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Giornale di Taranto - Giornalista1

Dopo il successo della scorsa settimana a Francavilla Fontana, torna in scena domani, sabato 24 febbraio al Teatro Fusco di Taranto, la Compagnia Teatrale VOCI NELLA NOTTE con “MURATORI” di Edoardo Erba.

 

La celebre commedia del drammaturgo pavese, messa in scena per la prima volta in dialetti pugliesi, affronta un tema quanto mai attuale: la crisi dei teatri sempre più sacrificati per fare spazio a lucrosi mega-supermercati. Tra esilaranti scambi comici e momenti di profonda riflessione, una storia di amicizia, rivincita e conflitti sociali che è un inno d’amore al teatro. In una notte infinita e sospesa, due muratori sono al lavoro per chiudere con un muro il palcoscenico di un teatro in disuso: l’area è stata ceduta al supermercato confinante che deve ampliare il magazzino. È un abuso, bisogna lavorare in fretta, e i due si impegnano con tutte le loro forze per finire prima che venga il giorno. Ma il teatro è un luogo magico, e profanarlo significa scatenare presenze nascoste, irrazionali, capaci di scavare voragini di emozioni nel cuore dei due ignari manovali. E così i due muratori sono protagonisti dell’incontro con una enigmatica e sensuale signorina Giulia che scompiglierà il loro destino e quello del teatro. Una commedia che alterna momenti comici a momenti poetici, una storia di amicizia, rivincita e conflitti sociali, un inno d’amore al teatro.

 

In cabina di regia ed anche in scena nelle vesti di muratori il collaudato duo Chicco Passaro e Federico Passariello, accompagnati in scena da Angela De Bellis.

           

            Il costo del biglietto è di € 15 ,00 in platea  € 10,00 galleria.

 

 

Per info, prenotazioni e accrediti stampa chiamare il 329.0817679 – 348.4144913.

 

Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, terrà martedì 27 febbraio a Taranto, alle 8.15, in Prefettura, un vertice su Acciaierie d’Italia, ex Ilva. La convocazione é stata fatta oggi dal prefetto Paola Dessì e all’incontro parteciperanno i commissari dell’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia e di quella di Ilva. Quest’ultima società è proprietaria degli impianti, mentre la prima é invece gestore in fitto. All’incontro sono stati convocati sindacati confederali e metalmeccanici e le associazioni Confindustria, Aigi, Confartigianato, Casartigiani, Confapi, Conftrasporto, Cna e Federmanager. Intanto, il presidente di Aigi, Fabio Greco (Aigi è l’associazione dell’indotto), dopo l’incontro avuto oggi col commissario straordinario di Acciaierie d’Italia, Giancarlo Quaranta, ha dichiarato che quest’ultimo gli ha prospettato una situazione che “se entro l’1 marzo come indotto non torniamo al lavoro, la fabbrica è chiusa. E io ho detto: visto che é così, trovate il metodo per farci pagare, la strada e le proposte ce l’hanno”. Inoltre, secondo Greco il commissario dell’amministrazione straordinaria ha detto che “il suo mandato è quello di portare avanti il siderurgico e deve assolutamente procrastinare il contratto di fitto degli impianti con l’amministrazione straordinaria di Ilva perché ha bisogno di più tempo. Vuole prorogare il contratto che scade fine maggio perchè come commissario ha avuto il mandato di vendere Acciaierie a un nuovo privato. La fabbrica non rimarrà statale. Le due amministrazioni straordinarie stanno quindi lavorando per definire questa proroga”. 

Domani, sabato 24 febbraio, al Cinema Teatro Orfeo di Taranto alle ore 18 in programmazione “PALAZZINA LAF”, l\'opera prima di Michele Riondino sui 79 confinati dell\'Ilva di Taranto, che si è aggiudicata 3 Ciak d\'Oro nelle categorie Miglior esordio alla regia, Miglior attore protagonista, Miglior canzone originale \"La mia terra\" di Antonio Diodato. In sala ci sarà il regista e attore protagonista Michele Riondino, nel ruolo di Caterino Lamanna, un Fantozzi nero, così come lo ha definito lo stesso Riondino. Nel cast anche Elio Germano, Elio Germano, Vanessa Scalera, Domenico Fortunato, Gianni D’Addario, Michele Sinisi, Fulvio Pepe, Marina Limosani, Eva Cela e Anna Ferruzzo, Giordano Agrusta. 

