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Giornale di Taranto -
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Attenzione

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di Andrea Loiacono

 

Si infrangono contro un buon Picerno le speranze del Taranto di portare a casa la vittoria da un campo ostico come il “Ciurlo”. Mister Cazzarò conferma il solito 4-2-3-1 confermando Cacciola al posto di Lorefice e recupera Rosania al centro della difesa. Il Picerno allenato dall'esperto mister Pasquale Arleo si posiziona con un 4-3-1-2 con l'ex Crucitti ad agire sulla trequarti. Si gioca sotto una leggera pioggia e davanti a circa duecento tifosi provenienti da Taranto. Rossoblù in campo con una tenuta completamente bianca. La partenza non è a ritmi alti. Al 5' il Picerno calcia il primo tiro dalla bandierina ma Pellegrino sventa con i pugni. Al 7' punizione per il Taranto calciata da Marsili in area ma Favetta non ci arriva per un soffio. All'8' Ancora ci prova con un tiro dalla distanza che termina alto. Al 18' il Picerno si rende pericoloso con Roberto Esposito che si esibisce in una sforbiciata che termina alta sulla traversa della porta difesa da Pellegrino. Al 20' primo ammonito per il Taranto con Rosania. Al 21' c'è un calcio piazzato dal limite per il Picerno con Crucitti che cerca il gol dell'ex ma Pellegrino smanaccia in angolo. Al 27ì vengono ammoniti Miale e Carrieri per reciproche scorrettezze. Al 36' ammonizione per Crucitti per un brutto fallo su Lorefice. Sul finire del primo tempo al 46' Favetta riceva la sfera e conclude ma Ioime gli nega la gioia del gol. Al secondo minuto di recupero c'è una punizione battuta da Marsili con la sfera che termina alta.

 

La ripresa comincia senza cambi da una parte e dall'altra ma con un Picerno che si fa più insistente dalle parti di Pellegrino. Al 1' c'è un diagonale di Emanuele Esposito respinto da Favetta. Al 4' ci sarebbe una buona occasione per D'Agostino su calcio di punizione ma il fantasista rossoblù colpisce la barriera, All'11' Emanule Esposito tira da fuori area ma Pellegrino devia in angolo.

Al 13' esce Ancora al suo posto entra Diakitè. L'atteggiamento del Taranto cambia, passando ad un più offensivo 4-3-1-2. Nel Picerno entrano Romano e Morra per Roberto Esposito e Tedesco. Al 20' il Taranto costruisce una palla gol con favetta che sugli sviluppi da calcio d'angolo anticipa la difesa lucana ma di testa manda la palla sopra la traversa. Al 23' sempre il Taranto che prova a sbloccare la gara con Diakité il quale lanciato da Favetta tira di potenza ma la sua conclusione è preda di Ioime. Al 25' esimo ancora Emanuele Esposito per il picerno ci prova con una conclusione da fuori ma anche questa viene deviata. Al 30' tocca a Galdean provarci dalla distanza con il suo tiro che termina di un soffio sopra la traversa. Al 36' altro giallo per il Picerno per Emanuele Esposito. Al 42' l'ultima emozione della gara con D'Agostino che calcia alto un pallone ricevuto da Galdean. Dopo 4' minuti di recupero l'arbitro manda tutti negli spogliatoi. Il Taranto con questo punto sale a quota 46 lasciando inalterate le distanze dalle altre concorrenti per il piazzamento nella griglia play-off.

 

A fine gara il primo a presentarsi in sala stampa è il tecnico del Picerno Pasquale Arleo che commenta così l'incontro: “ Si è trattato di una gara piacevole, nonostante sia terminata con un pareggio senza reti. Ritengo che il Taranto sia una grossa squadra ma il portiere avversario ha parato di più del nostro. Il nostro obiettivo era quello di bloccare le fonti di gioco del Taranto, soprattutto D'Agostino giocatore molto temibile. Impagliazzo aveva proprio il compito di marcarlo stretto. Anche quando siamo passati alla difesa tre abbiamo rischiato poco. Per quanto riguarda il Taranto posso dire che oggi mi aspettavo qualcosina in più da loro. Hanno un allenatore giovane e bravo come Cazzzarò e un potenziale offensivo notevole. Credo che di qui alla fine possano continuare a fare molto bene.”

 

In casa Taranto a commentare la gara ci pensa il giovane Eugenio Lorefice, uno dei migliori fra i suoi:” Penso che il risultato alla fine sia giusto e rispecchi quanto fatto vedere in campo dalla due squadre. Il Taranto credo abbia disputato un'ottima gara contro una squadra che voleva vincere per avvicinare a zona play-off. Per quanto riguarda il mio ruolo in realtà sono un centrocampista ma mi adatto in ogni zona del campo cercando di mettermi al servizio della squadra e del mister. Penso che oggi il nostro gioco non si sia visto molto anche a causa delle dimensioni del campo che non consentiva ai nostri esterni di partire in velocità. Ora dobbiamo pensare a continuare la striscia di risultati positivi e vincere la prossima gara casalinga.”

