Ecco cosa scrive ildirettore generale di Arpa Puglia prof. Giorgio Assennato a proposito dell'emendamento approvato dal Consiglio regionale che fa slittare di due anni l'applicazione della legge sulle emisioni odorigene.
A seguito di un emendamento inserito nella legge di bilancio regionale, pochi giorni fa il Consiglio regionale ha prorogato di due anni i termini per gli adempimenti previsti dalla legge regionale sulle emissioni odorigene.
L’anno scorso in commissione ambiente regionale stavano per approvare una legge che avrebbe abrogato la vecchia legge del 1999 ( peraltro mai resa operativa). Protestai con lettera aperta a Vendola e Introna e riuscii a far approvare una legge innovativa che comunque dava molto tempo (quasi tre anni ) alle aziende per l’adeguamento. Infatti, entro un anno dalla pubblicazione della legge ( si tratta della n.23 del 16 aprile 2015 pubblicata sul BURP del 22 aprile 2015) le aziende avrebbero dovuto presentare una richiesta di nuova autorizzazione in conformità alla legge. Tale richiesta doveva poi essere oggetto di una modifica dell’autorizzazione ( minimo un anno). L’azienda poi aveva un anno di tempo, a partire dall’approvazione della nuova autorizzazione per adeguarsi concretamente. Quindi già tre anni di stand-by. Ora ne aggiungono due. Si consideri che le proteste per le moleste olfattive di vari impianti (la raffineria Eni di Taranto, discariche, depuratori, impianti di compostaggio e di biostabilizzazione dei rifiuti, sansifici etc,) costituiscono la più frequente causa di richieste di informazioni rivolte al servizio info di Arpa Puglia. Per Taranto, insieme all’Università di Bari, abbiamo predisposto un innovativo sistema di monitoraggio, Odortel, che coinvolge attivamente i cittadini. Ma a che serve monitorare se poi gli interventi non sono possibili?
Cordiali saluti
La lotta all'inquinamento ed in particolare a quello provocato dagli impianti industriali presenti sul territorio tarantino fa un passo indietro, subendo un durissimo stop. Ad infliggerlo, con un colpo di mano, è stato il Consiglio regionale che con un emendamento alla legge di bilancio ha prorogato di due anni i termini della legge sulle emissioni odorigene. Due anni che si aggiungono ai due già previsti per un totale di quattro... Come si ricorderà a marzo del 2015 la legge è stata al centro di una serie di polemiche e interventi dopo che V Commissione consiliare aveva sospeso due articoli annullando di fatto l'efficacia di una normativa ritenuta importantissima che, a Taranto, aveva permesso la realizzazione di un progetto altamente innovativo. Contro questa decisione era insorto il direttore generale di Arpa Puglia, prof.Giorgio Assennato, con un accorato appello a Vendola e a Introna. Il grido di allarme aveva fatto registrare la revoca del provvedimento da parte della Commissione di cui facevano parte i tarantini Arnaldo Sala (presidente) e Annarita Lemma con conseguente approvazione degli emendamenti proposti dal Servizio Rischio Industriale e da Arpa Puglia. tutto ciò aveva portato all'approvazione della legge numero 23 del 16 aprile 2015. Ora la decisione del Consiglio regionale riporta le lancette indietro di due anni indietro e si continua a perdere tempo....
Pubblichiamo di seguito il testo della legge
“Modifiche alla legge regionale 22 gennaio 1999, n. 7, come modificata e integrata dalla legge regionale 14 giugno 2007, n. 17”.
