Economia, Lavoro & Industria (1923)
LA VERTENZA - D'Amato (M5S): "Il progetto Tempa Rossa va fermato"
Scritto daComunicato stampa
“Il progetto messo in piedi dalla Total su Tempa Rossa che coinvolge la Raffineria Eni di Taranto, va fermato, le condizioni ambientali e l`anacronismo delle fonti fossili lo dicono”. Lo dice Rosa D'Amato, europarlamentare tarantina del Movimento 5 Stelle.
D'Amato spiega: “La vicenda emersa dalle intercettazioni che coinvolgono l'ormai ex ministro Guidi e il suo compagno non ci sorprendono, avevamo avuto il primo sentore di qualcosa di strano sin dalla comparsa di quell'emendamento presentato dalla sottosegretaria Vicari nel decreto Sblocca Italia, cucito su misura sul progetto Tempa Rossa, bocciato in prima istanza e fatto rientrare nella Legge di Stabilità. C'è da chiedersi qual è la pubblica utilità di un progetto che favorisce soltanto i petrolieri a scapito della salute dei cittadini lucani e tarantini".
L'eurodeputata M5S punta lo sguardo sulle royalty e le franchigie: “Nessuna compensazione potrà mai ridare agli agricoltori le proprie terre, agli allevatori i propri animali e a tutti i cittadini la salute, neppure se le attuali percentuali del 4 % dei ricavati in mare e 10% per l’estrazione a terra, fossero aumentate”.
“Ho già presentato diverse interrogazioni alla Commissione europea sul quel progetto che regalerà a Taranto il 12% in più emissioni e ridicole ricadute occupazionali, soprattutto se confrontate con i posti di lavoro che si creerebbero nelle energie rinnovabili con gli stessi importi. Le problematiche sollevate in Commissione sono le stesse che oggi sono alla ribalta dei notiziari: le modifiche legislative che il governo si apprestava a fare per favorire il progetto Tempa Rossa e le contaminazioni delle falde".
"In una delle risposte, la Commissione ha comunicato che “sta monitorando da vicino” il progetto e staremo col fiato sul collo all'Ue per conoscere i risultati di questo controllo".
"Il progetto aumenterà il rischio di incidenti nell'intera raffineria e nell’area portuale, sottoposta alla normativa nazionale della direttiva Seveso III, attualmente al vaglio della Commissione per il visto di conformità. Il presidente della Regione Emiliano solleciti il parere del CTR e si opponga alla realizzazione di Tempa di fatto, con atti concreti”, dice D'Amato.
"La politica locale dovrebbe adoperarsi per l’istituzione di una 'Oil free zone' come da art.71 Legge n.221 28/12/2015, ossia area territoriale nella quale, entro un determinato arco temporale e sulla base di specifico atto di indirizzo adottato dai comuni del territorio di riferimento, si preveda la progressiva sostituzione del petrolio e dei suoi derivati con energie prodotte da fonti rinnovabili. Nelle Oil free zone sono avviate sperimentazioni sulla realizzazione di prototipi e l'applicazione sul piano industriale di nuove ipotesi di utilizzo dei beni comuni: non è uno strumento perfetto, ma perché non usarla per l’area tarantina?
Proponiamo ormai da tempo la riconversione della città, trasformandola da città sul mare a città di mare con la valorizzazione dell’habitat marino e delle bellezze storiche-archeologiche che solo la città di Taranto può vantare, senza dimenticare le potenzialità del porto, colonizzato negli anni dalle grandi industrie inquinanti, restituendolo al servizio della città con la sua retroportualità, attualmente solo sulla carta.
Non accetteremo un nanogrammo di inquinamento in più e siamo consapevoli che solo un governo del M5S è in grado di realizzare progetti di economia moderna, digitale e circolare, collaborativa e condivisa", conclude D'Amato.
SALUTE - I Genitori tarantini a Emiliano: "Queste sono le nostre richieste, alla Regione accoglierle"
Scritto daImmediato potenziamento degli ospedali pubblici già esistenti, ossia dell’Ospedale SS. Annunziata e dell’Ospedale Moscati di Taranto, quest’ultimo unica struttura in Puglia ad essere in grado di realizzare con successo il trapianto del midollo anche in pazienti della fascia pediatrica; creazione di 10 posti di oncoematologia pediatrica; 10 posti di chirurgia toracica; 20 posti di pneumologia pubblica (ora esiste solo quello della clinica privata “Villa Verde”); conseguente incremento del personale sanitario; ticket sanitario gratuito per la popolazione di Taranto; ripristino del trasporto gratuito dei malati oncologici.