Il film sarà programmato Sabato, Domenica e Lunedì alle 18,00 e alle ore 22,00.

Lu.Lo. 

“Sicuramente parliamo di mesi, non parliamo di anni”. Lo ha detto a proposito del ritorno di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, al mercato e ai privati dopo l’amministrazione straordinaria decretata nei giorni scorsi dal Governo, il nuovo commissario Giancarlo Quaranta, oggi in una intervista al TGR Rai Puglia. “Cosa fondamentale - ha aggiunto il commissario - è la concertazione, la convergenza su un unico punto: garantire la continuità produttiva degli stabilimenti. Mi esprimo al plurale perchè la questione non riguarda solo Taranto, ma Genova, Novi, Racconigi, Marghera, quindi è importante per noi avere questa convergenza sia nell’ambito industriale, che dal punto di vista sociale, interno allo stabilimento” ma anche “delle città che ospitano gli stabilimenti”. Il consenso manifestato sul suo nome da mondo dell’impresa e mondo sindacale, “ha rappresentato per me una forte spinta ad accettare l’incarico del ministro Urso e quindi ora sono impegnato a rispettare l’impegno assunti nei confronti di tutti”, ha proseguito Quaranta. “Le prime impressioni - ha affermato - sono orientate alla necessità di approfondire vari aspetti, sia tecnico-produttivo, sia gestionale” per “riportare l’azienda nelle condizioni ottimali e dal punto di vista dell’affidabilità produttiva e di sicurezza degli impianti e, nello stesso tempo, generare quelle che sono le condizioni volute in maniera molto chiara dal Governo, e in particolare dal Mimit, nel procedere quanto prima al bando di gara per l’assegnazione degli asset produttivi a soggetti interessati a rilevarli”. Quaranta ha aggiunto che “nostro compito di deve svolgere su due binari paralleli: intervenire sulle condizioni attuali dello stabilimento e preparare le condizioni idonee perchè gli asset aziendali vengano affidati a imprenditori privati”. Sui tempi di ritorno al privato, Quaranta ha detto: “Ci auguriamo nel più breve tempo possibile ma questo lo potremo capire via via che prenderemo atto di quelle che sono le situazioni concrete e reali e quindi stabiliremo i tempi necessari”. 

Pacifisti di Taranto e provincia si ritroveranno in piazza Maria Immacolata per leggere e distribuire poesie per la pace ai passanti in piazza. L\'iniziativa del 24 febbraio, promossa

dal Comitato per la pace di Taranto, avrà inizio alle ore 18.00. Diversi performer si avvicenderanno nella lettura di versi che parlano di desiderio di pace.

Taranto non sarà la sola a scendere in piazza: sabato 24 febbraio si manifesterà in tutta Italia per ribadire il NO a tutte le guerre e il NO al riarmo, per costruire un mondo di Pace, di sicurezza e di benessere per tutte e per tutti, per chiedere l’immediato cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza.

Ormai le guerre si susseguono con ritmo ed intensità crescente, alimentando solo il commercio immorale di armamenti. Stati e Governi sembrano aver perso la capacità di prevenire e gestire i conflitti mediante gli strumenti della diplomazia e della politica. La guerra è tornata ad essere uno strumento di regolazione dei conflitti, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’Umanità e del Pianeta.

Basta! Questa logica distruttiva va fermata!

Due anni di guerra in Ucraina, con centinaia di migliaia di morti e milioni di profughi; in Africa, guerre e neo- colonialismo non hanno mai cessato di schiacciare le speranze di democrazia e di libertà.

