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Giornale di Taranto -
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Grande serata di musica domani al Canneto beach di Leporano (Ta), stabilimento balneare di giorno e music club al calare del sol. Il giovane cantautore di origini tarantine Diodato  farà tappa con il suo “E forse sono pazzo tour”, con il quale sta girando l’Italia proponendo i brani del suo omonimo album e altre canzoni della sua discografia.

Avvicinatosi alla musica sin da bambino, ha intrapreso gli studi di violino. A tredici anni ha incominciato a suonare in una band, composta insieme ad altri due amici, qualche anno dopo si è trasferito a Stoccolma e ha completato la sua formazione artistica a Roma, dove si è laureato presso il Dipartimento di arte, musica e spettacolo dell’Università La Sapienza. Il suo percorso artistico a livello professionale ha avuto inizio nel 2010, con l’incisione del singolo “Ancora un brivido”, al quale è seguito l’album di esordio “E forse sono pazzo”, nel 2013. Durante questo anno Diodato ha avuto vari riconoscimenti. Ha avuto l’opportunità di esibirsi a Taranto per la manifestazione del Primo Maggio e Medimex, il salone dell’innovazione musicale, svoltosi a Bari, è stato premiato dalla piattaforma di ascolto on demand Deezer come artista dell’anno. La sua musica di Diodato è ispirata alla ricercate sonorità dei Beatles e Pink Floyd, passando per Verve, Radiohead e Jeff Buckley, senza mai dimenticare la lezioni dei grandi cantautori della musica italiana quali De Andrè, Modugno, Tenco e compositori come Ennio Morricone.

In questa sua tappa al Canneto beach, organizzata con la partnership di Programma Sviluppo, un organismo di formazione impegnato nella promozione ed attuazione di attività formative a favore dei giovani, Diodato canterà i dodici brani dell’album, nel quale raccoglie i suoi vent’anni di attività, con spunti differenti tra loro, ognuno con la sua storia, che l’artista, stando sul palco, cercherà di raccontare attraverso la musica.

Al termine del concerto (l'inizio è previsto per le 22.00; posto unico a sedere 10 euro) seguirà l’aftershow, con le selezioni musicali del dj Marcello Ferrarese.

 

“Rafforzare  la vigilanza sulla rete stradale e autostradale, aumentare i  controlli, fornire più assistenza ai viaggiatori” sono questi i punti principali della pianificazione per l'esodo estivo 2014, elaborata  dal Compartimento Polizia Stradale per la Puglia, in linea con il piano di sicurezza stradale messo a punto da Viabilità Italia,  con informazioni e consigli utili per chi si prepara ad affrontare l'esodo verso le numerose mète turistiche della nostra bella regione

Particolare attenzione sarà riservata alle arterie maggiormente frequentate per far fronte agli ingenti flussi turistici e alle possibili emergenze, tramite la pianificazione e l’intensificazione di mirati servizi di controllo, vigilanza e prevenzione, con specifico riferimento alle aree più a rischio, nei periodi di maggior criticità( a partire dallo scorso 26 luglio e fino ai primi di settembre)

Saranno  intensificati i controlli  sulle norme comportamentali  degli automobilisti (velocità, uso delle cinture e dei telefonini,sistemi di protezione per i bambini, circolazione sulle corsie di emergenza, condizioni psicofisiche dei guidatori) con particolare riguardo allo stato di ebbrezza.

la Polizia Stradale sarà presente sulle varie arterie della provincia, con i suoi  uomini che opereranno con auto e moto nell’arco delle 24 ore

 

Verranno, inoltre, impiegate auto civetta della Polizia Giudiziaria per la prevenzione e repressione dei reati soprattutto nelle aree di servizio dell’A/14 , per garantire una serena permanenza e proseguire il viaggio in condizioni di sicurezza.


Presso le barriere autostradali e nelle area di sosta verranno attivati specifici posti di controllo per la prevenzione dei reati e per scoraggiare le infrazioni più gravi.


Attraverso l’utilizzo di Autovelox e telelaser  saranno attuati servizi di controllo della velocità, causa primaria degli incidenti stradali  più gravi.

 

Saranno altresì  intensificati i  controlli  atti a verificare l’assunzione di bevande alcoliche o di sostanze psicotrope, utilizzando le specifiche apparecchiature, e disponendo servizi mirati nei fine settimana al fine di prevenire le c.d. “ stragi del sabato sera”.

