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Giornale di Taranto - giornalista2

I Carabinieri della Stazione di Massafra (TA) hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Taranto, Benedetto Ruberto, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Antonella De Luca, un 36enne massafrese, ritenuto responsabile di  maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale.

Le indagini, avviate novembre in seguito alla denuncia sporta dalla moglie dell’indagato e condotte dal personale della Stazione di Massafra, hanno fatto emergere il contesto di assoggettamento psicologico e vessatorio in cui versavano la vittima ed i suoi tre figli minorenni.

La donna, esasperata dalle angherie subite dal compagno ormai da oltre dieci anni e dalle minacce di morte ricevute in quest’ultimo periodo, ha deciso di denunciare tutto ai Carabinieri. L’uomo era solito picchiare ripetutamente lei, nonché i suoi tre figli minori, costringendola, altresì, contro la sua volontà, ad avere rapporti sessuali.

Le indagini hanno consentito, altresì, di accertare che l’arrestato, nel porre in essere le sue scellerate azioni violente, incurante di ogni minima forma di rispetto per la persona, in alcune occasioni ha maltrattato la donna anche davanti ai figli ed ha proferito nei loro confronti frasi caratterizzate da linguaggio osceno ed offensivo.

Il 36enne, al termine delle formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso l’abitazione di un familiare.

 

 

 

Alessandro Leogrande, giovane intellettuale e scrittore tarantino, si è spento a Roma all'età di soli 40 anni, una morte improvvisa di fronte alla quale il padre, Stefano Leogrande, ha scritto questo bellissimo messaggio che di seguito pubblichiamo

 

"Carissimi tutti, associati, amici e sostenitori dell'O.S.A., tutti noi, della  famiglia Leogrande, vogliamo annunciarvi il prematuro ed improvviso  ritorno alla Casa del Padre del nostro carissimo Alessandro. Dio ce l'ha, provvisoriamente ed immeritatamente, donato ed ora se l'è ripreso per  conservarcelo, per il giorno, al nostro reincontro ,  nel Regno dei Cieli. Alessandro è stato un uomo di grande fede nel Cristo e nell' uomo. Tutto questo l'ha portato, già da giovanissimo, nello scoutismo e successivamente nei campi di volontariato della Caritas Diocesana di Taranto in Albania e, come giornalista e scrittore, si è impegnato in difesa degli ultimi e dei ferocemente sfruttati nei più diversi contesti : nell'ambito del caporalato, degli immigrati, dei desaparecidos in Argentina, ed ovunque ci sia stato un sopruso. A Voi tutti, chiediamo una preghiera, perché la nostra Luminosa ed Alba Maria c'illuminino e ci diano la forza di superare il dolore e lo sgomento umano e che possa sempre l'O.S.A. essere apportatice di Luce ovunque. Consentitemi, per favore, le lungaggini, che può fare un padre, che  non  riesce a lenire il proprio dolore. Alessandro, per me, era bellissimo. Alessandro era la Gioia, Che entrando in casa , ci coinvolgeva e travolgeva,roboante e trascinante;ma era anche il lavoro fatto bene, analitico e profondo; tutto alla ricerca della verità; ed era anche la denuncia; fatta con lo stile dell'annuncio, che, nonostante tutto, un mondo migliore, è ancora possibile. Ho sempre percepito, orgogliosamte, che la Sua essenza fosse molto, ma molto migliore della mia. Oggi questo padre si sente orfano. Sento pesantemente scendere le ombre nella mia vita. Spero tanto nella Luminosa."

Peggio di Taranto solo Caserta, in vetta Belluno. E’ una classifica impietosa che descrive una città al collasso quella sulla Qualità della Vita che come ogni anno pubblica Il Sole 24 Ore. Taranto occupa il penultimo posto, 109ma con indicatori negativi in tutti i parametri presi in considerazione da un’analisi che punta a fotografare lo stato di benessere e vitalità dei Comuni italiani sotto diversi punti di vista. Taranto, quindi, è una città in cui si vive male, caratterizzata da una crisi economico-sociale tangibile e profonda.