 

Altro elemento prezioso per il centrocampo di mister Cazzarò si sta rivelando Marian Galdean. Il centrocampista rumeno autore di una gara di sacrificio commenta così la partita davanti a microfoni e taccuini: “ Penso che meritassimo qualcosa in più del pareggio, un po' di rammarico c'è ma adesso dobbiamo pensare alla prossima partita da vincere. Verso la metà del secondo tempo ho provato anche la conclusione personale ma una deviazione ha impedito che la sfera finisse in rete. Mi hanno riferito di una sorta di contestazione da parte dei nostri tifosi a fine gara ma io non mi sono accorto di nulla. A loro chiedo di starci vicini sempre, cercheremo di regalare di regalare loro la vittoria sin da subito contro il Francavilla.

 

Fratelli e Sorelle,

siamo alla prima Domenica della Quaresima con il capo profumato ancora della santa cenere. Le ceneri per il mondo non profumano, sono un segno drammatico di inutilità e di fine che si vuole censurare. Per i credenti esse sono paradossalmente il segno della rinascita, di una terra che aspetta da Dio il soffio vitale, il vento bruciante del respiro e della rinascita: Adamo che per la decadenza del peccato tornava alla polvere dalla quale era stato levato dall’opera creatrice di Dio, viene richiamato alla vita dalla redenzione del Cristo che per la sua Croce e la sua Resurrezione ridona la vita e la ridona per sempre.

La Quaresima è un tempo privilegiato per essere inondati da un soffio di vita e di speranza; è il tempo del rinnovamento della vita. Tutto ciò accade con l’appartenenza all’umanità del Signore, come il figlio appartiene ai genitori prima di ogni sua decisione perché essi sono all’origine della sua vita. All’inizio non c’è il nostro sforzo, ma il fatto della presenza di Cristo nonostante la nostra distrazione e la scontatezza, la svogliatezza con cui viviamo i nostri giorni. È il mistero di Cristo Crocifisso e Risorto che innesta nella nostra vita il movimento della creazione nuova.

 

Il Santo Padre Francesco nel suo messaggio per la Quaresima ci passa una metafora dantesca particolarmente significativa in questo tempo propizio nel quale il nostro cuore deve scaldarsi, deve vincere il freddo diabolico dell’isolamento, dell’individualismo e deve tornare a Dio e ai fratelli. Il diavolo, colui che divide e accusa, colui che ci mette l’uno contro l’altro, siede all’inferno nell’immagine di Dante Alighieri su un trono di ghiaccio perché incapace di amare, di legarsi, di condurre bontà. La Quaresima è l’esercizio della nostra libertà, della nostra volontà che risponde all’amore infinito che ci trasfigura e ci libera dal freddo.

Il Papa ci mette in guardia anche dai falsi profeti: «Essi sono come “incantatori di serpenti”, ossia approfittano delle emozioni umane per rendere schiave le persone e portarle dove vogliono loro. Quanti figli di Dio sono suggestionati dalle lusinghe del piacere di pochi istanti, che viene scambiato per felicità! Quanti uomini e donne vivono come incantati dall’illusione del denaro, che li rende in realtà schiavi del profitto o di interessi meschini! Quanti vivono pensando di bastare a sé stessi e cadono preda della solitudine!». Questo tempo santo ci allena a far riemergere dal fondo delle distrazioni quotidiane e dalla confusione di voci che reclamano prepotenti il nostro ascolto, la voce dello Spirito Santo, che ci libera dai lacci dell’ansia, di ogni paura. Egli è il soffio grande  che libera da ogni tipo di angustia, per non essere più suggestionati dalle tenebre, ma ispirati dall’azione luminosa di Dio.

Dalla dimensione personale della nostra conversione non dobbiamo scindere il valore della comunità, siamo infatti  un popolo che vuole vivere la Pasqua del Signore! Per questo motivo questi quaranta giorni sono il tempo fecondo per riappropriarci maggiormente del nostro percorso diocesano. In questo viaggio ci portiamo le cose essenziali e necessarie come le tre parole che ho consegnato all’inizio dell’anno pastorale: vocazione, appartenenza e testimonianza, approfittiamo per condividerle e renderle in qualche modo visibili nelle nostre parrocchie. 

 

Vocazione.

Questo il tempo migliore per vivere a pieno il proprio Battesimo. Dio ci chiama a servire nella sua Chiesa mediante la nostra vocazione specifica: la via del matrimonio, del sacerdozio, della speciale consacrazione. Proprio nella prospettiva vocazionale desidero invitare tutte le realtà ecclesiali del nostro territorio a vivere con entusiasmo la prossima Settimana della Fede che si terrà in concattedrale, incentrata sul prossimo Sinodo dei giovani. Non ci è dato di mettere in sordina il Vangelo, perché il Signore continua a chiamare i giovani e le giovani nella consacrazione anche a seguirlo attraverso il sacerdozio, la vita consacrata, o il matrimonio.

Non dobbiamo lasciarci cogliere da uno spirito di timidezza e di falso pudore che ci fa arretrare dal fare la proposta, dall’indicare la via, dal mettere semplicemente in comunione la bellezza dell’avere incontrato Gesù. Siamo spesso colti da fatti raccapriccianti di cronaca che manifestano un’umanità brutta,  che ha praticamente sfrattato Dio, che non ascolta la sua voce, che non risponde alla chiamata ad esistere per l’amore, per la vita. Urge annunciare Dio, urge dire ai nostri ragazzi: «Il maestro è qui e ti chiama!» (Gv 11,28).

