Nell’incantevole dimorastorica di “Arco Paisiello”, il prestigioso centro-eventi sito nel borgo antico di Taranto,sabato mattina 30 agosto è stato presentato ufficialmente il programma delGiovanni Paisiello festival, manifestazione pugliese d’eccellenza della musica e della cultura, dedicata al grande compositore tarantino del periodo tardo-barocco, che giunge quest’anno alla sua dodicesima edizione, in programma a Taranto dal 5 al 18 settembre 2014.
Il musicologo Lorenzo Mattei, direttore artistico del festival, e Paolo Ruta, presidente degli Amici della Musica che organizzano la manifestazione, hanno illustrato al pubblico e alla stampa il programma della raffinata rassegna, segnalando come l’offerta musicale, che in questa edizione è particolarmente ricca, sia indirizzata alla valorizzazione del patrimonio della scuola appulo-napoletana del ‘700, in cui la ricerca, il recupero e la revisione di partiture inedite possa costituire un importante banco di prova per nuove generazioni di interpreti, locali e nazionali.
In questa prospettiva, è apparso importante ritornare a promuovere la vocalità settecentesca con due preziosi recital, dedicati ai grandi divi del XVIII secolo. Nel primo, Era la notte…, che inaugurerà il Festival il prossimo 5 settembre 2014, alle ore 21.00, l’affascinante e bravissimo soprano veronese Stefania Bonfadelli proporrà, insieme con Davide Delli Santi al cembalo, una serie di brani inediti del periodo barocco, volti a ricreare le suggestioni delle accademie settecentesche, anche nella successiva rilettura di autori italiani e ispanofoni a noi più vicini. Questo concerto prevede la partecipazione straordinaria del baritono Domenico Colajanni, vincitore del Premio “Bacco di Borboni” 2014, assegnatogli durante il recente Festival della Valle d’Itria. Sempre nel corso della serata del 5 settembre sarà anche assegnato il prestigioso “Premio Giovanni Paisiello Festival” 2014, riconoscimento attribuito annualmente a figure di studiosi, personalità dello spettacolo o istituzioni che abbiano contribuito alla riscoperta e valorizzazione del patrimonio musicale di Paisiello.
L’integrale dei quartetti per archi di Giovanni Paisiello costituirà il secondo appuntamento del Festival, martedì 9 settembre, con l’ensemble Quartetto d’Archi “Il Partimento” guidato da Fabio Cafaro, curatore anche dell’edizione critica.
Iniziata con i primi quattro, nella la scorsa edizione del Giovanni Paisiello Festival, l’esecuzione integrale (e storicamente informata) si completa con questo concerto, in cui saranno proposti i Quartetti dal n. 5 al n. 9. Si tratta di autentici gioielli della musica da camera del secondo Settecento, in prima esecuzione assoluta in tempi moderni: una vera chicca da intenditori della buona musica.
La vocalità torna per la seconda volta protagonista con l’appuntamento intitolato Le soavi voci dei castrati, previsto per venerdì 12 settembre. Il grande sopranista Paolo Lopez ci trasporterà nel mondo dorato ma anche crudele degli “evirati cantori”, cui la prassi dell’epoca consentiva, a prezzo della menomazione fisica e psicologica, di mantenere una voce soavissima ma potente e luminosa. L’esibizione di Paolo Lopez vedrà il ricco sostegno dell’Orchestra Barocca La Confraternita dei Musici diretta da Cosimo Prontera al cembalo e offrirà una panoramica delle arie d’opera delle generazioni precedenti a quella di Paisiello, con brani di Händel, Leo, Vivaldi, Porpora, onde evidenziare rimandi e derivazioni.
