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Giornale di Taranto - Economia, Lavoro & Industria
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Economia, Lavoro & Industria

Economia, Lavoro & Industria (1923)

Tutelare l'ambiente e, al contempo, la dignità dell'uomo perché “l’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano insieme, e non potremo affrontare adeguatamente il degrado ambientale, se non prestiamo attenzione alle cause che hanno attinenza con il degrado umano e sociale”. Così mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, citando un passo dell'enciclica "Laudato si" di papa Francesco ha dato inizio alla celebrazione del precetto pasquale in Ilva. Ad ascoltarlo, oltre ai numerosissimi operai, c'erano il ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti, i commissari Ilva Gnudi, Carruba e Laghi, il prefetto di Taranto, Umberto Guidato, oltre alle autorità civili e militari.

"Quando si parla di Ilva - ha aggiunto mons. Santoro - per me prima ancora che leggere i dati sui tavoli istituzionali, è importante guardarvi negli occhi e vedere le vostre famiglie,  i vostri figli e la complessa sofferenza del popolo tarantino, comprese le vittime per l’inquinamento.

Prego ogni giorno perché si faccia in modo che Taranto si affranchi da dover affrontare l’improponibile scelta tra salute e lavoro: abbiamo diritto ad entrambi! Le scelte future sono morali se salvano e custodiscono la vita nella salute e nel lavoro. Questa è la condizione indispensabile da tener presente".
Ma nella sua omelia il presule ha sottolineato anche come la situazione di precarietà che si vive all'interno dello stabilimento, le incertezze sul suo prossimo futuro contribuiscono a rendere ancora di più grigio il cielo "già ingrigito dai fumi dell'Ilva".
Non sono mancati, poi i riferimenti alla sanguinosa strage di Bruxelles e all'altrettanta tragedia consumatasi in Spagna e che ha visto malcapitati protagonisti gli studenti del programma Erasmus rimasti, tredici di loro tra i quali sette ragazze italiane, vittime di un pauroso incidente stradale. 
Di seguito il testo completo dell'omelia di mons. Filippo Santoro.
Carissimi operai e dipendenti dello stabilimento,
Signor Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti; Signore Prefetto Umberto Guidato,
Autorità civili e militari, Signori commissari,
Reverendi cappellani e sacerdoti,
 
ci siamo raccolti in questo capannone per celebrare questa messa in preparazione alla Pasqua, in un clima di dolore e di solidarietà per la passione dell’Europa che stiamo vivendo in questi giorni. I morti di Bruxelles ci lasciano tutti feriti e disorientati dinanzi a questa disumana strage prodotta da una mente terrorista perversa perché la peggiore perversione è uccidere in nome di Dio, come più volte ha denunciato Papa Francesco.
 
Allo stesso tempo ricordiamo le tredici ragazze, di cui sette italiane, impegnate nel progetto Erasmus, morte in Spagna. Fiori falciati da una gravissima e colpevole leggerezza non solo dell’autista del bus che le conduceva.
 
Questa celebrazione, che apre i Riti della Settimana Santa, è anche per me oltre ad un momento gradito di incontro e di scambio di auguri è l’appuntamento importante di una  pastorale del lavoro che viene condotta continuamente dai nostri cappellani ed una opportunità per una comune riflessione, alla luce della Parola di Dio sulla delicata e problematica fase di riconversione e che si sta avviando, a fatica,  lungo la strada delle bonifiche.
 
Cari fratelli e sorelle, quando si parla di Ilva, per me prima ancora che leggere i dati sui tavoli istituzionali, è importante guardarvi negli occhi e vedere le vostre famiglie,  i vostri figli e la complessa sofferenza del popolo tarantino, comprese le vittime per l’inquinamento.
Prego ogni giorno perché si faccia in modo che Taranto si affranchi da dover affrontare l’improponibile scelta tra salute e lavoro: abbiamo diritto ad entrambi! Le scelte future sono morali se salvano e custodiscono la vita nella salute e nel lavoro. Questa è la condizione indispensabile da tener presente.
 
Sicuramente questo tempo sospeso che lo stabilimento vive non è fonte di serenità per nessuno. Vorremmo sapere. Le incertezze sul nostro futuro impoveriscono le speranze e ingrigiscono la nostra città tanto quanto i fumi. Non se ne abbiano coloro che hanno responsabilità su questo stabilimento, se vi manifesto tutto il malessere di Taranto. Non lo faccio con spirito polemico:non sono semplice osservatore, sono  portavoce di tanti fratelli che sono in profonda sofferenza. Senza disconoscere il lavoro e l’impegno di alcuno e l’interesse diretto del Governo su Taranto e in particolare sull’Ilva; vi incoraggio con le parole dell’ enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco  che dovranno essere punto di  riferimento per la stesura di qualsiasi provvedimento riguardante l’Ilva e che sembrano essere state scritte per la nostra città.
 