Invitiamoli a ricercare la sua voce.  Disarcioniamo i nostri ragazzi e non solo loro, da quella rete che parla a vuoto di amicizia, di stati d’animo, di condivisione, che butta tutto fuori sui balconi dei social ciò che hanno di più intimo,  lasciando il cuore al freddo e privo di risposte. Pratichiamo una rete di legami veri, ognuno di noi ha la propria vocazione, ascoltarla e seguirla vuol dire scoprire la felicità. Anche per questo desidero ricordare qui l’iniziativa proposta da papa Francesco, 24 ore per il Signore, a cui darò inizio il 9 marzo alle 19.30 nella parrocchia di San Lorenzo da Brindisi e che terminerà alle 18.00 del 10. È un’occasione per spiegare e praticare il sacramento della confessione, di scoprire la preghiera silenziosa e comunitaria di fronte all’amore che arde e mai si consuma, l’Eucarestia. Pregheremo per le nostre famiglie, per la Città, per il nostro martoriato territorio.

 

Appartenenza

La Quaresima ci fa uscire, ci spinge nel deserto per ritrovarci fianco a fianco nel cammino di conversione. Il ghiaccio della solitudine e dell’isolamento a cui si accennava prima, viene sciolto dal calore di una vita sparsa perché ogni uomo o donna scopra di essere figlio amato dal Padre. Prendiamo parte alla stessa eredità di Dio, alla sua famiglia. Dopo l’incontro che cambiò la sua vita San Paolo viene affidato ad un luogo, ad una casa di Damasco, e, in particolare, ad una persona, ad Anania che alle prime battute  manifesta  la sua perplessità con per tutto ciò che ha saputo di Paulo in quanto persecutore della Chiesa, a lui il Signore affida l’apostolo delle genti; Anania si fida perché appartiene a Gesù. Paolo viene battezzato come segno dell’appartenenza a Gesù e alla Chiesa.La nostra sodalità non nasce da pie intenzioni: è il legame del nostro Battesimo e di una comunità concreta. È l’antidoto alla dissoluzione dei rapporti di una società liquida o gassosa.

Nell’appartenenza si sviluppa il cambiamento del battezzato in discepolo, in apostolo con un compito per il mondo. Nei luoghi dove siamo mandati, il Signore ci aspetta e ci cambia, anche se non li abbiamo scelti noi. Paolo a Damasco ha trovato gente comune, semplice, dei quali il Signore si è servito per formare l’uomo nuovo, l’intrepido, l’apostolo delle genti.

L’appartenenza è il punto su cui lavorare in questo tempo di Quaresima perché ci aiuta a vivere concretamente, come in una famiglia il rapporto col Signore.

Valorizzeremo secondo le nostre tradizioni i riti della penitenza e della passione, ma il sacrificio più vero è l’appartenenza  a Cristo e alla Chiesa perché questo ci aiuta a superare l’individualismo e costruire comunione nelle nostre parrocchie, movimenti ed associazioni e anche nella nostra conturbata società. Per questo non posso non incoraggiare tutte le iniziative pastorali e di preghiera che vedono coinvolte a livello vicariale più parrocchie e gruppi, per non rinchiudersi nel proprio orto e per guadagnare un unico sentire ecclesiale, capace di carità verso vicini così come lo sguardo sulle  istanze dei fratelli di tutto il mondo, come per i cristiani perseguitati in tante terre del nostro pianeta e per le chiese più povere.

 

Testimonianza

Una persona che riconosce di appartenere al Signore vive da testimone. La testimonianza è lo scopo della nostra vita. Testimonianza, parola essenziale al nostro essere cristiani. Insita nel nostro battesimo come dicevamo, siamo al contempo battezzati e inviati ad annunciare, a cambiare il mondo circostante, a seminare la speranza.

Il tempo quaresimale rimane un tempo privilegiato anche per vivere la carità come segno visibile e credibile del cammino interiore di conversione. Le pratiche del digiuno e dell’astinenza dalla carne che non sono cadute nel disuso né tanto meno sono state sostituite, devono essere proposte  con quello spirito di maturità che non le vede come esercizi ascetici fini a sé stessi, ma come quell’allenamento che ci porta a liberarci dalla schiavitù delle cose e dall’egoismo, perché il cuore rimanga sveglio per condividere e abbia occhi per vedere le necessità dei fratelli. Rinunciare a qualcosa sulla nostra mensa, mettere da parte dei risparmi per i poveri, sono gesti che possono rivelarci quanto libero o meno sia il nostro cuore e soprattutto quanto sia capace di gioire più nel donare che nel ricevere (cfr. At 20,35).

