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Giornale di Taranto - Giornalista1

Pubblichiamo di seguito un intervento di Davide Chiovara consigliere comunale di Forza Italia a Grottaglie

 

 

 

Da giorni raccolgo le lamentele di tantissimi cittadini che vivono quotidianamente un enorme disagio a causa dei lavori in corso su via Ennio, chiusa completamente al traffico, per non parlare della disperazione dei commercianti che hanno i loro esercizi commerciali su questa via, o in quelle limitrofe, che in poche ore hanno visto ridursi drasticamente i loro incassi, peraltro in un periodo già di crisi.

Il motivo è presto detto: l’Amministrazione comunale guidata da Ciro Alabrese ha concesso l’autorizzazione per chiudere al traffico via Ennio per far eseguire lavori per il potenziamento della rete fognaria, lavori a carico dell’Acquedotto Pugliese, prima con una autorizzazione dell’Ufficio Tecnico del marzo del 2013, e poi con due recenti Ordinanze del Comando della Polizia Municipale.

Fin qui niente di male, il problema è come è stato autorizzato il cantiere che è ubicato su via Ennio, arteria a doppio senso di scorrimento, l’unica via di accesso a Grottaglie per chi proviene da Taranto, Crispiano, Monteiasi e Montemesola.

In pratica la ditta è stata autorizzata a chiudere alla circolazione l’intera sede stradale, anche se i lavori interessano solo l’estremità del lato destro della carreggiata: in pratica nessuno può circolare in un senso o nell’altro, e gli automobilisti sono costretti a deviazioni sulle strette strade limitrofe, peraltro senza una chiara segnaletica, specialmente nei pressi dell’Ospedale e dell’attiguo istituto scolastico.

I lavori sono stati autorizzati, si legge nell’Ordinanza del Comando Polizia Municipale, a partire da martedì scorso, 16 settembre, e fino a un non precisato “termine dei lavori”, quindi al momento non è dato di sapere quando i disagi termineranno.

Quanto dureranno? Non si sa, e non sono riuscito ad avere informazioni precise al riguardo né dall’assessore ai Lavori Pubblici, Alfonso Annicchiarico, né dal Comandante della Polizia Municipale, Giovanni Esposito, a cui mi sono rivolto per avere ragguagli.

Eppure per ridurre al minimo il disagio per i cittadini e il danno per i commercianti, sarebbe bastato che la ditta che sta eseguendo i lavori fosse stata obbligata ad occupare solo una delle due carreggiate, i lavori in effetti interessano solo un lato della strada, istituendo sull’altro lato della strada un senso unico alternato da gestire con semafori provvisori a carico della ditta, un servizio controllato in orari di punta anche da Vigili Urbani.

Soprattutto, l’Amministrazione comunale di Ciro Alabrese avrebbe dovuto obbligare la ditta a lavorare su più turni giornalieri, e anche con turni di sabato e domenica, una soluzione che, dettata solo dal buon senso, avrebbe consentito di ridurre drasticamente la durata dei lavori.

Peraltro, essendo i lavori a carico dell’Acquedotto Pugliese, ciò non avrebbe costituito un aggravio di spese per il Comune di Grottaglie, ma avrebbe consentito di ridurre i disagi per cittadini, ma, è evidente che l’Amministrazione comunale di Ciro Alabrese pensa ai grottagliesi solo quando li deve utilizzare come bancomat facendo pagare loro esose tasse: altro che gli slogan della campagna elettorale in cui il Sindaco Ciro Alabrese prometteva di “essere vicino” ai grottagliesi e ai commercianti!

Sto presentando una lettera con la quale chiederò all’Amministrazione comunale di Ciro Alabrese di intervenire affinché l’impresa organizzi il cantiere in modo da ridurre al minimo i disagi per i cittadini e per i commercianti della zona.

 

Davide Chiovara

Consigliere comunale FI Grottaglie

 

GLI INTERVENTI ESEGUITI IN 15 NEGOZI DEL BASSO SALENTO GESTITI DA CINESI.

 

Oltre 55.000 prodotti privi, in tutto o in parte, delle

prescrizioni previste dalle vigenti disposizioni di legge a

tutela dei consumatori sono stati sequestrati dalle Fiamme

Gialle della Tenenza di Casarano.