 

Erano già partite le procedure per assumere nelle Asl pugliesi circa 1200 unità, tra medici, infermieri e dirigenti amministrativi; ora il Piano che è stato sbloccato dal Ministero dell’Economia ci consente di assumere, tra il 2014 e il 2015 altre 2563 unità”.

Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina, insieme all’Assessore alle Politiche per la Salute Donato Pentassuglia, alla conferenza stampa di presentazione del piano assunzionale 2014/2015 della Regione Puglia, in ragione delle deroghe ottenute.

Usciamo fuori – ha proseguito Vendola – da una condizione di apnea. Ci liberiamo da questa strana e paradossale situazione, per cui, dinanzi ad una modernizzazione poderosa del sistema che abbiamo compiuto, non avevamo il personale per poterla valorizzare compiutamente”.

Il sistema sanitario pugliese, secondo Vendola, “ha conosciuto l’impegno, anche durissimo, del Piano di rientro. Abbiamo fatto bene i compiti a casa, ci è stato riconosciuto dalla Corte dei Conti e dal Ministero dell’Economia. Oggi, possiamo dire agli ammalati e ai cittadini pugliesi, che dotiamo i nostri ospedali non solo delle migliori tecnologie e delle migliori strutture, di sale operatorie messe a norma e di macchinari moderni, ma finalmente torniamo ad assumere personale. Mancavano figure specialistiche e primari. Oggi questa strozzatura finisce e si ricomincia a respirare”.

Tante volte – ha spiegato il Presidente della Regione Puglia – il blocco del turn over l’abbiamo percepito come una barriera all’esercizio del diritto alla salute dei cittadini, oggi comincia un’altra storia. Una storia che continuerà ad essere fatta nel segno della razionalizzazione e centralizzazione delle spese, della sobrietà e moralità nei modelli di governance e della centralità della domanda di salute nell’organizzazione sanitaria”.

A margine della conferenza stampa, è stato sottoscritto il disciplinare per l’avvio della progettazione del nuovo ospedale di Taranto.

Abbiamo firmato – ha detto Vendola – le prime carte utili al progetto definitivo del nuovo ospedale di Taranto. Un ospedale per cui sono impegnati 207 milioni di euro, che costituirà uno dei più importanti poli sanitari di tutto il Mezzogiorno. Dotare Taranto di una struttura moderna, che incarnasse l’idea di un investimento strategico sul ciclo della salute nella “città della malattia”, è stato l’obiettivo perseguito in tutti questi anni. Con la firma di oggi, mettiamo la prima pietra, è come lenire un po’ il dolore di quella città”.

Aveva chiesto ad un'anziana pensionata quasi 3mila euro spacciandosi per amico di un suo nipote bisognoso di una somma di danaro destinata allo sblocco di un indennizzo. Ben vestito, dai modi gentili, senza alcuna inflessione dialettale, quell'uomo  dall'apparente età di 30 anni era quasi riuscito a convincere la malcapitata pensionata, ma grazie alla residua diffidenza della signora e  all'immediato intervento della Polizia il "piano" è andato a monte. L'ennesimo tentato raggiro che avrebbe dovuto vedere come vittima una 85enne è accaduto a Martina Franca ieri mattina. Ad aver allertato le Forze dell'Ordine è stato il direttore dell'Istituto di credito presso cui  la  donna si era recata per prelevare quanto l'ignoto truffatore le  aveva chiesto. Stando alla ricostruzione dei fatti operata dalla Questura, la pensionata sarebbe stata avvicinata dal sedicente amico del nipote subito dopo esser uscita da una chiesa. Carpita abilmente la fiducia della signora, l'uomo avrebbe sostenuto di aver bisogno  di 2.800 euro che dovevano servire per pagare l'onorario di un notaio che, a sua volta, avrebbe dovuto emettere un assegno a favore del fantomatico nipote della donna come indennizzo per un incidente stradale. Per risultare credibile, il truffatore si sarebbe messo in contatto telefonicamente con un complice che, fingendo di essere il familiare in questione, avrebbe rassicurato l'85enne invitandola a recarsi in banca per prelevare la  somma richiesta. Seppur dubbiosa, l'anziana avrebbe accettato di farsi accompagnare dal malvivente nell'Istituto bancario, dove però il tentato raggiro ha cominciato a sgretolarsi. Messo al corrente della situazione proprio dalla pensionata, il direttore della banca  non credendo alla storiella del notaio, del nipote e dell'indennizzo ha subito segnalato ogni cosa alla Polizia. Giunti immediatamente sul posto, gli agenti non sono però riusciti a rintracciare il truffatore il quale, evidentemente, intuito che il suo disegno criminoso era ormai fallito aveva ritenuto di dileguarsi. Alla luce dell'episodio, sono state avviate indagini volte ad identificare il protagonista della vicenda. Ma non  solo. La Questura ricorda che è a disposizione il vademucum "Non ci casco" che, rivolto proprio ad anziane vittime di raggiri, aiuta a capire come comportarsi in situazioni simili a quella che visto coinvolta l'85enne di Martina.