“L’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano insieme, e non potremo affrontare adeguatamente il degrado ambientale, se non prestiamo attenzione alle cause che hanno attinenza con il degrado umano e sociale”.(LS 48)
 
E in merito a possibili soluzioni anche io sento di affermare come pastore che:
 
«Su molte questioni concrete la Chiesa non ha motivo di proporre una parola definitiva e capisce che deve ascoltare e promuovere il dibattito onesto fra gli scienziati, rispettando le diversità di opinione. Basta però guardare la realtà con sincerità per vedere che c’è un grande deterioramento della nostra casa comune. La speranza ci invita a riconoscere che c’è sempre una via di uscita, che possiamo sempre cambiare rotta, che possiamo sempre fare qualcosa per risolvere i problemi». (LS35)
 
La luce viene a noi dalla Parola di Dio e che non narcotizza i drammi dell’uomo, ma li conosce, li penetra e dal di dentro li redime. Avete potuto cogliere anche quest’anno le tinte fosche del cenacolo che hanno permeato la liturgia appena annunciata con l’ombra del tradimento, la compravendita trattata da Giuda per il suo Maestro, anzi, la svendita per trenta denari di colui che lo aveva onorato a far parte del numero degli apostoli. 
 
Giuda, che nei brani della Passione rappresenta l’amore egoistico, traviato, che cerca il proprio tornaconto ed è accecato dall’ abbaglio del profitto e del potere, andrà incontro alla morte; sicuramente non andrà incontro alla sua felicità.  L’agire di Giuda non è in sintonia con l’agire di Dio; malgrado questo Gesù porta avanti al sua opera di salvezza. Molte volte anche noi ignoriamo la presenza di Dio; la riteniamo inutile, come qualcosa di inesistente o periferico alla vita. 
 
Questo è l’anno della conversione; questo è l’anno della misericordia. Spalanchiamoci a Lui in questo Giubileo in cui ci accoglie a braccia aperte. Lui è il senso, la luce, la ragione della vita, degli affetti, del lavoro. Lui che ha lavorato con mani d’uomo; anche qui, in Ilva, lui è la luce del nostro lavoro. Ci ispira serietà, dignità, rigore. Ci fa lottare per la sicurezza sul lavoro, nostra e dei nostri colleghi. L’amore di Cristo ci spinge e ci sostiene . Dice Gesù: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici se farete quello che io vi comando. Non vi chiamo più servi, vi ho chiamato amici” (Gv 15, 13-15). E prima aveva detto: “Come il Padre ha amato me così ho amato voi. Rimanete nel mio amore” (Gv 15, 9). E conclude: “Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri” (Gv 15,17).
Gesù che dona il suo corpo e il suo sangue conferisce a noi il potere di essere vittoriosi sul peccato e sulla morte ed essere costruttori di speranza.
 
Il cenacolo si rivela luogo di scelta. Ogni messa è un luogo di scelta: sta a noi realizzare la sua Parola o tirarci indietro, ogni giorno, particolarmente in questa Pasqua di resurrezione il Signore ci invita a rinnovare il nostro sì sincero a lui e ai fratelli.
 
La Pasqua ha la meglio sulle passioni buie perché segue la via dell’amore gratuito, proprio come ogni eucarestia. Nel salmo 68 che abbiamo recitato l’uomo bistrattato, tradito, eleva un canto di fiducia :
 
Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento,
Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.
 
Vorrei in ultimo, per ritornare a ciò che con speranza andiamo celebrando, alla motivazione principale dell’offerta di questo sacrificio eucaristico. Pregare per le vostre famiglie, impetrare da Dio il dono della salute, del lavoro. Affidare alla misericordia di Dio coloro che hanno perso la vita in questo stabilimento e abbracciare spiritualmente i loro cari. Preghiamo tutti insieme per la nostra città, per gli ammalati che porto nel cuore per le vittime del terrore in Europa e nel mondo . Che alla passione di questi giorni possa seguire  la luce della Pasqua  per tutti noi. Vi abbraccio e vi benedico con grande affetto. Buona Pasqua a tutti.

 

Scongiurato il rischio di licenziamento per 788 addetti. Con l’accordo si ‘ripescano’ i lavoratori del sito di Ginosa (Taranto), attualmente in CIGS a zero ore.

 

La proroga di un ulteriore anno del contratto di solidarietà   per 1.915 dipendenti, e la conseguente messa al sicuro di 788 addetti, a rischio licenziamento. È il risultato dell’accordo per la Natuzzi siglato questa mattina al ministero del Lavoro, presenti le Rsu del gruppo e le segreterie nazionali, regionali e territoriali di FenealUil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil.