La merce era esposta per la vendita all’interno di 15 negozi

gestiti da soggetti di etnia cinese, ubicati nei comuni di

Casarano, Ruffano, Ugento, Melissano e Taurisano, in ampi

locali di circa 200/300 metri quadri ciascuno.

L’attività repressiva è stata particolarmente rivolta alla

verifica della conformità dei prodotti commercializzati

rispetto alle norme richiamate dal Codice del Consumo

emanato nel 2005.

In dettaglio, sono stati rinvenuti oltre 36.500 articoli

cosmetici, circa 18.000 oggetti di bigiotteria, più di 500

apparecchi elettrici e oltre 200 tra capi e accessori di

abbigliamento, tutti mancanti delle indicazioni relative alla

denominazione legale o merceologica, al nominativo del

produttore o dell’importatore, al paese di origine,

all’eventuale presenza di materiali o sostanze che

avrebbero potuto arrecare danno a persone, cose ed

ambiente, e ai materiali impiegati.

Il valore di mercato della merce sequestrata può essere

stimato nell’ordine di quasi 230 mila Euro.

Gli esercenti sono stati segnalati alla competente Camera

di Commercio per l’irrogazione di una sanzione

amministrativa che potrebbe anche superare i 25mila euro.


 

 

 

 

I consumi e gli sprechi alimentari. Per “stArt up teatro”, lunedì 22 settembre 2014, alle ore 21 alla sala Arco Paisiello (ad ingresso libero), nel centro storico di Taranto, va in scena la conferenza spettacolo C’era una volta il Ueist (Food) di e con Massimo Melpignano e Antonio Cajelli. Con la collaborazione scientifica del CIHEAM IAM Bari, i due autori propongono un percorso formativo e divulgativo che mira a guidare gli spettatori-consumatori attraverso una riflessione su temi quali la qualità della vita e il cambiamento dei modelli alimentari; la connessione tra cibo, salubrità dell’ambiente e salute dei consumatori; gli aspetti etici, politici, culturali, morali e finanziari collegati alla produzione e consumo degli alimenti [...]

 

a cura dell'Avv. Maurizio Villani* e dell'Avv. Alessandra Rizzelli

 

 

 

 

 

 

Come noto, l’art. 52, comma 1, lett. g), del d.l. 21 giugno 2013 n. 69, convertito, con modificazioni, dalla Legge 9 agosto 2013, n. 98, ha modificato l’art. 76 del D.P.R. n. 602 del 1973.

In particolare, il primo comma del citato art. 76, alla lettera g), espressamente prevede:

“Ferma la facoltà di intervento ai sensi dell’articolo 499 del codice di procedura civile, l’agente della riscossione:

a)    non dà corso all’espropriazione se l’unico immobile di proprietà del debitore, con esclusione delle abitazioni di lusso aventi le caratteristiche individuate dal decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 agosto 1969, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 218 del 27 agosto 1969, e comunque dei fabbricati classificati nelle categorie catastali A/8 e A/9, è adibito ad uso abitativo e lo stesso vi risiede anagraficamente;

b)    nei casi diversi di cui alla lettera a), può procedere all’espropriazione immobiliare se l’importo complessivo del credito per cui si procede supera centoventimila euro. L’espropriazione può essere avviata se è stata iscritta l’ipoteca di cui all’articolo 77 e sono decorsi almeno sei mesi dall’iscrizione senza che il debito sia estinto.”.

Orbene, dal tenore della norma si evince agevolmente che è impedito ad Equitalia di procedere all’espropriazione immobiliare se l’immobile è l’unico di proprietà del debitore, a condizione che lo stesso:

-         sia adibito ad uso abitativo ;

-         il debitore vi risieda anagraficamente;

-          non sia una abitazione di lusso o un fabbricato classificato nelle categorie catastali A/8 e A/9.

Nello specifico, la norma in questione è entrata in vigore il 22 giugno 2013 e sin dalla sua entrata in vigore ci si è chiesti se la stessa avesse o meno effetto retroattivo.

