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Giornale di Taranto -
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Le tante mogli di Federico II di Svevia, da Costanza d’Aragona a Isabella d’Inghilterra, la madre Costanza d’Altavilla  e poi le sue amanti. Sono queste le donne di Federico, re di Sicilia, re di Gerusalemme, imperatore dei Romani, re d’Italia e re di Germania che trovano spazio nella rappresentazione artistica del ceramista e scultore Domenico Pinto e narrano il mito e la leggenda del poliedrico imperatore. 

 

Le donne di Federico è l’originale  mostra gratuita che sarà inaugurata giovedì 2 aprile (ore 18) nella bizzarra grotta ipogea scavata a mano del 1200, in va Crispi 99 nel cuore dell’antico quartiere delle ceramiche di Grottaglie (Taranto).  All’inagurazione parteciperà il ceramista Domenico Pinto insieme a Federico Massimo Ceschin vicepresidente europeo Vie Francigene ed esperto di heritage culturale.

Ben 22 statue in ceramica che rappresentano non solo il mondo femminile del grande imperatore ma anche figure maschili, vestite di regale autorità e a cavallo. Personaggi che hanno partecipato agli intrighi di corte come Pier delle Vigne, Manfredi, Tommaso  da Oria e poi naturalmente lo stesso Federico II Di Svevia. 

 

Figure lunghe e nobili appaiono come un’idea  arcaica quasi fossero  divinità nell’orgoglio storico di un popolo. I visi affusolati, fissi solenni, gli abiti dorati e impreziositi  da colori ricchi, dame eleganti  e cavalieri autorevoli nascondono le trame narrative della storia di Federico II ed evocano i fasti e i luoghi della corte sveva.

 

Le opere sono tutte realizzate in terracotta ingobbiata e invetriata con lustri e oro zecchino (72x50) visitabili nella nicchia rurale ai piedi delle mura del Castello Episcopio di Grottaglie. Domenico Pinto con pazienza è riuscito a trasformare una probabile via di fuga ai tempi della guerra in un sala espositiva di via Crispi, discesa storica che racchiude le tante botteghe della ceramica grottagliese.  La mostra resterà aperta fino a giovedì 9 aprile (9-13, 16-20).

 

Le donne di Federico vuole rappresentare la cultura, la storia, l’architettura della Puglia permeate da quel fascino misterioso che da sempre alimenta nell’uomo del Sud la figura di Federico II di Svevia. Pinto ci offre così  forme e immagini che appagano non solo il nostro bisogno di bellezza ma anche la necessità, di sentirci raccontare delle storie.

 

Particolarmente sensibile ai problemi della ceramica e della cultura grottagliese tradizionale,  Domenico Pinto compie enormi sforzi per il rinnovo e la rivisitazione delle forme e dei decori popolari, attingendo non solo alle sue tecniche, ai suoi valori e alla sua simbologia, sintetizzando e armonizzando la tradizione locale con la ricerca e l’innovazione.

 

BARI- Sarà a Taranto la prima tappa del Roadshow dell'innovazione pugliese che attraverserà la nostra regione. Nel capoluogo ionico l'appuntamento è per  martedì 17 marzo in due luoghi diversi. In Piazza Maria Immacolata dalle 9.30 alle 19.30, dove l’avveniristico ed itinerante “movin’ truck” farà sosta aprendo il roadshow di anticipazione del Festival dell’Innovazione, in programma dal 21 al 23 maggio a Bari. I visitatori potranno così provare di persona prototipi inediti di imprese innovative, mentre ricercatori e startupper potranno raccontare la propria storia di Innovazione. Alle 16:00 il secondo appuntamento, nel salone del Palazzo del Governo. Si parlerà di Nidi e Microcredito in un incontro aperto ai giovani del territorio e quanti sono interessati a fare impresa, insieme all’assessore Loredana Capone e a Puglia Sviluppo.