Quest’anno il Festival ha scelto di abbinare la consueta riflessione storica sulla cultura musicale del ‘700 ad uno spazio divulgativo e d’ascolto più piacevole per un pubblico “allargato”. In collaborazione con la rete dei Festival di musica antica in Puglia ReMAOP, saranno approfonditi gli aspetti compositivi e ricettivi legati all’idea di Oriente così come si configurò nel XVIII secolo, laddove tutto quello che si collocava ad est dell’Italia veniva siglato come ‘turcheria’. In Turcherie Barocche, la lezione-concerto proposta da Lorenzo Mattei lunedì 15 settembre, alle esemplificazioni estratte da incisioni discografiche si abbineranno alcune arie eseguite dal vivo (brani di Gluck, Haydn, Mozart, Grétry) dall’Ensemble Barocco Piccinni – ReMAOP, costituito dal soprano Valeria La Grotta e da Attilio Cantore al clavicembalo.
Evento conclusivo e fiore all’occhiello del Giovanni Paisiello Festival 2014 sarà il ritorno alla produzione in forma scenica di un melodramma del compositore tarantino, lo squisito intermezzo a quattro voci La Semiramide in villa, in cui il pubblico potrà apprezzare quella variabilità dei registri stilistici che rese unica l’arte di Paisiello in Europa. Un trionfo di spirito parodistico e di dinamismo scenico e attoriale, messo in scena per la prima volta a Roma, Teatro Capranica (carnevale 1772) e qui rappresentato in prima assoluta in tempi moderni. Allestito, per il cast vocale, in collaborazione con il Festival della Valle d’Itria – Accademia di Belcanto “Rodolfo Celletti”, l’intermezzo vedrà il noto Maestro Giovanni Di Stefano – già collaboratore del Festival nel 2005 e ancora nel 2008, nonché vincitore del Premio Giovanni Paisiello Festival 2013 – alla direzione d’orchestra e Stefania Panighini alla regia, un’artista di grandi qualità che ha recentemente messo in scena, per il festival tarantino, Le Finte Contesse (2011).
Nell’ambito del Festival 2014, non poteva mancare la consueta attenzione per gli aspetti iconografici e visuali suscitati dalla grande musica prodotta nella nostra regione.
Durante il periodo della rassegna saranno infatti visitabili, presso il MUDI – Museo diocesano di Taranto, la mostra iconografica per ragazzi I Musicisti Pugliesi, curata da Angelo Pascual De Marzo dell’Associazione Culturale “I luoghi della musica”, con opere realizzate da Rosella Masotti Cianci in cartoncino e tecnica mista, in cui sono rappresentati i più importanti musicisti e compositori pugliesi del ‘700 e ‘800, e la mostra fotografica Istantanee W.I.P. Paisielliane, una rassegna insolita e “frizzante” di scatti di Carmine La Fratta, “fotografo da sempre”, effettuati spettacolo per spettacolo proprio durante l’edizione 2014 del Giovanni Paisiello festival: un vero work in progress sui concerti e gli spettacoli del Festival il cui valore artistico ed espressivo ci permetterà quasi di poter udire la musica e le parole che avevano incantato gli spettatori solo poche ora innanzi.
Il Giovanni Paisiello festival, Premio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è organizzato dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” con il sostegno della Direzione dello spettacolo dal vivo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nonché della Regione Puglia, del Comune di Taranto e di Medimex; è membro di ReMAOP - Rete dei Festival di Musica Antica e Operistica di Puglia promossa da Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per l’incentivazione del sistema musica.
Sostengono inoltre il Festival Interfidi, Ance, BCC di San Marzano di San Giuseppe, Vittoria Assicurazioni, Confindustria Taranto, Programma Sviluppo, Banca di Taranto e Valdo Spumanti.
Tutti gli spettacoli del Festival si terranno presso l’incantevole chiostro del MUDI – Museo diocesano di Taranto, nel borgo antico della città, con inizio alle ore 21.00 precise, tranne la lezione concerto Turcherie Barocche, prevista per il 15 settembre prossimo, sempre alle ore 21.00 (ingresso su invito), presso il centro-eventi “Arco Paisiello”, in Arco Giovanni Paisiello n. 6, a Taranto.
Il costo dei biglietti per i concerti è di € 10,00. Per l’opera La Semiramide in Villa il costo dei biglietto è di € 18 per la prima (17 settembre) e di € 13 per la replica (18 settembre). I ragazzi fino a 18 anni pagano € 5,00.