In questa Quaresima di fraternità voglio incoraggiare tutte le iniziative di sostegno e di sensibilizzazione del Centro di accoglienza notturna San Cataldo Vescovo. Queste settimane siano l’occasione anche perché i gruppi parrocchiali lo visitino, possano vivere nella cappellina del centro per momenti di preghiera e perché le nostre comunità conoscono questo miracolo della Provvidenza e della generosità di tutti. Quella che è un’opera buona ha bisogno di essere custodita, sostenuta e mai dimenticata. Non è passato molto tempo da quando un ospite del San Cataldo Vescovo mi ha ringraziato commosso per avergli restituito la dignità di un posto caldo e pulito, dopo le disavventure di un matrimonio fallito e di tanti errori, ha trovato la carezza di una Chiesa accogliente e pronta. Quella Chiesa siamo noi, la Chiesa di Taranto, che concretamente vuole rendere possibile a tutti l’incontro con Gesù! È bello allargare il cuore come il Signore ci chiede.

 

La nostra testimonianza è richiesta in tutti gli ambiti della vita, compreso quello civile, sociale e politico e sarà un nostro impegno quaresimale anche approfondire e vivere con responsabilità la nostra chiamata al voto. Mi rendo conto ogni giorno di più che dobbiamo riscoprire la passione per la partecipazione di tutti i cittadini e quindi dei cattolici alla politica. In questa tempesta di promesse inverosimili, di toni esasperati, di ricercate patenti di moralità improbabili, forse che non abbiamo bisogno di orientarci intorno a principi della Dottrina Sociale della Chiesa? Forse che non abbiamo bisogno di tornare a riaffermare l’inalienabile valore della vita? In una situazione di precarietà generale del nostro Paese abbiamo una maggiore responsabilità, quella di continuare ad essere sale della terra e luce del mondo! Nella nostra diocesi è attivo da diversi anni ormai un vero e proprio laboratorio–scuola di formazione sociale e politica al quale partecipano tanti giovani. Non dobbiamo aver paura di mettere in circolo il grande patrimonio della Chiesa circa le questioni sociali. La Chiesa di Taranto in questi anni, non ha fatto mai mancare la sua parola di riflessione, di incoraggiamento tenendo sempre la stessa direzione del bene comune, a prescindere dalle opportunità e dagli scenari politici ed economici che si sono avvicendati e che oggi in fase di campagna elettorale assumono valore tristemente variabile, ma che per noi rimangono gli stessi. I cattolici ancora una volta devono dare testimonianza di coscienza retta, tesa al bene comune, alla difesa della vita, dell’ambiente e del lavoro. Cari amici, non perdete questa occasione di votare!

 

Questa Quaresima, ricca di iniziative, di tradizioni, di momenti in cui ci si stringe ai simboli dell’amore immutabile del Signore nella sua Passione, Morte e Risurrezione sia anche un tempo di rinascita sociale facendo sviluppare il meglio della nostra terra. È tempo di responsabilità e di appartenenza. Non deleghiamo a nessuno la nostra libertà e la nostra solidarietà. Vinciamo il lamento con la partecipazione attiva come accade nelle pratiche della nostra fede. In ogni angolo della nostra terra si moltiplicheranno i momenti di preghiera, i riti e i gesti di solidarietà; incoraggiamoci gli uni gli altri: «venite camminiamo nella luce del Signore (Is 2,5)».

A tutti la mia benedizione in questo tempo prezioso che prepara la Pasqua.

 

+ Filippo Santoro, Arcivescovo

Coldiretti Puglia dichiara lo stato di agitazione del comparto lattiero per le invasioni di prodotto straniero, che stanno facendo crollare i prezzi del latte alla stalla pugliese. Positiva la convocazione del tavolo latte da parte dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, dopo le prime denunce pervenute dalla Coldiretti, “anche se è necessario procedere senza indugio – afferma Coldiretti”.

“All’emergenza prezzi – ha stigmatizzato Giorgio Apostoli, Capo Servizio Zootecnia della Confederazione Nazionale Coldiretti - si aggiunge il problema grave che molte partite di prodotto non riescono a trovare acquirenti e molti caseifici stanno comunicando agli allevatori la decisione unilaterale di sospendere il ritiro del latte anche per 15 giorni. Dalle frontiere italiane passano ogni giorno 24 milioni di litri di “latte equivalente” tra cisterne, semilavorati, formaggi, cagliate e polveri di caseina, per essere imbustati o trasformati industrialmente”.

“Un fiume di latte sta invadendo la Puglia – ha incalzato il vicepresidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo - a prezzi bassissimi, fino a € 0,23/0,24 franco stabilimento da Francia, Germania, Ungheria, Repubblica Ceca, mentre un litro di latte al consumo continua a costare da 1,30 fino ad 1,60 euro e i prezzi dei prodotti lattiero – caseari nei negozi di vicinato e sui banchi della distribuzione organizzata sono rimasti stabili. Chiediamo che vengano intensificati i controlli, che venga verificata la destinazione finale di questo latte straniero di dubbia qualità, anche per garantire la reale applicazione del Decreto sull’indicazione obbligatoria dell’origine del latte in etichetta”.

