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Giornale di Taranto - Giornalista1

 

Dante Capriulo - Consigliere Provinciale e Comunale di Taranto ha inviato nei giorni scorsi al Presidente della Provincia (e per conoscenza al Sindaco di Taranto) in cui chiede iniziative per risolvere le problematiche dell'istituto Scolastico Superiore "Mediterraneo". Spera in un gesto di responsabilità di tutti per dare una sede adeguata all'istituto scolastico e badare innanzitutto al futuro educativo  dei ragazzi.

 

  TESTO DELLA LETTERA

 

Spett.le Presidente della Provincia di Taranto

 e, p.c. Sindaco della Città di Taranto

 

 

OGGETTO: Istituto scolastico “Mediterraneo”;

 

Spettabile Presidente,

ho raccolto le sollecitazioni di cittadini, studenti, genitori, insegnanti e personale scolastico che hanno evidenziato la assoluta inadeguatezza della struttura scolastica che ospita l’Istituto di Istruzione Scolastica Superiore "MEDITERRANEO", sito a Pulsano(Ta),conosciuto  meglio come “ Istituto alberghiero”.

Tale istituto scolastico fornisce una particolare istruzione molto utile per l’auspicato sviluppo

alternativo della nostra provincia; forma infatti i ragazzi per far conseguire loro il Diploma di Tecnico dei Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera (con specifiche competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera) ed il Diploma di Tecnico per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (con specifiche competenze relative alla valorizzazione, produzione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agro-industriali).

Si dovrebbe porre maggiore attenzione ad Istituti che offrono una formazione diversa dalla filiera produttiva industriale tradizionale sia perché rispondono alla nostra vocazione storica ( agricoltura, turismo, etc.) e sia perchè garantiscono una alta occupabilità ai ragazzi

diplomati.

Ma, pur tenendo presente che l’attuale sede di Pulsano è stata trovata in tutta fretta a seguito della inopportuna ed incomprensibile scelta della precedente amministrazione comunale di Leporano, che ha sfrattato l’Istituto dalla storica sede dell’ex batteria Cattaneo, al confine tra Taranto ed il comune di Leporano, con rammarico  devo constatare che l’attuale sede non possiede i requisiti necessari  per rispondere adeguatamente alle necessità formative degli studenti, nonostante gli sforzi fatti dall’amministrazione di Pulsano.

I problemi dell’Istituto attualmente sono tanti e li riassumo per brevità:

- le aule didattiche sono disseminate su tre sedi diverse;

- le aule didattiche sono per lo più inadeguate così come i locali tecnici necessari;

- la palestra è inagibile;

- la segreteria amministrativa e la presidenza sono allocate in un appartamento inadeguato,  distanti dalla scuola e mancano anche delle condizioni minime di sicurezza;

- le attività didattiche sono difficili e non adeguatamente efficaci.

Aggiungo che il numero attuale degli alunni iscritti è di quasi 400 e che circa il 50 %  arriva dal comune di Taranto, con i comprensibili disagi di spostamento e  i relativi costi per gli studenti e le famiglie.

E’ stato verificato che lo spostamento dalla precedente sede ha determinato un calo di iscritti ed in particolare di quelli provenienti dalla città di Taranto .

Per quanto anzidetto credo sia necessario che la Provincia assuma come prioritaria tale problematica, ricercando una soluzione adeguata per la sede principale di tale importante Istituto formativo, magari con  la collaborazione del comune capoluogo attraverso opportuni accordi di programma, tenendo conto della importanza strategica dell’offerta formativa dell’Istituto in questione e ipotizzando nei comuni minori solo sedi distaccate e collegate a quella principale.

Auspico a tal proposito la convocazione di un apposito incontro, con tutti i soggetti coinvolti, per trovare una soluzione adeguata alle esigenze poste.

Resto in attesa di un pronto riscontro e colgo l’occasione per salutarla.