Le prevendite a Taranto sono in corso presso la nuova sede degli Amici della Musica in via Toscana n. 22/A - tel. 099.7303972; presso Basile Strumenti Musicali in via Matteotti n° 14 - tel. 099.4526853; presso Box Office in via Nitti n° 106/a - tel. 099.4540763.
"Ttrasformiamo i quartieri di San Vito, Lama e Tramontone, nella più estesa area ciclabile della città". A lanciare la proposta è Lino de Guido, presidente dell'associazione "Le belle città". Una proposta che De Guido gira agli amministratori tarantini.
L’Europa continuerà nei prossimi anni a ricapitalizzare il fondo per le aree urbane ed investirà risorse per rendere le città intelligenti, a misura di persona, fautrici di un rigenerato ambiente urbano, consone ai bisogni e al desiderio di qualità della vita. L’Unione europea ha previsto una spesa tra i 10 ed i 12 miliardi di euro, in un arco di tempo che si estende fino al 2020, per investimenti volti a stimolare progetti di smart city– città intelligente. La sostenibilità urbana è uno dei sei assi-progetto che costituiscono l’impianto per le politiche in favore delle aree urbane. Il benessere psico-fisico, la salute e la cura del corpo, accompagnate da una corretta e sana alimentazione, sono considerati fattori determinanti per innalzare la qualità della vita e porre un argine al diffondersi dell’obesità e di altre patologie. La crescita di tali fattori concorre alla possibilità d’accedere ai finanziamenti per la mobilità urbana.
"E’ mio “costume” - spiega De Guido - andare al mare pedalando per le strade di San Vito, Lama e Tramontone. Per arrivarci utilizzo la ciclabile di viale Ionio per giungere a San Vito e da li decidere in che direzione proseguire. Il paesaggio, superato il muro del nuovo Arsenale, si presenta consono ad una buona pedalata. L’ambiente urbano e marino è variegato, ricco di calette, sterrati e insenature, propizie all’uso della bicicletta. Le dimensioni dell’area urbana e la larghezza delle strade, anche se non del tutto, permettono di percorrere quel tratto con prudente tranquillità".
L’idea è quella di trasformare il territorio in esame nell’area a mobilità sostenibile più diffusa della nostra città, la più estesa area ciclabile. Secondo De Guido, infatti, la conformazione urbana dei quartieri rende possibile la realizzazione del progetto "che deve, però, fare i conti con un’inadeguata rete di servizio e deflusso dell’acqua piovana. L’uso della bici quale mezzo per la mobilità di vicinato è presente tra le persone e le famiglie che abitano i quartieri".
Il progetto consiste nella realizzazione dell’area a mobilità sostenibile per i quartieri di San Vito, Lama e Tramontone. Dovrà essere pensato, studiato, programmato e realizzato, "con la collaborazione dell’ordine degli architetti e degli ingegneri di Taranto, con il coinvolgimento delle persone che abitano i quartieri e con la promozione di iniziative insieme alle associazioni socio-culturali della città. Il progetto potrà e dovrà essere studiato e realizzato con l’agire in concorso delle persone. La loro collaborazione . sottolinea il presidente de Le belle città - è indispensabile alla riuscita del progetto. Lo studio di fattibilità deve partire dal rifacimento completo della rete stradale urbana e dalla compatibilità ad allargare la rete stradale. La pista dovrà contemplare l’installazione di barriere protettive, piccole aree sosta e illuminazione consona e sicura nelle ore post meridiam. Proponiamo di prevedere l’allungamento della ciclabile di viale ionio sino ai quartieri Lama e Tramontone. L’idea potrebbe essere quella di costruire un’opera di collegamento con lo svincolo: un ponte ad esclusivo uso per la persona e la biciclette. Il progetto dovrà essere realizzato in collaborazione con la Regione Puglia al fine di concorrere alla necessaria dote finanziaria".
Per quanto riguarda la cabina di regia, l’amministrazione comunale, spiega De Guido, in sintonia con la Regione Puglia, "deve avviare la fase di progettazione; deve promuovere la sinergia con le persone e le associazioni; deve relazionarsi all’Anci (Associazione nazionale comuni d’Italia), al Governo e al Parlamento europeo".