IL CONSIGLIO REGIONALE
HA APPROVATO
IL PRESIDENTE
DELLA GIUNTA REGIONALE
PROMULGA
LA SEGUENTE LEGGE:
Art. 1
Modifica all’articolo 1 della legge regionale
22 gennaio 1999, n. 7
1. L’articolo 1 della legge regionale 22 gennaio 1999, n. 7 (Disciplina delle emissioni odorifere delle aziende. Emissioni derivanti da sansifici. Emissioni nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale), così come modificato dall’articolo 4 della legge regionale 14 giugno 2007, n. 17, è sostituito dal seguente:
“Art. 1
1. L’emissione in atmosfera di sostanze odorigene deve osservare, in prima applicazione, le concentrazioni limite (CL) definite nell’allegato tecnico alla presente legge, che riporta i limiti in termini di concentrazione di odore e di corrispondente concentrazione in volume per ogni sostanza considerata, oltre alle indicazioni del metodo di analisi di riferimento.
2. La Giunta regionale, sulla base di aggiornamenti scientifici e normativi anche a livello nazionale e internazionale, sentita l’ARPA Puglia, con propria deliberazione modifica e/o integra, secondo necessità, l’allegato tecnico.
3. Tutti i processi di lavorazione che comportano emissioni odorigene (derivanti da vasche, serbatoi aperti, stoccaggi in cumuli, o altri processi che generino emissioni diffuse), devono essere svolti in ambiente confinato e dotato di adeguato sistema di captazione e convogliamento con successivo trattamento delle emissioni mediante sistema di abbattimento efficace.
4. Le concentrazioni limite si applicano alle seguenti tipologie di emissioni:
a) emissioni puntuali
Le emissioni di sostanze odorigene, derivanti da sorgenti puntuali, devono rispettare i limiti riportati nell’Allegato tecnico;
b) emissioni diffuse
In caso di documentata impossibilità tecnica di realizzare idoneo sistema di convogliamento delle emissioni di processo, l’autorità competente, su richiesta del gestore, può autorizzare emissioni diffuse di sostanze odorigene che devono comunque osservare le concentrazione limite stabilita nell’allegato tecnico.
5. Per entrambe le tipologie di emissioni, i gestori devono adottare tecnologie idonee e dimensionare gli impianti, ivi comprese l’altezza e la sezione di sbocco del camino, in modo da evitare alla popolazione ogni disturbo o molestia derivante dalle emissioni odorigene.
6. I gestori devono comunicare all’autorità competente, all’autorità di controllo e al comune i dati relativi ai controlli delle emissioni odorigene da effettuare con frequenza almeno semestrale.
7. Nell’eventualità di segnalazioni di disturbo o molestia, confermate da ARPA Puglia, attraverso indagini al recettore mediante la determinazione di singoli composti odorigeni o della concentrazione di odore misurata attraverso olfattometria dinamica che consentano di individuare la sorgente che ha originato il fenomeno, il gestore di detta sorgente deve presentare all’autorità competente, entro trenta giorni dalla richiesta formale di ARPA Puglia, un piano di mitigazione/eliminazione delle emissioni odorigene, da attuare entro dodici mesi, ovvero nei termini stabiliti dall’Autorità ambientale competente.”.
Art. 2
Inserimento dell’articolo 1 bis
alla l.r. 7/1999
1. Dopo l’articolo 1 della l.r. n. 7/1999 è inserito il seguente:
“Art. 1 bis
Campo di applicazione del Capo I
1. Il Capo I della presente legge si applica a tutte quelle attività che durante l’esercizio danno luogo a emissioni odorigene, a quelle soggette ad autorizzazione integrata ambientale (decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modificazioni - parte seconda) o ad autorizzazione alla gestione dei rifiuti (d.lgs. 152/06 e s.m. - parte quarta) o ad autorizzazione alle emissioni in atmosfera (d.lgs 152/06 e s.m. - parte quinta, articolo 269, articolo 272, comma 2, articolo 272 comma 1, lettere p-bis), z), aa)), nonché a tutte le attività sottoposte a valutazione di impatto ambientale o a verifica di assoggettabilità, da cui possono derivare emissioni odorigene. Inoltre, la presente legge si applica alle attività soggette a modifiche sostanziali come definite all’articolo 1 ter, lettere d), e), f) e g).”.
