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Giornale di Taranto - Giornalista1

“Città Vecchia va aiutata. Occorre una struttura tecnica pubblica che dia supporto al processo di rigenerazione urbana e sociale del centro storico”.

Giugno 2022/ febbraio 2024: nulla è cambiato dai giorni di  quell’accorato appello della Delegazione Città Vecchia Confcommercio  che, a distanza di  un anno e mezzo, rinnova l’appello a Palazzo di Città.

 

“Semmai ce ne fosse bisogno – afferma Claudia Lacitignola, presidente della delegazione Città Vecchia Confcommercio-  ricordiamo che il centro storico di Taranto, come un museo urbano a cielo aperto, è patrimonio culturale della città, al pari nel museo archeologico, del castello;

la trascuratezza, il degrado, la situazione di generale  precarietà  che avvolge vaste aree  dell’isola rappresenta un attacco alle radici culturali della nostra comunità.

Il centro storico di Taranto richiede politiche su misura per un sistema urbano di alto valore culturale,  con caratteristiche sociali, urbanistiche, artistiche, storiche, ambientali, non riscontrabili in nessun altro luogo della Città. La rigenerazione urbana di Città Vecchia, dovrebbe essere il primo e il più importante progetto di una amministrazione comunale che abbia un reale obiettivo di rilancio turistico- culturale della città,  così come è stato per Bari e così com’è per Lecce.  

Se Taranto è il fanalino di coda dell’offerta turistica regionale,  la motivazione  va ricercata anche  nello stato di degrado del centro storico, oggetto continuo di critiche da parte dei turisti e dei non abituali frequentatori.

 

Noi operatori delle attività commerciali  dell’isola non sappiamo più con chi dobbiamo parlare, chi sono i nostri referenti istituzionali. Non riusciamo a capire quale sia il disegno politico  della Amministrazione che non riesce nemmeno  a dare risposte  sul piano del  governo quotidiano del territorio.

Città Vecchia è sporca e presenta vaste zone ricolme di rifiuti, come abbiamo ampiamente documentato più di un anno fa facendo pervenire, agli allora assessori,  un  report fotografico su lo stato dei luoghi. Città Vecchia è buia e ciò giustamente contribuisce ad allontanare il cittadino e il turista che avverte un senso di disagio, e se non addirittura in alcuni vicoli, di timore. Città Vecchia è degradata, basta allontanarsi di qualche metro da via Garibaldi per scoprire angoli fatiscenti, in totale abbandono, addirittura utilizzati come discarica. Città Vecchia è terra di abusi, chiunque voglia può appropriarsi di un pezzo di territorio e farne ciò che desidera.

 

Abbiamo perso ormai il conto di quante sollecitazioni, richieste, incontri abbiamo fatto con gli assessori ed i vari delegati alla Città Vecchia ed alla sicurezza. Non una criticità, non un problema è mai stato risolto, solo qualche accontentino per un paio di settimane e poi tutto come prima.

Sicurezza e Decoro’ rappresentano – conclude Lacitignola-  la priorità assoluta, siamo a qualche settimana dalla partenza della nuova stagione croceristica e via Duomo   ogni giorno verrà attraversata da centinaia di turisti: noi operatori dovremo come sempre darci da fare per nascondere la polvere sotto il tappeto,  sapendo che questo non basterà e che non ci risparmierà le critiche e le recensioni malevole.

Qualcuno lassù, da Palazzo di Città, ha ancora tempo e voglia di dare ascolto a noi operatori?>>

 

 

 

 

È per noi un grande onore essere stati chiamati a partecipare al Festival delle Culture del Comune di Ravenna con lo spettacolo LA GRU di Luisa Campatelli - ha dichiarato in conferenza stampa Sabrina Pontrelli, presidente dell associazione Opportunità alla Pari aps - Siamo tutte davvero molto emozionate e sebbene fossimo consapevoli della potenza del testo, a dirla tutta, non pensavamo che avremmo varcato i confini regionali. 