Al riguardo, mentre con una nota dell’ 01/07/2013 Equitalia - preso atto che il Legislatore, in presenza di debiti nei confronti del fisco, ha inteso introdurre particolari meccanismi volti alla massima salvaguardia della proprietà immobiliare del debitore, anche in ragione del particolare contesto economico di riferimento - ha deciso, nelle more della conversione in legge del decreto, di non dare ulteriore corso alle espropriazioni immobiliari pendenti alla data di entrata in vigore del decreto legge in esame, chiedendo al contempo un chiarimento agli Organi Istituzionali, il Ministero dell’Economia con una successiva nota, di maggio 2014, ha ritenuto che la norma in questione non avesse effetto retroattivo e che, pertanto, tutti i pignoramenti effettuati prima del 22 giugno 2013 dovevano considerarsi validi ed efficaci.

Tanto premesso, a dirimere la controversia e porre fine alle incertezze interpretative della norma, è intervenuta la recentissima sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 19270 del 12 settembre 2014, con la quale i giudici di legittimità hanno avuto modo di precisare che la norma ha effetto retroattivo e, pertanto, si applica anche alle procedure esecutive pendenti alla data del 21 agosto 2013.

In particolare, con tale pronuncia, la Corte ha chiarito che la lettera a) della disposizione novellata, mediante l’espressione <<non dà corso all’espropriazione>>, non prevede un’ipotesi di impignorabilità della prima casa, ma piuttosto è volta a regolare l’azione esecutiva dell’agente della riscossione, in presenza di determinate condizioni.

Da tanto ne discende che, <<dal momento che la norma disciplina il processo esecutivo esattoriale immobiliare, e non introduce un’ipotesi di impignorabilità ‘‘sopravvenuta’’ del suo oggetto, la mancanza di una disposizione transitoria comporta che debba essere applicato il principio per il quale nel caso di successione di leggi processuali nel tempo, ove il legislatore non abbia diversamente disposto, in ossequio alla regola generale di cui all’art. 11 delle preleggi, la nuova norma disciplina non solo i processi iniziati successivamente alla sua entrata in vigore ma anche i singoli atti, ad essa successivamente compiuti, di processi iniziati prima della sua entrata in vigore, quand’anche la nuova disciplina sia più rigorosa per le parti rispetto a quella vigente all’epoca di introduzione del giudizio (così Cass. n. 3688/11).>>

Alla luce di tanto, è stato così affermato il principio secondo cui <<in tema di espropriazione immobiliare esattoriale, qualora sia stato eseguito il pignoramento immobiliare mediante la trascrizione e la notificazione dell’avviso di vendita ai sensi dell’art. 76 del D.P.R. n. 602 del 29 settembre 1973, ed il processo sia ancora pendente alla data del 21 agosto 2013 (di entrata in vigore dell’art. 52, comma 1, lett. g), del d.l. 21 giugno 2013 n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013 n. 98, ai sensi dell’art. 86 del decreto legge n. 69 del 2013, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 194 Suppl. Ord. Del 20 agosto 2013), l’azione esecutiva non può più proseguire e la trascrizione del pignoramento va cancellata, su ordine del giudice dell’esecuzione o per iniziativa dell’agente della riscossione, se l’espropriazione ha ad oggetto l’unico immobile di proprietà de debitore, che non sia bene di lusso e sia destinato ad abitazione del debitore, il quale vi abbia la propria  residenza anagrafica>

*AVV. MAURIZIO VILLANI

Avvocato Tributarista in Lecce

Patrocinante in Cassazione

www.studiotributariovillani.it- e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Domenica 21 settembre, alle 18,00 nella nuova struttura di Tenuta Orsanese alle porte di Marina di Ginosa, si terrà il I° Festival del Benessere.

Organizzata dal Gal Luoghi del Mito, dall'OP Ortofrutticola Jonica e da UNAPROA, l'iniziativa punta a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla sostenibilità dei modelli di alimentazione e di produzione dei cibi. L'evento principale sarà il convegno intitolato “Verso Expo 2015 - Cibo, ambiente e stili di vita", tre temi che spingono a riflettere su come il “benessere” sia un valore tutto da conquistare.

Ma da dove bisogna cominciare? Mangiare cibo buono è il primo passo, irrinunciabile per chiunque voglia osservare un corretto stile di vita; e poi c’è l’ambiente, da rispettare e preservare. L’agricoltura biologica è la strada maestra, cui deve corrispondere maggiore consapevolezza da parte dei consumatori.