“L’accordo – dichiarano i segretari nazionali Fabrizio Pascucci, Riccardo Gentile e Marinella Meschieri - consente di prorogare il CdS dal 2 maggio 2016 al 2 maggio 2017, e prevede l’introduzione di miglioramenti significativi rispetto al precedente contratto. In particolare si introduce la possibilità , a fronte di dimissioni del personale attualmente occupato, di ‘ripescare’ i lavoratori del sito di Ginosa (Taranto), attualmente in CIGS a zero ore. Nell’ambito degli investimenti in formazione per accompagnare i processi di riorganizzazione e trasformazione industriale, si è convenuto di riconvertire la professionalit   di circa 60 lavoratori che saranno adibiti alla mansione di ‘assemblatore fusti’. Sono previsti incontri specifici tra le parti per la valutazione della fungibilit   delle mansioni e l’articolazione degli orari di lavoro in caso di particolari esigenze produttive, previo confronto preventivo con le RSU/RSA. Infine l’accordo prevede incontri trimestrali di valutazione e monitoraggio relativamente all’andamento aziendale e applicazione del contratto di solidariet  . Riteniamo rilevante l’accordo di oggi – concludono i tre sindacalisti - perché rientra tra le iniziative messe in campo a partire da febbraio 2013, i cui obiettivi erano di evitare i licenziamenti e rilanciare l’impresa attraverso gli investimenti, la formazione professionale e la reindustrializzazione del territorio in forte sofferenza occupazionale”.

Natuzzi è la maggiore azienda italiana nel settore dell’arredamento, leader mondiale nel segmento del divano in pelle, ed esporta il 90% del fatturato in 123 paesi.


Appalto Pulizie Civili ed Industriali Cementir Taranto apertura dello stato di agitazione lavoratori operanti per conto della La Pulisan srl

In un comunicato  a firma del segretario generale Antonio Arcadio, la Fisascat Cisl rende noto che e a seguito della riduzione del personale 7 unità su 18 da parte dell’azienda La Pulisan srl titolare dell’appalto di pulizie civili ed industriali presso lo stabilimento Cementir di Taranto, avvenuto nel luglio 2015;

                                                                                              Comunica

Di essere venuta a conoscenza che dal 01 aprile 2016 potrebbe nuovamente l’appalto ricevere ulteriori riduzioni nelle prestazioni e nelle frequenze.

Si ricorda che nel mese di luglio 2015 dopo lunghe ed estenuanti azioni di lotta siamo riusciti a proseguire nel servizio grazie alla fuoriuscita di 7 unità volontarie e prossime al pensionamento, OGGI riteniamo che le scelte imprenditoriali nel ridurre nuovamente e drasticamente l’appalto da parte dall’Azienda  Cementir sul territorio Tarantino, non possono essere accettate da questa Organizzazione Sindacale soprattutto in questo momento particolare di grave crisi occupazionale che sta attraversando il nostro territorio.

 

                                                                                              Pertanto

Si proclama l’apertura dello stato di agitazione dell’intera forza lavoro.

 

Si richiede nell’immediato un incontro tra tutti gli attori atto a chiarire il proseguo dell’appalto e a scongiurare nuovi possibili licenziamenti

                                                                                                                                                                                                                                                                                                      