La proposta di De Guido e dell'associazione Le belle città è stata protocollata lo scorso 26 agosto a Palazzo di Città. La parola adesso passa al sindaco Stefàno e alla sua giunta.
Roberta Di Laura, emergente ballerina classica tarantina è stata premiata il 27 Agosto durante l’evento “La Notte degli Oscar” svoltosi a Statte ed organizzato dall’associazione “Love Statte” con il patrocinio del Comune di Statte al fine di premiare singole persone e associazioni distintesi sul territorio. Durante l’evento Roberta è ha ricevuto una targa di riconoscimento per i risultati ottenuti nella danza in particolare in questo ultimo anno e per aver dato onore alla cittadina di residenza grazie ai traguardi raggiunti.
Roberta ha iniziato a studiare danza fin da piccolissima prima a Taranto e provincia e in seguito si è perfezionata con insegnanti del calibro di Irina Sitnikova (Accademia Vaganova di San Pietroburgo), Daniel Agesilas (Conservatorio di musica e danza di Parigi), Anastasia Ovdienko (Bolshoi Ballet), Bella Ratchinskaja (Opera di Vienna), con ètoiles e primi ballerini.
Dopo aver superato l’esame di 8° ed ultimo corso per la danza classica presso la LUDT di Mantova con riconoscimento da parte dell’Ajkun Ballet Theatre di New York si è diplomata tersicorea in danza classica, moderna e contemporanea sempre presso lo stesso ente ricevendo anche una borsa di studio per l’alta votazione ricevuta. In seguito ha preso parte ad uno stage di perfezionamento presso l’Accademia della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala e in seguito presso la Scuola del Balletto di Roma. Ha vinto diversi concorsi e borse di studio tra cui: Premio Giacinto Leone, Dal Web al palcoscenico, Le Stelle del Domani (con menzione al talento da parte della direttrice del Culpeper Ballet Theatre), Tauria Dance Competition ed altri. Uno dei traguardi più importanti l’ha raggiunto nel luglio 2013 a soli 20 anni quando dopo selezione tramite curriculum è entrata a far parte del Consiglio Internazionale della Danza di Parigi riconosciuto dall’Unesco in qualità di membro che le da la possibilità di offrire una certificazione internazionale ai suoi allievi e di partecipare ai congressi mondiali organizzati dal Consiglio. Nel luglio 2014 durante il 37° Congresso Mondiale della danza svoltosi ad Atene ha rappresentato l’Italia insieme ad altri 8 membri presentando con una videoproiezione il suo saggio “The importance of a good teacher for the future dancer” che ha per tema l’importanza della scelta di un buon insegnante di danza nel corso degli studi.
Ha danzato in numerosi eventi a Taranto e provincia tra cui: “Sinfonia d’arte” presso il Palazzo della Cultura di Taranto per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Notte delle Chitarre, Concerto di Natale 2013 organizzato da Il Palio di Taranto presso il Teatro Orfeo, Notte Bianca a Statte, New Stars a Crispiano ed inoltre a Grottaglie presso il teatro Monticello e in occasione dell’evento Creatività Donna durante il quale ha danzato in qualità di eccellenza femminile nel settore danza. Roberta alterna l’attività da ballerina a quella di studentessa in Arti e Scienze dello Spettacolo presso l’Università la Sapienza di Roma e tra i prossimi impegni sarà tra i partecipanti del 38° Congresso Mondiale della Danza che si svolgerà a Tokyo ad Ottobre e a Novembre danzerà in qualità di ballerina ospite presso il Teatro Viganò di Roma nel corso della rassegna “Divertiamoci con l’arte” a cui è stata invitata dalla direttrice della compagnia romana di danza Ballet-ex.
Nuovo appuntamento con i seminari informativi rivolti a quanti sono in cerca di nuova occupazione. Mercoledì 3 settembre, infatti, si terrà, alle ore 16.30, nella sala convegni del Comune di Mottola, in via Vanvitelli 5, il seminario informativo organizzato dall'associazione di promozione sociale "La Macina dei Saperi" e tenuto dal consigliere Eures della Regione Puglia, Carlo Sinisi, per illustrare le opportunità di lavoro all'estero, nell'Unione Europea, reperibili tramite il portale Lavoro della Commissione.