Taranto 11 febbraio 2015

 

Dante Capriulo

Consigliere Provinciale di Taranto - Capo Gruppo consiliare CENTROSINISTRA


 

 

Giovedì 19 febbraio alle ore 16,30 presso il castello "de Falconibus"il partito_unico Dx e Sx  del patto di via degli orti in maniera autoritaria ha fissato la data del (finto confronto  in consiglio comunale ) ... Io avrei dovuto presentare la mozione per favorire_occasioni_di_lavoro ai giovani , ma , purtroppo , in maniera autoritaria il partitone unico del patto ha scelto per me al posto  mio le argomentazioni che a me ( per il momento )non interessavano ,in quanto le priorità in questo momento sono le gare d'appalto da analizzare ... (e se possibile e ne dubito , da revocare) ... Per colpa di questi atteggiamenti (di silenzio di dx e Sx ) oramai è da un po di tempo (circa 2 incontri) che non partecipo più alle conferenze convocazioni capigruppo, pur essendo stato sempre presente in aula consigliare e praticamente l'unico ad avere presentato tutte le argomentazioni possibili ed immaginarie della nostra comunità ...durante il mio mandato ( circa 1 anno e 8 mesi ) il partitone_unico del patto_Pulsanese  (Dx e Sx) mi boccia automaticamente tutte le mie proposte; insomma e' un modo unilaterale di governare ... È un modus operandi per niente democratico, e per tanto , in questo consiglio comunale forse deciderò di non partecipare a nessuna votazione nemmeno alle mie 3 mozioni imposte dal sistema ( patto di via degli orti  che tra l'altro nemmeno volevo presentare per questo consiglio ) per non far notare i silenzi " io do una mano a te ed tu a me " ... non_faro' il vostro_gioco ...

Il consigliere ( cittadino ) solo contro 16 ( e ne vado fiero ) angelo di lena


 

 

Organizzato da Giuseppe PULITO, Consigliere Delegato Agricoltura, Caccia e Pesca, un Convegno a  tutela del comparto zootecnico”  finalizzato a fornire utili informative  sul lupo (Canis Lupus Italicum) -  specie di fauna selvatica   “particolarmente protetta ” - e sulle tecniche di difesa attiva e passiva possibili per la  tutela del patrimonio zootecnico. Il convegno  si terrà a Taranto, lunedì 16 febbraio 2015 alle ore 11,00  nel Salone di Rappresentanza del Palazzo del Governo, sede dell’Ente in via Anfiteatro. La partecipazione è aperta al pubblico ed  a chiunque altro  abbia interesse .

 


 

 

Informazioni e compilazione domanda presso TRASPORTOUNITO-FIAP Taranto.

Nell’ambito del Progetto Gift 2.0, ed a valere sui Fondi del Programma di Cooperazione Transfrontaliera, la CCIAA di Bari ha emanato un apposito Bando finalizzato all’assegnazione di n. 300 voucher gratuiti per l’accesso alla borsa carichi TRANSPOBANK, finanziati dalla Camera di Commercio, Industria Artigianato ed Agricoltura di Bari, riservati ad altrettante imprese iscritte presso il Registro Imprese di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce o Taranto.

Il valore dello stanziamento ammonta a complessivi € 60.000,00 + IVA (€ 73.200,00), non prevede l’erogazione diretta di fondi in favore delle imprese assegnatarie ma la cessione gratuita di credenziali d’accesso alla Borsa Carichi di TRANSPOBANK, primaria azienda italiana attiva da oltre 30 anni nel settore in questione. L’erogazione del voucher alle aziende avverrà con modalità "a sportello" ovvero secondo l’ordine cronologico di presentazione della prescritta domanda, da effettuarsi non oltre le ore 12:00 del 29 maggio 2015.

Il servizio sarà erogato gratuitamente alle imprese assegnatarie fino ad un anno dalla ricezione dello username e della password (es. username e password inviate il giorno 23 aprile 2015: servizio attivo gratuitamente sino al 22 aprile 2016); le aziende che dovessero già usufruire dei servizi offerti da TRANSPOBANK al momento dell’aggiudicazione potranno usufruire del voucher gratuito dal giorno successivo alla scadenza del contratto in essere.