Per rubare 2 quintali di olive dal terreno bastano 20 minuti, e si possono “spuntare”  40/45 euro a quintale. In un ettaro di vigneto, invece, trovano dimora 4000 “barbatelle”: costano 1,5 euro l’una e in una notte si espiantano facilmente. La convenienza di queste azioni criminose è tutta nei numeri.
La Federazione Provinciale Coldiretti Taranto, quindi, attraverso il presidente Alfonso Cavallo insiste nel tentativo di tenere alta l’attenzione delle istituzioni sui fenomeni che, anche nelle ultime settimane, stanno segnando i campi della provincia ionica. «Non dobbiamo sottovalutarne la portata – spiega Cavallo – perché al danno provocato immediatamente da un episodio di microcriminalità, seguono innumerevoli difficoltà». Pensiamo ad una piccola azienda del manduriano, ad esempio, che per produrre Primitivo ha investito le sue uniche risorse nell’acquisto delle 4000 “barbatelle”: il loro furto produrrà la perdita dell’investimento, l’impossibilità di riacquistare le piante per la loro indisponibilità sul mercato e il mancato guadagno proveniente dalla vendita del prodotto. «Un singolo episodio – aggiunge il presidente – che ha effetti devastanti».
L’esempio dei vigneti è emblematico, ma i danni che stanno subendo gli uliveti sono maggiori. Questa raccolta “selvaggia”, infatti, provoca ferite profonde alle piante, quando non sono oggetto di attacchi diretti per recuperare legna da ardere: «I nostri ulivi secolari sono mutilati da questi delinquenti senza pietà – commenta Cavallo – che per recuperare qualche quintale di tronchi cancellano autentiche testimonianze storiche. E vanificano il lavoro dei nostri agricoltori, che non è solo finalizzato alla produzione ma anche alla salvaguardia di tradizioni e territorio».
Anche mezzi e infrastrutture, però, sono finiti nel mirino della piccola criminalità. Trattori e suppellettili agricole vengono danneggiati e depredati, le linee di alimentazione degli impianti di irrigazione spogliate dei cavi di rame, e gli stessi agricoltori sono oggetto diretto di rapine (le più recenti nei territori di Francavilla Fontana, al confine con la provincia di Taranto). «Lavorare nei campi comincia a diventare un rischio, in assenza di adeguate garanzie – la preoccupazione del presidente –, ecco perché Coldiretti chiede maggiori attenzioni alle istituzioni».
Ruolo che l’associazione rivendica a più livelli, ricordando come la sua fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, il cui comitato scientifico è presieduto dal procuratore Gian Carlo Caselli, abbia prodotto innumerevoli risultati legati alla protezione del made in Italy dagli attacchi della macrocriminalità. «La nostra è una missione senza confini – la conclusione di Alfonso Cavallo – indirizzata a salvaguardare le nostre aziende e i nostri agricoltori. Piccoli o grandi, i fenomeni criminali sono forieri di distorsioni rispetto alle opportunità di sana concorrenza che potrebbero far progredire il nostro settore. Vigiliamo insieme, quindi, cercando di garantire quella sicurezza che oggi nei campi viene percepita meno del passato».
 

Taranto, 04/03/2016

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Presidente dell’Ordine Ing. Antonio Curri“Grazie agli elementi raccolti ognuno può finalmente costruirsi una corretta opinione su un progetto così importante”

 

L’Ordine degli Ingegneri di Taranto, da sempre attento ad offrire ai propri associati contenuti tecnici utili ad esercitare al meglio la propria professione, ha chiesto a Total E&P Italia di rendersi disponibile per presentare il Progetto Tempa Rossa e il settore “Oil & Gasa tutti gli ingegneri di Taranto e provincia.

L’obiettivo era quello di avere una visione tecnica del progettoe delle tecnologie dell’industria O&G così da potersi formare un’opinione sulla base di dati ed argomentazioni scientifiche.

Nell’ottica di favorire la massima trasparenza sulle attività svolte - con particolare riguardo agli elevatilivelli tecnologici, alla sicurezza ed alla protezione ambientale della propria industria -Total E&P Italia ha da subito confermato la propria disponibilità. La messa in campo dei responsabili delle diverse areetecniche ha consentito la realizzazione di un convegno al massimo livello, tanto che è stato possibile prevedere anche i crediti formativi professionali per i partecipanti. A tenere le relazioni, dopo l’introduzione dell’Ing. Roberto Pasolini - Direttore Esecutivo Affari Istituzionali e Relazioni Esterne di Total E&P Italia, sono stati l’Ing. A. Braghiroliche ha approfondito le tematiche Subsurface e drillinggli Ingg. L. Soia e D. Mazzoni sulle Surfacefacilitiese l’Ing. V. ArculeosulleStrutture di trasporto, stoccaggio ed esportazione del greggio.

 

 

 

Per il presidente dell’Ordine, Ing. Antonio Curri, “è stata un’ottima occasione per prendere conoscenza degli aspetti tecnici del Progetto Tempa Rossa. Grazie agli elementi raccolti,ognuno può finalmente costruirsi una corretta opinione su un progetto così importante”.

 

Anche il Presidente di Confindustria Taranto, Dott. Vincenzo Cesareo, presente all’incontro, si è detto molto soddisfatto dell’iniziativa e del ruolo degli ingegneri tarantini.

 

I lavori si sono svolti in un clima di interesse e con la partecipazione attiva di un centinaio di ingegneri - un’importante categoria professionale della città di Taranto e della sua provincia - a riprova del fatto che il dialogo e la condivisione di informazioni sono sempre la via maestra per superare le  contrapposizioni ideologiche.

 

 

Per maggiori informazioni contattare:
Responsabile Dipartimento Comunicazione: Massimo Dapoto (06.61248310)

Dipartimento Comunicazione: Valentina Roticiani (06.61248175)

 

 

 

Le domande per “guida turistica” dovranno pervenire entro il 30 marzo 2016,

Le domande  per “accompagnatori turistici dovranno pervenire entro il 28 marzo 2016

 

 

A Lecce tutto tace da quattro anni? Niente paura c'è Taranto! La risposta alle attese delle centinaia di aspiranti guide turistiche del Salento costrette ad un attesa che si protraeva da tempo  arriva così dalla  Provincia ionica che ha indetto un concorso proprio per conseguire l'abilitazione e ricoprire il ruolo di una figura strategia nell'ambito della crescita di un territorio attraverso lo sviluppo del turismo.  Inutile dire che è già partita la corsa da parte dei tanti che aspirano a conquistarel'ambito titolo.