Pubblichiamo di seguito il vademecum.

“VADEMECUM” CONTRO LE TRUFFE AGLI ANZIANI

 

Buongiorno signora, sono un amico di suo figlio che mi deve dare dei soldi per l’acquisto di un computer e mi ha detto di passare da lei...” questa è soltanto una delle tante scuse che ormai quasi quotidianamente, i truffatori adoperano nei confronti di anziani o di persone sole.

Falsi appartenenti alle forze dell’ordine, assistenti sociali, sacerdoti,sono molti i travestimenti che i truffatori professionisti usano per ingannare le persone più deboli

Le vittime di questi raggiri in costante aumento nel nostro paese, sono soprattutto gli ultrasessantenni che, grazie all’abilità di questi malviventi, cadono con più facilità nella loro trappola.

 

 

Le banche e le poste sono sicuramente fra le mete più ambite dei truffatori che aspettano, solitamente, le loro vittime all’esterno degli istituti con l’obbiettivo di farsi consegnare il denaro appena prelevato. Le modalità per raggirare le persone sono disparate.

Succede spesso che una persona anziana dopo aver fatto un prelievo venga seguita da qualcuno che, poco dopo, si presenta come un funzionario di banca.

In genere il finto funzionario suona il campanello di casa dicendo che potrebbe esserci stato un errore da parte della banca e che è necessario fare una verifica sul numero di serie delle banconote appena ritirate per accertarsi che sia tutto a posto. A quel punto l’anziano consegna i soldi e il truffatore,fingendo di contarli o controllarli, con estrema abilità, li sostituisce con banconote false.

Per questo ricordate sempre che nessun funzionario di banca vi cercherà mai a casa per controllare le banconote o i numeri seriali delle  stesse.

 

 

 

·     FALSA EREDITÀ

Stessa procedura per quanto riguarda una falsa eredità da consegnare.

In questo caso il truffatore cerca un vecchio amico a cui dovrebbe consegnare del denaro relativo ad una eredità.

Ferma una persona anziana per chiedere informazioni sull’amico, ma nessuno sa niente finché un passante, complice del truffatore, si ferma e dice che quella persona è morta. A quel punto viene prospettata all’anziano la possibilità che l’eredità possa essere elargita a lui ma per farlo serve un anticipo per il notaio. Ovviamente la cifra deve essere pagata subito.

 

 

·     RIPULIRVI LA GIACCA

Molto più diffusa e più vecchia è la truffa del gelato o del caffè sulla giacca.

Nella maggior parte dei casi i malviventi che mettono in atto questa truffa sono donne con bambini, ma a volte anche ragazzi che, con un gelato o un caffè in mano, urtano la vittima designata facendoglielo cadere sulla giacca.

Poi, con la scusa di ripulirla, la invitano a togliersela e gli rubano il portafogli.

 

·     FALSA BENEFICENZA

In questo caso il protagonista è quasi sempre un signore ben vestito in genere sui 50, 60 anni circa,spesso con accento straniero,che si finge un medico o un rappresentante di una casa farmaceutica alla ricerca di un deposito per donare medicinali a scopo di beneficenza.

Ferma la vittima per strada, normalmente in quartieri borghesi, e

gli chiede informazioni su questo deposito. La persona fermata ovviamente non sa dargli nessuna indicazione. Guarda caso subito

dopo passa una seconda persona che finge di sapere dove si trova il deposito ma dice che è stato chiuso.

La donazione allora può avvenire solo tramite notaio ma serve un anticipo in danaro che la persona incaricata della beneficenza non ha a disposizione in quel momento.