Possono accedere al Bando le micro, piccole e medie imprese con sede legale e/o operativa in Puglia; aventi codice d’attività (rilevato dalla visura camerale) 49.41 Trasporto di merci su strada o 52.24 Movimentazione merci o 52.29 Altre attività di supporto connesse ai trasporti e regolarmente iscritte presso il Registro delle Imprese di competenza.

Sono previste 200 operazioni mensili gratuite sulla borsa carichi di TRANSPOBANK per ciascun beneficiario. Attraverso l’utilizzo della borsa carichi sarà possibile accedere ai seguenti servizi:

- Ricerca carichi per direttrici (scelta luogo di carico e luogo di consegna);

- Ricerca ultimi carichi (lista delle offerte di carico inserite da pochi minuti);

- Ricerca commesse (lista di trasporti a lungo termine con lo stesso fornitore);

- Inserimento carichi (inserimento di un trasporto da affidare ad un autotrasportatore);

- Inserimento commesse (inserimento di un trasporto a lungo termine o frequenza ripetuta);

- Prenotazione carichi (ricezione via sms di carichi selezionati prima della loro pubblicazione).

TRASPORTOUNITO-FIAP PROVINCIA DI TARANTO VIA TEMENIDE, N. 117 – 74121 TARANTO C.F. 90231720732 Mobile: 328 036 96 32 E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Giova evidenziare che tutte le aziende che offrono trasporti, sino al momento della pubblicazione, non hanno pendenze contabili in corso nei confronti degli abbonati TRANSPOBANK.

Per informazioni, chiarimenti ed assistenza nella compilazione della domanda per la partecipazione al Bando rivolgersi alla segreteria provinciale dell’associazione TRASPORTOUNITO-FIAP. cell. 3441 41 27 67 (Dr. Biagio Provenzale, segretario), e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.


Su mandato del presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha presieduto in mattinata con il consigliere Andrea Guerra a Palazzo Chigi uno specifico incontro su Ilva, oggi pomeriggio il governo ha incontrato le rappresentanze degli Enti locali, delle imprese e dei lavoratori di Taranto in particolare per i problemi creati dalla crisi Ilva all’indotto. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, la sottosegretaria al Lavoro Teresa Bellanova hanno infatti aggiornato i rappresentanti degli Enti locali Ippazio Stefàno, sindaco di Taranto, Martino Tamburrano, presidente della Provincia di Taranto, per le imprese Vincenzo Cesareo, presidente di Confindustria Taranto e le rappresentanze sindacali per conto dei lavoratori Ilva. Hanno partecipato i relatori del decreto legge, senatori Michele Pelillo e Salvatore Tomaselli. Il governo, impegnato ad affrontare le crisi aziendali e a sostenere lo sviluppo economico nei territori, ha confermato la disponibilità a breve di ingenti risorse a favore della società siderurgica in amministrazione straordinaria. È stato inoltre riconosciuto, in premessa dell’incontro, il grande impegno del governo per affrontare l’emergenza Ilva e la riqualificazione della città di Taranto. Il governo, confermando la convinzione che il nuovo assetto dell’Ilva sarà a vantaggio dei dipendenti Ilva e dell’indotto, sta lavorando a diverse misure per accelerare il più possibile la disponibilità a breve delle risorse per risolvere il tema dei fornitori del gruppo, in primo luogo le risorse del sequestro delle somme disposto dalla magistratura e dedicate alla bonifica ambientale. Sono stati inoltre riattivati alcuni affidamenti bancari dell’azienda. Le risorse rivenienti da Fintecna e il finanziamento ponte previsto serviranno anche per riattivare il circuito di pagamento dei fornitori. Sempre sul tema della crisi che riguarda l’indotto, il governo sta lavorando, nei limiti della procedura vigente, anche a misure specifiche per garantire la più ampia prededucibilità possibile dei crediti e sta rafforzando il fondo di garanzia per garantire crediti futuri, con particolare riguardo proprio ai fornitori. In particolare il governo e i relatori, avendo ben chiara l’esposizione delle piccole e medie imprese dell’indotto sul territorio, stanno lavorando ad un emendamento al decreto che contempli misure adeguate per far fronte a questo problema. Il governo sta inoltre definendo un nuovo emendamento con ulteriori meccanismi destinati ad accrescere la liquidità a disposizione dell’Ilva con strumenti che coinvolgano anche gli istituti di credito. Sul tema specifico dell’autotrasporto sono infine allo studio misure per migliorare l’attuale tensione di liquidità delle aziende come ad esempio la sospensione di alcuni tributi (Iva) per un congruo lasso di tempo.