L’ultimo e più drammatico esempio di questa spirale distruttiva è in Medio Oriente, con l\'atroce attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, con 1200 vittime e più di 200 ostaggi e il barbaro massacro della popolazione civile di Gaza da parte del governo israeliano, che ha già causato quasi 30.000 vittime palestinesi, inclusi bambini, donne e anziani, la distruzione di ospedali, scuole, presidi delle Nazioni Unite, il taglio dei rifornimenti di carburante, cibo, acqua, assistenza sanitaria. Una escalation di crimini di guerra, che condanniamo e che debbono essere fermati immediatamente, riconoscendo il diritto di entrambi i popoli all’autodeterminazione, come riconosciuto dalle risoluzioni delle Nazioni Unite.

La guerra non è mai una soluzione e l’orrore non deve diventare un’abitudine. Mobilitarsi oggi per la Pace, per il disarmo, per la nonviolenza, significa affrontare le sfide globali che abbiamo di fronte, pena la distruzione dei diritti, della convivenza, delle democrazie e del pianeta.

Per questo chiediamo a movimenti, reti, associazioni, sindacati, parrocchie, comitati locali, di mobilitarsi tutti insieme, per il cessate il fuoco, la fine dell’assedio e dell’isolamento di Gaza, il libero accesso agli aiuti umanitari, per la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, il riconoscimento dello Stato di Palestina, la soluzione politica e non militare della guerra in Ucraina.

Si è dimesso il vice presidente della Provincia di Taranto, Vito Parisi, esponente M5S e sindaco di Ginosa. Le dimissioni di Parisi sono un riflesso della situazione politica determinatasi al Comune di Taranto dove quella che era l’iniziale maggioranza del sindaco Rinaldo Melucci (che é anche presidente della Provincia) è ora diventata opposizione. E nell’ex maggioranza del sindaco c’erano Pd, M5S, Verdi e altre forze del centrosinistra, che hanno sinora tentato di andare al voto anticipato in Comune. “Credo si sia chiuso un ciclo. Le condizioni che hanno portato alla mia nomina come Vicepresidente della Provincia di Taranto erano radicalmente diverse da quelle attuali. In un periodo di trasformismo politico e instabilità, è diventato necessario che ci siano azioni politiche inequivocabili e coerenti. Questo è il motivo principale della mia scelta’’, ha detto Parisi che ha consegnato le dimissioni al presidente Melucci. “Come sindaco prima e come vice presidente poi, ho sempre posto la massima importanza sulla chiarezza e lealtà nei confronti degli impegni presi - ha affermato Parisi -.Alla luce dei cambiamenti politici e delle sfide che attualmente stiamo affrontando, ritengo che sia nell\'interesse dell’Ente e dei cittadini che io rinunci all\'incarico di Vicepresidente. È fondamentale per me essere trasparente e coerente con i principi del Movimento 5 Stelle. Questa decisione è anche in linea con questi ultimi”.

E con questa decisione del sindaco Parisi si consolida il clima di incertezza sul destino di Melucci anche in Provincia dove,  il prossimo mercoledì 28 febbraio, il consiglio è chiamato ad approvare il Bilancio. 

Non si esclude che anche in quella occasione potranno esserci dimostrazioni di forza che, sulla scia del Comune, potrebbero mettere in crisi la tenuta dell\'Ente di Via Anfiteatro.

Uno scenario tutto da ridisegnare anche in previsione delle imminenti elezioni  provinciali che si terranno il prossimo 17 marzo.

«Questa regione va declinata al plurale. 

È talmente tanta la malia sprigionata che si corre il rischio di restarne abbagliati. Come dal sole in una controra estiva salentina. 

È un caleidoscopio di immagini e di colori.»

 

 

I rosoni delle cattedrali, gli ulivi secolari, i castelli di Federico II, i vitigni nodosi, i merletti e le luminarie, le colline boscose, i trulli e le spiagge cristalline: la Puglia è tutto questo, ma non solo. C’è un’altra Puglia, culla di un movimento culturale che ha regalato alla letteratura italiana degli ultimi trent’anni tre Premi Strega, e che si è fatta madre di una nuova generazione di autori. 