Per questo ringraziamo l amministrazione comunale di Ravenna nella persona del sindaco Michele De Pascale, gli assessori Federica Moschini e Fabio Sbaraglia e l’Unità organizzativa Politiche per l’Immigrazione diretta da Giovanna Santandrea e il responsabile Giampaolo Gentilucci per averci dato questa grande opportunità.

Siamo un associazione abbastanza giovane - ha aggiunto Pontrelli - anche se consolidate da un percorso comune nella commissione provinciale alle pari opportunità. Abbiamo promosso questo spettacolo già in provincia di Taranto e vi preannunciamo che il silenzio assordante alla fine della performance è proprio la cifra del suo successo. Luisa Campatelli ha scavato nel profondo delle emozioni, Alfredo Traversa ha tradotto magistralmente il testo in rappresentazione teatrale e l interpretazione di Tiziana Risolo sarà per tutti voi una piacevole scioccante sorpresa.\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\"


Con queste parole la presidente è intervenuta nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina in diretta streaming dall aula consiliare di Ravenna in occasione della presentazione del prestigioso Festival delle Culture che si svolgerà nel comune romagnolo da marzo a luglio di quest anno.

 

Oggi 23 febbraio, mentre siamo in collegamento - ha precisato Alfredo Traversa - c\\\'è il ministro Urso in visita a Taranto che sta parlando di sicurezza sul lavoro nel grande stabilimento dell’acciaio e proprio due ore prima del nostro collegamento in provincia di Teramo c\\\'è stata un\\\'altra morte sul lavoro. Sono quasi mille morti all anno. Quindi noi portiamo all attenzione dei giovani questa drammatica quotidianità con LA GRU, questo animale stupendo che un tempo vedeva in Taranto un luogo di sosta. Bene, ora a Taranto le gru ci sono ancora, ma sono le gru di acciaio - ha così concluso il regista - che hanno raccontato diverse morti, e una è quella che porteremo a Ravenna il 12.


Nel corso dell’incontro con i giornalisti, a Ravenna sono intervenuti il Sindaco e Presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, gli assessori Federica Moschini e Fabio Sbaraglia, mentre a Taranto, presso la sede dell associazione, erano collegati Sabrina Pontrelli, Ingrid Iaci, Stefania Caputo, Rossella Galeone, Maria Marinelli e il regista della pièce Alfredo Traversa.

Andare a lavorare e non ritornare a casa: questa in sostanza la tragica realtà che accomuna i territori di Ravenna e Taranto. Che si tratti della strage della Mecnavi, accaduta a Ravenna il 13 marzo 1987, o del distacco della cabina di una gru al porto di Taranto, come è successo per ben due volte, poco cambia: si tratta, di tragici episodi, tra i tanti casi di morti sul lavoro. Proprio per questa ragione, l amministrazione ravennate, che dal lontano 1987 ricorda ogni anno le 13 vittime dell incendio scoppiato nella stiva della nave gasiera Elisabetta Montanari, ha selezionato quest anno LA GRU, quale opera più idonea al tema della commemorazione.


Lo spettacolo proposto dalla associazione Opportunità alla Pari insieme al film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, darà il via, a marzo, al Festival delle Culture che prevede, nel complesso, una ricca offerta di eventi di altissimo profilo.

La Gru andrà in scena il prossimo 12 marzo, nelle artificerie Almagià di Ravenna, alle ore10, alla presenza delle autorità locali e degli studenti degli istituti superiori.

 

LA GRU


Testo di Luisa Campatelli

Interpretazione di Tiziana Risolo

Regia di Alfredo Traversa


La tempesta, meteorologica ed emotiva, è il fil rouge di questa rappresentazione teatrale.
Una donna attende il rientro a casa del marito. La tempesta, il pericolo, se l’uomo che ami lavora in cima ad una gru nell’area del porto di Taranto è sempre presente. In un periodo di tempo relativamente breve, tra una sirena della polizia e l’interruzione dell’energia elettrica, la protagonista rivive gli ultimi attimi vissuti col marito, cerca di ricordare, per darsi forza, i momenti più belli, e spera, fino alla fine, che tutto quel finimondo non finisca per annientarli.