In dieci anni di Governo Vendola la Puglia si è posta come esempio di innovazione e concretezza catalizzando grande interesse. Per questa ragione dobbiamo proseguire su questa strada indicando alla guida della Regione un uomo politico che può dare continuità a questo percorso, quest’uomo è Dario Stefano, l’unico che può imprimere la spinta necessaria per dare risposte certe alle tante e complesse questioni sul tappeto, a cominciare da quella che riguarda il futuro dell’Ilva di Taranto”. Così si è espresso nel corso Direttivo provinciale del Movimento Politico La Puglia in Più del 28 agosto, il coordinatore regionale Nicola Scelsi affiancato dal presidente dei gruppo consiliare alla Regione Angelo Di Sabato, dall’assessore regionale all’Agricoltura Fabrizio Nardoni, dal consigliere regionale Francesco Laddomada e dal coordinatore provinciale del Movimento Angelo Lorusso.
Quest’ultimo in apertura del Direttivo, convocato per discutere sui due temi al centro del dibattito politico, l’elezione del Presidente e del Consiglio provinciale ionico e le Primarie del centrosinistra in vista delle elezioni regionali della primavera 2015, ha confermato quanto già indicato nei giorni scorsi e cioè la necessità di ritrovare a Taranto e in Provincia l’unità del centrosinistra per indicare un candidato unico della coalizione per l’elezione da parte dei consiglieri comunali di tutti i 29 Comuni del territorio ionico, chiamati il prossimo 28 settembre ad eleggere, secondo le nuove norme, il presidente e i 12 componenti del Consiglio provinciale. Lorusso ha poi ricordato che occorre puntare per la Regione una personalità politica di grande spessore come Dario Stefàno, capace di infondere nuova energia ad un Ente che in dieci anni ha fatto molto bene, in continuità politica ed amministrativa con il lavoro avviato.
“L’ex sindaco di Bari Michele Emiliano- ha detto a tal proposito Nicola Scelsi - non può dare quelle risposte che la gente chiede, non ha la capacità necessaria per dare alla Puglia, ai pugliesi ed ai tarantini l’attenzione di cui la comunità ha bisogno attraverso una politica che si muova nel solco della strada intrapresa in questi anni proseguendo il cammino e portando la Regione ancora più in alto. L’esperienza amministrativa negativa che Emiliano ha registrato a Bari come Sindaco è la dimostrazione che occorre puntare su un altro candidato – ha detto Scelsi – che è appunto Dario Stefàno, forte dell’esperienza maturata in Regione prima come assessore nella giunta Vendola e al livello nazionale e poi con l’incarico di presidente della Giunta per le elezioni al Senato. Una persona – ha concluso il Coordinatore regionale - capace di recepire e tradurre in fatti le esigenze dei cittadini, dei tanti giovani senza lavoro e degli operatori economici e sociali”.
“Fatti che hanno portato e che siamo certi porteranno ancora lavoro e sviluppo alla Puglia” - ha sottolineato il capogruppo alla Regione Angelo Di Sabato - preannunciando che a metà settembre si svolgerà una convention a Bari per avviare ufficialmente la campagna elettorale per le primarie di Dario Stefàno. “I sondaggi elettorali resi noti dal candidato del PD – ha detto ancora Di Sabato - sono da considerare molto positivi se si considera che ancora non è partita la macchina elettorale che vedrà impegnato Dario Stefàno in tutti i 200 comuni pugliesi per sentire direttamente dalla voce dei cittadini quali dovranno essere le priorità del prossimo presidente della Regione Puglia e di tutti i pugliesi”.