“Intanto, stiamo monitorando durante le ore notturne il transito e lo scarico delle cisterne di latte – ha denunciato Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – che spesso, pur essendo con targa italiana, trasportano latte estero. Abbiamo convenuto al tavolo convocato dall’Assessore Di Gioia di procedere immediatamente alla redazione di un protocollo di intesa che preveda la condivisione dei dati e metodi Ismea nella definizione del costo in puglia del latte e la predisposizione di un contratto tipo da parte della Regione per regolamentare gli scambi secondo una tabella di qualità, come previsto dalla legge”.

Con la pratica troppo diffusa delle offerte e della vendita di prodotti a prezzi stracciati – precisa Coldiretti Puglia - anche una parte della grande distribuzione organizzata rende insostenibili i costi di una produzione di qualità e realmente garante della sicurezza alimentare. Alla luce dell’entrata in vigore del Decreto sull’etichettatura obbligatoria sono determinanti scelte chiare sotto svariati aspetti, a partire dal sostegno ai sistemi produttivi e della trasformazione in termini promozionali e, più in particolare, in termini di programmazione di fondi pubblici per esaltare il valore del Made in Puglia.

In Puglia a fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, le importazioni di latte dall’estero raggiungono i 2,7 milioni di quintali e i 35mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero - caseari che vengono, poi, venduti come prodotti lattiero - caseari “Made in Puglia”.

Doppio appuntamento domenica 18 febbraio, al castello “Caracciolo”, con Gian Luca Favetto, scrittore, poeta, giornalista. Questa volta il progetto “Semina” curato dall’associazione Bocche del Vento investe sull’importanza della parola, ma anche nella scrittura.

Così, per “Semina Parole”, la sezione dedicata al teatro e alla poesia curata da Erika Grillo, nello spazio di cooworking OpenStories, Favetto, voce di RadioRai, dalle 17 alle 19, terrà una lezione di laboratorio sul tema “Il viaggio della parola”. E’ rivolto agli allievi del laboratorio teatrale permanente di Semina ed è aperto a tutti gli appassionati di teatro, poesia e scrittura.

“Il nostro è un invito a usare gli spazi, insieme agli artisti, come luoghi di socialità, di produzione, di scambio di esperienze - spiega Lilia Carucci, ideatrice e curatrice dell’intero progetto, parte di Open Plus, vincitore del bando Funder35, sostenuto da Fondazione Con il Sud e patrocinato dal Comune di Palagianello -. Ogni persona contribuisce, consapevolmente e non, a rendere ogni incontro non scontato e, per questo, imprevedibile. Cerchiamo di far nascere nuovi respiri e nuovi sguardi sul territorio”.

E sarà lo stesso Favetto, dalle 20.30 a tenere un reading musicale sullo stesso argomento, accompagnato dal musicista Mino Notaristefano. In un suggestivo percorso letterario, che prende le mosse dal suo libro 'Il viaggio della parola', edito da Interlinea, Favetto scava nel profondo dell’atto creativo, sviscerando le dinamiche della parola narrata, scritta, cantata, attraverso letture, citazioni di autori classici e contemporanei. La poesia viene utilizzata come piattaforma di partenza e arrivo per 'piccoli viaggi' in cui coinvolgere il pubblico, insieme a autori come Whitman, Kavafis, Szymborska, Montale, Shakespeare, Baudelaire, Calvino, Pavese, Mehta, Rilke.

“Condivideremo con lo scrittore un momento di lavoro e di formazione sul tema della scrittura, della parola e del complesso itinerario creativo. La parola che diventa, dunque, scrittura - afferma l’attrice Erika Grillo”. Di che formazione parliamo? “Non esiste mai una tecnica neutra – spiega la Grillo -, ma formiamo sempre a una visione del teatro, a una poetica, a un’idea di rapporto possibile tra teatro e mondo, tra attore e mercato teatrale. Ci interessa formare un attore che sia contemporaneamente autore: in una comunità creativa, basata sull’autorialità di tutti i suoi componenti, ognuno deve essere capace di esprimere il proprio punto di vista, ma allo stesso tempo di rinunciarvi, assumendo da altri proposte e stimoli ulteriori”.

Il Consiglio dell’Ordine di Taranto, insieme agli altri 130 consigli territoriali d’Italia, ha partecipato alla assemblea degli “STATI GENERALI DELLA PROFESSIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI” che si è tenuta a Roma il 13 febbraio 2018. All’evento sono anche intervenuti i rappresentanti  delle maggiori formazioni politiche in competizione per le prossime elezioni del 4 marzo p.v..

Nella brillante relazione del Presidente del C.N. Massimo MIANI, sono state illustrate le “dodici proposte per una professione migliore” elaborate e condivise dalla Governance nazionale di Categoria:

  1. Fatturazione elettronica come opportunità e non come obbligo;

  2. Gradualità nell’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica tra privati;

  3. Istituzione di un’Autorità indipendente di garanzia del Contribuente;

  4. Rinuncia ad utilizzare norme anti evasione o elusione come coperture preventive;

  5. Inclusione di imprese e professionisti nelle commissioni che redigono rapporti fiscali;

  6. Semplificazione degli adempimenti formali imposti dalla normativa antiriciclaggio, con particolare riguardo agli studi professionali di minori dimensioni;