Al convegno, che sarà moderato dal noto conduttore radiofonico Marco Baldini, parteciperanno Ambrogio De Ponti (presidente di UNAPROA), Giovanni Ranaldo (presidente della OP Ortofrutticola Jonica), la nutrizionista Stefania Dellatte e gli assessori regionali alle Risorse Agroalimentari e alla Salute Fabrizio Nardoni e Donato Pentassuglia. Porteranno i loro saluti in apertura il sindaco di Ginosa Vito De Palma e il presidente del Gal Luoghi del Mito” Paolo Nigro.

Un dato da sottolineare, come traccia di lavoro, è che i campi della provincia ionica stanno tornando ad essere laboratorio di modernità e sviluppo, di fronte alla crisi dilagante dell’industria siderurgica; ha senso, quindi, interrogarsi su come si possa accelerare questa inversione di tendenza. Un’idea, appunto, è quella di ispirarsi alle linee guida dettate da Expo 2015; ancor più efficace appare il lancio del marchio UNAPROA “i 5 colori del benessere”, che è insieme garanzia di qualità produttive e indicazione per una sana e corretta alimentazione. 

Durante il I° Festival del Benessere, peraltro, avrà ampio spazio la campagna di informazione e comunicazione “Nutritevi dei colori della vita”, possibile grazie alle risorse economiche del Governo e dell'UE.

La OP Ortofrutticola Jonica, infine, è il chiaro esempio di come quanto finora descritto sia già possibile: frutta e ortaggi di qualità, agricoltura biologica, una consolidata realtà produttiva che del benessere diffuso ha fatto un primario obiettivo, con la partecipazione di “Nutritevi dei colori della vita”, campagna di informazione e comunicazione diUNAPROA, finanziata con il contributo dell’Unione Europea e dello Stato Italiano.

Info: Tenuta Orsanese, s.p. 11 contrada Stornara – Marina di Ginosa (TA); dalla S.S.106 uscire allo svincolo per Marina di Ginosa in direzione Ginosa e dopo circa 3 Km svoltare a sinistra e proseguire per circa 2 Km. (GPS 40,45625 N 16,83342 E).

Ingresso gratuito con obbligo di registrazione tramite mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonica a 393 8030045.

Domenica 21 settembre 2014, ore 11,55

 

Castellanetasale domenica 21 settembre 2014 alla ribalta nazionale; infatti su Canale 5, con inizio alle ore 11,55, va in onda la trasmissione televisiva Melaverde che verte principalmente sulla città natale di Rodolfo Valentino e sulla regina della tavola: l’uva e suoi derivati.

A condurre la trasmissione, diretta dal regista Michele Zito su testo dell’autore Nicola Fontana, è il mitico Edoardo Raspelli che fà conoscere a tutta l’Italia alcuni scorci del centro storico di Castellaneta, la sua gravina, Rodolfo Valentino e il museo a lui dedicato, le cartellate con vincotto, alcuni altri prodotti tipici e, naturalmente, l’uva da tavola, il prodotto principe del territorio.

Melaverdefà conoscere in Italia le bellezze di Castellaneta e la bontà dei prodotti di questa terra. Raspelli riesce a far trasparire in trasmissione l'ammirazione per il territorio e i suoi prodotti. Il programma televisivo offre l'opportunità a tutti i produttori locali, non soltanto alle aziende coinvolte direttamente, di far apprezzare la nostra uva da tavola e i suoi derivati, come il vincotto e le confetture. Investire nella promozione è uno dei modi migliori per aiutare tutto il comparto agricolo e turistico del nostro territorio e Castellaneta potrà trarre vantaggio da questa trasmissione televisiva.

Questa zona, oltre che essere caratterizzata dal paesaggio spettacolare dalle gravine, è molto importante per la coltivazione di uva da tavola.

Raspelli incontra Donato Dezio della società agricola Valledoro in una vigna di uva da tavola con pergolato, detto tendone. Successivamente Raspelli e Dezio si spostano nel magazzino della società agricola Valledoro per la lavorazione, il controllo qualità, il confezionamento nei cestini.