Non sarà così.

Il suo uomo non tornerà.

Sarà travolto a centinaia di metri d’altezza dalla foga del vento.

Opera ispirata a fatti realmente accaduti di recente con processi ancora in corso.
Il titolo La GRU non indica solo la macchina per il sollevamento e lo spostamento di merci e materiali ma per un destino crudele LA GRU fa anche riferimento all’uccello di grandi dimensioni che prima dell’industrializzazione selvaggia di Taranto abitava le stesse zone ora occupate dalle gru/macchine.

La trasposizione scenica de La Gru a cura del regista Alfredo Traversa è un viaggio intimo, lo specchio di ciò che accade quando avverti che qualcosa di inimmaginabile può accadere.

Non mancano i momenti di forte denuncia pubblica.

 

 

“Non abbiamo nessuna intenzione di rinunciare a questo sito siderurgico, ma abbiamo l’assoluta volontà di rilanciarlo in sicurezza ambientale”. Così stamattina a Taranto il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, parlando a lavoratori e delegati sindacali in fabbrica dove è arrivato all’alba fermandosi anzitutto a una delle portinerie mentre entravano gli operai del primo turno. “Ho visitato i capannoni, che sono i più all’avanguardia in Europa, per tutelare, come è giusto che sia, chi vive nell’azienda e chi vive ai margini dell’azienda e mi riferisco al quartiere Tamburi e ai cittadini di Taranto che devono essere in condizione di poter vivere al meglio per fare della loro città, e può diventarlo, un sito turistico importante in Puglia\".
    \"La sicurezza ambientale per noi è fondamentale e con essa, la sicurezza del lavoro”, ha sottolineato Urso riferendosi alle grandi coperture dei parchi minerali, che ha visitato, dove sono stoccate le materie prime per la produzione, oggi però ridotte al lumicino. “Metteremo in condizioni il commissario di avere da subito con l’amministrazione straordinaria quelle risorse finanziarie che servono alla manutenzione degli impianti che vanno fatte” ha rilevato Urso sottolineando che col recente decreto legge “è obbligatorio mantenere al lavoro i manutentori”.

“Taranto, che è una città martire ma nonostante ciò disciplinata, sta collaborando pienamente con il Governo insieme alla Regione Puglia. Questo è l\'ennesimo Governo col quale collaboriamo e abbiamo, come al solito, tutta la voglia di risolvere la questione. Fino ad ora, non ci è riuscito nessuno. In questa vicenda, la Regione Puglia è stata estromessa da ogni ruolo, ma apprezziamo la gentilezza e il garbo con le quali il ministro Urso ci ha comunque coinvolti”. Lo ha detto Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, dopo l’incontro col ministro Adolfo Urso in Prefettura a Taranto al tavolo per Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria.

   “La Regione Puglia - ha proseguito Emiliano - ha composto un gruppo di lavoro a sostegno delle misure studiate dal Governo. In particolare, abbiamo messo a disposizione l\'avanzo di amministrazione della Regione Puglia, che ammonta a diverse decine di milioni di euro, per acquistare i crediti delle aziende dell\'indotto che rischiano di rimanere con un pugno di mosche in mano a causa dell\'amministrazione straordinaria”. “L’amministrazione straordinaria, infatti - ha sostenuto il governatore di Puglia -, è una procedura con ‘par condicio creditorum’ e rappresenta pur sempre un fallimento, ricordiamocelo. Quindi ArcelorMittal ha portato questa fabbrica a non avere continuità aziendale per l’ennesima volta, richiedendo l’intervento del Governo. Adesso stiamo lavorando tutti insieme in un clima positivo, fino a prova contraria, per uscirne nella maniera migliore”.