"L’innovazione è la nostra strada verso il futuro. – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo Economico Loredana Capone. L’innovazione, oggi, è il paradigma della crescita. Deve entrare nella cultura del nostro Paese, deve entrare nella testa di ciascuno di noi. Purtroppo l'Italia è in ritardo, per questo cresciamo poco e siamo meno competitivi rispetto a quanto, invece, potremmo. In Puglia, però, stiamo provando a invertire la tendenza e a spingere il piede sull’acceleratore stimolando giovani e imprenditori ad avere coraggio: il coraggio di innovare.

I risultati sinora raggiunti con le nostre iniziative a sostegno della ricerca e dell’innovazione per il sistema produttivo sono straordinari e ci convincono che l’innovazione può davvero migliorare la vita dei cittadini. Innovare per crescere, per emergere dalla crisi, per ritornare ad avere fiducia nel futuro. E’ questo il messaggio che porteremo in giro per la Puglia nelle sei tappe che anticipano il Festival dell’Innovazione. Vogliamo attraversare la regione, chilometro dopo chilometro, per costruire una relazione diretta con i territori, per ascoltare le storie di chi li abita, condividere la ‘strada’ per il futuro, le politiche che nutrono e nutriranno nei prossimi anni il nostro ecosistema dell’innovazione".

“Vedere il futuro attraverso il presente è quello che l’innovazione consente di fare - dichiara la presidente dell’ARTI Eva Milella, che aggiunge – per questo stiamo costruendo un Festival in cui l’interazione tra i ricercatori, le imprese, i giovani, le amministrazioni, la società sia il mezzo per comprendere lungo quali traiettorie sta nascendo il futuro e come attrezzarsi per cogliere al meglio le opportunità di sviluppo e crescita, contaminando i saperi e le idee”.

 

Le innovazioni che animeranno le sei tappe del roadshow saranno numerose. Dai rivoluzionari droni e pali telescopici per scattare foto dal cielo ad altissima precisione alle lampade Led per l’illuminazione stradale, dal robot che disegna superfici verticali alla cyclette che rende possibile pedalare tra i paesaggi pugliesi in una sorta di realtà virtuale. Ed ancora, laboratori sui temi ambientali, installazioni e molto altro.

 

Il roadshow sarà anche l’occasione per promuovere le tre call utili a dare spazio alle idee di ricercatori, start up e spin off. Con la “Call for Making” potranno proporre laboratori, giochi scientifici, mostre interattive ed exhibit. Con la “Call for Telling”, invece, potranno presentare la propria storia di straordinaria innovazione o candidarsi per partecipare a “A Parole tue”, il talent dei ricercatori e degli startupper, con giuria popolare. Agli imprenditori innovativi è, infine, dedicata la “Call for Exhibit”: un’occasione imperdibile per dare visibilità al proprio prodotto o servizio.

 

Il roadshow proseguirà il 19 marzo a Barletta in Piazza Aldo Moro con il truck e nella Sala rossa del Castello alle 16:00 con un secondo appuntamento sugli strumenti di finanziamento alle imprese. Successivamente, sarà a BrindisiBari, Lecce e Foggia.

 

 

GINOSA MARINA (Ta)-  Una brillante operazione contro la pesca di frodo è stata portata a segno nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza. Un considerevole quantitativo di novellame di pesce azzurro (comunemente conosciuto come "bianchetto", per via del suo particolare colore), proveniente dalle acque di Pino di Lenne (TA) e destinato al mercato di Corigliano Calabro (CS), è stato sequestrato dai finanzieri della Sezione Operativa Navale di Taranto a seguito di un controllo sul lungomare di Ginosa Marina.

I 624 chili di novellame, suddivisi in 78 cassette, sono stati il triste spettacolo che le Fiamme Gialle hanno scoperto a bordo di un furgone condotto da un uomo di origini calabresi. Gli oltre sei quintali di pescato, destinati alla vendita al dettaglio a Schiavonea, frazione di Corigliano Calabro, dove il soggetto sottoposto al controllo esercita il commercio di prodotti ittici, avrebbero fruttato al trasgressore ricavi "in nero" per circa 20.000 Euro.