Art. 3
Inserimento dell’articolo 1 ter
alla l.r. 7/1999
1. Dopo l’articolo 1 bis della l.r. n. 7/1999, inserito dall’articolo 2 della presente legge, è aggiunto il seguente:
“Art. 1 ter
Definizioni
a) Stabilimento/installazione in esercizio: stabilimento/installazione già in esercizio alla data dell’entrata in vigore del presente articolo;
b) Stabilimento/installazione autorizzato ma non in esercizio: stabilimento/installazione non ancora entrato in esercizio alla data di entrata in vigore del presente articolo ma che ha già ottenuto tutte le autorizzazioni ambientali necessarie all’esercizio;
c) Stabilimento/installazione non ancora autorizzato: stabilimento/installazione che non ricade nelle definizioni di cui alle lettere a) e b);
d) Modifica sostanziale ai fini VIA: modifica che a seguito di valutazione da parte dell’Autorità competente comporta l’assoggettamento a valutazione di impatto ambientale o verifica di assoggettabilità a VIA;
e) Modifica sostanziale ai fini AIA: modifica ritenuta sostanziale secondo il procedimento stabilito dalla deliberazione di Giunta regionale 5 aprile 2011, n. 648 (Linee guida per l’individuazione delle modifiche sostanziali ai sensi della parte seconda del d.lgs. 152/2006 e per l’indicazione dei relativi percorsi procedimentali);
f) Modifica sostanziale ai sensi della parte IV del d.lgs. 152/2006: modifica ritenuta sostanziale a seguito della valutazione da parte dell’autorità competente;
g) Modifica sostanziale ai sensi della parte V del d.lgs. 152/2006: modifica ritenuta sostanziale a seguito della valutazione da parte dell’autorità competente, in applicazione dei criteri previsti dall’articolo 268, comma 1, lettera m-bis;
h) Emissione odorigena: scarico diretto o indiretto da sorgenti puntuali o diffuse dello stabilimento/installazione di sostanze in grado di essere percepite dall’uomo attraverso il senso dell’olfatto, atte ad alterare le normali condizioni di salubrità dell’aria e di costituire pertanto pregiudizio diretto o indiretto sulla salute dell’uomo, tale da compromettere le attività ricreative e gli altri usi legittimi dell’ambiente.
i) Emissioni odorigene puntuali: emissioni di sostanze odorigene in atmosfera prodotte da una sorgente fissa attraverso condotti canalizzati di dimensioni definite e portata nota dell’effluente gassoso.
j) Emissioni odorigene diffuse: emissioni di sostanze odorigene in atmosfera prodotte da superfici areali solide o liquide di dimensioni definite.”.
Art. 4
Inserimento dell’articolo 1 quater
alla l.r. 7/1999
1. Dopo l’articolo 1 ter della l.r. n. 7/1999, inserito dall’articolo 3 della presente legge, è aggiunto il seguente:
“Art. 1 quater
Superamento della
concentrazione limite
1. Nel caso in cui sia accertato il superamento della concentrazione limite delle emissioni puntuali e/o diffuse delle emissioni odorigene, ovvero sia accertata la presenza di emissioni non autorizzate, l’autorità di controllo segnala tale circostanza all’autorità competente che richiede al gestore sistemi correttivi idonei a rimuovere la criticità rilevata, assegnando un termine congruo per l’adempimento. Perdurando l’inadempienza, l’autorità competente, su segnalazione dell’autorità di controllo, assume le iniziative del caso.”.
Art. 5
Inserimento dell’articolo 1 quinquies
alla l.r. 7/1999
1. Dopo l’articolo 1 quater della l.r. n. 7/1999, inserito dall’articolo 4 della presente legge, è aggiunto il seguente:
“Art. 1 quinquies
Disposizioni transitorie e finali
1. Per gli stabilimenti/installazioni di cui all’articolo 1 ter, lettera c), le disposizioni trovano immediata applicazione.