Paradossalmente, e qui entrano in gioco modalità le tecniche di acquisizione dei dati che puntualmente scatenano dibattiti, il miglior piazzamento viene registrato nella graduatoria relativa a AMBIENTE e SERVIZI, dove Taranto occupa il 67mo posto.

Il risultato peggiore si registra negli ambiti di LAVORO e INNOVAZIONE 108mo posto, DEMOGRAFIA e SOCIETA’ 108mo posto, CULTURA e TEMPO LIBERO 104mo posto.

Il capoluogo ionico si posizione all’83mo posto per RICCHEZZA e CONSUMI e al 73mo per GIUSTIZIA e SICUREZZA.

Ciò che sembra emergere è come uno stato di prostrazione generale, caratterizzato da assenza di prospettive legate essenzialmente ad una crisi economica che ha investito e intaccato pesantemente l’ambito sociale.

Del resto, volendo anche solo annotare ciò che maggiormente risalta anche agli occhi dell’osservatore più superficiale, in che posizione bisognerebbe collocare una città dove nei giorni di vento è negato il diritto all’istruzione dei bambini del quartiere Tamburi, dove Palazzo degli Uffici, l’edificio più prestigioso del Borgo, è da tempo immemorabile murato, dove la Città vecchia, che è un’Isola, malgrado sforzi (isolati…), proclami e progetti, sia per lo più composta da edifici puntellati?

 

 

  

Domani, sabato 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale  contro la violenza sulle donne si svolgerà a Martina Franca un flashmob.  L’appuntamento  alle 19.30 in Piazza Roma.  Ognuno è invitato a partecipare portando qualcosa di rosso, una sciarpa, un cappello, un cappotto, un ombrello, un paio di scarpe, una rosa rossa, qualsiasi cosa per condividere in #insilenzio tutti insieme.

 

“La violenza - scrivono gli organizzatori- non ha sesso, né colore, né età, né estrazione sociale e, a volte, neanche le parole giuste per descriverla.  A volte il silenzio vale più di mille parole! Faremo volare palloncini rossi in cielo per tutte quelle donne che voce non hanno più”.

Le donne vittime di femminicidio non possono raccontare la loro tragica esperienza, ma lo possono comunque fare attraverso la voce dei loro cari che portano così una toccante testimonianza affinché quello che hanno subito le loro parenti non accada più.

L'Associazione di volontariato onlus “Madonna delle Grazie”, da sempre vicina ed attenta alle tematiche della violenza di genere, in occasione della settimana internazionale dedicata alla lotta contro il femminicidio organizza “Fermati a un passo da me: storie di donne coraggiose”.

L’iniziativa è un incontro di sensibilizzazione e di confronto con il racconto di esperienze vissute, che si terrà, con ingresso libero e gratuito, alle ore 10.30 di domenica 26 novembre, nel foyer del Teatro Orfeo, in via Pitagora a Taranto.

Prenderanno la parola la giornalista Mary Luppino, presidente dell'Associazione “Madonna delle Grazie”, e l’avvocato Antonella Zella, che introdurranno gli interventi di Rita Lanzon ed Enzo De Luca, genitori di Federica De Luca, donna barbaramente trucidata con il figlioletto dal marito a Taranto, e di Alessandra Ingrassia, sorella di Raffaella, la tarantina uccisa nel giugno del 2010 dal collega del supermercato dove lavorava a Sesto Fiorentino, località dove si era trasferita con il marito e il figlio.

All’iniziativa parteciperanno i ragazzi di Actionaid Taranto che proporranno un monologo sul tema della violenza sulle donne.