A tal proposito si ricorda che sia la normativa comunitaria sia quella nazionale proibiscono la pesca, la detenzione, il trasporto e, soprattutto, la commercializzazione di novellame perché ciò pregiudica gravemente sia il normale ripopolamento della fauna marittima sia l’equilibrio dell’ecosistema. Stando a quanto comunicato dalla GdF, l'operazione si è concretizzata al termine di servizi di osservazione e pedinamento messi in atto sul litorale tra Pino di Lenne e Ginosa Marina. Il soggetto, sorpreso in flagranza di reato, è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria di Taranto. 

Conclusi gli accertamenti, i finanzieri, sentito il magistrato di turno e avendo riscontrato, tramite l’intervento del Servizio veterinario dell’ASL Taranto, che il pesce sequestrato era in ottimo stato e quindi commestibile, lo hanno consegnato in beneficenza a mense dei poveri, a parrocchie, a case famiglia, alla Caritas ed altre associazioni di volontariato di Taranto.

“Scontato”, “Epilogo più che prevedibile”, “Richieste inevitabili”: questi i commenti in aula al termine della requisitoria dei p.m. che si stanno occupando del caso “Ambiente svenduto”.

Del resto, praticamente nessuno di coloro che attendeva l'esito della discussione degli inquirenti si aspettava una conclusione diversa da quella formulata: richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli imputati. A parere della Procura, quanto emerso dalla lunga e delicata inchiesta che ha messo sotto accusa l'attività industriale dell'Ilva non lascia alcun margine di manovra a tutti coloro che sono rimasti coinvolti nella vicenda. Se le argomentazioni del pool di magistrati saranno accolte dal giudice delle udienze preliminari, gli ex vertici dello stabilimento siderurgico, politici, manager e professionisti dovranno giustificare le rispettive posizioni nell'ambito di un processo presumibilmente lungo e complesso. Che sarà difficile celebrare senza pensare agli effetti della recentissima trasformazione in legge del cosiddetto “decreto Ilva”.

Comunque, al di là di come andrà a finire, il procedimento sta andando avanti. E potrebbe anche riservare nuovi sviluppi con l'avvio di ulteriori tronconi di indagine. Tutto questo dopo la richiesta della Procura al gup di trasmettere gli atti relativi ad una serie di decessi a cui si fa riferimento in diverse costituzioni di parte civile.

Intanto, i p.m. non hanno fatto sconti ad alcuno dei 52 soggetti coinvolti nell'inchiesta lasciando invariati i loro sospetti sulla liceità delle condotte contestate. A concludere gli interventi della pubblica accusa sono stati i sostituti procuratori dott. Remo Epifani (che si è occupato della posizione dei politici e della presunta tangente da 10mila euro versata nel 2010 dall'ex addetto alle pubbliche relazioni dell'Ilva Girolamo Archinà all'allora consulente della Procura prof. Lorenzo Liberti affinché alterasse il contenuto di perizie sulle emissioni di diossina dallo stabilimento) ed il dott. Raffaele Graziano, che ha basato la sua discussione sullo stato di sicurezza del siderurgico e su due incidenti mortali verificatisi nell'area aziendale. Ma come è noto, i capi d'accusa più ricorrenti sono quelli relativi ai danni provocati all'ambiente e, di conseguenza, alla cittadinanza. Stando a quanto ipotizzato dalla Procura, gli allora vertici dello stabilimento non avrebbero adottato misure in grado di impedire che le emissioni derivanti dalle aree parchi, cokerie e acciaieria provocassero la contaminazione (ad esempio) dei terreni su cui insistevano diverse aziende agricole. Come sottolineato dagli inquirenti anche nel corso della requisitoria, sarebbe bastato gestire gli impianti in maniera adeguata per evitare la “mattanza”. Ma questo non avvenne. Alla luce della ricostruzione dei fatti operata dai pubblici ministeri, la diffusione nell'atmosfera di sostanze come diossina, polveri, IPA, benzo(a)pirene e metalli sarebbe stata in grado di inquinare i campi in cui pascolava quello stesso bestiame che, destinato all'alimentazione, fu poi abbattuto perché pericoloso per la salute umana. Per le stesse ragioni furono mandati al macero numerosi quantitativi di cozze, risultati non commestibili proprio a seguito delle analisi effettuate nel 1° Seno del Mar Piccolo. Gli accertamenti evidenziarono come i mitili non potessero essere consumati a causa dell'avvelenamento da diossina e metalli pesanti. Le indagini hanno portato i magistrati a sospettare che la contaminazione dei frutti di mare sia proseguita anche successivamente al sequestro preventivo di tutta l'area a caldo del colosso siderurgico e nonostante il Tribunale del Riesame avesse disposto l'utilizzo degli impianti soltanto per porre in atto le operazioni di risanamento ambientale. Sulla scorta degli esiti investigativi, il procuratore dott. Francesco Sebastio, il procuratore aggiunto dott. Pietro Argentino ed i sostituti dott. Mariano Buccoliero, dott. Remo Epifani, dott.ssa Giovanna Cannarile e dott. Raffaele Graziano hanno ritenuto di contestare il reato di avvelenamento di sostanze alimentari. Un reato che sarebbe stato perpetrato in un arco di tempo molto ampio se si pensa che le indicazioni date in merito dalla magistratura vanno dal 1995 al momento della chiusura dell'inchiesta. Un reato che va ad affiancarsi a tutte le altre contestazioni mosse nei confronti degli inquisiti a vario titolo e a seconda delle rispettive posizioni. Anche al termine della requisitoria i p.m. non hanno avuto dubbi: si tratta di situazioni e circostanze che dovrebbero essere valutate nel corso di un regolare dibattimento. Una tesi che da adesso in poi spetterà al collegio difensivo tentare di scardinare.

