributive negli ultimi 12 mesi.

 

I soggetti che avranno superato questa prima fase potranno accedere ai siti produttivi del Gruppo, oltre che alla management presentation organizzata da Rothschild, global advisor dell’operazione.

 

Oggi è stato il giorno della manifestazione, del corteo, della protesta. Dopo aver sfilatoper levie della città tutti davanti a Palazzo del Governo e poi, in delegazione dal prefetto. La vertenza Ilva ha segnato un passaggio importante, ora bisogna vedere gli effetti che sortiranno le richieste del sindacato che sono chiare e precise:certezze e garanzie sulla cessione dell'azienda, interventi mirati a rendere lo stabilimento competitivo ed ecocompatibile. Richieste che i sindacati intendono rappreesentare direttamente alla Presidenza del Consiglio in un incontro da tenersi quanto prima.   

 

"Come Fim - ha dichiarato il segretario generale della Fim.Cisl Taranto Brindisi Valerio D'Alò- ci teniamo a ringraziare tutti i lavoratori, metalmeccanici e non, che hanno preso parte alla giornata di mobilitazione. Il ringraziamento è rivolto si alla presenza, ma soprattutto alla certezza che con noi condividono un percorso certo che, se pur difficile, punta a cose chiare. Una fabbrica ambientalizzata, bonifiche del nostro territorio, tutela di livelli occupazionali in Ilva e nel tessuto industriale. Tutta la città credo abbia a cuore le stesse cose e oggi lo ha dimostrato".

 

 

Ecco, di seguito, il testo del documento congiunto che è stato consegnato al prefetto.

 

Le  Organizzazioni Sindacali evidenziano la forte preoccupazione dei lavoratori dipendenti dell'ILVA di Taranto e di tutti coloro che operano presso le aziende dell'indotto in riferimento alla mancanza di certezze sul futuro dello stabilimento.

Nello specifico, rilevano le insidie che si celano nel bando di vendita che, senza alcuna oggettiva garanzia, sia per le modalità produttive (piano industriale),  che per il rispetto dei vincoli posti dalla normativa specifica (piano ambientale), rimette alla ipotetica nuova compagine societaria il compito di ridefinire il primo e di rimodulare il secondo. Sottolineano, poi,  come la crisi persistente di liquidità ha di fatto rallentato gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti aggravando ulteriormente la condizioni all'interno dello stabilimento.

Sussiste, inoltre, tutta la problematica connessa ai processi di bonifica interni ed esterni alla fabbrica che non ha subito alcun tratto evolutivo, rimanendo circoscritta ai pochi ambiti trattati (scuole del rione Tamburi, zona PIP di Statte, studio degli interventi sul Mar Piccolo). Anche per tale fattispecie rilevano l’insufficienza dei fondi disponibili semplicemente riepilogati nel CIS per Taranto, ma nient’affatto integrati.

Assolutamente ignorata, poi, risulta tutta la problematica legata al mantenimento dei livelli occupazionali dei lavoratori del bacino industriale, già pesantemente toccati dal ripetuto ed ininterrotto ricorso ai contratti di solidarietà e dalle altre misure di welfare state.

A tal proposito evidenziano il ricorso unicamente ad interventi episodici (integrazione del trattamento dei contratti di solidarietà), pur in presenza di un quadro normativo profondamente mutato all’indomani della riforma del mercato del lavoro (jobs act). Risulta pertanto, disattesa, al momento la richiesta di un intervento di carattere specifico per l’area del bacino di crisi di Taranto.

Valutano, da ultimo, come la condizione economica ed occupazionale dell’intera provincia continua a versare in una situazione di fortissima criticità, resa ancor più marcata dalle recenti involuzioni del caso ILVA, la cui incidenza è, allo stato, ancora determinante in termini di produzione della ricchezza (PIL) del territorio. Evidenziano, anche,  come nell’ultimo biennio il contesto ha raggiunto tratti di ulteriore, forte, drammaticità con l’aumento esponenziale del tasso di disoccupazione che, ora,  si segnala con valori doppi rispetto a quello medio del Paese.