Ecco di seguito tutte le notizie utili per chi vuol partecipare

In esecuzione della delega regionale contenuta nella Legge Regionale n. 13 del 25.05.2012 e della deliberazione di Giunta Regionale n. 1069 del 27.05.2014, la Provincia di Taranto ha ormai avviato l'iter amministrativo per consentire agli interessati di conseguire l'abilitazione all'esercizio delle attività professionali di "Guida Turistica" e "Accompagnatore Turistico".

Il Presidente della Provincia, con proprio Decreto n.128 del 10.12.2015, ha incaricato l'ufficio Turismo di provvedere in tal senso e con Determina Dirigenziale n. 104 del 28/12/2015 sono stati approvati gli schemi di bando e delle istanze di partecipazione.

Nella fattispecie è “Guida Turistica” chi, per attività professionale, accompagna persone singole o gruppi di persone in visita a luoghi di culto, musei, gallerie, pinacoteche, mostre, monumenti, scavi e siti archeologici, ville storiche, masserie fortificate, complessi architettonici e urbanistici, o comunque luoghi di rilevanza e attrattività turistica, al fine di illustrare gli aspetti storici, artistici, demo-etno-antropologici, produttivi del territorio e delle opere e manufatti ivi realizzati o conservati. La guida turistica, nello svolgimento della propria attività professionale di valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale, tutela la corretta e aggiornata diffusione della conoscenza del patrimonio e si impegna alla sensibilizzazione e all’educazione dei visitatori al rispetto dei beni e dei luoghi visitati.

Mentre è “Accompagnatore Turistico” chi, per attività professionale, accompagna persone singole o gruppi di persone, in viaggi organizzati, sul territorio nazionale o all’estero, cura l’attuazione del programma turistico predisposto dagli organizzatori, assicura assistenza ai partecipanti, fornisce elementi significativi o notizie di interesse turistico sulle zone di transito, al di fuori degli ambiti di attività che rientrano nella specifica competenza delle guide turistiche.

I requisiti per accedere agli esami sono:

a)    cittadinanza italiana o cittadinanza di Stato membro dell’Unione Europea. Sono equiparati i cittadini extracomunitari che abbiano regolarizzato la propria posizione ai fini del soggiorno nel territorio dello Stato ai sensi del D. Lgs. 286/98;

b)   maggiore età;

c)    possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado (quinquennale) o di diploma conseguito all’estero per il quale sia stata valutata la corrispondenza dalla competente autorità italiana;

d)   godimento dei diritti civili e politici.

 

Le materie d’esame di “Guida Turistica” sono le seguenti:

-       storia d’Italia e della Puglia in particolare;

-       archeologia e storia dell’arte;

-       patrimonio storico artistico della regione Puglia;

-       geografia economica, turistica e ambientale del territorio nazionale;

-       geografia economica, turistica e ambientale del territorio pugliese, ivi comprese le particolari tradizioni locali anche a carattere eno-gastronomico;

-       nozioni di legislazione turistica europea, nazionale e regionale, con particolare riferimento alla legislazione della Regione Puglia sulle professioni turistiche;

-       tecnica professionale (compiti e metodologia);

-       simulazione di visita guidata.

 

Le materie d’esame di “Accompagnatore Turistico” sono le seguenti:

-       geografia del turismo italiana ed estera;

-       tecnica e organizzazione turistica;

-       nozioni sulla legislazione valutaria e doganale;

-       nozioni di legislazione turistica europea, nazionale e regionale, con particolare riferimento alla legislazione della Regione Puglia sulle professioni turistiche;

-       valutazione di casi pratici sulla gestione dei gruppi.

E' stata allestita una piattaforma informatica per la presentazione delle istanze di partecipazione solo ed esclusivamente in modalità online il cui link è già presente sulla homepage del sito della Provincia di Taranto ( www.provincia.ta.it).

Le abilitazioni all’esercizio delle attività professionali di “Guida Turistica” e di “Accompagnatore Turistico”, per la prima volta bandite nel territorio della Regione Puglia,  hanno validità su tutto il territorio nazionale.

 

LA CRISI CHE AVANZA. I LAVORATORI DI DUE GRANDI REALTA' INDUSTRIALI SI CONFRONTANO.
 

 

Si e tenuta in questi giorni, congiuntamente alle segreterie di FIM-FIOM-UILM, l’assemblea dei lavoratori ex Marcegaglia per fare il punto della situazione della vertenza, vista la criticità degli stessi dal punto di vista occupazionale.