 

ARRIVA INTANTO LA SOLIDARIETA’ DI CONFCOMMERCIO TARANTO ALLE IMPRESE DELL’APPALTO ILVA, … MA IMPARIAMO PER IL FUTURO!

La Giunta di Confcommercio Taranto esprime piena solidarietà agli autotrasportatori ed alle imprese dell’indotto Ilva,  impegnate  nella ricerca di soluzioni alla difficile vertenza che sta investendo il comparto industriale.  E’ una situazione  che non riguarda esclusivamente l’appalto, ma che   si ripercuote negativamente sull’andamento dell’intera economia del territorio provinciale. I numeri  drammatici degli ultimi anni, riguardanti le imprese del commercio, del turismo e dei servizi cessate (1058 su 696 iscritte nel 2014),   sono la prova inconfutabile  della sofferenza che da tempo  assedia la nostra economia e che ora trova in questa ultima vicenda, il suo epilogo finale. La conferma di una economia drogata, incapace di processi autonomi di sviluppo e di crescita. Confcommercio lo aveva previsto ed annunciato quando, a fronte della  chiusura di decine e decine di negozi,  della cessazione  di attività imprenditoriali storiche con un vissuto aziendale importante, e della conseguente messa in libertà di centinaia di lavoratori, invitava – purtroppo inascoltata- le altre Organizzazioni di categoria a sedersi attorno allo stesso tavolo, ed a programmare nuovi percorsi di sviluppo per la costruzione di un futuro, che purtroppo è già oggi.

I commercianti, i mitilicoltori, gli imprenditori del settore del turismo, gli artigiani, gli allevatori sanno molto bene   cosa significhi la mortificazione di dover cercare risposte anche quando queste non ci sono. E’ proprio la sofferenza delle imprese del Terziario, dell’Artigianato e dell’Agricoltura  la molla che in questi anni ha spinto Confcommercio  a condurre – accanto a  poche  illuminate  Organizzazioni  amiche-  le sue battaglie senza ‘se’ e senza ‘ma’, talvolta avendo la sensazione di essere non compresa dal territorio e dalle rappresentanze degli altri settori economici e dai sindacati dei lavoratori. Ed è per questo che Confcommercio,  già   in trincea  da tempo, comprende bene quanto conti un territorio unito capace di rivendicare dignità, rispetto, salute, lavoro.

Quanto sta accadendo in queste ore non lede soltanto i sacrosanti diritti delle imprese dell’indotto e dei lavoratori che da esse dipendono, ma rappresenta l’ennesimo schiaffo alla comunità jonica, trattata alla stregua di una colonia dello Stato industralista . Questa vicenda deve insegnare che un territorio cresce   se tutte le ruote dell’ingranaggio  girano assieme e se si smette di vivere alla giornata, avendo cura di   tutelare solo il  proprio ‘particulare’.

L’auspicio è che da oggi si volti pagina, e che dal dolore possa nascere un nuovo germoglio. Per ora intanto piena solidarietà.