2. I gestori degli stabilimenti/installazioni di cui all’articolo 1 ter, lettere a) e b), con attività rientranti nel campo di applicazione di cui all’articolo 1 bis, presentano istanza di aggiornamento dell’autorizzazione ambientale per l’adeguamento della stessa alle disposizioni di cui agli articoli del novellato Capo 1, entro e non oltre un anno a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente articolo.
3. La realizzazione degli interventi di adeguamento, salvo esplicite deroghe da parte dell’Autorità competente, deve essere portata a termine entro un anno dalla data di aggiornamento dell’autorizzazione.”.
La presente legge è dichiarata urgente e sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi e per gli effetti dell’art. 53, comma 1 della L.R. 12/05/2004, n° 7 “Statuto della Regione Puglia” ed entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Puglia.
Data a Bari, addì 16 aprile 2015
VENDOLA
L’istituto di credito pugliese continua con successo il proprio impegno sul territorio
San Marzano di San Giuseppe, 8 Febbraio 2016- In una fase in cui le cronache economiche e finanziarie sempre più spesso puntano i riflettori sul sistema bancario italiano, arrivano buone notizie dalla BCC San Marzano di San Giuseppe. L’istituto di credito pugliese, che nel 2016 compie 60 anni di attività, chiude un ottimo 2015. I dati previsionali – in attesa del bilancio ufficiale – rilevano una raccolta complessiva di 519,576 milioni di euro in crescita rispetto al 2014 dello 0,6%. In aumento è il numero dei soci che si attestano a 2.460 rispetto ai 1.823 del 2014, con un incremento del 34,9%. Ottima la performance degli impieghi verso famiglie e aziende che sfiorano i 215 milioni di euro (+7,1 % sull’esercizio precedente) in controtendenza con l’andamento nazionale del sistema bancario che segna una debole crescita pari allo 0,4% a settembre 2015. Il consuntivo d’esercizio registra – in via previsionale – un utile pari a 3,5 milioni di euro (+ 39.7% rispetto al 2014). Infine, è degno di nota l’incremento del patrimonio netto della banca che si attesta a 47,918 milioni di euro registrando un delta positivo rispetto all’esercizio precedente del 15,1%. Nell’assemblea dei soci sarà proposto un dividendo del 3% sul premio della quota sociale. Un bilancio, dunque, che si chiude con risultati molto soddisfacenti, nonostante il clima di incertezza che vive l’economia italiana. “Questi numeri – spiega il Presidente Francesco Cavallo- mostrano una banca solida che garantisce trasparenza e che riscuote fiducia sul territorio. Noi continueremo ad operare a sostegno delle famiglie e delle imprese con il solo obiettivo di contribuire allo sviluppo economico locale”. Una realtà finanziaria importante quella della BCC San Marzano con 10 filiali, 115 dipendenti e oltre 23.000 clienti. Lo dimostra anche una recente indagine di Altroconsumo sull’affidabilità delle banche italiane che menziona l’istituto di credito tarantino tra i primi 29 più affidabili in Italia. Non a caso uno degli indicatori presi in considerazione per la top list di Altroconsumo è stato il “common equity tier 1″ (CET1), l’indicatore della solidità di una banca per eccellenza, ovvero il rapporto tra il capitale ordinario versato di una banca e le sue attività ponderate per il rischio. Più è alto questo parametro, più la banca è solida. A settembre 2015, la BCC San Marzano ha registrato un CET1 del 17.2%, notevolmente al di sopra della soglia minima imposta dalla Bce (pari al 10,5%), come anche della media delle banche nazionali (pari al 12,3%) ed in particolare del credito cooperativo italiano (pari al 16,3%). Piena soddisfazione espressa dal Direttore Generale Emanuele di Palma che commenta così il previsionale: “Il 2015 ha confermato le nostre aspettative in termini di rafforzamento delle quote di mercato e di consolidamento patrimoniale, con una redditività sostenuta dalla fiducia dei risparmiatori che continuano a credere insieme a noi nello sviluppo del territorio. Questi dati sono certamente la prova tangibile di una sana e prudente gestione, volta ad amministrare con serietà e in assenza di conflitto di interesse, mantenendo alto lo standard di qualitàdel credito nonché l’efficienza dei servizi offerti.