L’anziano fermato per strada viene convinto che se dà un contributo alla beneficenza può avere anche una percentuale ad una condizione: di fornire il denaro necessario per il notaio. A quel punto la vittima, ormai convinta, viene anche accompagnata a ritirare una discreta cifra (che di solito si aggira su qualche migliaio di euro).

Poi viene fatta salire sull’auto insieme ai due “compari” per andare dal notaio.

Durante il tragitto i truffatori si ricordano che sicuramente servirà una marca da bollo, quindi si fermano dinanzi ad un ufficio postale o tabaccaio e chiedono alla vittima di andare ad acquistarla. Appena la vittima scende dal mezzo, ovviamente i malviventi fuggono.

 

·     FALSI FUNZIONARI ED IMPIEGATI

I malviventi che si spacciano per falsi funzionari o impiegati generalmente si presentano alla porta di persone anziane con la scusa di dover verificare la posizione pensionistica o contributiva; ovvero per controllare i contatori del gas della luce e del telefono, ma in realtà il loro scopo è quello di raggirare le persone facendosi consegnare soldi, sottraendo beni o altre cose di valore. Ricordatevi che prima di fare dei controlli nelle case gli enti competenti avvisano i cittadini affiggendo dei cartelli all’interno della loro sede istituzionale vale a dire Comune, Provincia ecc.

 

DECALOGO CONTRO LE TRUFFE... E NON SOLO

·     Prima di aprire la porta ad uno sconosciuto, anche se veste l’uniforme o dichiara di essere dipendente di azienda di pubblica utilità,è necessario verificare da chi è stato mandato e per quali motivi.

·     Importantissimo accertarne l’identità richiedendo un documento e tesserino aziendale. Se non si ricevono rassicurazioni, non bisogna aprire la porta per alcun motivo e la prima cosa da fare è chiamare il “113”.

·     Ricordare sempre che nessun ente o azienda di pubblica utilità manda personale a casa per il pagamento delle bollette per rimborsi.

·     Nessun ente manda personale a casa per sostituire banconote false date erroneamente.

·     Non fermarsi mai per strada per dare ascolto a chi offre facili guadagni o a chi chiede di poter controllare i nostri soldi o il nostro libretto della pensione anche se chi ci ferma e ci vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili.

·     Nel corso di operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente è sempre bene farsi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate.

 

·     Se qualcuno ha il dubbio di essere osservato all’interno della banca o dell’ufficio postale è opportuno farlo presente agli impiegati o al personale di vigilanza. Se questo dubbio assale per strada la prima cosa da fare è quella di entrare in un negozio o cercare un poliziotto ovvero una compagnia sicura.

·     Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale,con i soldi in tasca, mai fermarsi con sconosciuti e mai farsi distrarre.

·     Ricordare sempre che nessun cassiere di banca o di ufficio postale insegue per strada i clienti per rilevare un errore nel conteggio del denaro che ha consegnato.

·     Quando si utilizza il bancomat è bene essere prudenti: evitare di operare se ci si sente osservati.

·     Per qualunque problema e per chiarire qualsiasi dubbio chiamate subito il ‘113”, i militari saranno a vostra completa disposizione per aiutarvi.

·     In generale, per tutelarvi dalle truffe, vi consigliamo: diffidate sempre dagli acquisti molto convenienti e dai guadagni facili: spesso si tratta di truffe o di merce rubata;non partecipate a lotterie non autorizzate e non acquistate prodotti miracolosi o oggetti presentati come pezzi d’arte o di antiquariato se non siete certi della loro provenienza;non accettate in pagamento assegni bancari da persone sconosciute; non firmate nulla che non vi sia chiaro e chiedete sempre consiglio a persone di fiducia più esperte di voi.

 

QUANDO CHIAMI IL 113

Quando avete dei dubbi o sorgono dei problemi, ricordate che potete chiamare, a qualsiasi ora del giorno o della notte il numero di emergenza “113”, oppure, negli orari d’ufficio, l’utenza telefonica della Stazione Carabinieri del vostro comune.

 

All’Operatore che risponde alla vostra telefonata fornite, con calma, le seguenti informazioni:

Date il vostro nome e cognome, senza timore, perché i vostri dati personali saranno trattati con la massima riservatezza. Le richieste anonime possono creare ostacolo ad un pronto intervento dell’equipaggio Polizia di Stato od altra forza di polizia.

