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Giornale di Taranto -
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Nessun colpo di scena: il procedimento che vede sotto accusa l'Ilva per disastro ambientale resta a Taranto. Nessun trasferimento degli atti a Potenza, così come avevano chiesto  i legali di alcuni imputati. La Cassazione non ha ravvisato alcun elemento che potesse far pensare che nel capoluogo ionico non vi fossero le condizioni ideali per trattare questa delicata vicenda giudiziaria. La Suprema Corte ha deciso: a doversi occupare della posizione dei 52 imputati sarà il gup del Tribunale tarantino. E potrà farlo già a partire dal prossimo 16 ottobre, data in cui tutti i soggetti interessati dovranno presentarsi presso la palestra della Caserma dei Vigili del Fuoco. In quell'occasione, però, difficilmente si darà il via alla discussione di pubblica accusa e difesa. Il primo compito del giudice sarà quello di esaminare le numerosissime richieste di costituzione di parte civile avanzate da coloro che hanno puntato l'indice contro lo stabilimento siderurgico. Dopodichè, si entrerà nella fase cruciale del procedimento, vale a dire quella in cui si dovrà stabilire se il caso "Ambiente svenduto" dovrà diventare materia per un regolare processo. A rischiare di finire nelle aule di Palazzo di Giustizia sono 49 persone fisiche e tre società. Ad attendere di conoscere il proprio destino giudiziario sono, tra gi altri, gli ex vertici dell'Ilva (come Nicola e Fabio Riva, l'ing. Luigi Capogrosso e Girolamo Archinà) e politici (fra cui il presidente della regione Nichi Vendola ed il sindaco di Taranto, Ezio Stefano). La richiesta di far finire i carteggi al vaglio dei giudici è stata formulata dal pool di magistrati che si è occupato di una vicenda che ruota attorno alle attività di un'azienda sospettata di aver ideato  un meccanismo capace di sfruttare complicità anche ad alto livello e di predisporre atti e documenti tesi a far credere che il colosso siderurgico esercitasse la propria produzione entro i limiti di legge. Secondo gli inquirenti (il procuratore dott. Sebastio, il dott. Argentino. il dott. Buccoliero, il dott. Epifani, la dott.ssa Cannarile e dil dott. Graziano), nel corso degli anni, oltre a dare lavoro l'Ilva avrebbe realizzato condotte capaci di provocare nel territorio tarantino l'avvelenamento dell'aria, l'inquinamento di sostanze alimentari, malattie e decessi. Ipotesi accusatorie pesantissime, le stesse su cui dovrà esprimersi il gup Vilma Gilli.  

 

 

Cala il sipario sul processo per la vicenda dei BOC, quello che ha dovuto far luce sulla regolarità del maxi-prestito da 250 milioni di euro che anni fa fu concesso da Banca OPI al Comune di Taranto. Questa sera la prima Sezione Penale del Tribunale presieduta dalla dott.ssa Paola Morelli ha chiuso il clamoroso caso giudiziario decretando tre condanne e cinque assoluzioni. Ad esser sollevati dalle accuse perché il fatto non costituisce reato sono stati l'ex sindaco del capoluogo ionico Rossana Di Bello, il suo vice dell'epoca Michele Tucci e coloro che rivestivano posizioni di vertice nell'ambito di Banca OPI: Elia Colabraro, Alfonso Iozzo e Luigi Maranzana. Verdetto di colpevolezza per l'ex dirigente del Settore Risorse Finanziarie del Comune, dott. Luigi Lubelli, e per gli allora responsabili dell'Area Sud di Banca OPI, dott. Francesco De Francisci e dott. Antonio Cancellara. Condannati per abuso in atti d'ufficio (escluse le aggravanti previste dal capo d'accusa), a tutti e tre è stata inflitta una pena pari a 2 anni di reclusione, una sanzione affiancata dall'obbligo di risarcire il danno in separata sede e di versare (De Francisci e Cancellara in solido con il responsabile civile BIIS spa) una provvisionale immediatamente esecutiva di oltre 26 milioni di euro a favore del Comune di Taranto costituitosi parte civile nel procedimento tramite l'avv. Pasquale Annicchiarico. Da segnalare che le pene principali ed accessorie sono state sospese.