«L’Italia ha bisogno di investimenti ma è necessaria una riforma della Giustizia, gli investitori americani sono spaventati dai tempi lunghi dei processi e dal fenomeno della corruzione». Questo il commento dell’ambasciatore Usa in Italia John Phillips, intervenuto all’incontro di studi dal titolo “Corruzione: etica e riforma della pubblica amministrazione” organizzato dall’ordine degli avvocati di Taranto, dalla Scuola forense ionica e dall’unione giuristi cattolici italiani. «La durata media del processo civile in Italia – ha detto Phillips – è di nove anni, la media europea è di 3. In California per risolvere i problemi di lentezza dei giudici s’è fatta una legge che in caso di tempi lunghi gli decurtava lo stipendio. Anche in Italia si possono accorciare i tempi, a Torino il presidente Mario Barbuto è riuscito ad accorciare da 7 a 3 anni i tempi medi del processo». All’incontro è intervenuto il sostituto procuratore Enrico Bruschi, che fa parte della sezione di magistrati specializzata in reati contro la pubblica amministrazione. «L’Italia è al 69simo posto della classifica mondiale sulla percezione della corruzione, al pari della Somalia – ha spiegato Bruschi – il 97 per cento degli italiani ritiene che la corruzione sia diffusa. Di contro pochissimi sono i casi scoperti, nonostante il grande impegno e dispiegamento di forze da parte della magistratura. La Corte dei conti stabilisce che i danni della corruzione ammontano a 60 miliardi di euro, il 4 per cento del Pil. Il fenomeno drammatico – spiega ancora il pm – è la prescrizione, che in dieci anni ha cancellato un milione e mezzo di processi, in particolar modo riguardanti reati contro la pubblica amministrazione. Tutto ciò – conclude Bruschi – mina i valori costituzionali e diffonde una sensazione di impunità nella gente».

All’incontro, moderato dall’avvocato Michele Rossetti, consigliere dell’unione giuristi cattolici italiani, hanno partecipato anche il magnifico rettore dell’università di Bari Antonio Uricchio, il presidente della scuola forense Paola Donvito ed il presidente dell’ordine avvocati di Taranto Vincenzo Di Maggio. Per il presidente Di Maggio «La corruzione va di pari passo con monopoli, iper-burocrazia ed eccesso di segretezza. Per l’Italia occorre trasparenza». L’avvocato Donvito ha sottolineato la necessità di «un cambio di coscienza collettiva sul tema della corruzione, in cui la figura dell’avvocato sia qualificata e consapevole della responsabilità sociale del suo ruolo di difensore del diritto e dei diritti».