 

Dite da dove state chiamando e qual è il vostro numero telefonico, l’Operatore vi richiamerà qualora cadesse la linea.

Raccontate brevemente cosa è successo o cosa sta ancora accadendo, specificando il luogo del fatto.

Ascoltate attentamente le direttive che vi fornisce l’Operatore del 113 e non riattaccate il ricevitore finché lo stesso Operatore non ve lo dice.

 

TI CONSIGLIAMO, INOLTRE…

 

Se hai bisogno di una copia delle chiavi di casa rivolgiti, se possibile, ad un ferramenta di fiducia ed evita di scrivere nome ed indirizzo sul portachiavi.

Se perdi le chiavi, cambia subito la serratura!

Se abiti in un piano basso o in una casa indipendente, metti delle grate alle finestre oppure dei vetri antisfondamento.

Illumina con particolare attenzione l’ingresso e le zone buie. Se all’esterno c’è un interruttore della luce, proteggilo con una grata o con una cassetta metallica per impedire che qualcuno possa disattivare la corrente.

Cerca di conoscere i tuoi vicini, scambiatevi i numeri di telefono per poterli contattare in caso di prima necessità.

Non mettere al corrente tutte le persone di tua conoscenza dei tuoi spostamenti (soprattutto in caso di assenze prolungate).

Se abiti da solo, non fallo sapere a chiunque.

In caso di assenza prolungata, avvisa solo le persone di fiducia e concorda con uno di loro che faccia dei controlli periodici.

Non lasciare mai la chiave sotto lo zerbino o in altri posti facilmente intuibili e vicini all’ingresso. Non lasciare biglietti di messaggio attaccati alla porta che avvertono che in casa non c’è nessuno.

Considera che i primi posti esaminati dai ladri, in caso di furto, sono gli armadi, i cassetti, i vestiti, l’interno dei vasi, i quadri, i letti ed i tappeti.

Se hai degli oggetti di valore, fotografali e riempi la scheda con i dati considerati utili in caso di furto (il documento dell’opera d’arte).

Conserva con cura le fotocopie dei documenti di identità e gli originali di tutti gli atti importanti (rogiti,contratti, ricevute fiscali, etc.).

Nel caso in cui ti accorgi che la serratura è stata manomessa

o che la porta è socchiusa, non entrare in casa e chiama immediatamente il 113. Comunque,se appena entrato ti rendi conto

che la tua casa è stata violata,non toccare nulla, per non

inquinare le prove, e telefona subito al Pronto Intervento.

 

 

CONSIGLI UTILI PER COLORO CHE VIVONO ED OPERANO CON PERSONE ANZIANE SOLE

 

CONSIGLI PER FIGLI, NIPOTI E PARENTI

 

Non lasciate soli i vostri anziani, anche se non abitate con loro, fatevi sentire spesso ed interessatevi dei loro problemi.

Ricordate sempre loro di adottare tutte le cautele necessarie nei contatti con gli sconosciuti. Se hanno il minimo dubbio fate capire loro che è importante chiedere aiuto a voi, ai vicini di casa od alle Forze dell’Ordine.

Ricordate che, anche se non ve lo chiedono, hanno bisogno di voi.

 

CONSIGLI PER I VICINI DI CASA

 

Se nel vostro palazzo abitano anziani soli, scambiate ogni tanto quattro chiacchiere con loro. La vostra cordialità li farà sentire meno soli.

Se alla loro porta bussano degli sconosciuti esortateli a contattarvi per chiarire ogni dubbio. La vostra presenza li renderà più sicuri.

Segnalate alle Forze dell’Ordine ogni circostanza anomala o sospetta che coinvolga gli anziani vostri vicini di casa.

 

CONSIGLI PER GLI IMPIEGATI DI BANCA O UFFICIO POSTALE

 

Quando allo sportello si presenta un anziano e vi fa una richiesta spropositata di danaro contante, perdete qualche minuto a parlare con lui. Basta qualche piccolo accorgimento ad evitare dei drammi.

Spiegate agli anziani che all’esterno delle banche e degli uffici postali nessun impiegato effettua controlli, tanto meno si reca presso le loro case per effettuarli. Per ogni minimo dubbio, esortateli a contattarvi.

 

 

 

“Possiamo aiutarvi”

ad affrontare e risolvere i piccoli problemi di tutti i giorni

 

“Potete aiutarci”

a capire le vostre esigenze per orientare meglio le nostre attività

 

 

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