Si ricorda che al termine della sua requisitoria tenuta lo scorso anno il pubblico ministero inquirente dott. Remo Epifani, dopo aver evidenziato che non vi erano i presupposti di legge per concludere quell'operazione di finanziamento (per il Comune non ci sarebbe stato alcun tipo di convenienza economica), propose l'affermazione di responsabilità per tutti gli imputati chiedendo 3 anni e 8 mesi per il sindaco, il suo vice e per Lubelli, e 2 anni di reclusione ciascuno per gli altri inquisiti. La motivazione della sentenza sarà depositata entro novanta giorni.

Accuse di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsioni, traffico di droga, omicidio, detenzione di armi, cinquantadue ordinanze di custodia cautelare, di cui tre non ancora eseguite per l'irreperibilità di altrettanti destinatari. E' quanto fatto registrare all'alba di oggi dall'operazione denominata "Alias", l'epilogo di una delicata inchiesta che, diretta dalla DDA di Lecce e portata a termine dalla Squadra Mobile di Taranto, ha coinvolto anche insospettabili come l'imprenditore ed ex assessore comunale Fabrizio Pomes.

Fra gli indagati finiti in carcere figurano Orlando D'Oronzo e Nicola De Vitis, già imputati negli anni Novanta nel maxi-processo sulla guerra di mala nel Tarantino ed  entrambi terminati nel mirino degli inquirenti subito dopo la loro scarcerazione. E questo perché la magistratura nutriva il sospetto che una volta tornati in libertà avrebbero ricostituito lo storico clan che fu sgominato con l'operazione "Ellesponto". In particolare, Nicola De Vitis viene anche ritenuto dagli investigatori il mandante dell'omicidio di Antonio Santagato, il delitto perpetrato in città nel maggio del 2013. 

Stando a quanto comunicato durante la conferenza stampa tenuta in Questura, nel corso di due anni di indagini sarebbe stata documentata la consumazione da parte del presunto gruppo criminale di numerose estorsioni, sia ai danni di imprese che operavano nel campo della edilizia stradale, sia nei confronti di titolari di esercizi commerciali, cui i componenti del sodalizio si avvicinavano facendo valere il proprio spessore mafioso. Da segnalare che per l’esecuzione delle ordinanze sono stati impiegati oltre 250 uomini tra personale della Polizia di Stato della Questura di Taranto e delle Questure di Verona, Bergamo, Sassari, Matera, Bari, Lecce, Brindisi, Foggia, Napoli e Reggio Calabria. Sono intervenuti anche 24 equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Puglia, due unità cinofile antidroga della Questura di Bari ed un elicottero del Reparto Volo di Bari.

TARANTO- Il Consiglio dell’ordine degli avvocati di Taranto, presieduto da Angelo Esposito, ha eletto i cinque componenti tarantini che faranno parte del Consiglio di disciplina del distretto di Corte d’Appello di Lecce, l’organo deputato ai procedimenti disciplinari degli avvocati.

I neoconsiglieri sono gli avvocati Enzo Tacente, Egidio Albanese, Mariella Casiello, Angelo Cellamare e Caterina Campanelli.

La carica di componente del Consiglio di disciplina è incompatibile con quella di consigliere dell’ordine.

Nel ricordare che il Consiglio di disciplina è formato da 15 membri, va detto che i procedimenti per gli avvocati sono simili alle indagini: si aprono con la notizia dell’illecito disciplinare e poi con l’iscrizione nell’elenco riservato. Il professionista segnalato viene convocato per la comunicazione dell’illecito disciplinare contestato e per difendersi. Viene istituita una sezione disciplinare composta da cinque consiglieri che dà vita alla fase preliminare per stabilire se archiviare oppure approvare il capo d’incolpazione ed aprire un vero e proprio procedimento con una fase dibattimentale, con accusa e difesa proprio come un processo penale, in cui l’accusato sarà chiamato a respingere le contestazioni. Nei casi di infrazioni lievi, l’avvocato riceve solo un richiamo verbale. Nel caso di illeciti più gravi, può ricevere sanzioni che vanno dall’avvertimento alla censura, fino alla sospensione e alla radiazione. Le decisioni dei consigli distrettuali disciplinari possono essere impugnate davanti al consiglio nazionale forense.  