Nell’azienda Castelvinitto tuo fratello Fabio che lo farò uscire su Rete 4 nel programma Melaverde ?

, invece, Giuseppe Nico fa vedere a Raspelli come si produce il mosto concentrato per il vincotto.

L’uva viene diraspata separando gli acini dai raspi, portata successivamente nella pressa per essere spremuta e fatta sgrondare da una parte; il mosto ottenuto viene fatto entrare nel concentratore per scaldarlo in modo che evapori l’acqua; il mosto concentrato viene utilizzato in cucina come mosto cotto, per il taglio dei vini, per la produzione di aceto balsamico di Modena e per la preparazione del vincotto che, per consistenza, è simile al miele.

Raspelli si porta all’azienda Tocchi di Puglia, dove Michelina Cericola sta raccogliendo l’uva della sua piccola vigna per fare la confettura con una varietà apirene che rimane ferma almeno un giorno perché la confettura lega di più, la consistenza è migliore e si possono aggiungere meno zuccheri. La prima cosa da fare è tagliare tutti gli acini a mano e lasciarli macerare per 24 ore nel succo di limone; poi si mette a bollire dopo aver aggiunto lo zucchero e il tutto poi viene cotto nel vuoto. L’azienda coltiva direttamente anche tutta la frutta e la verdura da lavorare in laboratorio, principalmente per i sottoli, e in particolare la cicoria col purè di fave invasettati in due piani separati.

Infine Caterina Lippolis Ripa fa assaggiare a Raspelli le ‘cartellate’ immerse nel vino cotto, notoriamente preparate con farina, lievito, acqua, vino bianco, olio, sale, impastate e stese a sfoglia sottile e stretta, arrotolate a spirale, fritte in olio e poi immerse nel vino cotto con una spolverata di cannella.

Il 6 ottobre, in prima assoluta, inaugurazione della Mostra Personale dell’Artista

Grazia Lodeserto nella Sala degli Affreschi dell’Università di Bari, dedicata a “TUTTOSHAKESPEARE” (Tragedie, Commedie e Drammi storici)

 

Fino al 17 ottobre la mostra sarà aperta dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 10.00-13.00 /15.30-18.30

 

            L’Artista tarantina Grazia Lodeserto che nel suo percorso artistico cinquantennale ha dedicato trascrizioni pittoriche ai grandi della Letteratura mondiale, dopo Baudelaire, Yeats, Musil, Orwell, Beckett, Joyce, ritorna ad esporre all’Università di Bari, Sala degli Affreschi, dal 6 ottobre (vernissage ore 16) al 17 ottobre.

Con la sua ultima ultradecennale fatica, ha interpretato “TUTTOSHAKESPEARE” (Tragedie, Commedie e Drammi storici), attraverso 38 opere, tante quante sono i lavori del Bardo.

Un percorso unitario sulla intera produzione drammaturgica, attraverso il quale l’Artista ha inteso approdare con questo  progetto ad un’ulteriore tappa del suo “Viaggio nell’uomo”.

La mostra in prima assoluta nell’Università di Bari, con il patrocinio dell’Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia, proseguirà alla The American University of Rome a Roma, al Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, al Museo Storico Nazionale di Arte Sanitaria di Roma per approdare alla Biblioteca del Birmingham City Council di Birmingham in Inghilterra.

L’Artista per sintetizzare l’intento centrale della sua operazione estetica, riporta in locandina la seguente citazione: “William SHAKESPEARE: Scuotiscena del paese, il suo FUOCO dilaga ancora, non a distruggere e consumare, ma a riscaldare e fecondare animi, menti ed espressioni artistiche.”

La mostra sarà inaugurata alla presenza del Magnificoo Rettore Prof. Antonio Felice Uricchio. Introdurranno: Marie Thérèse Jaquet, Direttore del Dip. L.E.L.I.A., Rosella Mallardi, Prof. Assoc. di Letteratura inglese, Mirella Casamassima, già Docente di Storia dell’Arte – Acc. di Belle Arti - Bari, Vittoria Intonti, già Prof. Ord. di Letteratura inglese, Grazia Lodeserto, l’Autrice di “TUTTOSHAKESPEARE”.