La centralità della siderurgia e, in essa, la strategicità dell’ILVA di Taranto,  ovviamente vissuta in una dimensione di piena sostenibilità ambientale, va ripresa  e rimessa al centro delle politiche di sviluppo del Paese per restituire una prospettiva di crescita reale ed un’idea di futuro ad un’intera provincia e ai suoi lavoratori.

Le scriventi, ancora, ritengono che le scelte di oggi possano essere determinati per il futuro di questo territorio.

La concorrenza esercitata da molti competitor in Europa, interessati ad intercettare le quote di mercato di un pesante concorrente pur di garantire la propria sopravvivenza, si manifesta attraverso una costante attività di lobbying presso la Comunità Europea, al fine di scoraggiare ogni possibile tentativo di salvataggio.

Auspicano, che siano messe in campo tutte quelle azioni che possano tornare a rendere competitivo uno stabilimento che, senza ombra di dubbio, dovrà essere trasformato, innovato, reso compatibile con tutte le esigenze del territorio e in grado di generare nuova ricchezza per il Paese.

Per queste motivazioni, è stata indetta una prima iniziativa di sciopero dei lavoratori diretti e dell’appalto/indotto al fine di evidenziare e di denunciare le tante incertezze che interessano l’intera area della siderurgia ionica; ritenendo, pertanto,  non più rinviabile l’avvio di una fase di confronto stabile e durevole con il Governo al fine di valutare con puntualità gli interventi da effettuare con carattere di immediatezza.

Con questa lettera chiediamo di informare la Presidenza del Consiglio dei Ministri della situazione che si è determinata, proponendo un incontro urgente .

 

 

Le Segreterie Confederali e le Federazioni di Categoria

ILVA – APPALTO - INDOTTO

 

"Scioperiamo affinché le nostre rimostranze giungano alla sede centrale del Governo" questo è quanto scrivono Fim-Fiom-Uilm e Usb in una nota congiunta scritta a poche ore dalla manifestazione e subito dopo ub incontro tenutosi presso la Regione.

Ecco, di seguito, quanto scrivono i sindacati

            Dall’incontro odierno alla Regione Puglia è emersa la disponibilità da parte dell’Ente ad analizzare caso per caso le realtà delle aziende, in un tavolo permanente. Formare una task-force per analizzare coperture disponibili e modalità sia per Ilva che per Appalto e Indotto. Le riunioni tecniche operative inizieranno con un primo incontro giorno 15 alle ore 14.

 

Domani, intanto, i lavoratori dell’Ilva e quelli delle imprese sciopereranno per chiedere «chiarezza» e «certezza» sulla cessione dell'azienda.

 

            Con la manifestazione, intendiamo rendere noto al prefetto di Taranto la grave situazione di preoccupazione in cui versano i lavoratori dell’Ilva e del suo indotto/appalto. Il bando di vendita (scadenza 10 febbraio 2015) non rende certezza sul futuro dello stabilimento e della città in generale. I lavoratori chiedono risposte certe sulla strategicità dello stabilimento Ilva di Taranto e della città.

 

            Noi tutti intendiamo ricevere garanzie sull’ambientalizzazione sia del sito produttivo con la realizzazione delle opere previste nell’Autorizzazione Integrata Ambientale, che dell’intero territorio a cui mancano di fatto le dovute opere di bonifica. Intendiamo rimarcare l’importanza della tutela di ogni singolo posto di lavoro sia dei dipendenti diretti Ilva che di quelli impiegati nelle ditte di appalto e indotto della stessa azienda.

 

            La gravosa situazione di precarietà e mancanza di posti di lavoro sul territorio dell’intera provincia di Taranto, che vede aumentare di giorno in giorno il livello di disoccupazione, non può subire un ulteriore crollo di reddito dei propri cittadini. Serve la partecipazione di tutti, nessuno escluso. È la manifestazione dei lavoratori e dei sindacati, che scenderanno in strada con i loro simboli e le loro bandiere.