Un pubblico ampio e interessato ha preso parte alla prima proiezione di“Fuorifuoco”, il film documentario sui riti del fuoco e dei falò in Puglia presentato sabato 6 febbraio a Grottaglie.Il lavoro è stato prodotto dall'agenzia Amigdala (dinamica e giovane realtà grottagliese), scritto da Giovanni Blasi, con riprese video a cura di Giovanni Blasi, montaggio a cura di Valeria Pesare, con la partecipazione diGiorgio Consoli emusiche affidate a Elio Dubla e Dino Semeraro.
“Fuorifuoco” è stato proiettato per la prima voltanel teatro del chiostro della chiesa di San Francesco di Paola, alla presenza degli ideatori e dei rappresentanti istituzionali, religiosi e delle associazioni.
L'appuntamento gode delpatrocinio del Comune di Grottaglie (presenti il sindaco Ciro Alabrese e l'assessore alla cultura Maria Pia Ettorre); partner dell'evento Cantine San Marzano (presente il presidente, Franco Cavallo) e “Patroni di Puglia”; i promotori ringraziano il comitato festeggiamenti patronali di San Ciro (Grottaglie), il comitato festeggiamenti patronali di San Giuseppe (San Marzano), le associazioni “Medici per San Ciro” (Grottaglie) e “La Fucarazza” (Carosino), la comunità religiosa di San Francesco di Paola (Grottaglie).
“Fuorifuoco” è un reportage (della durata di trenta minuti) sul fuoco come elemento sacro, un film documentario sui riti del fuoco, un viaggio tra i falò di Puglia. La finalità è consegnare, alla memoria, le tradizioni sacre e popolari legate ai culti del fuoco, che, dagli inizi pagani, sono confluiti nella rappresentazione cristiana, protagonisti della devozione per i santi.
Le varie testimonianze sono state raccolte nell'arco di un anno in alcune realtà pugliesi: da Grottaglie, con la foc'ra dedicata al santo patrono, San Ciro, a Novoli, con la fòcara di Sant'Antonio Abate, alla fucarazza di Carosino, ai falò di San Giuseppe, a San Marzano.
Ha dichiarato Giovanni Blasi: “L'uso del fuoco ha origine con la storia dell'uomo; abbiamo voluto raccontare il fuoco come elemento catartico, simbolo del passaggio dal vecchio al nuovo. C'è una comunità che si ritrova intorno ad un falò. “Fuorifuoco” narra la storia dei falò, nelle sue varie espressioni,religiosa, popolare o legata ai culti agricoli,attraverso le testimonianze di chi costruisce la foc'ra. Abbiamo dato voce alla gente che si impegna a portare avanti queste tradizioni”.
PerValeria Pesare è stato“un viaggio attraverso la memoria, per ricostruire la storia di un rito presente nelle nostre comunità, in maniera molto forte e diversa, in base al sentire; un modo per conservare la memoria e raccontare il rito nella sua parte più profonda, più arcaica, per capire come continua ad essere presente nelle nostre comunità”.
“Abbiamo patrocinato quest'iniziativa – ha detto il sindaco di Grottaglie, Ciro Alabrese - perché abbiamo voluto cogliere l'opportunità di rappresentare l'elemento del fuoco che ha accompagnato la storia dell'umanità; con il fuoco si può rappresentare l'unità di una comunità. I falò rappresentano una comunità che vuole stare insieme e le tradizioni del territorio”.