 

 

 

   

BARI- Uno spazio di circa 8.000 metri quadri, 50 laboratori pratici e 12 “startup lab” per le scuole, 23 convegni e workshop e la settima edizione del Bollenti Spiriti Camp, con oltre 150 giovani espositori che stanno realizzando progetti e attività nel campo della creatività, dell’innovazione, della solidarietà e dello sviluppo locale.

Sono questi i numeri del grande evento finale del Fondo Sociale Europeo della Regione Puglia, “I giovani pugliesi: energia alternativa” in previsione per il 6 e 7 marzo presso i padiglioni 18 e 20 della Fiera del Levante di Bari.

Una due giorni, organizzata da Regione Puglia, dedicata alla presentazione delle esperienze più significative realizzate con il supporto delle risorse comunitarie FSE e, più in generale, alle politiche regionali dedicate alla formazione, all'educazione e alla promozione dell'attivazione e dell'imprenditorialità delle giovani generazioni.

L'evento FSE ha l'obiettivo di mostrare i progressi raggiunti in termini di valorizzazione del capitale umano, specie dei più giovani, attraverso l'utilizzo dei fondi FSE, in un'ottica di "inter-connessione e relazione" tra i diversi soggetti, istituzionali e non, che hanno ideato, promosso e realizzato iniziative a sostegno delle persone in materia di formazione, scuola, educazione all’imprenditorialità e inserimento lavorativo.

La Regione Puglia, per il periodo 2007-2013, ha potuto contare su una dotazione di 1 miliardo e 280 milioni di euro. L’avanzamento finanziario del Programma Operativo FSE si attesta oggi su una percentuale di spesa certificata pari al 74% (circa 936 milioni di euro), se poi consideriamo gli impegni programmati le risorse impegnate coprono la totalità del fondo. Risultati eccezionali che rendono la Puglia tra le regioni più virtuose dell’obiettivo Convergenza.

Le tematiche trattate durante l’evento daranno quindi l'opportunità ai visitatori di conoscere i principali progetti a sostegno della formazione e dell'occupazione, rivolti ai giovani e giovanissimi, che l'Amministrazione regionale concretamente sta mettendo o ha già messo in cantiere, a cavallo tra la programmazione 2007-2013 e la nuova programmazione 2014-2020.

L’evento, sarà caratterizzato da uno stile informale diverso dagli schemi tipici di un seminario o del convegno. Le attività si svolgeranno infatti attraverso una modalità laboratoriale basata sul diretto coinvolgimento del pubblico in attività pratiche. La superficie di  circa 8.000 mq sarà suddivisa in tre aree: l’Area Laboratori, lo Spazio Opportunità e il Mercato delle Idee.

Presso l’Area Laboratori, gli studenti e le scuole potranno cimentarsi in 50 laboratori pratici con i quali mettersi alla prova in diversi settori dalla  cucina, alla progettazione di una App turistica, o ancora nell’organizzazione di un evento o nella realizzazione di un film. Vere e proprie lezioni di pratica guidate da esperti e docenti che sveleranno ai ragazzi i trucchi del mestiere e faranno sperimentare loro le diverse fasi di un’attività lavorativa. Nell’area Laboratori sarà, inoltre, allestita una sala stampa, una sala proiezioni e uno spazio dedicato alle metodologie didattiche innovative dove avranno luogo 23 convegni e workshop dedicati.

Lo Spazio Opportunità rappresenta l’area istituzionale e di accoglienza dell’iniziativa, principalmente dedicata a promuovere gli strumenti tuttora attivi di Regione Puglia per favorire la formazione, lo scambio di conoscenze, l’occupazione e l’imprenditorialità. Ben 8 desk informativi forniranno informazioni su Garanzia Giovani, sul bando NIDI e sul bando MicroPrestito, sulle opportunità promosse direttamente dall’Unione Europea, sulle tematiche dell’innovazione e dell’imprenditoria giovanile promosse dal Politecnico e l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, dalla Camera di Commercio e dal Distretto della Puglia Creativa.