Ricordiamo che questi lavoratori in data 30 novembre 2015 sono stati licenziati ed attualmente sono posti tutti nelle liste di mobilità.

Nonostante l’accordo siglato in Regione Puglia, che impegnava l’azienda, per un periodo di 18 mesi, a ricercare un nuovo soggetto industriale tramite una agenzia di scouting, ad oggi nulla è cambiato da quel 30 novembre 2015 e, visto il passare del tempo, le preoccupazioni dei lavoratori aumentano sempre di più.

Lavoratori e organizzazioni sindacali chiedono che sia immediatamente riaperto il tavolo di crisi presso il Ministero dello sviluppo economico, così come previsto dall’accordo Regionale, ed invitano la stessa Regione Puglia ad attivarsi per ottenere una data utile.

Inoltre, relativamente all’interessamento della Marcegaglia all’Ilva di Taranto, lavoratori e segreterie FIM FIOM UILM, ribadiscono alle forze politiche ed alle istituzioni tutte, che la Marcegaglia non può dimenticare, prima di interessarsi ad altri business, gli ex dipendenti appena licenziati nello stesso territorio, ha il dovere di rispondere alle sue responsabilità sociali.

L’Assemblea dei lavoratori, congiuntamente alle Segreterie di FIM FIOM UILM, ha altresì deciso di monitorare costantemente l’evolversi della situazione, instituendo delle assemblee a cadenza mensile da tenersi presso la sede sindacale.

Il primo appuntamento è previsto giorno 15 marzo alle ore 16,00.

Intanto si è conclusa la prima tornata di assemblee indette da FIM, FIOM e FISMIC circa le riorganizzazioni di One Company Finmeccanica Grottaglie (ex Alenia). Le RSU hanno voluto incontrare i lavoratori per discutere con loro delle condizioni generali su cui ancora non vi sono garanzie certe (internalizzazioni e stabilizzazioni degli interinali) e sull’immediata riorganizzazione di alcune unità produttive.

Dopo alcuni giorni di tensione in cui sembrava essere assunta dall’azienda un’azione unilaterale sulle modifiche delle turnazioni da adottare, le RSU di FIM, FIOM e FISMIC hanno siglato un accordo che di fatto prende in carico le esigenze dei lavoratori tramutandole in una nuova organizzazione del lavoro. Durante l’assemblea è emersa larga condivisione del progetto e soddisfazione da parte dei lavoratori per il risultato ottenuto.

«Terremo ancora alta la guardia sugli scenari futuri derivati dalla One Company di nuova creazione - dichiara il Segretario Generale della Fim Cisl Taranto Brindisi, Valerio D’Alò -  di fatto, però, esprimiamo pieno apprezzamento per i nostri delegati che hanno saputo ben codificare le esigenze della maggioranza dei lavoratori e trasformale in accordo, modificando di fatto le intenzioni iniziali dell’azienda. Nei prossimi giorni sarà vagliato da Finmeccanica il programma di riassetto e potremo entrare nel merito delle questioni in sospeso come la stabilizzazione dei contratti per i lavoratori interinali e le internalizzazioni di alcune attività. Sarà allora – conclude - che entreremo nel vivo del piano industriale e chiederemo tutte le garanzie necessarie».


Due talk, sullo stato dell’arte degli Open Data in Puglia e sull’utilità degli OD per cittadini, imprese e territorio. Un Hackathon dedicato a cultura e ambiente, suddiviso in tre track: luoghi della cultura a Taranto, monitoraggio ambientale e opportunità per le startup innovative. Relatori d’eccezione, innovatori, visionari.

Tutto questo è Open Data Day 2016 Taranto, nell’Agorà della Cittadella delle imprese sabato 5 marzo 2016 dalle 9 alle 18. Un programma complesso ed avvincente, dalla teoria, all’utilizzo, alle prospettive. Un evento internazionale che si svolge in contemporanea nel mondo (http://opendataday.org).

 

Open Data Day per la prima volta a Taranto  in Camera di commercio perché siamo molto impegnati sul tema dell’innovazione – commenta il Presidente dell’Ente camerale, Luigi Sportelli - e ci interessa che il territorio conosca le opportunità straordinarie che l’utilizzo degli OD può offrire non solo per la diffusione di una nuova cultura della trasparenza, ma anche per la nascita di idee imprenditoriali e l’avvio di start up innovative”.

Significativi i topic della giornata: ambiente e cultura, intorno ai quali ruota l’ampio dibattito su un possibile, nuovo modello di crescita socio – economica”, aggiunge il Segretario generale della Camera di commercio, dr. Francesco De Giorgio.