   “I miei rapporti personali con il ministro Urso sono buoni e non abbiamo alternative alla collaborazione - ha concluso Emiliano - Ce la metteremo tutta e manterremo il cuore aperto. Mi auguro quindi che non accada quello che è accaduto con Governi precedenti, quando, dopo una grande apertura d’animo, mi sono trovato a non avere più fiducia nel modo in cui affrontavano questa vicenda.

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta inviata al ministro Urso il giorno della sua visita a Taranto a firma di Alessandro Marescotti - PeaceLink

Annamaria Moschetti - ACP Associazione Culturale Pediatri Stefano Colapietro - ISDE Massafra

 

 

All’attenzione del ministro Urso e dei decisori governativi

Prendiamo atto della determinazione del governo a sostenere con tutti i mezzi la continuità produttiva di uno stabilimento, quello siderurgico di Taranto, che, a causa della sua stessa struttura, il ciclo integrale, ha inquinato il territorio con sostanze dannose per la salute umana e causato - secondo quanto emerge dalle conclusioni delle perizie consegnate alla magistratura - morti e malattie presso la popolazione inerme della città, come pure presso gli operai che vi hanno lavorato.

Questo stabilimento è stato posto sotto sequestro per la sua pericolosità. La Corte d’Assise di Taranto ne ha chiesto la confisca sulla base di valutazioni ambientali e sanitarie recenti. Basti pensare al fatto che negli ultimi anni lo stabilimento ha emesso più benzene che in precedenza. Le indagini della magistratura sono in corso per accertarne le cause.

Lo stabilimento non è quindi stato risanato ma sembra essere caduto in uno stato disfunzionale denunciato dagli stessi sindacati. L’Autorizzazione Integrata Ambientale è ancora in fase di riesame alla luce del fatto che l’autorizzazione precedente - rilasciata per 6 milioni di tonnellate/anno - non tutelava la salute pubblica alla luce della Valutazione di Danno Sanitario realizzata in contraddittorio con la stessa azienda e utilizzando i dati ambientali da essa fornita. Ogni valutazione sanitaria predittiva fino a ora realizzata certifica la non compatibilità delle emissioni dello stabilimento con la salute pubblica.

Tutto questo non può essere ignorato.

Imponente è inoltre il contribuito delle emissioni ILVA, con ingenti quantità di anidride carbonica rilasciate in atmosfera. Queste emissioni non saranno sostenibili alla luce dei crescenti costi dei “certificati verdi” che scoraggiano le emissioni climalteranti. E sono comunque un danno per le future generazioni dell’intero pianeta.

Nessuna ragione storica, industriale ed etica giustifica la decisione di tenere in funzionamento questo impianto industriale.

Questo stabilimento non ha futuro neanche da un punto di vista occupazionale. I posti di lavoro saranno falciati dalla crisi gravissima in cui versa lo stabilimento: un miliardo e 300 milioni di euro di debiti commerciali. Ogni intervento finanziario dello Stato a favore dell’azienda rischia di violare le regole europee che vietano gli aiuti di Stato mentre un aiuto ai lavoratori e alla città gode del sostegno dei fondi europei. E’ paradossale che non si comprenda questo.

Chiediamo pertanto che venga redatto un piano B per salvare i lavoratori e i cittadini dal triplice disastro: sanitario, ambientale e occupazionale.

Chiediamo al governo il coraggio di avviare la riconversione economica ed ecologica del territorio, ridare speranza e vita alla comunità e opportunità di lavoro più in linea con la storia e le grandi risorse di questo territorio e di questa popolazione.

“L’ultimo stipendio lo abbiamo percepito a novembre”. É l’alba quando il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, arriva davanti a una delle portinerie di Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva di Taranto, da dove ha inaugurato la sua giornata nel capoluogo pugliese incontrando gli operai della fabbrica che cominciano il turno di lavoro del mattino. Quello delle retribuzioni in ritardo è il primo problema che i lavoratori dell’indotto pongono a Urso. “Dicembre senza stipendio, senza tredicesima e oggi ancora niente”, prosegue il lavoratore.