Gli interventi di Francesco Laddomada e Fabrizio Nardoni hanno ribadito la necessità di considerare e di tenere Taranto e la sua provincia nella massima considerazione, trattandosi di un territorio che ha dato tanto, martoriato dall’inquinamento e dal conseguente danno sanitario. Un territorio, quello ionico, che chiede rispetto e soprattutto nuove politiche che possano conciliare salute e lavoro, offrendo ai giovani e ai cittadini tutti prospettive diverse e in sintonia con modelli di sviluppo sostenibili. Dal dibattito del Direttivo de La Puglia in Più è emersa la ferma volontà da parte dei suoi componenti di valorizzare quanto di importante è stato fatto in questi dieci anni dalla Giunta Vendola ma è anche emersa l’esigenza di puntare con ancora maggiore convinzione su settori alternativi che possano offrire reali occasioni di sviluppo e di crescita occupazionale. Spazio quindi all’agricoltura, al filone energetico, all’ambiente, al turismo, alla cultura, alla rigenerazione urbana e alla pianificazione territoriale. Comparti, questi, che già contraddistinguono la Puglia come Regione emergente e competitiva in Italia e in Europa. Il direttivo ionico de La Puglia in Più tornerà a riunirsi nei prossimi giorni nella nuova sede in Piazza Bestat per mettere in moto anche a Taranto l’organizzazione della campagna elettorale delle primarie regionali del centrosinistra.
“Tour con passaggio emozionale-olfattivo su montagnette di spazzatura”.La visione è quella immortalata qualche giorno fa dall’i-phone di un inviperito albergatore di Città Vecchia (ma,possiamo chiamarla ancora così senza che nessuno si offenda?), giustamente imbarazzato dinnanzi all’ illustre ospite. Da Londra lo snob Antonio Caprarica, il noto giornalista – scrittore specializzato in vite reali inglesi, invitato a Taranto, in occasione dell’ “Isola che vogliamo”, ironia della sorte, per parlare di casa Windsor.
"Caprarica che per fortuna è di origine salentina, e dinnanzi a tanta monnezza non si è scandalizzato, ma – è il commento del nostro albergatore- certo non ci abbiamo fatto una bella figura. Meno fair play hanno mostrato invece l’altro ieri gli ospiti tedeschi alla vista di un materasso abbandonato per strada e di una ciurma di cani randagi. Si sono lasciati andare in commenti pesanti ai quali non abbiamo potuto purtroppo ribattere. Senza mezzi termini ci hanno detto che Taranto, per quanto potenzialmente bella ed interessante, appare una città sporca e trascurata, poco amata dai suoi cittadini".
Sin qui l’amaro sfogo del nostro albergatore, ma non è l’unico, che ancora una volta segnala lo stato di enorme degrado che continua a fare da cornice agli eventi organizzati questa estate nel nostro centro storico antico. Iniziative che anche quest’anno hanno portato nell’Isola, ormai riscoperta dai Tarantini che vivono al di qua del Ponte, tantissima gente e che contribuiscono a tenere accessi i riflettori su Città Vecchia, oggetto negli ultimi tempi di un accesso dibattito cittadino sul come e il quando della sua riqualificazione urbanistica, architettonica e sociale.
"Una riqualificazione - è il commento di Confcommercio Taranto - che a nostro parere rischia di rimanere nell’alveo della discussione se non si cambia registro, se non ci si convince che è difficile fare turismo se la qualità dell’ambiente urbano resta al di sotto degli standard base, se si continua a tollerare la presenza di rifiuti urbani, di cassonetti maleodoranti, di randagi in libertà , di angoli immersi nella semi oscurità. E allora che si parta da questi elementi base che dovrebbero costituire il punto di partenza della rinascita di Città Vecchia, che si pianifichi un primo serio intervento di radicale pulizia e di ripristino del decoro delle strade e gli ambiti urbani. Chissà - conclude Confcommercio - che gli stessi abitanti dell’Isola, percependo una diversa qualità dell’ambiente urbano, non si convincano che il materasso non va abbandonato sotto casa, ma che è meglio chiamare il numero verde dell’Amiu, perché gli operatori arrivano subito".
Il dolore disegnato sul volto e scolpito negli occhi ti cattura subito e non puoi fare a meno di notare i lineamenti vivi della Vergine Addolorata. Il particolare che sembra sfuggire è che di fronte c’è soltanto una fotografia dell’Addolorata ma la sensazione è che quel volto palpiti realmente pronto a trasmettere la tragedia dell’anima, il tumulto di sentimenti di una madre che sembra darsi coraggio nella ricerca disperata del figlio pur sapendo che, alla fine, lo troverà inchiodato sulla croce della redenzione umana.