Questo è il senso delle pagine di In Puglia scritto da Piero Meli per Passaggi di Dogana che unisce in un unico viaggio emozionale le due anime della regione, attraversando  luoghi e suggestioni narrative: ci racconta il Gargano con Anna Maria Ortese e Mariateresa Di Lascia, Taranto con Alda Merini, il Salento con Omar Di Monopoli e Gabriella Genisi, la Valle d’Itria con Mario Desiati, Bari con Nicola Lagioia e Pier Paolo Pasolini. A impreziosire le soste del viaggio, la melodia delle poesie dedicate alla regione (da D\'Annunzio in poi), e le dritte sui migliori posti da visitare e fotografare (librerie comprese).

 

Piero Meli (Bari, 1980) è consigliere nell’Associazione culturale #WeAreInBari. Ha partecipato negli ultimi anni come autore a oltre venti antologie di racconti con case editrici di tutta Italia (Besa Muci, Edizioni Dal Sud, PAV, l’Erudita, Rudis, Historica, Affiori). Collabora stabilmente con il magazine «Amazing Puglia» su cui sono pubblicate le sue short story con lo pseudonimo “il tizio dell’alba”. Per lo stesso periodico cura la rubrica Wine&Vinyl. Scrive per la rivista letteraria «Correlazioni Universali» occupandosi della rubrica Wine&Book. A maggio del 2022 è uscito il suo primo libro: AmoreAmaro: racconti tratti da storie (quasi) vere (Secop Edizioni).

 

Le presentazioni:

 

FEBBRAIO

 

29 – Bari, Feltrinelli

 

MARZO:

 

1 – Lecce, Libreria Palmieri

 

6 – Santeramo, Presidio del Libro

 

12 – Roma, Gli Esploratori

 

13 – Bari, Stardust

 

14 – Barletta, I Funamboli

 

22 – Martina Franca

 

APRILE

 

10 – Bari, Zaum

 

12 – Sannicandro Garganico con Associazione Racconti di Esperidi

 

21 – Trani, Ubik Luna di Sabbia

 

22 – Monopoli, Chiesa Sant’Angelo   

 

GIUGNO

 

21 – Bitonto, Libreria del Teatro

 

Ripercorsa oggi in Tribunale a Taranto la vicenda della morte del piccolo Lorenzo Zaratta (5 anni) avvenuta nel 2014 a causa di una forma rara di tumore al cervello. Decesso che la pubblica accusa e studi presentati dalla difesa della parte lesa attribuiscono alle emissioni nocive dell’ex Ilva, in quanto nel cervello del bambino sono stati trovati materiali inorganici. Oggi, in udienza, davanti al giudice Anna Lucia Zaurito, il padre Mauro é stato ascoltato dalla Procura (pm Mariano Buccoliero) e dagli avvocati degli imputati, sei ex dirigenti Ilva che rispondono di concorso in omicidio colposo. Il piccolo Lorenzo è stato sottoposto a 28 interventi di cui 15 solo al cervello. “Un figlio deve succedere ad un genitore e vorrei che in qualche modo Lorenzo mi succedesse rimanendo come simbolo, colui che è riuscito a scardinare questo sistema se dovesse essere appurato, é dovuto all’inquinamento della città e dell’Ilva” ha detto Mauro Zaratta. Nel cervello di Lorenzo, esami molto particolari hanno riscontrato la presenza di materiale inorganico, fumi e polveri siderurgiche, che la mamma del piccolo, che lavorava in uno studio di un commercialista nel rione Tamburi, attiguo al siderurgico, avrebbe respirato nei mesi della gravidanza. Il 19 marzo verrà ascoltata in Tribunale la madre del piccino. “Stiamo tentando di non ripetere più quello che è accaduto e di dare un nome e un volto a tutti questi bambini che, non per colpa loro, sono morti” ha detto il legale della famiglia Zaratta, Leonardo La Porta. “Stiamo solo cercando di stabilire se vi é una correlazione tra l’inquinamento dell’ex Ilva e la malattia e la morte di Lorenzo” ha aggiunto l’avvocato. A luglio 2022 il gup Pompeo Carriere dispose il non luogo a procedere verso otto imputati affermando che non era provato il nesso causale tra le emissioni inquinanti e la morte di Lorenzo. Non fu quindi disposto il rinvio a giudizio per gli imputati, allora 8. Ma il pm Buccoliero ha impugnato il provvedimento del gup in Corte d’appello che ha quindi disposto il processo in Tribunale cominciato il 5 febbraio. 