 

 

 

   Anche nel 2014 si è superato il miliardo di ore di Cassa integrazione, per  la quarta volta negli ultimi cinque anni. Su base annua, la produzione industriale diminuisce del 4,1%, mentre nel mese di dicembre è aumentata dell’0,4% sul mese di novembre. L’Ufficio Studi di Confindustria prefigura scenari moderatamente positivi, così come fa il Ministro dell’Economia Padoan. Poiché negli anni passati, da più parti si era accennato ad una imminente ripresa, conviene rimaner cauti e far parlare i dati. Rispetto all’aprile 2008, la produzione industriale è calata del 24%. Si avvertono segni di ripresa nella fabbricazione dei mezzi di trasporto, di computer, dei prodotti di elettronica ed ottica, degli apparecchi elettromedicali e di misurazione e orologi; continuano ad essere in calo i comparti della fabbricazione di apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettrico.

   Il tasso di disoccupazione a dicembre si assesta sul 12,9% equivalente a 3 milioni e 322 mila persone senza lavoro. In questo quadro, i giovani senza lavoro tra i 18 e i 25 anni superano ormai il 40%. Tornando ai dati della Cassa integrazione, gli ottanta milioni di ore al mese corrispondono a 530 mila lavoratori senza occupazione. Se guardiamo i dati della nostra Regione, vien fuori che nel 2014 sono state autorizzate quasi 54 milioni di ore di CIG, con una diminuzione del 15% rispetto al 2013. Ancora una volta  con tutte le cautele del caso, si può dire che il quadro pugliese mostra qualche segno di miglioramento.

   Questi i dati essenziali della crisi, così come riportati nello studio dell’Osservatorio Lavoro&Welfare. Di fronte ai quali, è utile interrogarsi sul che fare per invertire questa tendenza negativa che dura ormai da anni. Indubbiamente, oggi  il quadro internazionale offre taluni elementi di novità: il prezzo del petrolio è praticamente dimezzato, la manovra di Draghi sul “quantitative easing” apre interessanti spazi di manovra; il Piano Juncker, con tutti i suoi limiti, si muove nella direzione giusta. Tuttavia, l’esperienza insegna che spesso la ripresa si manifesta senza ricadute occupazionali (Jobless recovery).Il Jobs Act si muove sul terreno delle regole del mercato del lavoro, ma  solo un Piano di investimenti pubblici e privati, adeguate politiche industriali e politiche attive del lavoro possono determinare una crescita dell’occupazione.  Occorre altresì che il sistema italiano delle imprese recuperi competitività di processo e di prodotto, che il percorso di internazionalizzazione prosegua, che non ci si rassegni ad paesaggio industriale di medie, piccole, piccolissime imprese e qualche grande azienda spesso ormai in mano a gruppi internazionali. La competizione internazionale richiede sempre più una crescita media delle nostre imprese. Si torna perciò al tema della politica industriale, che non è una bestemmia; al ruolo dell’intervento pubblico, che non è una parolaccia. Negli anni in cui, in Italia si smantellava una rete di imprese pubbliche, Francia e Germania difendevano e qualificavano le loro aziende pubbliche, risorsa che è servita ad affrontare meglio i colpi della crisi. Il fatto che lo Stato torni ad occuparsi direttamente di siderurgia è una buona notizia. L’importante che lo faccia presto e bene.

               Giovanni Battafarano


 

E’ in corso l’attività di ripopolamento delle specie “lepri e fagiani” pianificata dal comitato di gestione dell’Ambito Territoriale di Caccia di Taranto.

Il Corpo Forestale e la Polizia Provinciale, a tutela di dette attività, stanno conducendo  sul territorio provinciale una azione di antibracconaggio rivolta al contrasto del fenomeno della caccia di frodo, al fine di garantire il controllo su tutto il territorio jonico anche nelle ore notturne e concentrando le operazioni proprio nelle zone interessate dalle immissioni delle lepri e dei fagiani.

Questa operazione, finalizzata a garantire la riuscita del lodevole lavoro di ripopolamento dell’ATC di Taranto, si inquadra nella più ampia attività di contrasto al fenomeno del bracconaggio che gli organi preposti al controllo programmano nel periodo di caccia chiusa.