  7. Riconoscimento legale delle aree di specializzazione professionale;

  8. All’introduzione della norma sull’equo compenso deve seguire una revisione dei parametri ministeriali previsti dal DM 140/2012 secondo criteri maggiormente idonei a remunerare adeguatamente le prestazioni professionali, anche in relazione alle funzioni svolte a tutela della fede e dell’interesse pubblico;

  9. Maggiore diffusione della cultura dei controlli del collegio sindacale;

  10. Limitazione delle responsabilità del Collegio sindacale mediante ancoraggio della medesima all’effettivo contributo svolto nella causazione del danno;

  11. Attribuzione al CNDCEC della delega per la gestione del registro dei revisori legali e del registro del tirocinio attraverso la stipula di una convenzione con il MEFG ai sensi dell’art. 21 D. Lgs. 39/2010;

  12. Iscrizione dei Commercialisti presso l’Organismo dei Consulenti Finanziari (OCF) nella sezione dei Consulenti Finanziari Autonomi previo superamento di una prova valutativa semplificata.

“Si tratta, in sostanza - afferma Cosimo Damiano Latorre, presidente dell’Ordine tarantino -   di proposte per semplificare i rapporti tra fisco e contribuente e per migliorare la Professione di Commercialista ed Esperto Contabile. Dette proposte hanno ricevuto il consenso unanime dell’assemblea, sottolineato da un interminabile applauso al presidente Miani durato oltre  6 minuti: esse fotografano esattamente lo stato attuale della professione e di quello che occorre per renderla migliore nell’interesse del paese. Un conto è raccontarlo … e un conto è essere stato presente a detta grandissima manifestazione”.

Non solo la categoria, ma anche i “politici” intervenuti hanno condiviso tutte e 12 le proposte o al più le hanno ritenute di assoluto buonsenso e in ogni caso percorribili.

Grande entusiasmo ha caratterizzato i partecipanti all’incontro, che ha ribadito l’orgoglio di essere commercialisti.  Uniti e compatti  i 131 consigli degli Ordini territoriali d’Italia hanno chiesto in sintesi  al governo attuale e futuro, qualunque esso sarà,  tre punti di attenzione inderogabili per la categoria (come è risultato anche attraverso una apposita app gratuita riservata ai partecipanti “Commercialisti”): RISPETTO – ASCOLTO – CRESCITA . ”Ieri – conclude Latorre -  abbiamo dato una bellissima immagine della categoria al nostro amato paese Italia”.

Rosa Guerriero
E' stata una serata di gioia e condivisione la grande sfilata di carnevale organizzata dal gruppo “Palagiano in maschera” che ha portato colori e allegria tra le principali vie di Palagiano. Al festoso corteo, partito dalle opere parrocchiali, hanno partecipato le scuole primarie che, con genitori e insegnanti, hanno allietato, per qualche ora l’atmosfera austera del paese, con musica e balli. I carri realizzati dal gruppo organizzatore erano quattro, alle scuole sono stati affidati due temi: il mare, con il carro “I tesori del mar Piccolo” e l’ambiente, con il carro “Siamo farfalle la terra è la nostra crisalide”. La scuola primaria “Giovanni XXIII” ha sviluppato il tema scenografico del mare con costumi realizzati con estrema cura dei dettagli, dai genitori degli alunni, ai quali va un sentito ringraziamento per il prezioso contributo offerto. Musiche e coreografie invece sono state studiate a scuola, dirette dalle insegnanti con numerose prove fatte nei giorni precedenti la sfilata. L’impegno dei piccoli, ma anche delle insegnanti che hanno seguito e preparato canti e coreografie da esibire sia per le vie del paese sia in piazza centrale, Vittorio Veneto, è stato gratificato dal premio migliore, come i tantissimi applausi rivolti dalla gente numerosa che ha affollato il percorso mascherato. Una manifestazione riuscita al di là di ogni rosea previsione per la sua genuina spontaneità, che traspariva in modo evidente in tutti i partecipanti in particolar modo negli sguardi e nei sorrisi dei piccoli. Un evento che oltre al carattere ludico e spensierato ha anche altre connotazioni forse meno visibili, ma altrettanto importanti, per l’impronta che lascia nella formazione delle nuove generazioni. Una formazione che la scuola tenta di rendere sempre più aperta alla società, nell'intento di formare buoni studenti sicuramente, ma anche dei cittadini consapevoli e migliori attraverso la socialità libera ed aperta unita alla condivisione di momenti come quello appena vissuti. A margine della manifestazione gli organizzatori hanno inteso premiare la scuola

 

Ci sono dati positivi riferiti ai bilanci dell’AMAT, che oggi ci consentono di pretendere un cambio di passo rispetto alla tutela dei lavoratori.

Così il segretari provinciali della FILT CGIL, della FIT CISL e della Uil Trasporti di Taranto, Gaetano Raguseo, Vito Squicciarini e Carmelo Sasso, che in una nota si rivolgono al nuovo presidente del consiglio di amministrazione dell’AMAT, l’ingegner Silvano Cavaliere.

A lui va tutto il nostro augurio di buon lavoro – scrivono – un lavoro nuovo da compiere soprattutto riprendendo le buone relazioni industriali e il rapporto con il sindacato, ma capitalizzando anche i risultati raggiunti in termini di economie finanziarie, che sono soprattutto il frutto dei sacrifici chiesti ai dipendenti della municipalizzata ai trasporti.