È ripartito questa mattina nel siderurgico di Taranto l’altoforno 4. Era stato fermato ieri da Acciaierie d’Italia “per attività di manutenzione sulla parte alta del forno, sul piano tubiere e sul campo di colata”. Attività già programmate e che avrebbero dovuto fare le imprese dell’indotto, solo che quest’ultime sono ferme da settimane in quanto rivendicano il mancato pagamento dei crediti milionari maturati verso AdI. Già ieri la società aveva annunciato che il fermo sarebbe stato solo di 24 ore, arco di tempo nel quale la fabbrica a ciclo continuo, per la prima volta, si è ritrovata senza produzione. Continuano invece a restare fermi gli altri due altiforni, l’1 e il 2, e un’acciaieria su due (la 1). Intanto, si registrano nuove valutazioni positive sulla nomina, da parte del ministro Adolfo Urso, di Giancarlo Quaranta quale commissario per l’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia. Il comitato unitario delle professioni, col presidente Giovanni Prudenzano, auspica che “la nomina di un professionista con una enorme esperienza nel settore siderurgico maturata proprio nello stabilimento tarantino, del quale Giancarlo Quaranta conosce in modo approfondito tutte le problematiche, possa contribuire a far uscire velocemente la situazione dell’azienda dall’empasse che ha caratterizzato questo periodo. Soprattutto i professionisti del Cup Taranto auspicano che contestualmente venga risolta positivamente anche la problematica che vede le aziende indotto dello stabilimento siderurgico impegnate a rivendicare il loro legittimo diritto a vedersi liquidati i crediti vantanti nei confronti di Acciaierie d’Italia”. Per il mondo delle professioni, “come deve essere garantita la prosecuzione delle attività del siderurgico, in modo green e sostenibile, devono essere garantite le aziende che costituiscono una parte importante del tessuto produttivo del territorio”.

 La quarta edizione di Sempre aperti a donare arriva a Taranto dove McDonald’s, Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald e Banco Alimentare della Puglia donano insieme oltre che un pasto, anche un momento di conforto e convivialità a chi è più fragile. In città sono 50 i pasti caldi donati a settimana attraverso un ente partner territoriale convenzionato. Un piccolo gesto come offrire un pranzo o una cena per essere vicini a chi vive in condizioni difficili e precarie.

 

Il McDonald’s di Taranto presso il Centro Commerciale Porte dello Jonio è coinvolto da vicino nel progetto. Il team di lavoro del ristorante si occupa della preparazione dei pasti, ritirati e distribuiti all’Associazione Nazionale Famiglie.

 

Alimentare la rete,  a sostegno delle fasce più fragili – afferma Luigi Riso Presidente del banco Alimentare Puglia Onlus - per dare conforto ai più bisognosi e sostenere quella comunità locale che vive in continuo stato di emergenza alimentare – rappresenta il vero antidoto, all’accrescimento della povertàNon solo – continua Luigi Riso  - ma anche sul piano umano, non è da poco l’idea di regalare un semplice sorriso ad un bimbo che, magari, in un ristorante McDonald’s non è mai riuscito ad entrare.

 

Le donazioni a Taranto fanno parte di Sempre aperti a donare, l’iniziativa benefica frutto della collaborazione tra McDonald’s e Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald che, con il prezioso contributo di Banco Alimentare, Comunità di Sant’Egidio e centinaia di enti solidali locali, anche per il 2024, vuole contribuire a dare una risposta concreta ai bisogni delle comunità, attraverso segni di vicinanza come donare un pasto caldo. Sfruttando la capillarità di McDonald’s sul territorio e la capacità di ascoltare le necessità di chi vive situazioni difficili, quest’anno l’azienda e la sua fondazione rinnovano il proprio impegno alla luce del complesso scenario socioeconomico attuale, puntando a rendere questa forma di sostegno continuativa nel tempo. Un proposito già messo in atto da diversi ristoranti che proseguono, dal lancio dell’iniziativa, con donazioni regolari a persone e famiglie in difficoltà.