Per Vincenzo Patruno, Opendata Coordinator in ISTAT e co-fondatore di OpenPuglia: "il progetto OpenPuglia, con il lavoro svolto dai suoi "civic hacker", è riuscito a rendere fruibili dati e informazioni sulla qualità dell'aria in tutta la Puglia, mettendo queste informazioni a disposizione di cittadini e ricercatori per aumentare la trasparenza e la consapevolezza sulla qualità del nostro ambiente, e per migliorare l'efficacia delle politiche sul territorio.”

"La comunità di OpenPuglia, con il suo processo di liberazione "dal basso" dei dati ambientali e sulla cultura in Puglia, vuole stimolare le politiche regionali affinché proseguano nel lavoro di apertura dei dati pubblici: grazie agli opendata, secondo un recente studio, solo quest'anno in Europa verranno creati nel settore privato 75mila nuovi posti di lavoro, che diventeranno centomila nel 2020", sottolinea Massimo Zotti, dirigente di Planetek Italia s.r.l., una PMI innovativa di Bari che opera nel settore aerospaziale e basa una buona parte del suo fatturato sullo sfruttamento degli opendata satellitari.

 

Open Data Day Taranto 2016 è promosso da OpenPuglia (www.openpuglia.org), un progetto avviato da un gruppo di privati cittadini, civic hacker, studenti pugliesi ed esponenti dell’industria locale e del mondo accademico, che operano spontaneamente per creare nuova cultura con gli Open Data, ed un modo nuovo di intendere il rapporto tra l’informazione, il digitale ed i diritti dei cittadini. L’evento è sostenuto da Stati Generali dell’Innovazione - Puglia, Istituto Italiano Open Data, Wikimedia Italia, Aica, onData ed è organizzato in collaborazione con la Camera di commercio di Taranto.

 

 

Guidati dal Presidente Luigi De Francesco (nella foto) a confronto con i sen. Salvatore Tomaselli, Dario Stefàno, Pietro Liuzzi e Cinzia Bonfrisco, gli onorevoli di terra ionica Michele Pelillo e Gianfranco Chiarelli, il brindisino Nicola Ciracì, il leccese Roberto Marti, il lucano, Cosimo Latronico. Contatti anche con il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore. Al centro della discussione Taranto e il delicatissimo momento della sua storia: le sorti della città - hanno ribadito - si decidono attraverso le scelte che saranno operate in queste settimane, Ilva e Porto in pole position, ma un’attenzione particolare va anche alle grandi criticità legate all’alta velocità ed all’insufficiente infrastrutturazione logistica che penalizza da sempre il capoluogo jonico. Momento emotivamente rilevante l’incontro – fortuito -con Giorgio Napolitano, Presidente Emerito della Repubblica Italiana, il quale ha ricordato la scelta ricaduta su Taranto, nel 1960, per la localizzazione a Taranto dell’allora Italsider .

 

Taranto, la sua vocazione industriale, la trasformazione in atto, le prospettive, le criticità infrastrutturali, e, quasi a sorpresa, l’incontro fortuito con uno dei protagonisti indiscussi della vita politica degli ultimi sessant’anni: il Presidente Emerito della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, che a Taranto ha dedicato un suo personalissimo pensiero.

E’ stata una interessante e proficua occasione di confronto quella che ha visto ieri protagonisti i giovani imprenditori di Confindustria Taranto, i quali hanno incontrato, nel corso di una visita a Camera e Senato, parlamentari pugliesi e lucani (confrontandosi anche con  espressioni di altre realtà del Paese) dei diversi schieramenti, per una discussione a più voci sulla “vision” della città di domani e sui cambiamenti che inevitabilmente la caratterizzeranno da qui ai prossimi mesi.

Nel corso della visita la delegazione dei giovani imprenditori – guidata dal Presidente Luigi de Francesco – ha potuto confrontarsi, in particolare, con gli onorevoli di terra ionica Michele Pelillo e Gianfranco Chiarelli, con l’on. brindisino Nicola Ciracì, l’on. leccese Roberto Marti e col senatore barese Pietro Liuzzi, nonché col parlamentare del versante lucano, Cosimo Latronico. Contatti e scambi di vedute anche con il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, con i senatori Salvatore Tomaselli, Dario Stefàno e Cinzia Bonfrisco. Inevitabile il riferimento, con i parlamentari del territorio, al momento strategico che vive la città, interessata sia dalle manifestazioni di interesse dei potenziali acquirenti di Ilva, sia dalla rimessa sul mercato, con il recente bando, del molo polisettoriale del Porto, che si prepara auspicabilmente, attraverso l’insediamento di nuovi operatori, ad una nuova stagione di traffici da e per lo scalo jonico. Una congiuntura particolarissima e carica di cambiamenti attraversa pertanto la città, e forte è l’attenzione che i giovani imprenditori hanno richiesto, in questo senso, ai parlamentari di riferimento, affinché si facciano portavoci delle istanze delle imprese consentendo che le scelte di oggi possano rivelarsi basamento solido per gli assetti economici di domani.