 

            Infine, in merito alla dichiarata adesione di Confindustria diciamo che, se qualsiasi imprenditore vorrà prendere parte all’iniziativa potrà liberamente farlo: in qualità di cittadino sarà accolto benevolmente. Al contrario non consentiremo la presenza di alcun logo e striscioni di qualsiasi associazione datoriale.

Confindustria condivide e sostiene le ragioni della manifestazione –a cui prenderà parte con una propria delegazione- organizzata da Fim Fiom e Uilm il 10 febbraio prossimo

 

 

L’imminente cessione dell’Ilva e le garanzie sul prosieguo dei processi di risanamento ambientale e sul mantenimento e la continuità produttiva ed occupazionale della fabbrica: sono aspetti che Confindustria Taranto considera fondamentali per garantire reali prospettive di futuro alla grande fabbrica e sui quali non ci si può permettere di abbassare la guardia, pena un inevitabile e progressivo smantellamento di una delle più importanti realtà produttive del Paese ed effetti, a catena, a dir poco devastanti.

 

E’ per questo che Confindustria sostiene fortemente le ragioni della protesta –che culminerà con un presidio sotto la Prefettura- organizzata da Fim Fiom e Uilm. Per questa ragione, parteciperà con una propria delegazione alla manifestazione, prevista per il 10 febbraio prossimo.

 

Si tratta, a parere di Confindustria, di un forte e importante segnale di partecipazione in un momento in cui si cominciano a delineare i futuri assetti del complesso siderurgico sui quali reggeranno scelte che diverranno man mano definitive; il 10 febbraio prossimo, infatti, è il termine ultimo di presentazione delle manifestazioni di interesse da parte  dei gruppi candidati all’acquisizione dell’Ilva, processo che si dovrebbe concludere (con l’individuazione del soggetto o della cordata acquirente) a fine giugno prossimo. 

 

Pur essendo venuta meno, nelle ultime ore, una delle rivendicazioni dei sindacati (legata al mantenimento del 70% dell’integrazione salariale del contratto di solidarietà, che era stato abbassato al 60, e reintrodotto con un emendamento al milleproroghe), rimangono infatti in piedi una serie di punti nodali legati al futuro dello stabilimento (e non solo quello tarantino) che attengono soprattutto l’unicità del gruppo e le conseguenti garanzie di mantenimento del complesso dell’acciaio, accanto ai processi di ambientalizzazione  che ne costituiscono condizione sine qua non di continuità.  

Doveroso e convinto, pertanto, il sostegno di Confindustria, che auspica inoltre che la manifestazione possa contare anche sulla partecipazione di altre espressioni istituzionali, associative, culturali ed economiche, a testimonianza  di unitarietà e condivisione  del territorio rispetto alle scelte che lo coinvolgeranno, inevitabilmente, di qui agli anni futuri.

 

 

Ilva, con l'approssimarsi della data della protesta, si rafforza il fronte delle adesioni. 

L’USB dice si allo sciopero e alla manifestazione del 10 febbraio prossimo. “La partecipazione di Usb  vuole essere un chiaro segnale di ricerca dell’unità sindacale e soprattutto il tentativo di dare una scossa in positivo alla infinita frammentazione di cui questa città soffre e in cui il governo sguazza – commenta Francesco Ruzzo, dirigente provinciale al termine del direttivo che si è tenuto ieri mattina -. Mentre a Taranto si continua a litigare su cosa sia giusto fare, la fabbrica cade a pezzi, l 'indotto o quel che resta di esso, sta collassando e il futuro che si prospetta è tutt'altro che roseo, bonifiche e salute sono state cancellate dalle priorità. Il governo con l'ultimo decreto ha semplicemente detto che non ci sono garanzie per le  bonifiche e per la salute, che  non si attuerà l' ambientalizzazione e nessuna garanzia occupazionale, ignorando tutte le posizioni di chi sostiene la Nazionalizzazione - riconversione,  la privatizzazione, fino ad arrivare a coloro che sostengono  la chiusura. Per tutti questi motivi saremo presenti al corteo silenzioso che muoverà dal ponte di pietra fin sotto la Prefettura senza nessun blocco e senza creare nessun disservizio alla città,  ma facendo capire con un rigoroso silenzio che siamo parte integrante della città e non antagonisti ad essa – va avanti Rizzo -.  Al Prefetto consegneremo un documento in cui rimarcheremo la contrarietà e le contraddizioni contenute nell’ ultimo decreto. Auspichiamo che questo possa essere il primo passo per riavviare un dialogo corretto con il mondo politico-istituzionale,  dell' associazionismo e sindacale che a Taranto manca da troppo tempo e che finora ha permesso al Governo di prendere decisioni senza tener conto delle voci in campo e soprattutto della città”.