La mostra dal lunedì al venerdì rispetterà i seguenti orari: 10.00-13.00 /15.30-18.30.                 

Si è costituito a Pulsano un comitato spontaneo di cittadini a sostegno della candidatura di Guglielmo Minervini alle primarie del centrosinistra pugliese del prossimo 30 novembre in vista delle elezioni regionali 2015.

"Fin da subito- si legge in una nota- la scelta di sostenere Minervini ci è apparsa necessaria perché rappresenta il naturale interprete di quella visione rivoluzionaria (iniziato dieci anni fa con la vittoria di Vendola) che ha trasformato la Puglia in una regione vitale, laboratorio di sperimentazione, punto di riferimento per un Mezzogiorno diverso dagli stereotipi parassitari, felice eccezione in un grigio paesaggio nazionale.

Adesso, attraverso le primarie, sentiamo la necessità di partecipare attivamente al dibattito sul futuro della nostra terra: occorre, innanzitutto, tutelare e difendere questo enorme capitale di cambiamento e, nel contempo, spingerlo più avanti per continuare a rielaborare, in chiave intelligente, le risorse materiali ed immateriali della Puglia. Non solo, occorre anche fare i conti con gli errori di questi anni, con le ferite aperte sul territorio e nella società, a partire proprio dalla provincia tarantina.

In quest'ottica- prosegue la nota- il comitato di Pulsano sarà itinerante, mobile, aperto all'incontro e in grado di generare spazi di aggregazione e discussione nella comunità pulsanese, che, spesso, appare divisa, riluttante al confronto, più incline a delegare che a mettersi in gioco. Saranno organizzati, perciò, degli eventi pubblici in luoghi differenti per permettere, attraverso degli ospiti che porteranno la loro personale testimonianza, di conoscere meglio le azioni attuate dall'assessore Minervini in favore delle politiche giovanili (Bollenti Spiriti, Principi Attivi e Laboratori Urbani), lotta alle mafie, trasparenza e legalità, mobilità sostenibile, difesa e valorizzazione delle coste.

Un approfondimento, quindi- conclude la nota- su quello che è stato realizzato per poi far partire una discussione su quello che si potrà fare nell'immediato futuro per continuare a “costruire comunità” mediante le azioni politiche".

Dario Stefàno lancia la sua sfiida per le primarie del centrosnistra in vista delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale pugliese. Lo fa dal Palazzetto CUS di Bari. Parla dei suoi avversari, di Vendola, delle battaglie vinte e di quelle perse dal 2005 ad oggi. Di Taranto e Brindisi, le città che soffrono e alle quali vanno rivolti attenzione particolare, un progetto strategico e tante risorse.

"Dobbiamo vincere le primarie - ha dichiarato- siamo alla vigilia di un appuntamento importantissimo. Con le stesse motivazioni dividevo un anno fa una grande responsabilità. Questa è una sfida.

Nel dibattito di queste settimane c’è una singolare dicotomia. Da una parte Minervini che evoca l’idea di un nuovo inizio. Dall’altra Emiliano che, invece, promette un azzeramento. Quasi che uscissimo da un decennio insoddisfacente, da una parentesi imbarazzante, da un governo di centrodestra. Io sento lontane queste letture, non per una difesa d’ufficio di Vendola, e anche mia ma perché le considero sbagliate.