 

 

Due giornate di studio su "I lavori di manutenzione straordinaria negli edifici condominiali" sono state promosse, a Taranto, dall'A.n.a.c.i., Associazione Nazionale Amministratori Condominiali ed Immobiliari, sede provinciale di Taranto. I lavori del convegno si sono svolti nell'Hotel Delfino, nelle giornate di venerdì 17 e sabato 18 novembre. Al convegno hanno preso parte gli ordini professionali di Taranto e provincia. Architetti, ingegneri, avvocati, commercialisti ed esperti contabili, imprese edili, hanno discusso, insieme ai referenti dell'Anaci, esperti nella gestione condominiale, delle grandi opportunità offerte dalla manutenzione straordinaria degli edifici, che beneficia del bonus fiscale.

L'avvocato Attilio Sebastio, del foro di Taranto ha trattato il tema del contratto di appalto.

Anna Maria Portulano, presidente provinciale Anaci Taranto, ha dichiarato: "I lavori straordinari negli stabili comportano un impegno non solo amministrativo, ma anche tecnico, fiscale legale e giuridico. Abbiamo approfondito anche il 'vivere bene' in condominio, con edifici efficientati da un punto di vista energetico; abbiamo discusso di risparmio energetico, risanamento acustico, bonus antisismico. Gli ordini professionali hanno risposto con una massiccia partecipazione. Non siamo più gli amministratori della porta accanto, siamo professionisti equiparati agli altri ordini; ci prepariamo con la formazione e l'informazione".

L'avvocato Gianluca Masullo, componente della Giunta nazionale Anaci, è intervenuto sul tema: 'compiti, funzioni e responsabilità dell'amministratore derivanti dalla delibera di approvazione di esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria'. "Occorre affidare la gestione di questi lavori, che rappresentano un momento molto importante nella vita del condominio, a professionisti seri ed affidabili - ha detto Masullo -. Anaci si è fatta portatrice di un programma di aggiornamento per la formazione e la crescita professionale degli amministratori. Con la legge di riforma e le nuove norme, si sono ampliate notevolmente le responsabilità dell'amministratore che, quindi, con sempre maggiore diligenza ed attenzione, dovrà gestire e curare lavori che a volte ammontano a svariate centinaia di migliaia di euro".

Antonio Scarpa, magistrato presso la Suprema Corte di Cassazione, ha trattato il  tema: il fondo speciale, compiti, funzioni e responsabilità dell'assemblea e dell'amministratore. "E' stato un intervento complesso di riforma della disciplina del condominio, che ha inciso anche sull'economia, perché attiene ai rapporti con gli appaltatori e con gli imprenditori edilizi; la riforma ha obbligato i condomini a dotarsi di un fondo patrimoniale precostituito per sostenere le spese per la manutenzione straordinaria dell'edificio. L'idea è quella di evitare che i condomini potessero disporre degli interventi particolarmente costosi, senza dotarsi della capienza economica dell'intervento".

E' stato anche un focus sulla situazione degli edifici condominiali a Taranto e provincia. L'azione di ripristino del condominio, inteso come edificio, è un'operazione che ha valore da un punto di vista architettonico e paesaggistico. I "vuoti urbani", considerati non solo come spazi liberi, lasciati al degrado, ma anche come edifici non più abitabili, perché bisognosi di interventi di manutenzione, possono trovare una risposta nell'intervento di manutenzione, se condotto con professionalità.

 

Gianni Schiavone, tesoriere provinciale Anaci Taranto, ha spiegato: "Occorre poter lavorare insieme agli ordini professionali per riqualificare il nostro patrimonio che, in alcuni casi, è vetusto. Ci sono i palazzi di pregio, ma anche gli immobili storici, costruiti, nel '900, nel centro e nelle periferie tarantine, che se riqualificati permetterebbero un miglioramento urbana e sociale. Abbiamo molti stabili, soprattutto quelli degli anni '50 e '60, realizzati con materiale poco pregiato, che hanno necessità di essere riqualificati (tra gli esempi riportati, la situazione del quartiere Tamburi di Taranto). Abbiamo bisogno di lavorare tanto per mantenere, in qualità e sicurezza, gli interi stabili, non solo le proprietà private; affinché il condomino capisca che, in primis, è importante la manutenzione delle parti comuni". 