    Poi dal gruppo di operai che si assiepa attorno a Urso, accompagnato da esponenti locali di FdI (il deputato Dario Iaia e il consigliere regionale Renato Perrini), si alzano altre voci preoccupate: “Siamo senza un euro ministro, ci viene da piangere, siamo tutti padri si famiglia, che cosa diciamo ai nostri figli? Cerchiamo una soluzione”. “Ragazzi diciamo che otto governi non hanno fatto niente, sono venuti a fare le passerelle - afferma un altro operaio rivolto ai colleghi - già che ci ha cacciato la Morselli ci ha fatto un grande favore, siamo fiduciosi” e il riferimento è all’uscita di scena dell’amministratore delegato di Acciaierie, Lucia Morselli, in conseguenza dell’entrata della società in amministrazione straordinaria decisa dal Governo con la nomina del commissario Giancarlo Quaranta. “Diamo risposte ai lavoratori di Taranto” ha chiesto un altro operaio.

    Urso, che ha ascoltato tutte le preoccupazioni dei lavoratori, ha risposto: “Capisco bene, so cosa significa”. Il ministro questa mattina dalle 7 incontrerà in fabbrica, nella sala del cosiddetto “parlamentino”, altri lavoratori di Acciaierie e delegati sindacali, e poi alle 8.15 sarà in Prefettura per presiedere un vertice insieme alle parti sociali, sindacati e imprese, presenti anche i commissari delle due amministrazioni straordinarie, quella di Ilva, società proprietaria degli impianti siderurgici, e quella di Acciaierie d’Italia, società che gestisce gli impianti. Urso incontrerà anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.  (foto Ansa)

Martedì 27 e mercoledì 28 febbraio sul palco ionico l’attore e conduttore piemontese

Il direttore Busco: «Bisio è un istrione, ci divertiremo ed emozioneremo»

 

Un racconto in cui si mescolano perfettamente elementi di crescita personale, stralci biografici allegri e riflessivi, e una lista di esperienze travagliate e momenti gioiosi della vita. Al Teatro Fusco, martedì 27 febbraio alle ore 21.00 e mercoledì 28 alle 18.00, Claudio Bisio porta in scena “La mia vita raccontata male”, spettacolo a firma di Giorgio Gallione, in una nuova appassionante data della fortunata stagione di prosa messa a punto dal Teatro Fusco in sinergia con l’Amministrazione comunale, e con il supporto del Teatro Pubblico Pugliese.

 

«Non solo ci sarà l’occasione per divertirsi ed emozionarsi – il commento del direttore del Teatro comunale Fusco, Michelangelo Busco –, grazie alla presenza scenica di un grande e istrionico Claudio Bisio; in questa serata rifletteremo su ciò che ci accade nel quotidiano, rivalutando le nostre esperienze da un’altra prospettiva. Sono certo che il pubblico tornerà a casa arricchito».

 

“La mia vita raccontata male” trae spunto dal patrimonio letterario di Francesco Piccolo, alternando racconti e pensieri senza soluzione di continuità: ricordi familiari e amorosi si intrecciano con personaggi del calibro di Bertolt Brecht, Mara Venier e le sorelle Kessler. La storia particolare si amalgama nella Storia, passando dai mondiali di calcio ai cambiamenti politici sullo sfondo di un’Italia che, in fondo, è sempre la stessa. La rappresentazione, spaziando brillantemente tra la sfera pubblica e privata, tra la realtà e la sua versione romanzata, è una narrazione eccentrica e scanzonata, un po’ musica e un po’ prosa, di tutte quelle vicissitudini che, consapevolmente o casualmente, contribuiscono a plasmare la nostra identità. A dar vita a questo microcosmo di esperienze ed errori ci sarà Claudio Bisio, che riuscirà a farci riflettere anche sul nostro modo di descrivere e dettagliare, di quei filtri che applichiamo a ciò che viviamo; a farci capire che la vita non sempre è ciò che si vive, ma ciò che si racconta.