Franco Cavallo, presidente di Cantine San Marzano, ha commentato: “E' una bellissima iniziativa, valorizza le tradizioni del territorio. Insieme al buon vino, si offre anche il nostro territorio e abbiamo la necessità di comunicare, al mondo intero, le nostre tradizioni, ecco perché abbiamo condiviso questo progetto”.
La serata ha ospitato anche la testimonianza di uno dei protagonisti del documentario: Pasquale Chirico, maestro della foc'ra di Grottaglie.
“Fuorifuoco”alterna, al racconto e alle immagini delle fasi preparatorie dei falò, interviste e commenti dei protagonisti, dal messaggio dell'arcivescovo di Taranto, S.E. Mons. Filippo Santoro, raccolto in una delle cerimonie, ai ricordi degli anziani, alla voce delle istituzioni e dei giovani del territorio.
“L'obiettivo – ha spiegato Giovanni Blasi – è far sì che questo patrimonio culturale, storico, religioso, popolare, non venga disperso. La nostra volontà è portare 'Fuorifuoco' in altre località pugliesi e italiane, per continuare a far conoscere il nostro unicum di fede e folklore”.
prot. n. ……...
Anno di corso 2016
Oggetto:Partecipazione al corso di formazione scuola forense - anno 2016
Il sottoscritto/a,………………………………………………….., nato/a a…………………………..
il…………….., residente in………………………., via………………………………………………..
telefono…………………, cellulare…………………….,e mail………………………….…………....,
chiede di partecipare alle selezioni per l’ammissione al corso di formazione, per l’anno 2016, secondo le modalità, condizioni e termini fissate da codesto Consiglio;
All’uopo dichiara di:
- essersi laureato/a in giurisprudenza, presso l’Università di …………………….………………….., in data……………………., con votazione………….,discutendo la tesi in diritto…………….…….…
……………………., dal seguente titolo:…………….……………………………….…….…………..
…………………………………………………………………...…………………………………………………………………………………………………………………………………………………..,
- conoscere la seguente lingua straniera:…………………………………, livello conoscenza: buono, professionale, scolastico, tecnico.
- Consigliere Tutor: Avv.………………………………….
- Praticante presso: studio legale……………………………………………………………………..
- Data iscrizione Ordine………………………………………………………………………………
Taranto, / /2016 FIRMA
N.B.allegare:
Curriculum vitae
Scrivere l’indirizzo e mail in stampatello leggibile
Le domande devono contenere tutti i dati richiesti.
Che impatto ha avuto quel massiccio sversamento di gasolio nelle acque dello Ionio? Ci sono state conseguenze per l'ecosistema marino? Le operazioni sono state effettuate in sicurezza. Sono questi alcuni degli interrogativi che Peacelink pone alla Capitaneria di Porto a poco meno di un mese dall'episodio che ha rguardato Nave Cavour all'epoca dell'incidente ormeggiata in Mar Grande.
Di seguito pubblichiamo la lettera che l'Associazione ha mandato per conoscenza anche ad Arpa Puglia e sindaco di Taranto.
Alla Capitaneria di Porto
e per conoscenza
All'Arpa Puglia
Al Sindaco di Taranto
Oggetto: inquinamento del mare
Nella tarda mattinata del 20 gennaio 2016 la nave portaerei della Marina Militare Cavour, ormeggiata nella base navale in Mar Grande, avrebbe versato in mare una notevole quantità di carburante.
Da informazioni confidenziali abbiamo appreso che sarebbero finiti in mare almeno 13 mila litri di gasolio. Chiediamo alla Capitaneria di Porto se tale informazione corrisponde a verità e se è possibile ricevere la documentazione relativa a tale inquinamento.
Ci risulta che le operazioni di bonifica nello specchio d'acqua interessato sarebbero durate due giorni e avrebbero impegnato un rimorchiatore con l'ausilio di quattro motonavi d'appoggio, recuperando la quantità di gasolio di cui sopra.