Il nuovo inizio, e mi rivolgo a Guglielmo, è partito nel 2005. L’azzeramento, caro Emiliano, lasciamolo come slogan del centrodestra. Io credo che una classe dirigente seria, che ambisce a continuare ad esserlo, non debba autoassolversi a prescindere, ma deve saper ammettere insufficienze,inadempienze, ritardi commessi lungo questi dieci anni. Partivamo nel 2005 da una situazione catastrofica su tanti fronti. Su alcuni di questi abbiamo eccelso, su altri non siamo riusciti a brillare come avremmo voluto. Spesso anche per ostacoli, norme e vincoli che prescindevano anche dalle nostre stesse responsabilità o possibilità di azione. Tra le questioni ancora aperte- ha proseguito- non posso non considerare le criticità che ammantano le città di Taranto e Brindisi. Sono le città intere che soffrono e non solo sotto il profilo ambientale ma anche economico e occupazionale. La crisi di Brindisi, quella dell’Ilva a Taranto sono crisi che impongono scelte profonde per rendere compatibile con il territorio l’aspetto produttivo. Servono nuovi, complessi ed articolati contratti d’area, nuove strategie di sviluppo che possano portare alla rinascita di queste realtà territoriali. Esperienze condotte in  bacini industriali all’estero (Si pensi al bacino industriale siderurgico della Ruhr) dimostrano che è possibile. Servono un progetto strategico e un’attenzione particolare che non ritengano queste aree solo da recuperare ma, con le opportune azioni, leve di un nuovo modello di sviluppo.  Ciò è possibile con un’attenta regia pubblica, investendo ingenti risorse che fungano da motore e ci aiutino le risorse private da mobilitare. Anche qui serve un nuovo modello di governance  con ottiche manageriali che non dimentichi il valore dell’uomo e delle persone che hanno bisogno. Ma un punto è chiaro- sottolinea Stefàno- la Regione non puo essere lasciata sola come qualcuno ha tentato di fare ritenendo che una vicenda complicata Carica di significati speranza e dolore di passato e futuropotesse essere scaricata sulle spalle di Nichi Vendola e della sua amministrazione

 

Il raggruppamento temporaneo d’imprese (Rti) che riunisce il Consorzio Uni.Versus, la Società Italiana di Geologia Ambientale (Sigea), l’Università di Bari e l’Università di Genova ha consegnato all’assessorato all’Assetto del territorio della Regione Puglia, retto da Angela Barbanente, l’elenco dei siti pugliesi d’importanza geologica. Si tratta del primo censimento ai sensi della legge regionale n.33/2009.

 

L’elenco include 440 località così suddivise per provincia:

 

87       Bari

21       Bat

57       Brindisi

66       Foggia

147     Lecce

62       Taranto          

 

La Regione Puglia deciderà, su proposta del comitato tecnico che sovrintende il Progetto Geositi costituito da Francesca Pace, dirigente del Servizio Assetto del territorio della Regione Puglia e responsabile della Linea 4.4 Po Fesr 2007-2013, Michele Chieco eRoberto Fuiano, geologi del Servizio Ecologia della stessa Regione, Giuseppe Mastronuzzi, docente universitario del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Barinonché coordinatore tecnico-scientifico, quali saranno i geositi, le emergenze geologiche, i geositi speciali e i monumenti naturali da inserire definitivamente nel catasto regionale.

Le realtà censite non sono state classificate rigidamente perché le loro caratteristiche le rendono collocabili in più categorie. Le linee guida approvate nel tavolo tecnico tra il Rti e la Regione così distinguono le emergenze geologiche e i geositi.

 

Emergenza geologica: «Un elemento o una porzione del territorio regionale che dal punto di vista geologico assume caratteri scientifici distintivi rispetto alle aree circostanti, anche in relazione ai suoi caratteri paleo-etno-antropologici. Tale elemento territoriale testimonia a scala locale, regionale o globale eventi e/o processi geologici significativi, con caratteri di rarità o di esclusività alla scala di riferimento. Al geosito è riconosciuto un interesse primario per la conservazione».

 

Geosito: «Un elemento o una porzione del territorio regionale che dal punto di vista geologico assume caratteri distintivi rispetto alle aree circostanti, anche in relazione ai suoi caratteri paleo-etno-antropologici. Esso testimonia a scala locale, regionale, o globale eventi e/o processi geologici significativi, senza caratteri di unicità o di esclusività alla scala di riferimento».

 

 

 

 

 

Il Progetto Geositi è importante non soltanto per l’aspetto strettamente scientifico, ma per le ricadute sociali ed economiche che può generare soprattutto per le comunità locali.Intende infatti restituire ai pugliesi la consapevolezza dell’oggettiva rilevanza della geodiversità. Il patrimonio geologico può così rappresentare, per le comunità locali e per tutti, una risorsa da utilizzare in maniera sostenibile, salvaguardandone nel tempo le caratteristiche uniche.

 

Le attività del Progetto Geositi finora svolte hanno riguardato, in parallelo, tre direttrici:

 

ü  rilievo dei siti d’interesse geologico (effettuato dall’Università di Bari);

ü  diffusione della conoscenza (Sigea e Uni.Versus);

ü  implementazione di un WebGis (Sigea, Università di Bari, Università di Genova).