 

 

L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, il più esteso d’Italia con sette regioni, e i comuni di Matera, Ginosa, Mottola e Leverano hanno sottoscritto il Protocollo d’Intesa del “Distretto della Magna Grecia”

 

 

 

Continua a riscuotere interesse e adesioni il “Distretto della Magna Grecia”, l’innovativo progetto di filiera attivo prevalentemente nei settori agroalimentare, alberghiero, dei servizi e della nautica.

Fine ultimo del “Distretto della Magna Grecia” è lo sviluppo economico dei territori su cui insistono i porti turistici, nonché quello dei loro entroterra, nelle regioni di Puglia, Basilicata e Calabria.

Nell’ultimo incontro del suo percorso interregionale, tenutosi a Palazzo Lanfranchi di Matera (venerdì 17 novembre), il “Protocollo d’Intesa del Distretto della Magna Grecia” è stato sottoscritto dalla Dottoressa Vera Corbelli, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, e dai rappresentanti delle Amministrazioni comunali di Matera, Ginosa, Mottola e Leverano.

 

Finora 14 Comuni di Puglia, Basilicata e Calabria hanno già aderito al “Protocollo di intesa per la realizzazione del Distretto turistico della Magna Grecia” e 51 aziende hanno condiviso la strategia del Consorzio; negli incontri precedenti, inoltre, l’idea del Distretto ha trovato accoglienza anche presso l’Autorità di Sistema dello Ionio e le Amministrazioni regionali di Calabria, Basilicata e Puglia.

Il “Distretto della Magna Grecia” è proposto dal Consorzio Mari di Taranto, composto dal 51% da aziende e dal 49% da amministrazioni comunali, che ha sede presso il porto turistico Molo Sant’Eligio di Taranto.

L’idea di pianificazione strategica per la rivitalizzazione delle aree costiere e dell’hinterland ad esse correlate funzionalmente, è stata studiata dal management della Histar, società del Consorzio, e dall’ architetto Terenzio Lo Martire.

 

Particolarmente autorevole e qualificato è risultato il tavolo dei relatori dell’incontro tenutosi nella Città dei Sassi, come anche il parterre che ha registrato importanti “presenze” del mondo istituzionale e imprenditoriale.

All’incontro, coordinato da Francesco Giorgino, capo redattore del TG1 RAI, sono intervenuti per il Parlamento EU l’europarlamentare Gianni Pittella, presidente del Gruppo S&D, per l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale il Segretario generale Dottoressa Vera Corbelli, Commissario Straordinario alle Bonifiche, per il DIPE (Dipartimento per la Programmazione e Coordinamento della Politica Economica) della Presidenza Consiglio dei Ministri il Dottor Carlo Capria, Dir. Osservatorio PMI, per il Comune di Matera il Sindaco Avvocato Raffaello De Ruggieri e l’Assessore al Turismo Senatrice Adriana Poli Bortone, per il Consorzio Mari di Taranto il Presidente Cavalier Antonio Nunzio Melpignano e, infine, l’Architetto Terenzio Lo Martire, quale responsabile unico del procedimento.

Impossibilitati ad intervenire personalmente hanno inviato un video messaggio il  Sottosegretario MIBACT, Onorevole Dorina Bianchi, che ha sottolineato l’importanza del Distretto e la necessità di arrivare nel breve ad un suo riconoscimento, il viceministro del MISE, Onorevole Maria Teresa Bellanova,  che ha evidenziato la condivisione del Ministero del progetto del Distretto nell’ottica di una ripresa sostenibile dell’economia dei territori interessati, una posizione condivisa nei loro messaggi dall’Avvocato Sergio Prete, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Ionio, e da Gianni Azzaro, consigliere nazionale ANCI.

 

L’europarlamentare Gianni Pittella ha lodato il “Distretto della Magna Grecia” perché rappresenta il superamento di quei campanilismi che, soprattutto nel Meridione, troppo spesso hanno limitato lo sviluppo del territorio disperdendo energie che sarebbero dovute essere impiegate in modo costruttivo. Essendo il primo distretto turistico che, proposto dal “privato”, vede la sinergia con il “pubblico”, l’Onorevole Pittella ha inoltre annunciato che intende proporlo come esempio virtuoso di pianificazione territoriale ai paesi UE dell’area mediterranea.