Sono queste le richieste che i Genitori tarantini hanno avanzato al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nel corso dell’incontro svoltosi a Bari e al quale hanno partecipato anche l'ingegner Barbara Valenzano (Direttrice del Dipartimento Mobilità, Qualità urbana, Opere pubbliche e Paesaggio), il dottor Giovanni Gorgoni (Direttore del Dipartimento Promozione della Salute, del Benessere sociale e dello Sport per tutti) e il dottor Felice Ungaro (Direttore Generale dell'Agenzia Regionale sanitaria).
Incontro nel corso del quale i Genitori tarantini hanno consegnato ad Emiliano, e fatto protocollare, un documento nel quale si evidenzia, soprattutto, che i bambini di Taranto si ammalano di cancro il 54% in più rispetto ai loro coetanei del resto della Puglia, e la mortalità in età pediatrica (0-14 anni) è aumentata del 21% rispetto alle medie regionali.
Non solo, al presidente della Regione e ai dirigenti presenti all’incontro, i Genitori tarantini hanno fatto presente come l’insediamento Tempa Rossa costituisca “un’ulteriore insostenibile aggressione, del tutto fuori luogo, dato che incrementerà del 12% l’inquinamento già esistente, a fronte di sole 25 unità lavorative a regime (solo 300 in corso d’opera), progetto da stoppare immediatamente perché - hanno aggiunto i Genitori tarantii non strategico per la nostra città, come ben si sta delineando nella cronaca giudiziaria di questi giorni, nonostante gli sforzi del Governo centrale tendano a far credere il contrario”.
Ma è sul fronte sanitario che i Genitori tarantini hanno insistito molto ritenendo inaccettabile che, a fronte della media di posti letto che la Regione deve avere, ossia 3,4 pl/1000 abitanti, “in provincia di Taranto ce ne siano a disposizione solo 2,9, con una grave carenza di posti letto, che si ripercuote anche sul personale, attualmente in numero nettamente inferiore alle altre province, rispetto alla popolazione residente. Quindi, a Taranto, - hano aggiunto - pur avendo un carico di malattie universalmente riconosciuto più alto, si hanno meno posti letto e molto meno personale sanitario”.
Così come inaccettabile "è la questione del personale che segue tutto il percorso di conoscenza dei danni da inquinamento e della loro prevenzione. Tutto il personale che segue lo screening cardiovascolare e respiratorio ed il personale che sta portando avanti gli studi epidemiologici (registro tumori, ecc. ecc.), sono a tempo determinato. Chiediamo, per questo motivo, una delibera regionale urgente che provveda a stabilizzare questo personale, in attesa dei concorsi pubblici da attuare, per fare in modo che ad ottobre, alla scadenza dei contratti a tempo determinato, che non potranno essere prorogati, non si verifichi il blocco di tutte le attività”.
Di seguito il testo integrale della lettera protocollata e consegnata al presidente Emiliano
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA
Dott. Michele EMILIANO
In concomitanza dell’incontro del giorno 8 aprile 2016, i Genitori tarantini, comitato spontaneo apartitico nato grazie alla consapevolezza dell’emergenza sanitaria in atto nella città di Taranto e sviluppatosi attraverso i social, con la presente intendono avanzare alcune precise richieste precisa all’Istituzione Regione Puglia, nella persona del suo massimo rappresentante, nella duplice veste di Presidente e di Assessore alla Salute.