 

Alcuni dei siti censiti sono conosciuti in Italia e all’estero, altri sono noti agli appassionati dell’escursionismo, altri sono pressoché sconosciuti nonostante risultino di grande interesse naturalistico e di potenziale attrazione turistica.

Siti d’indubbio valore geologico nelle sei province pugliesi sono i seguenti.

 

Foggia             Architello San Felice a Vieste

Ventaglio di rotta da maremoto Cauto a Lesina

Dolina Centopozzi a Rignano Garganico

Conoide di Mattinatella a Mattinata

Lago Pescara a Biccari

Miniere di bauxite Murgetta Rossa a Spinazzola

Pantano Sant'Egidio a San GiovanniRotondo

Tracce fossili di Piscichnusa Vieste

Faraglione Pizzomunno a Vieste

Dolina Pozzatina a San Nicandro Garganico

Punta Pietre nere a Lesina

Santuario San Michele a Monte Sant'Angelo

Sorgente San Nazario a Sannicandro Garganico

Ventaglio di rotta da maremoto Sant'Andrea a Lesina

Ventaglio di rotta da maremoto Schiapparo a Lesina

 

Bat                  Lama Santa Margherita e Conca anomia ad Andria

                        Il Pulo di Gurgo ad Andria

                        Successione stratigrafica San Giovanni a Trani

Chiesa di San Michele a Minervino Murge

                        Stagno Goglia a Minervino Murge

 

Bari                 Calcari rudiste a Putignano

Calcari ittilici a Rutigliano

Grotta delle Mura a Monopoli

Grotte di Castellana

Lago Agnano a Conversano

Lago Castiglione a Conversano

Grotta di Lamalunga ad Altamura

Cava Pontrelli ad Altamura

Pulo di Altamura

Pulo di Molfetta

Grotta santuario di Santa Maria degli Angeli a Cassano delle Murge

Cisterna Santiquando a Cassano delle Murge

Vulcanello di fango a Gravina in Puglia

Stagno I Vuotani a Cassano delle Murge

 

 

 

 

 

Taranto           Fiume Chidro a Manduria

                        Fonte pliniano a Manduria

                        Gravina a Castellaneta

                        Salina dei Monaci a Manduria

 

Brindisi            Punte Penne e del Serrone a Brindisi

                        Saline Punta Contessa a Brindisi

 

Lecce             Grotta Fetida a Santa Cesarea Terme

Grotta Gattulla a Santa Cesarea Terme

Grotta Sulfurara a Santa Cesarea Terme

Grotta Sulfurea a Santa Cesarea Terme

Grotta Zinzulusa a Castro

Scogliera oligocenica a Castro

                        Berma tsunami Torre Sant'Emiliano             a Otranto

                        Vora Vitigliano a Santa Cesarea Terme

 

 

Il censimento è stato presentato attraverso un’articolata campagna di divulgazione e di comunicazione coinvolgendo diversi settori della società civile e degli enti preposti alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio geologico e naturalistico pugliese.

In particolare sono state coinvolte sei scuole superiori, una per provincia, enti parco, enti pubblici, addetti al turismo, associazioni di protezione ambientale e guide escursionistiche.

Le sei scuole superiori che hanno partecipato al Progetto Geositi sono state: l’Istituto tecnico Pitagora di Taranto, il Liceo scientifico Enrico Fermi di Bari, l’Istituto d’istruzione Giannone-Masi di Foggia, l’Istituto professionale Sandro Pertini di Brindisi, l’Istituto d’istruzione Egidio Lanoce di Maglie (Lecce), il Liceo statale Enrico Fermi di Canosa (Bat).

La campagna di divulgazione sarà conclusa, dopo l’estate, organizzando a Bari una giornata di studi e un’escursione sul territorio per presentare i risultati acquisiti e le attività svolte.

Presso il Laboratorio Geoinformatico del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali è stato approntato il WebGis. Lì saranno rese disponibili e consultabili tutte le schede rilevate anche attraverso specifiche applicazioni. L’indirizzo web è:http://bit.ly/catastogeositipuglia.

 

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