 

 

BARI- In occasione del sesto compleanno dell’associazione culturale "Echo Events", sabato 4 ottobre, presso il Teatro Forma di Bari, si alternerà un ricco parterre di artisti che si esibiranno sul palco tra musica, cabaret e premi, in una serata diretta artisticamente dal noto autore comico tarantino Fabiano Marti.

Il sipario si alzerà alle ore 21 e sul palcoscenico si alterneranno Barbara Foria, simpaticissima protagonista del programma televisivo “Colorado Cafè”, in onda su Italia1 e Nando Timoteo, cabarettista pugliese impegnato sia in “Colorado Cafè” sia in Zelig, altro format cabarettistico delle reti Mediaset. Lei, originaria di Napoli, dalla quale ha preso l’energia ed il calore, farà divertire il pubblico con i propri monologhi attraverso i quali rompe gli schemi classici della ragazza riservata e conduce una spietata e divertita analisi del mondo che la circonda. Lui, nato a Cagnago Varano (Fg), con il suo humor sottile ed intelligente, privo di volgarità, con un’aria un po’ “triste”, si presenta come un attore comico puro, un artista poliedrico che cattura l’attenzione del pubblico e la sostiene a un livello alto di qualità e divertimento.

In questo ricco e variegato appuntamento ci sarà spazio anche per la musica. Accompagnato dalla sua band canterà l’apprezzato musicista pugliese Savio Vurchio, uno dei protagonisti della prima edizione del talent italiano “The Voice”. Durante la performance proporrà il suo repertorio di musica soul e black, che ha maturato da metà degli anni ’80 ad oggi, spostandosi agilmente tra il reggae, l’acid jazz e il funky.

Nel corso della serata, la Echo Events conferirà uno speciale premio alla carriera al noto attore Maurizio Micheli, livornese di nascita ma barese di adozione. Proprio nel capoluogo pugliese, agli inizi degli anni ’70, ha esordito nel C.U.T. Bari, il Centro universitario teatrale, del quale hanno fatto parte illustri nomi come Michele Mirabella, Egidio Pani, Pasquale Bellini e tanti altri ancora. Micheli, diventato noto al grande pubblico già sul finire di quella decade, ha raggiunto la fama nazionale grazie alla sua interpretazione nel film “Il commissario Lo Gatto” girato nel 1986, con la regia di Dino Risi. Ma nel suo percorso artistico sono tanti i film nei quali ha recitato, gli spettacoli teatrali nei quali ha mostrato il suo talento, quelli televisivi che ha presentato, quelli radiofonici che ha magistralmente condotto e i lavori editoriali da lui pubblicati. Al ritiro del premio, Maurizio Micheli saluterà il pubblico concedendo una breve esibizione.

 

BARI- L’associazione panificatori della Provincia di Bari, ha organizzato la prima “Festa della focaccia barese”, una manifestazione di due giorni per promuovere un prodotto tipico, tanto apprezzato. Trattandosi di una pietanza della tradizione, la ricetta della focaccia, tramandata di generazione in generazione, presenta numerose varianti, per lo più su base geografica. Quella barese si differenzia da altre, realizzate in altri luoghi della Puglia, per una serie di ingredienti, tra i quali il tipo di farina, i pomodori e le olive.

In Piazza Diaz, sul lungomare di Bari, sabato 4 e domenica 5 ottobre, dopo il rinvio dello scorso mese per le cattive condizioni metereologiche, si festeggerà questo prodotto della cucina barese, con stand enogastronomici, musica e spettacolo.

Nella prima giornata ci sarà l’esibizione del duo Boccasile&Maretti, accompagnati dalla BM Band. Il giorno seguente, domenica, si esibiranno Gianno Ciardo e i Terraròss, gruppo di musica popolare, nato come un progetto musicale e di ricerca, atto a riscoprire e valorizzare quella che era la cultura di un tempo ormai perduta.