                                                                                                    Il Presidente

                                                                                               Nicola CAVALLO


ESEGUITA DALLA GUARDIA DI FINANZA UN SEQUESTRO PREVENTIVO PER EQUIVALENTE  DISPOSTO DAL TRIBUNALE DI TARANTO

 

Nuove importanti novità si registrano nell'ambito di una verifIca fiscale effettuata dalle "fiamme gialle" nel 2012 sull'"A.S. Taranto Calcio". I  Militari del Comando Provinciale di Taranto stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo “per equivalente”, disposto dal G.I.P. presso il Tribunale, per un ammontare complessivo di circa 660 mila euro, connesso alle ipotesi di reato di dichiarazione infedele e falsità ideologica nei confronti di due  imprenditori tarantini.

Come spiegano gli stessi finanzieri in una nota stampa, l’attività costituisce l’ulteriore sviluppo di  una verifica fiscale eseguita nel 2012 nei confronti della società “A.S. Taranto Calcio”,  con particolare riferimento alla fase di passaggio dalla gestione di Blasi a quella di D'Addario, all’esito della quale era stato constatato che la società medesima non aveva assoggettato a tassazione I.V.A., per l’anno d’imposta 2010, ricavi derivanti da contratti di sponsorizzazione per complessivi 1 milione di euro, assicurandosi, così, un indebito risparmio di versamento all’erario di 200 mila euro.

Nel corso dell’attività di servizio era stata altresì rinvenuta documentazione extracontabile dalla quale è stato possibile ricostruire un prezzo di cessione delle quote dell’associazione sportiva, tra i due imprenditori coinvolti,  notevolmente superiore rispetto a quello che gli stessi avevano indicato nel formalizzare la compravendita.

 

La cultura deve uscire dalle stanze chiuse riservate a pochi eletti: deve essere una cultura da vivere ogni giorno e per tutti i cittadini!

 

Tali ritrovamenti, di cui l’associazione Progentes è stata testimone, nel quadro di attività mirate alla valorizzazione delle nostre testimonianze storiche ai fini culturali e turistici, ancora una volta pongono la questione di come rendere immediatamente fruibile e condivisibile per la collettività, che ne ha diritto, una scoperta del genere.  Cosa direbbero i tarantini odierni se, all’improvviso, riaffiorasse dal terreno della Salina Grande, un’antica signora che visse a Taranto, da greca purosangue, nell’epoca di Pitagora? Emoziona pensare che lei, sia che lavorasse il salgemma o facesse parte di un kòmas (villaggio strutturato della campagna), abbia sentito forse parlare dal vivo il padre spirituale di tutte le democrazie.

Inconsueto e straordinario, dunque, il ritrovamento, negli ultimi giorni, di una tomba ancora intatta, risalente alla fine del VI sec. a.C., compiuto da due giovani ed esperti archeologi, Patrizia Guastella e Andrea Pedone, che sorvegliavano i lavori della costruzione del II lotto della Tangenziale sud di Taranto, in corrispondenza del tronco stradale di collegamento tra la tangenziale medesima e la SP 100 per la nuova base navale. Come a dire che, a volte, le opere moderne ci permettono di conoscere tratti della nostra vicenda umana perduti nelle nebbie dei millenni.

In quella zona pare che Annibale facesse riposare i suoi elefanti, prima di entrare a Taranto attraverso Porta Temenide. E prima ancora, in quella stessa area i Tarantini raccoglievano sale purissimo. Già, proprio la Salina Grande, dove si trova l’antico reticolo delle saline, attraversate da canali e canalette di tutte le epoche, a drenare terre allora densamente popolate.