Intanto, nel pomeriggio di sabato e nella tarda mattinata di oggi il coordinatore provinciale USB Francesco Rizzo ha incontrato la console della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Amarilys Gutierrez Graffe, che ha voluto visitare la sede Usb a Taranto esprimendo solidarietà ai lavoratori e ai cittadini di Taranto e garantendo la propria partecipazione al convegno Nazionale sull'Ilva che Usb organizzerà nelle prossime settimane.

I coordinamenti sindacali CGIL – CISL - UIL di tutte le categorie interessate alla vertenza ILVA Taranto ed Indotto ILVA Taranto,  fanno sapere che allo sciopero aderiscono anche i lavoratori del comparto Pubblici Esercizi settore Mense e Pulizie e Multiservizi .

"Condividere obiettivi comuni-  si legge in una nota- Ambientalizzazione Ilva, Bonifiche del territorio, Salvaguardia dei livelli occupazionali diretti ed indotto sono le motivazioni per cui queste organizzazioni sindacali hanno deciso di proclamare una giornata di sciopero.

        Lo sciopero si  articolerà in un corteo con presidio davanti alla Prefettura di Taranto.

 

Dal nuovo contratto per il settore alimentare una grande occasione per i territori tarantino e brindisino. Di questo è più che convinto il segretario generale della Fai Cisl AntonioLa Fortuna che sulla questione ha inviato lanota che di seguito pubblichiamo.

 

Non è mai mancato il contributo di mobilitazione e di lotta degli oltre 500 tra lavoratrici e lavoratori dipendenti di Heineken (Massafra), Borsci Liquori, Caffè Ninfole (Taranto), Sfir, Indesil (Brindisi), Conserve Italia (Mesagne), nel rivendicare la firma del Contratto nazionale di lavoro del settore industria alimentare 2016-2019,  sottoscritto con Federalimentare venerdì scorso a Roma.

Estato un percorso articolato, tra assemblee, presidi presso le Prefetture, scioperi, volantinaggi, portato avanti con grande determinazione dalla Fai Cisl territoriale insieme con le altre sigle confederali della categoriaagro-industriale-ambientale, per un C.c.n.l. che oltre a determinare un aumento retributivo scaglionato nel quadriennio pari a 105 euro -   35 dei quali quest'anno – e la conferma di unarticolazione salariale su 14 mensilità, ha sancito il principio della partecipazione dei lavoratori alle dinamiche dellimpresa.

Bilateralità di settore, formazione congiunta, nuove modalità su telelavoro e lavoro agile (smartworking),sono ulteriori punti qualificanti di questo Contratto che conferma pienamente la validità del primo livello nazionale, inteso come strumento di tutela e di difesa dei diritti normativi e salariali in questo caso del settore industria alimentare e che, al contempo, rafforza ed estende significativamente il secondo livello di contrattazione aziendale o di territorio, rilanciando i temi dellinnovazione, della produttività, della competitività e delle condizioni di lavoro.