Un episodio analogo è avvenuto il 19 maggio 2015 e interessava sempre la Nave Cavour. Anche in quell'occasione furono impiegati gli stessi mezzi anti inquinamento per un arco di tempo più o meno uguale a quest'ultimo verificatosi il 20 gennaio.
Chiediamo alla Capitaneria di Porto se sono state effettuate analisi delle acque e se si può escludere un impatto su pesci e mitili.
Chiediamo inoltre di comprendere se le operazioni della Nave Cavour siano svolte in piena sicurezza specialmente quando viene trattato il gasolio nella base navale di Mar Grande e da che cosa dipenda il ripetersi di tali episodi.
Per Peacelink
Antonia Battaglia, Fulvia Gravame, Alessandro Marescotti, Luciano Manna
Confindustria condivide e sostiene le ragioni della manifestazione –a cui prenderà parte con una propria delegazione- organizzata da Fim Fiom e Uilm il 10 febbraio prossimo
L’imminente cessione dell’Ilva e le garanzie sul prosieguo dei processi di risanamento ambientale e sul mantenimento e la continuità produttiva ed occupazionale della fabbrica: sono aspetti che Confindustria Taranto considera fondamentali per garantire reali prospettive di futuro alla grande fabbrica e sui quali non ci si può permettere di abbassare la guardia, pena un inevitabile e progressivo smantellamento di una delle più importanti realtà produttive del Paese ed effetti, a catena, a dir poco devastanti.
E’ per questo che Confindustria sostiene fortemente le ragioni della protesta –che culminerà con un presidio sotto la Prefettura- organizzata da Fim Fiom e Uilm. Per questa ragione, parteciperà con una propria delegazione alla manifestazione, prevista per il 10 febbraio prossimo.
Si tratta, a parere di Confindustria, di un forte e importante segnale di partecipazione in un momento in cui si cominciano a delineare i futuri assetti del complesso siderurgico sui quali reggeranno scelte che diverranno man mano definitive; il 10 febbraio prossimo, infatti, è il termine ultimo di presentazione delle manifestazioni di interesse da parte dei gruppi candidati all’acquisizione dell’Ilva, processo che si dovrebbe concludere (con l’individuazione del soggetto o della cordata acquirente) a fine giugno prossimo.
Pur essendo venuta meno, nelle ultime ore, una delle rivendicazioni dei sindacati (legata al mantenimento del 70% dell’integrazione salariale del contratto di solidarietà, che era stato abbassato al 60, e reintrodotto con un emendamento al milleproroghe), rimangono infatti in piedi una serie di punti nodali legati al futuro dello stabilimento (e non solo quello tarantino) che attengono soprattutto l’unicità del gruppo e le conseguenti garanzie di mantenimento del complesso dell’acciaio, accanto ai processi di ambientalizzazione che ne costituiscono condizione sine qua non di continuità.
Doveroso e convinto, pertanto, il sostegno di Confindustria, che auspica inoltre che la manifestazione possa contare anche sulla partecipazione di altre espressioni istituzionali, associative, culturali ed economiche, a testimonianza di unitarietà e condivisione del territorio rispetto alle scelte che lo coinvolgeranno, inevitabilmente, di qui agli anni futuri.