Sulle criticità riguardanti invece le infrastrutture ferroviarie e più in generale l’alta velocità, spina nel fianco della dorsale adriatica ed in particolare delle aree jonico-salentine, ancora di recente penalizzate da esclusioni inopinate (vedi il caso delle linee dei treni Freccia Rossa, che da Milano si fermano a Bari), si è incentrato il dibattito con i parlamentari dell’area salentina e lucana, questi ultimi accomunati a Taranto, peraltro, da radici culturali e storiche legate alle civiltà rupestri e magnogreche e da ipotesi concrete di collaborazione su questo preciso versante.

La delegazione dei giovani imprenditori – il cui “tour” romano rientra in un percorso-studio conoscitivo delle principali realtà istituzionali, culturali ed economiche dei territori locale e nazionale, iniziato con la visita al Parlamento Europeo- ha inoltre avuto l’opportunità di assistere  ai lavori del Senato, che ieri ha votato la fiducia sul maxiemendamento sostitutivo del testo del ddl sulle Unioni Civili. Un momento importante della storia del Paese coronato da un incontro fortuito, a Palazzo Madama, con il Presidente Emerito della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano.

Un momento di particolare intensità che il Presidente, figura-icona di quasi sette decenni di storia italiana, ha voluto dedicare proprio a Taranto, ricordando ai giovani imprenditori i dibattiti, negli anni a cavallo fra il 59 e il 60, sulle delicate questioni delle localizzazioni industriali e sulle politiche di intervento dello stato nel Mezzogiorno ed il percorso che portò alla costruzione dell’allora Italsider a Taranto. “Mi assolverete per questo”  ha detto, rivolgendosi ai giovani, in riferimento alle complesse vicende del centro siderurgico.

La risposta della delegazione è stato anche un auspicio, a conclusione di una giornata intensa e importante. “Se ce lo consente, presidente, le dedicheremo la rinascita della città”.


Il Movimento Taranto Respira ritiene assolutamente inadeguato quanto il Governo attraverso il Tavolo istituzionale sta facendo per Taranto. "Dov'è il piano strutturale per rilanciare il capoluogo ionico?" si domandano i resposnabili di Taranto Respira Giuseppe Aralla e Vittoria Orlando nella nota che di seguito pubblichiamo.

Il miglioramento è stato notevole, siamo passati dalle fontanelle al cimitero, donate dall'Ilva nel 2007, agli oltre 800 milioni del contratto di sviluppo per Taranto. Il Movimento Taranto Respira non si duole certo per la boccata di ossigeno all'economia, che arriva con i finanziamenti attraverso il Tavolo istituzionale per la nostra città , ma la domanda sorge spontanea: dove è il piano strutturale per rilanciare il capoluogo jonico? A sentire le dichiarazioni del Sindaco, sembra che nei prossimi anni questi denari verranno impiegati in tanti progetti che non seguono però, a nostro avviso, un filo logico, in una sorta di minestrone dove ci si infila di tutto: arredi per la Città vecchia, recupero archeologico nell'Arsenale, bonifiche, rilancio del porto, restauro di monumenti e palazzi, ecc. Si mischiano interventi strutturali con ciò che invece sarebbe normale gestione di un territorio. È il caso del Palazzo degli Uffici: c'è bisogno di attingere a questi fondi straordinari per il restauro di un palazzo che aveva visto in questo progetto il fallimento dell'amministrazione corrente, sia di Comune che Provincia. Solo una minima parte dei fondi verranno inoltre utilizzati per le bonifiche, lì dove ci vorrebbero invece risorse molto più grandi. Ancora non si vedono interventi risolutivi per il Mar Piccolo, per i suoli contaminati dell'area SIN e per la falda superficiale e profonda. Il Sindaco parla, inoltre di rivalutazione e scoperta dei siti archeologici all'interno dell'arsenale. Vorremmo vedere il progetto complessivo, vorremmo capire se verranno restituite alla città aree militari, se si punterà ad attirare turisti in un piano di rilancio culturale più generale. Nessun cenno alla restituzione della base navale in Mar Piccolo. Sembra questo un tema poco interessante per il Comune e francamente non ne comprendiamo le ragioni. Tanta confusione a parer nostro, un disperdere risorse in mille progetti senza inquadrarli in un piano generale di rilancio della città. Ribadiamo, un minestrone, o forse, meglio, un fritto misto.

Giuseppe Aralla Vittoria Orlando  Movimento civico Taranto Respira

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