 

La nuova edizione del progetto si inserisce nel più ampio percorso di avvicinamento e profondo sostegno alle comunità di cui McDonald’s è parte e, dal suo lancio nel 2020, ha permesso di donare 527mila pasti in totale in tutta Italia.

 

Sempre aperti a donare è parte integrante di I’m Lovin It Italy che, attraverso progetti e iniziative concrete, esprime e riassume l’impegno di McDonald’s per il sistema paese.

 

 

 

 

McDonald’s Italia

In Italia da 37 anni, McDonald’s conta oggi oltre 680 ristoranti in tutto il Paese per un totale di 32.000 persone impiegate che servono ogni giorno 1.2 milioni di clienti. I ristoranti McDonald’s italiani sono gestiti per il 90% secondo la formula del franchising grazie a 150 imprenditori locali che testimoniano il radicamento del marchio al territorio. Anche nella scelta dei fornitori McDonald’s conferma la volontà di essere un marchio “locale”, con l’85% di fornitori che è rappresentato da aziende italiane o aziende che producono in Italia. Nel mondo McDonald’s è presente in oltre 100 Paesi con più di 38.000 ristoranti.

 

Fondazione per l\'Infanzia Ronald McDonald Italia

La Fondazione per l\'Infanzia Ronald McDonald Italia ETS è un\'organizzazione non profit, nata nel 1974 negli Stati Uniti e nel 1999 in Italia, con l\'obiettivo di creare, trovare e sostenere progetti che contribuiscono a migliorare in modo diretto la salute e il benessere dei bambini e delle loro famiglie. Un bambino gravemente malato deve spesso curarsi lontano dalla sua città. Fondazione Ronald si propone di costruire, acquistare o gestire Case Ronald ubicate nelle adiacenze di strutture ospedaliere e Ronald McDonald Family Room, situate direttamente all’interno dei reparti pediatrici, per offrire ospitalità e assistenza ai bambini malati e alle loro famiglie durante il periodo di cura o terapia ospedaliera. Fondazione Ronald tiene la famiglia vicina quando la cura è lontana, perché stare insieme migliora il loro benessere. Attraverso i suoi programmi - Casa Ronald e Family Room - non solo consente l’accesso a cure d’eccellenza, ma supporta le famiglie, permette loro di essere attivamente coinvolte nella cura dei propri figli e favorisce l’implementazione del modello di cura Family Centered Care. Oggi in Italia le Case sono 5: due a Roma, una a Bologna, all’interno dell’Ospedale S. Orsola, una a Brescia e una a Firenze, cui si aggiungono una Family Room all’interno del Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, una all’interno dell’Ospedale S. Orsola di Bologna, una all’interno dell’Ospedale Infantile Cesare Arrigo di Alessandria e una all’interno dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze. Dal 1999 ad oggi, nel corso della sua attività in Italia, Fondazione ha supportato più di 54.000 bambini e famiglie, offrendo oltre 290.000 pernottamenti.

 

Banco Alimentare

Fondazione Banco Alimentare Onlus coordina e guida la Rete Banco Alimentare dando valore agli sforzi e ai risultati di ogni Organizzazione Banco Alimentare territoriale. Promuove il recupero delle eccedenze alimentari dal campo alla ristorazione aziendale e la loro redistribuzione oggi a circa 7.600 strutture caritative che assistono circa 1.750.000 persone bisognose. Nel 2022 ha già distribuito circa 110.000 tonnellate di alimenti.

 

Comunità di Sant’Egidio

Sant’Egidio è una Comunità cristiana nata nel 1968, all’indomani del Concilio Vaticano II, per iniziativa dell’allora studente Andrea Riccardi, in un liceo del centro di Roma. Oggi è una rete di comunità, presente in più di 70 Paesi del mondo con oltre 60mila aderenti e una più vasta cerchia di simpatizzanti e amici che collaborano attivamente in diverse iniziative. È conosciuta nel mondo per il suo impegno sociale e religioso, il lavoro per la pace e il dialogo, le campagne per i diritti. Raccoglie uomini e donne di ogni età e condizione, uniti da un legame di fraternità nell’ascolto del Vangelo e nell’impegno volontario e gratuito per i poveri e per la pace. www.santegidio.org

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