Diritti dei minori: bambina top model a 10 anni. Il caso della piccola Kristina Pimenova. Le pagine social della bambina invase da condanne ai genitori
La famosa agenzia di moda "LA Models" ha da poco concluso un contratto esclusivo con la modella Kristina Pimenova. C'è un però: quella che viene definita "la ragazza più bella del mondo", che ha già collaborato con Vogue Italia, Dolce & Gabbana, Roberto Cavalli, DSquared2 e altri, è una bambina di 10 anni. La piccola ha iniziato a posare all'età di tre anni, e oggi è tra i bambini più popolari del web con 1.2 milioni di follower su Instagram e quasi quattro milioni di like sulla sua pagina Facebook. Peccato che le foto di lei attirino commenti di ogni tipo. Le pagine social della bimba, ovviamente, non sono gestite da Kristina, ma da Glikeriya Pimenova, sua madre che respinge con fermezza le accuse". Eppure la Carta di Milano osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dichiara che: «Per il rispetto delle bambine e dei bambini nella comunicazione» di Terre des Hommes Italia dichiara al punto 3: «La comunicazione deve tenere conto delle differenti età dei bambini e delle bambine coinvolti rispettandone la naturale evoluzione. Non bisogna rappresentarli in comportamenti, atteggiamenti e pose inadeguati alla loro età e comunque non corrispondenti al loro sviluppo psichico, fisico ed emotivo. Ogni precoce erotizzazione dei bambini e delle bambine va bandita dalla comunicazione». Per questo diamo un nostro contributo, creiamo un'onda d'urto «Per il rispetto delle bambine e dei bambini nella comunicazione.
Ilva, con l'approssimarsi della data della protesta, si rafforza il fronte delle adesioni.
L’USB dice si allo sciopero e alla manifestazione del 10 febbraio prossimo. “La partecipazione di Usb vuole essere un chiaro segnale di ricerca dell’unità sindacale e soprattutto il tentativo di dare una scossa in positivo alla infinita frammentazione di cui questa città soffre e in cui il governo sguazza – commenta Francesco Ruzzo, dirigente provinciale al termine del direttivo che si è tenuto ieri mattina -. Mentre a Taranto si continua a litigare su cosa sia giusto fare, la fabbrica cade a pezzi, l 'indotto o quel che resta di esso, sta collassando e il futuro che si prospetta è tutt'altro che roseo, bonifiche e salute sono state cancellate dalle priorità. Il governo con l'ultimo decreto ha semplicemente detto che non ci sono garanzie per le bonifiche e per la salute, che non si attuerà l' ambientalizzazione e nessuna garanzia occupazionale, ignorando tutte le posizioni di chi sostiene la Nazionalizzazione - riconversione, la privatizzazione, fino ad arrivare a coloro che sostengono la chiusura. Per tutti questi motivi saremo presenti al corteo silenzioso che muoverà dal ponte di pietra fin sotto la Prefettura senza nessun blocco e senza creare nessun disservizio alla città, ma facendo capire con un rigoroso silenzio che siamo parte integrante della città e non antagonisti ad essa – va avanti Rizzo -. Al Prefetto consegneremo un documento in cui rimarcheremo la contrarietà e le contraddizioni contenute nell’ ultimo decreto. Auspichiamo che questo possa essere il primo passo per riavviare un dialogo corretto con il mondo politico-istituzionale, dell' associazionismo e sindacale che a Taranto manca da troppo tempo e che finora ha permesso al Governo di prendere decisioni senza tener conto delle voci in campo e soprattutto della città”.
Intanto, nel pomeriggio di sabato e nella tarda mattinata di oggi il coordinatore provinciale USB Francesco Rizzo ha incontrato la console della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Amarilys Gutierrez Graffe, che ha voluto visitare la sede Usb a Taranto esprimendo solidarietà ai lavoratori e ai cittadini di Taranto e garantendo la propria partecipazione al convegno Nazionale sull'Ilva che Usb organizzerà nelle prossime settimane.
I coordinamenti sindacali CGIL – CISL - UIL di tutte le categorie interessate alla vertenza ILVA Taranto ed Indotto ILVA Taranto, fanno sapere che allo sciopero aderiscono anche i lavoratori del comparto Pubblici Esercizi settore Mense e Pulizie e Multiservizi .
"Condividere obiettivi comuni- si legge in una nota- Ambientalizzazione Ilva, Bonifiche del territorio, Salvaguardia dei livelli occupazionali diretti ed indotto sono le motivazioni per cui queste organizzazioni sindacali hanno deciso di proclamare una giornata di sciopero.
Lo sciopero si articolerà in un corteo con presidio davanti alla Prefettura di Taranto.