Il senso di un nostro spettacolo è quello di ricreare l'ambiente delle chep canèl – spiega Dominique Antonacci, leader del gruppo - ovvero le feste di fine raccolto, nelle quali ci si riuniva tutti intorno al fuoco e si cantava, si raccontavano storie sia tristi che allegre. In questo contesto c’era il timido, lo spavaldo, la donna bella, quella brutta, il simpatico , il cantante, il musicista, praticamente tutte le tipologie di carattere. Ed è forse anche per questo che il nostro spettacolo coinvolge molto il pubblico, facendolo diventare parte integrante dello stesso”.

Sul palco, allestito nella rotonda e reso particolarmente suggestivo dallo scorcio di lungomare che avrà per sfondo, Dominique Antonacci,Annarita Di LeoVito GentileAntonio De SantoStefano Pepe,Nicola Mandorino e la ballerina Caterina Totaro, a partire dalle ore 21, con originale simpatia e uno speciale modo di porsi nei confronti del pubblico, eseguiranno tarantelle, pizziche e tamburiate tratte sia dalla propria discografia, che qualche cover, alternandole a gags e sketch. Saranno quindi proposti brani come “Ze Vecinze”, dal quale è stato realizzato il video, con la collaborazione proprio con il noto attore barese Gianni Ciardo, “Tarantella dell’incerto”, con il quale il gruppo affronta i temi della crisi attuale attraverso le sonorità dei tempi passati della musica popolare e “Pizzica a Santu Paulu”, personale rielaborazione dell’antico brano, una pizzica tarantata, dove si invoca la grazia del santo per il morso subito della taranta.

Il cibo è cultura. Avere coscienza e conoscenza di quello che mangiamo rafforza sicuramente questa convinzione, in quanto ci offre l’opportunità di capire anche di cosa si nutre il nostro corpo e come reagisce alle sostanze, chimiche o naturali, che i cibi vi veicolano all’interno.

L’argomento è quanto mai di attuale rilievo, visto l’acceso dibattito tra sostenitori di prodotti  OGM che le industrie e il mercato moderno ci mettono a disposizione quotidianamente e difensori, sempre più convinti, dell’insostituibile garanzia del “biologico”.

E’ questo il motivo per il quale il Dipartimento di Chimica dell’Istituto “PACINOTTI” di Taranto ha organizzato una conferenza dal titolo: "Sappiamo cosa mangiamo? Miti sul cibo tra biologico e OGM”, che si terrà nella giornata di mercoledì 8 ottobre 2014ore 10, presso l’Aula Magna dello stesso Istituto.

La tematica sarà presentata e affrontata da esperti del settore: Si Hui Elisa Chen (presidente di Minerva – Associazione di divulgazione scientifica) che relazionerà su “introduzione sulla corretta alimentazione e sulle diete”; Federico Baglioni (coordinatore nazionale di Italia Unita per la Scienza), che fornirà preziose indicazioni su come informarsi correttamente e sui miti sul cibo; Laura Guarina (Italia Unita per la Scienza), che tratterà l'argomento degli “OGM”. Nel ricordare che la conferenza rientra nel progetto: "Divulgazione scientifica nelle Scuole Superiori", va detto che il progetto è stato ideato dal gruppo "Italia Unita Per La Scienza" e "Minerva – Associazione di Divulgazione Scientifica", organizzato e promosso dal capofila Fondazione sigma-tau con il sostegno scientifico, logistico e comunicazionale non condizionato – a livello nazionale – di Fondazione Telethon, Istituto Mario Negri e Osservatorio Malattie Rare e con Le Scienze come media partner.

Ai ragazzi di tutta la scuola verranno innanzitutto forniti gli elementi di base per capire la scienza e distinguerla dalla pseudoscienza; vale a dire, distinguere tra linguaggio emotivo e linguaggio razionale fondato su dati, valutare le fonti e chi può essere considerato esperto e perché, saper riconoscere ciò che viene diffuso in particolare tramite i social network o i blogs sul web. Al termine dell'incontro sarà aperto un dibattito dando ampio spazio alle domande degli studenti.