Presso lo Spazio Opportunità sarà inoltre predisposta l’Arena, un’area appositamente allestita per incontri, dibattiti e riflessioni sulle politiche e sulle iniziative rivolte ai giovani pugliesi. Nell’arena avranno luogo 8 appuntamenti dedicati al grande pubblico, tra cui l’inaugurazione dell’Evento FSE alla presenza del Presidente Vendola, dell’assessore Sasso e dell’assessore Minervini, il 6 marzo alle ore 9.30.

Il Mercato delle Idee rappresenta lo spazio dedicato alla VII edizione del Bollenti Spiriti Camp, dove oltre 150 giovani espositori tra cui associazioni, cooperative, startup e imprese giovanili, illustreranno i progetti che stanno realizzando o hanno realizzato nel campo della creatività, dell’innovazione, della solidarietà e dello sviluppo locale.

Sempre presso lo spazio dedicato al Mercato delle Idee sarà allestita l’area Open Camp dedicata a incontri, piccoli eventi e presentazioni e Fare Camp, la superficie dove la creatività e la conoscenza, il gioco e l’arte convivono per scoprire, sperimentare e imparare facendo. Saranno inoltre allestiti quattro spazi aula, che ospiteranno gli StartupLab a cura di Arti Puglia, dove gli studenti potranno incontrare i giovani protagonisti di esperienze di impresa e innovazione, e 7 Camp a tema, sessioni tematiche dove le “giovani idee si presentano in 7 minuti”.

A sostegno dell’Evento finale del Fondo Sociale Europeo, la Regione Puglia ha sviluppato una campagna di comunicazione multisoggetto, all’interno della quale i volti e le storie di successo di giovani cittadini diventano rappresentazione dell’energia alternativa della Regione Puglia.

Tre visual e tre headline diverse “I giovani pugliesi energia solare” per la figura della sorridente chef salentina Sara Latagliata di Nobili Pasticci, “I giovani pugliesi energia pulita” per il ventenne Gianluigi Parrotto fondatore della GP Renewable e I giovani pugliesi energia verde” per gli attori in “erba” Antonio Rossini e Angelo Posa, protagonisti del cortometraggio “Carne Sola”.

Attraverso queste tre storie, che rappresentano solo una parte delle tante piccole e grandi esperienze di successo made in Puglia, maturate nell’ambito di politiche regionali dedicate alla formazione, all'educazione e alla promozione dell'attivazione e dell'imprenditorialità delle giovani generazioni, si racconta di un territorio dove queste fonti di energia hanno trovato un contesto ideale per crescere e svilupparsi.

Il calendario dell’Evento, il programma degli appuntamenti, dei convegni, del laboratori e dei camp, unitamente a maggiori informazioni sull’iniziativa sono disponibili sul sito www.eventopugliafse2015.info .

 

L'Agriturismo? Sono in pochi ad avere dubbi: oggi più che mai è un'opportunità da sfruttare a fronte di una crisi che non ne vuole sapere di allentare la morsa. Un'opportunità capace di creare nuove professionalità, capace di recuperare territori, capace di creare nuovi posti di lavoro. Un'opportunità che però deve essere coltivata con serietà, passione e, soprattutto, competenza. Ed è in quest'ottica che si è inserito il seminario tenuto venerdì mattina nell'ex Sala Giunta della Provincia di Taranto; un seminario che ha voluto illustrare quali sbocchi è in grado di garantire un settore in grande crescita come quello dell'agricoltura. Organizzato da Ciofs Puglia e Formare Puglia, l'evento ha avuto come obiettivo quello di fornire ulteriori conoscenze a coloro che stanno seguendo i corsi finanziati dalla Provincia di Taranto di “Responsabile della pianificazione e valorizzazione dell'attività agrituristica”. Per l'occasione è stato trattato il tema: “L'Agriturismo, settore in crescita: le opportunità occupazionali e imprenditoriali e le nuove risorse della programmazione 2014-2020”.