L’Architetto Terenzio Lo Martire, ha spiegato che il “Distretto della Magna Grecia” rappresenta il primo esempio di “distretto a stella” di un vasto territorio, ovvero un sistema economico nel quale aziende diverse collaborano sinergicamente per realizzare un prodotto complesso: un’offerta turistica che fonde in un unicum i settori nautico, agroalimentare, dei servizi e alberghiero.

Il Sindaco Raffaello De Ruggieri ha annunciato che, dopo la sottoscrizione del protocollo d’intesa, completerà rapidamente l’iter per l’adesione al “Distretto della Magna Grecia” affinché “Matera 2019 Capitale europea della Cultura” possa avvalersi di questa straordinaria opportunità di sviluppo turistico ed economico.

Collegandosi a quanto detto dal Sindaco De Ruggieri, la Senatrice Poli Bortone ha poi sottolineato la opportunità e la necessità di dotare Matera di un “Salone delle Identità Mediterranee” che, nell’ambito delle strutture promosse per lo sviluppo socio-economico del Territorio Vasto, potrà rappresentare un polo integrabile e baricentrico per la promozione dell’immagine sostenibile delle Identità del Mediterraneo, un “luogo” in cui far incontrare le Culture del Mediterraneo e rendere possibili nuovi scambi commerciali.

Carlo Capria ha sottolineato che un processo di “clusterizzazione”, come quello del “Distretto della Magna Grecia”, è l’unico modo che hanno le piccole e medie imprese italiane per conseguire quella forza commerciale indispensabile per penetrare importanti mercati globalizzati, come quello della cosiddetta “Via della Seta”.

Al suo intervento si è collegato il presidente del Consorzio, il Cavaliere Antonio Melpignano, che ha esortato gli imprenditori presenti all’incontro ad aderire con le loro aziende al “Distretto della Magna Grecia”: la strategia consortile di riunire tante imprese e istituzioni pubbliche, infatti, consente di costruire quel percorso di sviluppo concertato che permetterà di accedere a importanti finanziamenti U.E. e statali.

La dottoressa Vera Corbelli, infine, ha annunciato che intende promuovere un interscambio operativo tra il “Distretto della Magna Grecia” e l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale che, ha ricordato il Segretario Generale, è il più esteso dei sette “bacini distrettuali” italiani comprendendo sette regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia.

 

20 novembre 2017

 

Addetto stampa

Marco Amatimaggio

Cell. 392 9360437

 

IL DISTRETTO DELLA MAGNA GRECIA

 

Il “Distretto della Magna Grecia” è un innovativo progetto di filiera che, con l’ambizioso obiettivo di riproporre in chiave moderna il “Sistema Colonie” della Magna Grecia, è attivo prevalentemente nei settori agroalimentare, alberghiero, dei servizi e della nautica.

Fine ultimo del “Distretto della Magna Grecia” è lo sviluppo economico dei territori su cui insistono i porti turistici, nonché quello dei loro entroterra, nelle regioni di Puglia, Basilicata e Calabria.

Il “Distretto della Magna Grecia” rappresenta un’autentica sfida tesa a dimostrare l’esistenza nel Meridione di un tessuto di imprese che “vogliono fare” realizzando un sistema unico nel Mezzogiorno, come già accaduto in altre zone di Italia, in particolare nella Toscana, dove i sistemi consortili e una felice applicazione del “distretto” hanno determinato, in tempi brevi, una occasione di sviluppo con un aumento significativo del PIL e dei posti di lavoro. 

 

Il Distretto è proposto dal Consorzio Mari di Taranto che ha sede presso il porto turistico Molo Sant’Eligio di Taranto e di cui è Presidente il Cavalier Antonio Nunzio Melpignano.