PREMESSO
- che la città di Taranto ha subìto e subisce, da oltre cinquant’anni, ogni sorta di aggressione inquinante al suo territorio (aria, suolo, sottosuolo, falde acquifere, Mar Piccolo e Mar Grande) e di conseguenza ai suoi cittadini, da parte dell’Ilva, dell’Eni, della Cementir, della Marina Militare, dei cinque inceneritori e delle discariche varie, pubbliche e private;
- che un’ulteriore insostenibile aggressione è prevista dall’ultimo progettoTempa Rossa, del tutto fuori luogo, dato che incrementerà del 12% l’inquinamento già esistente, a fronte di sole 25 unità lavorative a regime (solo 300 in corso d’opera), progetto da stoppare immediatamente perchénon strategico per la nostra città, come ben si sta delineando nella cronaca giudiziaria di questi giorni, nonostante gli sforzi del Governo centrale tendano a far credere il contrario;
- che, secondo il rapporto 2008 dell'Arpa Puglia, dal solo camino “E132” dello stabilimento Ilva sono fuoriusciti fino a 171 grammi di diossina all'anno, maggiore della somma delle emissioni di tutte le industrie di Spagna, Regno Unito, Svezia e Austria messe insieme;
- che le diossine vengono trasportate dal vento e si vanno a depositare sull’erba, sul terreno e nell’acqua per poi risalire la catena alimentare accumulandosi nel tessuto adiposo degli animali e, con ricadute sanitarie fortissime, su tutta la popolazione e soprattutto sui più piccoli, con danni irreversibili, documentati dal Rapporto Sentieri dell’ISS, problematiche che le cosiddette opere di “bonifica e ambientalizzazione”, cioè di ripristino ambientale delle aree più contaminate, a ridosso dell’acciaieria, come il quartiere Tamburi, non possono cancellare;
- che i bambini di Taranto si ammalano di cancro il 54% in più rispetto ai loro coetanei del resto della Puglia, e la mortalità in età pediatrica (0-14 anni) è aumentata del 21% rispetto alle medie regionali;
- che ciononostante le emissioni tossiche continuano, come ci dimostrano i dati confermati dalla stessa ILVA ad ARPA Puglia il 24 febbraio 2016, con uno studio del Politecnico di Torino, il quale ha evidenziato che a novembre 2014, all’insaputa della popolazione, la centralina del quartiere Tamburi, il più vicino all’impianto siderurgico, ha registrato un valore medio giornaliero di 791 picogrammi al metro quadro rispetto a un ‘valore soglia’ che si attesta tra 15 e 20 picogrammi;
- che a seguito di tutto ciò si è sviluppata un’emergenza sanitaria fuori controllo che raggiungerà i picchi massimi solo nel 2020;
- che a fronte di quanto sopra esposto, resta, come unico auspicio primario e indispensabile, la CHIUSURA IMMEDIATA di ogni fonte inquinante e relativa BONIFICA con reimpiego degli stessi operai.
Tutto ciò premesso, i Genitori tarantini
CHIEDONO
alla Regione Puglia, nella persona del suo massimo rappresentante, nonché Assessore alla Salute, dott. Michele Emiliano, di realizzare quanto più celermente possibile, nell’ambito del riordino ospedaliero:
1) l’immediato potenziamento degli ospedali pubblici già esistenti, ossia dell’Ospedale SS. Annunziata e dell’Ospedale Moscati di Taranto, quest’ultimo unica struttura in Puglia ad essere in grado di realizzare con successo il trapianto del midollo anche in pazienti della fascia pediatrica;
2) la creazione di:
- 10 posti di oncoematologia pediatrica
- 10 posti di chirurgia toracica
- 20 posti di pneumologia pubblica (ora esiste solo quello della clinica privata “Villa Verde”)
3) conseguente incremento del personale sanitario
4) ticket sanitario gratuito per la popolazione di Taranto;
5) ripristino del trasporto gratuito dei malati oncologici.
Quanto sopra, ritenendo inaccettabile che, a fronte della media di posti letto che la Regione deve avere, ossia 3,4 pl/1000 abitanti, in provincia di Taranto ce ne siano a disposizione solo 2,9, con una grave carenza di posti letto, che si ripercuote anche sul personale, attualmente in numero nettamente inferiore alle altre province, rispetto alla popolazione residente.
Quindi, a Taranto, pur avendo un carico di malattie universalmente riconosciuto più alto, si hanno meno posti letto e molto meno personale sanitario!
Inaccettabile, inoltre, è la questione del personale che segue tutto il percorso di conoscenza dei danni da inquinamento e della loro prevenzione. Tutto il personale che segue lo screening cardiovascolare e respiratorio ed il personale che sta portando avanti gli studi epidemiologici (registro tumori, ecc. ecc.), sono a tempo determinato. Chiediamo, per questo motivo, una delibera regionale urgente che provveda astabilizzare questo personale, in attesa dei concorsi pubblici da attuare, per fare in modo che ad ottobre, alla scadenza dei contratti a tempo determinato, che non potranno essere prorogati, non si verifichi il blocco di tutte le attività.
Quanto su richiesto, come primo passo iniziale di manifesta buona volontà, da parte della Regione Puglia, di prendersi cura, per davvero, del territorio tarantino, nell’immediato, con azioni fattibili e concrete, nel brevissimo tempo, a cui far seguire un piano di riprogettazione generale della città di Taranto basato su una riconversione economica che tenga conto delle reali vocazioni del territorio che NON SONO quelle industriali inquinanti, bensì quelle legate alla sua storia, alla sua cultura, al suo mare, alla sua enogastronomia, al turismo e a tutte quelle attività ecocompatibili che riusciranno ad emergere con il potenziamento delle piccole e medie imprese, perché Madre Taranto ha già dato tantissimo e pagato troppo.