Ad aver avviato i lavori sono state suor Carmela Rocca e Luisa Campatelli, in rappresentanza di Ciofs Puglia e Formare Puglia (enti gestori dei corsi), mentre a spiegare ai presenti le risorse del comparto sono stati l'assessore regionale all'Agricoltura, Fabrizio Nardoni, il vice presidente dell'Ente Provincia Gianni Azzaro,Francesco Palmisano presidente Federalberghi Taranto, Antonio Cardone direttore Tecnico del Gal Valle d'Itria, Angelo Costantini, presidente dell'Associazione Capocollo di Martina Franca, nonché consigliere del Gal Valle d'itria, Roberto Barberio della CIA e Giovanni Scianatico presidente di Agriturist PUGLIA.

Dal seminario è emerso soprattutto un concetto: la rivalorizzazione della terra e delle sue ricchezze. Ma in chiave assolutamente innovativa. Ormai, i tempi sono cambiati e l'agricoltura non è più quella di una volta. Non basta più solo saper coltivare un terreno. L'agricoltura è diventata una vera e propria disciplina in cui la conoscenza e la preparazione sono le principali doti su cui dover fare affidamento. A crederci in tutto questo sono le Istituzioni locali. In prima fila c'è proprio la Regione Puglia che, come ha sottolineato l'assessore Nardoni, ha messo a disposizione 25 milioni di euro, di cui 15 sono destinati alla formazione professionale. Del resto, che in questo comparto ci sia bisogno di investimenti sempre più continui è dimostrato dal successo conseguito dalla Puglia alla recentissima Bit di Milano, in cui i prodotti pugliesi sono stati estremamente apprezzati dai numerosi visitatori. Un segnale che deve servire da incentivo per fare sempre meglio in vista di altri grandi appuntamenti (vedi l'Expo). Un segnale che deve indurre a sfruttare al massimo le risorse di un territorio che ha la fortuna di essere bagnato da due mari (lo Jonio e l'Adriatico) e di poter contare su un entroterra di una grande bellezza. Tantissime sono le possibilità che possono essere garantite dall'Agriturismo, ma non solo. Bisogna allargare gli orizzonti pensando, ad esempio, al pescaturismo o all'ittiturismo. Nel corso del suo intervento l'assessore Nardoni ha ricordato che da parte della Regione è allo studio  una serie di iniziative per valorizzare prodotti tipici del territorio e per far conoscere la Puglia attraverso “percorsi” come la “passeggiata in bicicletta”, le masserie didattiche, il percorso delle ciliegie di Turi, il percorso della mandorla di Acquaviva, il percorso della cozza di Taranto (che sta per acquisire il Marchio di Qualità di Puglia). E tutto questo allo scopo di recuperare e valorizzare risorse di una terra che vuole essere protagonista in un momento storico in cui la crisi si può sconfiggere soprattutto con le idee e l'innovazione.

 

 

 

Occhio alla velocità. Da oggi gli automobilisti tarantini dovranno fare molta attenzione a non superare i limiti imposti in diverse zone cittadine. Come informa la Questura, a seguito dell'applicazione di un decreto prefettizio dello scorso 13 febbraio, è stata data facoltà agli organi di Polizia di installare dispositivi o mezzi tecnici di controllo del traffico destinati al rilevamento a distanza delle andature dei veicoli. I primi tratti interessati dai controlli saranno quelli del tratto urbano di via Ancona e dell'arteria viaria che collega viale Jonio a via Atenisio, in entrambi i sensi di marcia. 