L’idea di pianificazione strategica per la rivitalizzazione delle aree costiere e dell’hinterland ad esse funzionalmente correlate, è stata studiata dal management della Histar, società del Consorzio, e dall’ architetto Terenzio Lo Martire, incaricato dal Consorzio quale responsabile unico del procedimento.

 

Il “Distretto della Magna Grecia” rappresenta il primo esempio di “distretto a stella” di un vasto territorio, ovvero un sistema economico nel quale aziende diverse collaborano sinergicamente per realizzare un prodotto complesso: un’offerta turistica che fonde in un unicum i settori nautico-diportistico, agroalimentare, dei servizi e alberghiero.

Il “Distretto della Magna Grecia” propone così, nel rispetto delle fragilità urbane e delle strutture socio-economiche dei singoli territori, un modello di sviluppo “dolce” in cui il rapporto Mare/Terra/Mare si basa, oltre che sulla identità storica della Magna Grecia, su una armatura infrastrutturale non invasiva e territorialmente sostenibile.

È un innovativo modello di sviluppo che, puntando su aree abbandonate, sottoutilizzate e e/o prive di economia, propone un sistema omogeneo in grado di innalzare la qualità dei servizi e una equa e maggiore distribuzione del reddito prodotto.

 

Per conseguire tali risultati nell’ambito del Distretto, per le aziende sono elementi fondamentali l’applicazione delle Zone a Burocrazia Zero e le Fiscalità di Vantaggio, nonché gli aiuti finanziari per la realizzazioni delle opere.

A tal fine, nella cornice dell’attuale legislazione in materia di Distretti per aree costiere, è stato elaborato un iter iniziato predisponendo un “Protocollo di intesa del Distretto della Magna Grecia” che ha fissato i termini generali dell’ipotesi di sviluppo.

Partendo da questo documento successivamente sono stati analizzate le criticità dell’attuale arco costiero e individuate le possibili soluzioni per un suo sviluppo integrato e sostenibile, soluzioni che sono contenute nel “Documento di pianificazione strategica” redatto in forma di work in progress.

Attualmente, dopo la condivisione del “Protocollo di intesa” e del “Documento Strategico di pianificazione”, è in fase di elaborazione una Bozza di Accordo di programma.

Queste fasi sono necessarie ed opportune per il riconoscimento del Distretto e delle relative perimetrazioni inter-urbane per l’attivazione delle Zone a Burocrazia Zero.

 

Con il “Distretto della Magna Grecia” per la prima volta è stato ipotizzato un Distretto Turistico promosso da un insieme di aziende che, applicando il “mutual business”, sono impegnate nella realizzazione di un “prodotto turistico” frutto della fusione delle identità, degli stili di vita e delle reali vocazioni territoriali.

Questo Distretto adotta, infatti, l’innovativa struttura a “costellazione funzionale” che consente di realizzare un prodotto complesso inclusivo, contrariamente a quanto accade nei tradizionali “distretti produttivi” che prevedono invece un polo centrale intorno al quale ruotano imprese complementari.

Invece il “Distretto della Magna Grecia”, mettendo in filiera tutti i porti turistici delle antiche colonie greche, da Crotone sino a Gallipoli, basa la sua strategia nel ri-ammagliamento di aree connaturate da identità ambientali, culturali e da fragilità urbane, in particolare applicando una pianificazione “bottom up”, ovvero una piramide di concertazione pubblico-privata a base rovesciata.

 

 

“Le tante professionalità presenti sul territorio non vanno mortificate e per questo è necessario concordare con l’Amministrazione comunale nuove prassi dirette a rivedere le liste dei professionisti a cui affidare gli incarichi”.  Questo è quanto dichiarano gli avvocati tarantini  che intervengono con una presa di posizione netta a seguito della diffusione della notizia relativa all’incarico affidato all’avvocato Vernola di Bari per sostenere il ricorso del Comune di Taranto davanti al Tar  contro il decreto governativo del 29 settembre sul Piano ambientale Ilva.

Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Taranto Vincenzo Di Maggio quanto prima incontrerà il vice sindaco Rocco De Franchi.

 

“Ho sentito il vice sindaco-  ha detto Di Maggio- ottenendo la massima disponibilità per collaborare ad aggiornare le liste  e così valorizzare gli avvocati ionici. In questa settimana ci metteremo al lavoro e l’Ordine degli avvocati si farà promotore di prassi di trasparenza e merito per il bene della città e della buona amministrazione”. 

E' una lettera dura quella che i Genitori tarantini hanno inviato al presidente del Consiglio e ai ministri per lo Sviluppo Economico e per l'Ambiente, proprio nel giorno in cui a Roma si discuteva il Piano ambientale dell'Ilva. Qui pioveva, ma non era solo acqua quella che scorreva per le strade...

Ecco di seguito il testo della lettera

 Dottor Paolo Gentiloni,

dottor Carlo Calenda,

dottor Gian Luca Galletti,

anche a Taranto arriva la pioggia, ogni tanto. Come il vento, del resto. Fenomeni naturali in tutto il mondo, ma non qui, nella Città dei due mari.

Mentre voi, a Roma, decidete come affossare ancora di più le legittime richieste di un futuro compatibile con il territorio, di tapparvi le orecchie e gli occhi davanti alle evidenti perversioni che impediscono ai tarantini di godere di tutti i diritti previsti dalla stessa Costituzione che voi per primi dovreste rispettare, qui, a Taranto (Italia) vento e pioggia fanno paura.

Guardate le immagini, signori del Governo di “questa” Italia, e vergognatevi. Almeno un po’. Guardate quello che combina ciò che considerate “produzione strategica per la nazione”.

Guardate!

GUARDATE!

Ora, tornate al vostro lavoro, pensando che la pioggia passerà e il vento non soffierà sempre nella stessa direzione. Se questo vi fa vergognare meno, pensate così.

Taranto, 14/11/2017                                                     Genitori tarantini

E' pari a 1,15 miliardi  l'investimento che Arcelor-Mittal intende fare sul piano ambientale.  La cifra è indicata in una nota inviata agli organi di informazione. Una somma, quella indicata dalla cordata, da impegnare in interventi  "per il miglioramento delle performance ambientali di Ilva e per il suo impatto sulle comunità locali' , Questo è quindi l'ammontare degli investimenti che la società destinerà al Piano Ambientale di Ilva illustrato ai sindacati durante il tavolo al Mise. "Di questo miliardo- spiega la società-  circa 300 milioni saranno destinati alla copertura dei parchi minerali. Ci siamo impegnati a terminare questa opera entro massimo 36 mesi dalla firma del contratto di acquisto e stiamo discutendo con i commissari di Ilva in relazione all'eventualità di iniziare il progetto prima della formalizzazione dell' acquisto -si legge nel comunicato - Inoltre e' previsto un focus sul trattamento delle acque di scarico e del suolo, la riduzione del rumore e delle emissioni in atmosfera, l'efficientamento energetico assieme ad un maggiore riciclo e riutilizzo dei rifiuti ottenuti tramite la lavorazione e la produzione dell'acciaio". "La nostra ambizione - prosegue la nota - è quella di rafforzare significativamente la performance ambientale di Ilva e di allinearla, se non addirittura di migliorarla, rispetto agli standard europei" ArcelorMittal sta anche lavorando "su una serie di tecnologie 'low carbon' per la produzione dell'acciaio. Nel momento in cui questi progetti saranno adeguatamente sviluppati ci faremo carico di verificarne l'esportabilità in Ilva al fine di migliorarne ulteriormente la performance ambientale".

Al termine dell’incontro al Mise, sono stati fissati i prossimi appuntamenti: il 27 è previsto un incontro fra sindacati e commissari straordinari dell’Ilva sul tema delle bonifiche, lavori che competono all’amministrazione straordinaria. Il giorno successivo, il 28 novembre, la mattina è previsto un tavolo sul piano industriale e il pomeriggio un tavolo sul piano ambiental

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