Il Contratto, inoltre, consente di eleggere i Rappresentanti di sito dei lavoratori per la sicurezza, prevede il congedo retribuito di sei mesi per le donne vittime di violenza edattiva un fondo specifico a sostegno dei lavoratori che perdono loccupazione a due anni dalla pensione.

Lo stesso fondo che interverrà, altresì, per lavoratori i quali volontariamente trasformeranno il contratto da tempo pieno a part-time e promuoverà un ricambio della manodopera (turnover), come vero e proprio ponte generazionale.

Non possiamo che confermare la nostra personale soddisfazione anche a nome delle lavoratrici e dei lavoratori che rappresentiamo, per le ricadute economiche, sociali ed occupazionali positive che la firma del Contratto determinerà anche per il nostro territorio Taranto Brindisi.

Non è ancora terminata la lunga vertenza. Ora tocca allo stabilimento di Castellaneta

Il Comune di Castellaneta faccia presto, perché si sta giocando una partita vitale. La vertenza Miroglio, dopo quasi sette anni di lotta da parte dei lavoratori, potrebbe diventare un caso da ripetere su tutto il territorio nazionale, per la coesione degli operai, e per l’unità tra tutti gli attori in campo, compresi i sindacati e le amministrazioni di vari livelli. Quella che si sta giocando ora, a Castellaneta, è una partita di cruciale importanza, nella quale l’amministrazione ha il dovere di velocizzare i processi per poter affidare lo stabilimento. È necessario che il passaggio al Ministero sia fatto nel più breve tempo possibile, limitando al massimo i tempi della burocrazia. In gioco ci sono il presente e il futuro dei lavoratori che ancora non hanno usufruito della ricollocazione e per i quali sono ormai terminati gli ammortizzatori sociali. Il comune di Castellaneta ha ora la possibilità di incidere positivamente sul futuro del proprio territorio.

 

“Nel pieno rispetto della legalità e dei tempi tecnici” commenta Giordano Santoro, segretario generale della Filctem Taranto, “auspichiamo che si trovi una soluzione per lo stabilimento di Castellaneta, e che questa si realizzi nel più breve tempo possibile perchè il tempo non è un aspetto secondario, quando sono coinvolti lavoratori padri di famiglia, senza alcun sostegno al reddito”. 

 

L’associazione dei costruttori edili pugliese invita il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a intervenire per non fare aggiudicare le gare con offerte fuori mercato

 E’ sul tema delle offerte ‘fuori mercato’ se non addirittura ‘avventurose’ nelle gare bandite dall’AQP che l’Associazione dei costruttori edili pugliesi interviene scrivendo una lettera, inviata oggi al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano

 

«I ribassi inaffidabili - scrive nella lettera il presidente dell’ANCE Puglia Nicola Delle Donne -devono divenire inaccettabili perché non offrono garanzie di una corretta esecuzione dell’opera».

 

In un contesto di grave crisi per il settore in cui il mercato delle opere pubbliche stenta a ripartire e sono sempre meno gli investimenti «gli imprenditori edili che operano nel settore delle opere pubbliche – argomenta Delle Donne-stanno perdendo l’orientamento, precipitando sempre più nell’arte di arrangiarsi, sconfinando nel ‘dumping’ ovvero prestazioni sotto costo che l’Unione Europea vieta.

 

Secondo il presidente dei costruttori pugliesi«la continua e progressiva rincorsa al maxi sconto nelle gare di affidamento dei lavori deve essere per l’ente appaltante motivo di seria e approfondita preoccupazione. L’affannata ricerca dell’aggiudicazione non è più finalizzata all’esecuzione dell’opera ma alla consegna in banca di un contratto di appalto, per sopravvivere al prossimo lunedì».

 

«In presenza di offerte a dir poco avventurose – conclude Delle Donne-  la non aggiudicazione da parte di AQP si appalesa di legittimità perché fondata su una motivazione concreta, perché l’offerta non risulta idonea in relazione all’oggetto del contratto. Al contrario, aggiudicandolo si attiverebbero cantieri percorsi più di criticità che di lavori"

Pagina 85 di 138