Quanto su richiesto, come primo passo iniziale di manifesta buona volontà, da parte della Regione Puglia, di prendersi cura, per davvero, del territorio tarantino, nell’immediato, con azioni fattibili e concrete, nel brevissimo tempo, a cui far seguire un piano di riprogettazione generale della città di Taranto basato su una riconversione economica che tenga conto delle reali vocazioni del territorio che NON SONO quelle industriali inquinanti, bensì quelle legate alla sua storia, alla sua cultura, al suo mare, alla sua enogastronomia, al turismo e a tutte quelle attività ecocompatibili che riusciranno ad emergere con il potenziamento delle piccole e medie imprese, perché Madre Taranto ha già dato tantissimo e pagato troppo.
COLDIRETTI - Battaglia del latte, dalle istituzioni prime risposte positive
Scritto daSVILUPPO - I giovani di Confindustria, Confcommercio e Confagricoltura fanno fronte comune sul Piano strategico del turismo
Scritto daI presidenti dei Gruppi giovanili delle confederazioni Confindustria, Luigi De Francesco, Confcommercio, Salvatore Cafiero, e Confagricoltura Taranto, Nicolò Giovinazzi, hanno costituito un "tavolo interconfederale provinciale" quale strumento di confronto e programmazione di iniziative tese principalmente a diffondere la cultura di impresa. Nell’immediato, in qualità di stakeholders del territorio, parteciperanno agli incontri tematici organizzati per il piano strategico per il Turismo della Regione Puglia ed andranno a monitorare di volta in volta le criticità e le opportunità del territorio, facendo fronte comune rispetto alle priorità che attengono l’area jonica nelle sue molteplici peculiarità (che investono, appunto, le competenze delle tre confederazioni).
Proprio in vista della discussione in corso sul piano strategico del turismo, che mira al coinvolgimento di tutti gli “attori” interessati (operatori del settore, enti locali, associazioni datoriali e sindacali, MIBACT, università e GAL), i presidenti dei gruppi Giovani di Confindustria, Confcommercio e Confagricoltura hanno avviato un primo confronto sulle situazioni infrastrutturali, della viabilità e dell'acquedotto, che, a Taranto come in provincia, si presentano deficitarie per diversi aspetti.
“La condizione attuale in cui versa la viabilità, che inevitabilmente penalizza ogni attività commerciale, industriale ed agricola, a causa del difficile accesso agli snodi autostradali, - si legge in una nota - è di grave nocumento per la logistica in generale e la vocazione turistica di tutta la provincia, ed offre un’immagine, sicuramente non positiva, a chi sceglie di venire a visitare i nostri borghi, i nostri musei e le nostre oasi naturalistiche. Prova ne sono le strade interprovinciali chiuse al traffico o con viabilità regolate da semafori a causa di frane e smottamenti verificatisi peraltro in tempi tutt’altro che recenti. Si tratta di strade di primaria importanza che molto spesso costituiscono snodi vitali tra la viabilità ordinaria, primaria e secondaria. Esempio purtroppo tangibile – prosegue la nota - in questo momento è rappresentato dalla difficile situazione della SS 172, bloccata perché a rischio frana a causa dei liquami presenti nel sottosuolo e provenienti dall’impianto di depurazione dell'acquedotto che ha riversato indiscriminatamente – ai danni di persone, colture, infrastrutture- una quantità di liquami tale da rendere assolutamente interdetta la viabilità per quel tratto. Un colpo durissimo all’economia di un territorio che ogni anno è meta di migliaia di turisti. Un duro colpo per le attività commerciali per non parlare dei danni all'agricoltura e della mancanza di collegamento per i mezzi pesanti dall'Adriatico allo Jonio”.
Non va meglio per la SP 13 nei pressi di Castellaneta, “i cui lavori interrotti – viene ribadito nella nota - sono stati ripresi ma senza alcuna certezza di ultimazione entro la data prevista, cioè giugno prossimo. L’Ente Provincia, impantanato in una situazione di dissesto finanziario ed organizzativo, interviene in maniera discontinua mettendo a repentaglio l’incolumità e la sicurezza di migliaia di cittadini, che giornalmente percorrono queste vie, e ancora una volta a risultare penalizzate, ancor di più se i lavori si dovessero protrarre oltre giugno, saranno proprio le attività turistiche del versante occidentale della provincia. Non va meglio su quello orientale, dove l'annosa questione del depuratore di Manduria, che pur dovrebbe aver scongiurato lo scarico a mare, continua a non far intravedere una soluzione definitiva, mentre permane l’urgenza di mettere in sicurezza il tratto della SS7 all’altezza di Palagiano il cui livello di altissima pericolosità è purtroppo testimoniato, nel tempo, dall’alta incidenza di sinistri stradali. Le problematiche legate alle infrastrutture, insomma, - concludono nella nota Luigi De Francesco, Salvatore Cafiero e Nicolò Giovinazzi - permangono in tutta la loro criticità. Come può un territorio crescere, svilupparsi ed innovarsi – anche in chiave turistica- senza che ci sia la reale possibilità per le merci e le persone di muoversi con fluidità e in sicurezza nei territori?”.