Per ulteriori informazioni sull'evento si possono contattare il prof. Giuseppe Venturi: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Istituto “Pacinotti”), Si Hui Elisa Chen:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Minerva Associazione di Divulgazione Scientifica), Federico Baglioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Italia Unita Per La Scienza) e Laura Guarina: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Italia Unita per la Scienza).

Domenica 21 settembre 2014 s.e.r. mons. Filippo Santoro Arcivescovo Metropolita di Taranto ha celebrato per la seconda volta, la Messa in suffragio dei Coniugi Defunti promossa da Il Melograno, associazione per i diritti civili delle persone vedove, sede di Taranto, facente parte del Forum delle Associazioni familiari, sostenuta dalla Consigliera di Parità Barbara Gambillara e patrocinata dal Comune di Taranto, nella Cappella del cimitero di Taranto con il cappellano don Francesco De Palma. La liturgia è stata animata dal coro “Demetrio Blasi” della parrocchia di sant’Egidio, compatrono di Taranto, e diretto dal m.° Pino Giordano. La partecipazione delle autorità civili rappresentate dal vice sindaco dr. Lonoce, in una chiesa gremita di persone , molte infatti sono rimaste sul sagrato antistante, ha fatto percepire l’attenzione ad un evento voluto da una fragilità sociale, che si avvia a diventare tradizione. Dalle parole di Sua Eccellenza le persone vedove hanno sentito il conforto della sua vicinanza e della sua preghiera, e il messaggio che per chi crede la vita non finisce con la morte, e che il legame matrimoniale travalica i confini umani, e la presenza di tante persone è un importante messaggio in questi tempi di dissoluzione familiare. Sua Eccellenza ha anche rimarcato l’importanza del lavoro svolto dall’associazione, come sportello di servizio, con presenza settimanale di ascolto attivo, e indirizzo fiscale, legale e psicologico attivato nel 2012. Alla fine della celebrazione la dott.ssa Emanuela Zucchetta Cafiero responsabile della sede di Taranto de il Melograno, nel ringraziare Sua Eccellenza e le autorità civili presenti, ha espresso gratitudine per l’attenzione alle famiglie vedove, che nel territorio tarantino contano oltre 15.000 persone , e l’auspicio che i governanti facciano leggi giuste ed eque, perché quando irrompe l’evento morte in una famiglie è uno tsunami che coinvolge aspetti privati e pubblici, quali le gravi ingiustizie che le colpiscono dal punto di vista fiscale, economico e per cui si è dichiarata disponibile ad ogni approfondimento. Con similitudine evangelica le persone vedove si sentono “potate” ma possono, unendosi, portare molto frutto. Ha anche ricordato che la celebrazione è stata in bilico per gli imminenti lavori di ristrutturazione della Cappella monumentale , ma l’intervento del cappellano (e le preghiere!) con i tecnici del Comune per il differimento di qualche giorno della data d’inizio ne hanno permesso il sereno svolgimento. A Sua Eccellenza, che ha detto testualmente “Presiedo molte liturgie, ma questa mi ha molto colpito per la partecipazione e l’organizzazione, per la scelta dei canti aderenti al tema e alla intenzione specifica”, è stata strappata la promessa di celebrare nuovamente la Messa con questa intenzione e quindi all’anno prossimo!"