Il riferimento dei confederali è all’accordo sottoscritto nel 2013 in cui proprio in virtù della necessità di far quadrare i conti dell’AMATsi chiede ad esempio ai lavoratori di aumentare i tempi di guida.

Oggi raccogliamo i frutti di quell’impegno che i dipendenti AMAT hanno rispettato – dicono – è arrivato però il momento di dare seguito anche agli impegni disattesi dalla municipalizzata, che riguardano ad esempio la sicurezza dei mezzi per l’incolumità dei lavoratori ma anche dell’utenza.

Manca infatti secondo i segretari di categoria di CGIL, CISL e UIL, ancora il libro macchina che indica lo stato di manutenzione dei mezzi da mettere a disposizione degli operatori di esercizio, così come sembra essere rimasta lettera morta l’organizzazione del lavoro di secondo livello che consentiva il riconoscimento dei premi di risultato.

Il neo presidente Cavalieri viene dunque sollecitato su più argomenti, non ultimo quello che riguarda il futuro assetto organizzativo del trasporto urbano.

Il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) – dicono i segretari provinciali – ha bisogno però di dati certi e di informazioni dal basso più pertinenti. Sui dati forniti dall’AMAT ai tecnici incaricati di redigere il piano continuiamo a fornire seri dubbi, considerato inoltre che il tema scottante continua ad essere rappresentato esclusivamente dalla grossa fetta di evasione tariffaria.

Per riorganizzare un servizio più efficace ed efficiente invece bisognerebbe tornare a chiedere ai lavoratori – scrivono – cominciando inoltre dall’attenzione che va data alle fasce più deboli dell’utenza AMAT,  alle linee periferiche che dovrebbero garantire il servizio pubblico nelle aree più emarginate, e al piano assunzionale della stessa municipalizzata.

“L’incontro al Mise oggi doveva avere inizio alle 15 ma abbiamo messo piede alle 16.30 perché sia il vice Ministro Bellanova che il dirigente ministeriale Castano erano impegnati in un tavolo “privato” con le altre sigle sindacali. Ancora una volta questo Governo, a cui ormai fortunatamente mancano pochi giorni, ha dimostrato il valore che da’ alla democrazia: nullo. È una vergogna senza fine”. A parlare è Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB Taranto. Le sue parole sono molto dure, soprattutto perché alla richiesta di spiegazioni, il Governo ha cercato di far ricadere le colpe sugli altri sindacati. “Si tratta di un atteggiamento che va oltre ogni buon senso e che ancora una volta evidenzia i giochetti che questo governo tenta di fare a scapito di Taranto. Cosa si saranno mai detti a porte chiuse che noi di USB non dobbiamo conoscere? Si tratta di qualcosa che i lavoratori o i cittadini non devono sapere? O gli siamo antipatici? Ci dicano quali sono i presupposti per far parte degli incontri a porte chiuse: tenteremo di adeguarci. Che sia il colore dei capelli o la simpatia?”.

Puntuale come ogni anno la festa degli innamorati bussa alle porte. San Valentino è la festa più romantica dell’anno che rivela nuovi amori e ne conferma altri. Il centro commerciale Mongolfiera ha deciso di festeggiare quest’anno tutti gli innamorati. “Abbiamo pensato che, in un momento difficile, in cui le brutte notizie imperversano, festeggiare l’amore, che è il sentimento che muove il mondo, è una cosa molto bella e positiva – spiega il direttore di Mongolfiera Tarano, Stefano D’Errico -. Per questo, oltre a far coincidere, come sempre uno dei nostri eventi moda, Stile amore e fantasia, che si terrà dal 14 al 18 febbraio, abbiamo creato un concorso ad hoc che mette al centro le coppie e l’amore”.

Il 14 e il 15 febbrai, infatti, tutte le coppie che vorranno partecipare, potranno recarsi presso un corner creato appositamente all’interno della galleria e farsi fotografare. Le fotografie saranno poi caricate sulla pagina facebook “Mongolfiera Taranto”. Le 5 più votate (dalle ore 10 del 16 febbraio alle ore 22 del 17 febbraio) vinceranno un pranzo romantico presso il ristorante Mivà del centro commerciale. La premiazione sarà effettuata il 18 febbraio alle ore 19. Un contest che evoca l’amore e lo celebra. 

di Andrea Loiacono

 

Un Taranto poco bello ma cinico batte il Pomigliano nella sesta giornata di ritorno disputata allo Iacovone, grazie a una rete siglata di testa dagli sviluppi di calcio d'angolo da Miale. Con questa vittoria i rossoblù allungano a 7 la striscia di risultati utili consecutivi, rosicchiando qualche punto sulla seconda piazza occupata dalla Cavese, sconfitta in casa dal Cerignola. Passiamo alla cronaca. Mister Cazzarò conferma il 4-2-3-1 ma deve rinunciare allo squalificato Rosania in difesa, sostituito da D'Angelo, e all'esterno under Li Gotti, il cui posto viene preso da Cacciola. Il Taranto indossa la tradizionale casacca a strisce verticali rossoblù.