Da questo assunto parte la riflessione dei giovani appartenenti ai tre settori, i quali, attraverso la costituzione del tavolo interconfederale, porteranno le loro istanze e le loro proposte per il piano strategico del turismo.
CONTRATTO DI SVILUPPO - La ristrutturazione di Palazzo degli Uffici "è un segnale di attenzione non scontato del Cis"
Scritto daCONTRATTO DI SVILUPPO - Mazzarano: "Finalmente le risorse per ridisegnare il futuro di Taranto"
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Con l'incontro di ieri a Roma è partito il treno del Contratto Interistituzionale di Sviluppo (CIS) in direzione Taranto. Non ci sarà un'altra opportunità di simile portata, per questo abbiamo tutti l'obbligo di moltiplicare il nostro impegno per coglierla appieno”.
E' quanto dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Michele Mazzarano, che ieri ha partecipato ai lavori del tavolo interministeriale tenuto a Roma, in qualità di consigliere delegato dell'Assise regionale, insieme con il presidente Michele Emiliano, gli assessori Loredana Capone e Annamaria Curcuruto, oltre al presidente della provincia Martino Tamburrano ed il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno. “Il Governo ha assicurato che entro pochi giorni - continua Mazzarano - verranno pubblicati i primi bandi per l'ammodernamento infrastrutturale dell'Arsenale Militare di Taranto”. A questi, che appaiono i più imminenti, bisogna poi aggiungere l'aggiornamento dei cronoprogrammi, la verifica delle coperture finanziarie degli interventi, compresi quelli nella Città Vecchia, e i progetti e gli interventi rilevanti, come il Palazzo degli Uffici, il Distripark e la piattaforma logistica nell’area retroportuale. “Abbiamo finalmente l'occasione e le risorse per ridisegnare il futuro del nostro territorio - aggiunge Mazzarano - nel pieno rispetto della sua tradizione e delle sue reali vocazioni, legate principalmente al mare ed alla cultura. Una impresa titanica ma possibile che per la sua riuscita deve vedere il coinvolgimento concreto di tutte le istituzioni locali, le parti sociali, gli enti economici e le associazioni culturali. Serve un grande confronto, aperto e pubblico. Il nostro destino è finalmente nelle nostre mani - conclude Mazzarano - non lasciamoci sfuggire questa occasione”. |
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LA VERTENZA - Polizia locale, l'Usb conferma lo sciopero dell'1 maggio
Scritto daCONTRATTO DI SVILUPPO - Il Distripark inserito nelle opere da infrastrutturare. La soddisfazione di Emiliano
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Scritto daIl Caso/ Tempa Rossa, Taranto Respira all'attacco "le opere di realizzazione delle infrastrutture vanno sospese"
Scritto da giornalista2La vicenda Tempa Rossa è al centro dell'iniziativa del Movimento Taranto Respira che nel comunicato che di swguito pubblichiamo chiede che vengani sospesi i lavori attualmente in corso
Alla luce delle ultime notizie relative alla vicenda Tempa Rossa, con telefonate intercettate che insinuano per lo meno il dubbio che intorno alla vicenda del petrolio della Basilicata a Taranto si giochino interessi di lobby che contrastano con quelli del nostro territorio, Taranto Respira chiede al Sindaco Stefàno, a tutto il Consiglio comunale, al Presidente della Provincia Tamburrano, al Presidente della Regione Emiliano, di pretendere la massima trasparenza sulla vicenda e di ottenere che il Governo centrale, in attesa che la magistratura chiarisca eventuali illeciti, sospenda immediatamente tutte le autorizzazioni per la realizzazione delle infrastrutture che porteranno a Taranto il greggio. Ribadiamo, inoltre, la totale contrarietà di Taranto Respira alla realizzazione di tale progetto che sommerebbe un ulteriore rischio ambientale a quello che già il nostro territorio sopporta. Ancora una volta, Taranto subisce decisioni e interessi che vengono da lontano e per questo facciamo appello a tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione affinché si lavori per contrastare quest'ulteriore assalto al nostro territorio.
Direttivo TARANTORESPIRA
Vittoria Orlando
Nino Carbotti
Giuseppe Aralla