Suggestioni, queste, che è facile vivere visitando la mostra allestita dalla confraternita dell’Addolorata “Il culto della Vergine Addolorata a Taranto e la sua confraternita”. Per visitarla, e in tantissimi lo hanno fatto nella serata di sabato 16 uscendone - alcuni - con i lucciconi agli occhi, bisogna scendere la lunga scalinata che porta sotto terra, nell’incantevole ipogeo di palazzo Baryon, in città vecchia. Per rivivere, o per ripetere la suggestiva esperienza, occorre aspettare fino a mercoledì 20 agosto, dalle ore 20 alle 24, in occasione della giornata conclusiva de L’Isola che vogliamo.
Sì perché è stata l’importante kermesse estiva che ha ospitato per tre serate (quelle del 13 e 16 agosto e quella di mercoledì prossimo) l’iniziativa fortemente voluta dalla confraternita dell’Addolorata. Il consiglio di amministrazione della Confraternita, infatti,ha accolto l’importante richiamo dell’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro,che ha posto nuovamente la sua attenzione sulla città vecchia e sui suoi abitanti,ed ha allestito tre spazi espositivi all’interno dell’Ipogeo Baryon di via Paisiello messo a disposizione dalla famiglia Santamato.
L’esposizione, progettata dagli stessi confratelli e consorelle dell’Addolorata, si esplica attraverso l’osservazione di pannelli fotografici espositivi, attraverso la visione di antiche riprese filmate inerenti le funzioni religiose organizzate dalla Confraternita ed attraverso l’ammirazione degli oggetti propri della stessa Confraternita. Nulla è stato lasciato al caso. Le antiche troccole, gli storici bussolotti, le vecchie mozzette e antichi simulacri: tutto ha trovato posto nel suggestivo ipogeo con le nicchie ad inglobare, come in un abbraccio tenero e suadente, la scultura lignea del Gesù Morto, che la Fratellanza conserva in oratorio, insieme ad un antichissimo simulacro di una Addolorata che la confraternita conserva in Sant’Agostino. E, ancora, la Croce dei misteri con a lato il vestito tipico dei confratelli dell'Addolorata.
E poi, appena entrati, è possibile ammirare anche una processione in miniatura che la maestria di un confratello ha reso oramai famosa. Tutti elementi che rendono palpabile l’importanza del culto devozionale proprio della Confraternita verso la “sua” Madonna Addolorata e di quanto sia diffuso e radicato l’amore che la Mamma Addolorata di Taranto vecchia riscuote in tutti i cittadini di Taranto; un simulacro che, gelosamente custodito dalla Confraternita dell’Addolorata nel trecentescotempio di San Domenico, viene portato alla venerazione dei fedeli solamente due volte l’anno: durante il pellegrinaggio della notte del Giovedì Santo e durante la Festa Grande, che da secoli si svolge nelle settimane a cavallo del 15 settembre, nella terza domenica del mese di settembre.
Per l’occasione poi, visto il forte legame che l’amministrazione della Confraternita ha inteso rafforzare con una delle più importanti confraternite d’Italia, quelladel SS.Crocifisso di Monreale, la confraternita siciliana ha anch’essa allestito una sala espositiva dove èpossibile ammirare dei servizi fotografici della solenne festa del SS Crocifisso, il suo abito di rito e dei filmati che propongono visioni di Feste antiche e moderne.
“Persistere sulla valorizzazione della vita nel centro storico di Taranto – spiega Raffaele Vecchi, priore della confraternita dell’Addolorata, è la principale azione a cui come confraternita ci siamo votati: far conoscere la confraternita, le sue attività ed il culto dell’Addolorata che da secoli viene incentivato in San Domenico, è un’azione – conclude Vecchi - che valorizza i luoghi dove ciò succede e le persone che lavorano per gli altri a gloria della Mamma Addolorata”.
Appuntamento, quindi, a mercoledì 20 dalle ore 20 alle 24
P. D'A.