Deposito di ulteriore documentazione, richieste di rito abbreviato formulate da due imputati ed avvio della discussione da parte degli organi inquirenti. E' quanto registratosi nell'ennesima udienza-fiume del procedimento preliminare originato dall'inchiesta “Ambiente svenduto”, quella che vede sotto accusa principalmente il colosso siderurgico dell'Ilva. Ad aver preso la parola sono stati il procuratore dott. Franco Sebastio, il procuratore aggiunto dott. Pietro Argentino ed i pubblici ministeri dott. Mariano Buccoliero e dott.ssa Giovanna Cannarile. La requisitoria sarà ultimata il prossimo 6 marzo quando spetterà ai p.m. dott. Remo Epifani e dott. Raffaele Graziano definire il quadro di una vicenda che vede coinvolte ben 49 persone fisiche e tre società, inquisite a vario titolo e a seconda delle rispettive posizioni per una serie di reati materializzatisi a conclusione di una lunga e complessa attività di indagine di cui ormai si è detto (e si conosce) praticamente tutto. Nel corso dei rispettivi interventi, i magistrati hanno ricostruito le fasi di una storia giudiziaria che ha travolto non solo gli allora vertici dello stabilimento, ma pure politici, manager e professionisti. I p.m. hanno evidenziato gli esiti delle indagini facendo leva soprattutto su accertamenti e perizie capaci di far puntare l'indice contro l'attività industriale messa in atto dall'Ilva, un'attività che avrebbe mirato ad ottenere il massimo del profitto senza curarsi di adottare misure in grado di scongiurare sia l'inquinamento di un intero territorio sia il verificarsi di incidenti all'interno dell'azienda. I numerosi capi d'imputazione sono stati illustrati dai p.m. alla luce di quanto emerso da un'inchiesta in cui una parte rilevante l'hanno avuta i contenuti di una miriade di intercettazioni telefoniche. Colloqui e conversazioni che hanno portato l'accusa ad ipotizzare come verso l'Ilva vi fosse una sorta di asservimento anche da parte di chi avrebbe dovuto controllare ed impedire quello che da anni è sotto gli occhi di tutti e che i magistrati hanno sintetizzato con due parole: disastro ambientale.

Nessuno dei p.m. che hanno discusso ha lasciato trapelare quali saranno le conclusioni che suggelleranno la requisitoria, ma sono davvero in pochi a ritenere che l'epilogo più scontato si discosti dalla richiesta di processo per la stragrande maggioranza dei soggetti coinvolti. Il prossimo appuntamento sarà quello del 6 marzo, quando al termine degli interventi dei p.m. saranno ascoltati il professor Giorgio Assennato, dirigente dell'ARPA, ed il dott. Pierfrancesco Palmisano.

Intanto, va segnalato che due inquisiti hanno optato per una soluzione veloce del procedimento depositando istanza di rito abbreviato. 

E' online per i ragazzi di Taranto e di tutta Italia sul sito Georientiamoci.it il test per i ragazzi di terza media che devono scegliere come proseguire gli studi. Un test nuovo, gratuito, realizzato da psicologi che operano nelle scuole e da esperti nell'analisi di abilità e attitudini che hanno elaborato domande e prove pratiche da svolgere online, capaci di esplorare a fondo le inclinazioni e propensioni dei ragazzi.

Il test fa parte del progetto Georientiamoci, iniziativa che ha avuto il sostegno del ministero dell'Istruzione dell'università e della ricerca scientifica. E' aperto anche agli studenti che non hanno partecipato al percorso formativo che ha coinvolto oltre 100 mila ragazzi di tutta Italia di oltre 4 mila classi di terza media. I ragazzi con Georientiamoci in questi mesi hanno avuto la possibilità di conoscere le diverse opportunità di indirizzo scolastico che frequenteranno il prossimo anno. Il test online consente di esprimere le proprie attitudini e capacità, e permette di integrare la propria ipotesi di scelta con una valutazione oggettiva fatta su base scientifica. I ragazzi sono in questo modo aiutati a indirizzarsi verso gli studi che daranno loro maggiore soddisfazione. Un aiuto concreto anche per combattere la migrazione e la dispersione scolastica tipica delle prime classi delle superiori.


Grazie alla combinazione di domande e esercizi il test fornisce ai ragazzi indicazioni di orientamento particolarmente accurate. Gli esercizi interattivi online sono uno strumento fondamentale. Sono stati resi possibili dall'applicazione di innovative tecnologie e permettono di considerare le nuove capacità dei ragazzi, cosiddetti nativi digitali, che utilizzano strumenti e mezzi, e quindi anche aree e attitudini latenti, che non è possibile esplorare con i test tradizionali.

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