Ancora una truffa messa a segno da una persona apparentemente distinta ed ancora una volta a restare vittima dell'ignobile raggiro è risultata un'anziana pensionata. Come comunicato dalla Questura, il tutto si è registrato ieri pomeriggio nei pressi di un esercizio commerciale del quartiere "Tamburi" di Taranto, è stato lì che una signora 88enne è stata avvicinata da un sedicente ingegnere. Dopo averla affiancata con la sua Polo Volkswagen di colore scuro, l'uomo le avrebbe segnalato di essere creditore del figlio per non meglio specificate questioni assicurative. Stando a quanto raccontato dal truffatore alla sua preda, la somma che sarebbe dovuta essere restituita era pari a 1.500 euro. Ma non basta. Mentre stava circuendo la poveretta il protagonista della vicenda avrebbe ricevuto una telefonata sul proprio cellulare da un complice. Questi avrebbe chiesto di parlare con la signora e spacciatosi per suo figlio  l'ha convinta a consegnare all'enigmatico ingegnere la cifra indicata. A quel punto, non immaginando di essere finita nel mirino di malviventi, la pensionata si sarebbe fatta accompagnare nella propria abitazione per saldare il debito del familiare. Incassati i 1.500 euro (sono state versate 15 banconote da 100), prima di allontanarsi, il truffatore ha rilasciato alla pensionata la copia di constatazione amichevole relativa ad un sinistro stradale. Alcuni minuti dopo, resasi conto di esser stata raggirata, la poveretta ha allertato la centrale operativa del "113". Sul posto sono giunti agenti della Squadra Volante che adesso stanno cercando di dare un nome ed un volto all'autore del "colpo". A tal proposito la Questura ricorda che "prima di aprire la porta ad uno sconosciuto, anche se veste l’uniforme o dichiara di essere dipendente di azienda di pubblica utilità,è necessario verificare da chi è stato mandato e per quali motivi. Importantissimo accertarne l’identità richiedendo un documento e tesserino aziendale. Se non si ricevono rassicurazioni, non bisogna aprire la porta per alcun motivo e la prima cosa da fare è chiamare il “113”. Ricordare sempre che nessun ente o azienda di pubblica utilità manda personale a casa per il pagamento delle bollette per rimborsi. Nessun ente manda personale a casa per sostituire banconote false date erroneamente.  Non fermarsi mai per strada per dare ascolto a chi offre facili guadagni o a chi chiede di poter controllare i nostri soldi o il nostro libretto della pensione anche se chi ci ferma e ci vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili.    Nel corso di operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente è sempre bene farsi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate. Se qualcuno ha il dubbio di essere osservato all’interno della banca o dell’ufficio postale è opportuno farlo presente agli impiegati o al personale di vigilanza. Se questo dubbio assale per strada la prima cosa da fare è quella di entrare in un negozio o cercare un poliziotto ovvero una compagnia sicura. Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale,con i soldi in tasca, mai fermarsi con sconosciuti e mai farsi distrarre.    Ricordare sempre che nessun cassiere di banca o di ufficio postale insegue per strada i clienti per rilevare un errore nel conteggio del denaro che ha consegnato.  Quando si utilizza il bancomat è bene essere prudenti: evitare di operare se ci si sente osservati. In generale, per tutelarvi dalle truffe, vi consigliamo: diffidate sempre dagli acquisti molto convenienti e dai guadagni facili: spesso si tratta di truffe o di merce rubata;non partecipate a lotterie non autorizzate e non acquistate prodotti miracolosi o oggetti presentati come pezzi d’arte o di antiquariato se non siete certi della loro provenienza;non accettate in pagamento assegni bancari da persone sconosciute; non firmate nulla che non vi sia chiaro e chiedete sempre consiglio a persone di fiducia più esperte di voi.

Per qualunque problema e per chiarire qualsiasi dubbio chiamate subito il ‘113”, gli Agenti della Polizia di Stato saranno a vostra completa disposizione per aiutarvi."

 

 

 

 

 

Come ogni anno, domani, domenica 21 settembre, presso la Cappella monumentale del cimitero "San Brunone", alle ore 9,00, l'arcivescovo di Taranto S.E. Mons. Filippo Santoro celebrerà con il cappellano don Francesco De Palma la messa in suffragio delle  anime dei coniugi defunti. La liturgia sarà animata dal coro "Demetrio Blasi" diretto dal Maestro Pino Giordano. L'appuntamento, a cui è invitata tutta la cittadinanza, è stato reso possibile grazie all'organizzazione  dell'Ufficio Consigliera di Parità della Provincia di Taranto, del "Forum delle Associazioni Familiari" e dell'associazione "Il Melograno".

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