La regia dello spettacolo è di Giorgio Gallione, mentre ad accompagnare Claudio Bisio sul palco ci saranno i due musicisti Marco Bianchi e Pietro Guarracino. Le scene e i costumi sono a cura di Guido Fiorato, mentre le musiche portano la firma di Paolo Silvestri. Aldo Mantovani è il light designer. L’opera è una produzione Teatro Nazionale di Genova.

 

Il botteghino del Teatro Fusco è aperto dal martedì al venerdì, dalle ore 15:30 alle 19:30. Il biglietto intero per la platea è di 30€ (ridotto 25€), per la galleria è di 25€ (ridotto 20€).

“Il commissario ci ha detto che ha cominciato a Taranto ma ci ha detto che farà passaggi in tutti gli altri impianti principali come Genova e Novi Ligure. C’é un elemento necessario: per poter ripartire bisogna mettere in sicurezza i lavoratori, gli impianti e lo stabilimento. Credo che questo sia il punto fondamentale e su questo vanno garantite le risorse necessarie da parte del Governo per poter realizzare questo lavoro straordinario di messa in sicurezza”. Così Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil, all’uscita dell’incontro con il commissario di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria avvenuto oggi a Taranto. 

Mercoledì 28 febbraio alle 18 presso la Libreria Dickens di Taranto, si terrà la presentazione del libro curato da Beatrice Fiorentino per le edizioni Hoepli

 Intervengono: Beatrice Fiorentino, curatrice della pubblicazione,  che si collegherà in videoconferenza,

Massimo Causo, critico cinematografico, Davide Di Giorgio critico cinematografico.

 L\'incontro sarà moderato da Giulia Galli, Presidio del Libro Dickens – Il Granaio.

 

Nuova Storia del Cinema, dalle origini al futuro, edito Hoepli, una è delle tante possibili, cercando di tessere innovative relazioni tra le immagini, pensando chiavi di lettura insolite e magari suggestive per raccogliere la sfida di raccontare un percorso lungo oltre centoventi anni con rinnovata vitalità. Un viaggio dalle origini al presente attraverso un taglio narrativo accessibile sia al cinefilo esperto che al neofita, lungo le più importanti tappe artistiche, estetiche, storiche, tecnologiche, sociali che hanno segnato la storia della settima arte: il cinema muto e la golden age di Hollywood, i generi e il cinema d\'autore, il neorealismo e le innovazioni della modernità, il postmoderno, la crisi della sala e le sfide dei nuovi linguaggi nell\'era del cinema on demand. Un percorso a più voci, curato da Beatrice Fiorentino e frutto di contributi completi e competenti di numerose e autorevoli firme della critica contemporanea, per creare una connessione con il presente, avventurandosi a ragionare con il futuro.

 

La presentazione del volume, edito da Hoepli, inaugura il ciclo “Immagina il mondo – Orizzonti e visioni tra passato e futuro”, organizzato dal Presidio del Libro Dickens Il Granaio,  in collaborazione con l\'associazione culturale Brigadoon Altre Storie del Cinema.

Beatrice Fiorentino è critica cinematografica, saggista e giornalista pubblicista, è Delegata Generale della Settimana Internazionale della Critica di Venezia, membro degli EFA (European Film Academy) e dell\'Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello. Docente a contratto di Semiologia del cinema e dell\'audiovisivo all\'Università degli studi di Trieste, collabora con quotidiani e riviste specializzate.

 Massimo Causo, critico e programmatore cinematografico, giornalista pubblicista, dal 2007 al 2019 ha curato la sezione “Onde” del Torino Film Festival, con cui ha collaborato fino al 2023. È membro dell\'EFA (European Film Academy). Collabora con “La Gazzetta del Mezzogiorno” e “Film TV”. Come programmatore è stato selezionatore della Settimana Int.le della Critica della Mostra del Cinema di Venezia e collabora con il Festival del Cinema Europeo di Lecce. È fondatore di Monsters – Taranto Horror Film Festival.