 

All'8' Ancora entra in area e lascia partire un cross che attraversa tutto lo specchio della porta senza che Favetta riesca ad intervenire. Al 9' primo calcio d'angolo in favore del Pomigliano. Al 18' c'è il primo tiro della partita: lo scaglia Labriola con Pellegrino che blocca in presa agile. Al 23' punizione di D'Agostino per il Taranto con la sfera che passa sotto la barriera e viene poi bloccata dal portiere campano. Al 32' il Taranto passa in vantaggio. Marsili dalla destra batte il terzo calcio d'angolo per gli ionici, calciando forte nel mezzo. Il primo ad arrivare sul pallone è Miale che con uno stacco imperioso porta il Taranto in vantaggio, sbloccando la contesa. Al 38' c'è un giallo per il Pomigliano esibito sul volto di Savarese. Al 42' finisce sul taccuino del direttore di gara anche il capitano rossoblù Claudio Miale. Dopo 1' di recupero le squadre vanno negli spogliatoi con il Taranto in vantaggio.

 

Al rientro in campo non ci sono novità nei due schieramenti. Il Pomigliano appare subito più propositivo mentre nel Taranto viene ammonito anche D'Angelo per gioco scorretto. Al 12' il Taranto ha l'occasione per raddoppiare con D'Agostino che, dopo aver ricevuto la sfera da Ancora, prova la conclusione precisa ma la palla termina di poco fuori. Al 16' gli applausi dei presenti allo Iacovone sono tutti per il portiere Paolo Pellegrino classe '98 che riesce a neutralizzare con un volo plastico una punizione ben calciata da Marzullo, indirizzata sotto l'incrocio dei pali. A questo punto il tecnico Catalano comincia ad effettuare diversi cambi nella speranza di pervenire al pareggio. Entra anche l'ex Taranto Guidelli al posto di Pisani. Nel Taranto entra Portoghese al posto di Lorefice. Al 32' nel Taranto entra Gori al posto di un esausto Cristiano Ancora. Al 33' ancora Pellegrino respinge di pugno un violento tiro di Mannone. Al 38' palla gol per il Taranto con D'Agostino che riceve la sfera da Gori e calcia a giro, ma la sfera termina di un soffio fuori. Al 41' entra Diakitè per Favetta con l'intento di far salire la squadra. Dopo 5' di recupero il Taranto può festeggiare una vittoria importante che consolida la sua classifica.

 

Al termine della gara il primo a presentarsi in sala stampa è l'allenatore dei campani, mister Catalano: “Penso che il Pomigliano quest'oggi meritasse il pareggio. Sono orgoglioso della prestazione offerta dai miei ragazzi pur non avendo trovato il pari. Grossi meriti vanno anche al portiere avversario che ha fatto una grande parata. Se qualcuno si aspettava un Pomigliano che faceva barricate è stato smentito, abbiamo fatto la nostra gara e dobbiamo continuare su questa strada. Sul gol subito potevamo fare qualcosa in più anche se il difensore del Taranto è stato bravo a trovare il temo di inserimento. Sono arrivato da poco a Pomigliano e credo che l'unico nostro problema siano i risultati che non coincidono con le prestazioni. Ma sono certo che se continueremo a giocare così l'obiettivo della salvezza non ci sfuggirà.”

 

In casa Taranto l'eroe di giornata è il portiere Paolo Pellegrino che, a discapito della giovane età, sta dimostrando una sicurezza da veterano: “Oggi forse non abbiamo giocato benissimo ma abbiamo ottenuto tre punti importantissimi. Affrontavamo una squadra che ci chiudeva tutti i varchi e che nella prima mezz'ora ci costringeva al lancio lungo. Dopo essere passati in vantaggio abbiamo amministrato al meglio il risultato. Sulla punizione di Marzullo ho visto la sfera partire e per fortuna ci sono arrivato, anche se avrei voluto bloccare la sfera. Da martedì cominceremo a pensare al Picerno che non è molto lontano da noi in classifica e ci sarà bisogno del massimo impegno. Il nostro obiettivo è quello di continuare a lavorare bene in settimana per raccogliere punti la domenica.”

 

Altro protagonista dell'incontro dei rossoblù è Francesco D'Angelo che ha sostituito egregiamente Rosania squalificato: “La partita non è stata semplice. Sapevamo che avremmo trovato un avversario ostico e nei primi 30' abbiamo sofferto. Poi dopo la rete di Miale la partita si è messa in discesa e abbiamo potuto giocarla come l'avevamo preparata. Quando si affrontano certi avversari non è mai semplice, perché noi abbiamo tutto da perdere mentre gli altri qualcosa da guadagnare. Negli ultimi 5 minuti ci siamo abbassati per contrastare il loro modulo a due punte. Per quanto riguarda la concorrenza con Miale e Rosania la vivo serenamente, una grande squadra deve avere abbondanza in ogni reparto. I risultati di giornata non li ho visti bene, so che la Cavese ha perso e questo riduce le distanze dal secondo posto ma noi non dobbiamo guardare né dietro né avanti bensì solo a noi stessi pensando gara dopo gara.”

 

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