 Davide Di Giorgio critico cinematografico e giornalista pubblicista, è direttore artistico di Monsters – Taranto Horror Film Festival e collabora con il Festival del Cinema Europeo di Lecce. Collabora con le riviste duels, Sentieri Selvaggi, Il Ragazzo Selvaggio, è autore di monografie sulle saghe di Halloween, Godzilla e sul cinema di Mario Bava. 

Due giovani sono morti in un impatto tra due auto alla  periferia di Mesagne, in provincia di Brindisi sulla via per Torre Santa Susanna. A perdere la vita una coppia di ventenni che viaggiava su una Grande Punto. Una terza persona, un uomo di 32 anni che si trovava su una BMW, è stata condotto in codice rosso in ospedale. Sul posto 118 e forze dell ordine.

Le vittime che viaggiavano sulla Fiat Grande Punto sono un ragazzo di 20 anni di Sava in provincia di Taranto e  una ragazza di 17 anni di Latiano, nel Brindisino. I soccorsi sono stati tempestivi, sul posto sono arrivati vigili del fuoco, polizia locale è 118. Ma nonostante i tentativi di rianimarli, per loro non c\' è stato nulla da A perdere la vita sono stati 

Matilde Chionna, 18 anni non ancora compiuti di Latiano e Matteo Buccoliero, 20 anni residente a Sava in provincia di Taranto, figlio del magistrato Mariano Buccoliero, pubblico ministero impegnato in processi come quello per il delitto Scazzi e Ambiente Svenduto. 

La ragazza giocava a pallavolo e alle 18 aveva giocato a Oria, la sua squadra, contro il Monopoli (campionato regionale di serie D). Lui era andato a vedere la partita e poi se n\'erano andati insieme. Poi dopo, la tragedia.

Lu.Lo. 

 

Mister Capuano:Questa squadra rappresenta al meglio la città. De Marchi: Dedico il gol a questa magnifica tifoseria

 

 

 


di Andrea Loiacono 

Una rete di Demarchi all\' 11\' sotto la curva nord regala al Taranto tre punti pesantissimi contro nel big match dello Iacovone contro  il Catania di Cristo Lucarelli. Il Taranto deve fare a meno dello squalificato Mamadou Kanoute capocannoniere della squadra e mister Capuano si schiera con il 3-4-3 con Fabbro, Demarchi e Bifulco a comporre il trio offensivo. Il Catania si schiera col 4-4-2 con l\' ex Cianci terminale offensivo. Il Taranto parte forte e all\' 11 Demarchi raccoglie un pallone a seguito di calcio d\' angolo e porta gli ionici in vantaggio. Da quel momento il Taranto si difende bene e riparte. Nel secondo tempo Catania pericoloso con Welbeck ma Vannucchi è super. Sul finire ci prova l\' ex Cianci ma nulla di fatto. A fine partita grande festa da parte della squadra sotto la curva nord festante. 

 

Queste le parole del tecnico Capuano nel post gara: \"Si è trattato di una partita che abbiamo meritato di vincere , l\' abbiamo gestita senza soffrire più di tanto e senza concedere molto a una grossa squadra. La mia è una squadra che conosce i propri limiti e che si sacrifica all\' inverosimile. Penso che abbiamo meritato la vittoria. Noi abbiamo l\' obiettivo di fare i play off e il campionato non è ancora finito. Questa squadra oggi ha dimostrato ancora una volta di essere degna della città.\"

 

Felice e non potrebbe essere diversamente Michael DeMarchi alla sua prima rete in rossoblu: \"Sono felice per il gol e per la vittoria della squadra. Il gol mi fa bene e mi aiuta a lavorare ancora meglio. In occasione del gol mi sono avventato sulla sfera dopo la battuta del calcio d\' angolo ed è andata bene. Segnare sotto la curva nord è un\' emozione unica. Dedico questo gol alla gente di Taranto che da quando sono arrivato mi incita e mi sostiene. La classifica in questo momento è buona ma dobbiamo pensare alle prossime dieci partite senza montarci la testa.\"

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