Questa, di per sé, non sarebbe una novità, dato che il territorio tarantino contiene necropoli ad ogni piè sospinto, solo che questa tomba era intatta, non depredata cioè, con uno straordinario corredo funerario ed una deposizione “stranamente” ben conservata, parte della cassa compresa. Certo, si tratta di argilla, quindi gran parte dei resti organici (come vestiari, oggetti in legno, etc.) hanno lasciato forme nel sedimento ed anche tracce visive colorate: un’ombra porpora ammantava quella che, a giudicare da una prima ipotesi, fatta in base al corredo funerario e allo stato della dentatura, doveva appunto essere una signora, alta m 1,60 e dell’età di circa 40 anni. Questo ci spiega quanto Taranto ancora custodisca della sua storia.

La tomba è della tipologia a fossa con cassa di legno per la deposizione e coperta da due lastroni di pietra. Risulta sia stata invasa dalle acque che hanno trascinato all’interno terra argillosa che ha incapsulato e protetto i resti dell’antica greca ed alcuni oggetti con lei sepolti. A pochissima distanza, quasi a non voler disturbare il suo sonno, la sorpresa di trovare altre otto sepolture coeve, tutte raggruppate tra loro, principalmente attribuibili a bambini. Dunque, varie tipologie funerarie: fosse nella terra con cassa di legno, a lastroni e, in un caso, con sarcofago, quello di un piccolo infante, con accenno di cuscino ricavato nel blocco unico di pietra. Insomma, una necropoli di cui non si conosce l’estensione.

Il corredo della tomba inviolata comprendeva due lekythoi attiche (vasi per oli profumati), una a figure nere e l’altra a figure rosse, un alabastron fenicio-punico in pasta vitrea colorata, una pinakes (tavoletta in argilla che raffigura la testa di una divinità femminile o maschile arcaica), un anellino bronzeo (che con l’irruzione delle acque si è presumibilmente spostato dal dito della mano destra ai pressi del gomito), oltre al ritrovamento anche di frammenti della cassa e di alcuni chiodi. L’impronta di uno scettro ligneo ci suggerisce poi che dovesse trattarsi di una persona rispettabile, magari di  una sacerdotessa. Il messaggio che un corredo funerario, tutto di origine straniera, ci dà è che possa anche trattarsi di qualcuno proveniente da terre lontane oppure che lavorasse a contatto con stranieri. La zona, infatti, era ricca di officine e il sale estratto serviva per le concerie ed altre attività produttive in loco o che trovavano rifornimento proprio qui a Taranto.

E’, peraltro, singolare che qualcuno si facesse seppellire  con oggetti provenienti da diverse parti del Mediterraneo; spiegabile forse, se consideriamo l’imponente porto di cui si era dotata la città sin dall’epoca Micenea. Difatti a Taranto i Micenei erano insediati a Scoglio del Tonno (attuale Belvedere-La Croce) già ben 11 secoli prima dell’arrivo degli Spartani!

Nei pressi del campo di sepoltura è stata anche ritrovata un’area di lavoro dismessa dal V sec a.C.  divenuta, in seguito, un butto, ossia una buca usata per accatastare materiali e pezzi di oggetti di ceramica e vari, oltre ai segnacoli trapezoidali in pietra delle sepolture. Quest’ ultimo particolare, assieme al fatto che dai resti mortali della nostra signora greca sia stato asportato nell’antichità quasi tutto il cranio, ci lascia immaginare che la necropoli sia stata distrutta per sfregio dai nemici della Taranto magnogreca, come da usanza, per esempio, del popolo messapico.

Gli studi sono in corso. I preziosi reperti verranno puliti e restaurati a cura della Sovrintendenza Archeologica della Puglia nei laboratori di Taranto; inoltre sono stati compiuti dagli archeologi prelievi paleobotanici ed antropologici. Tutte queste tracce, giunte miracolosamente a noi dopo 2500 anni, potranno ancora riservarci sorprese e raccontarci tanto della vita quotidiana di allora.

Tali ritrovamenti, di cui l’associazione Progentes è stata testimone, nel quadro di attività mirate alla valorizzazione delle nostre testimonianze storiche ai fini culturali e turistici, ancora una volta pongono la questione di come rendere immediatamente fruibile e condivisibile per la collettività, che ne ha diritto, una scoperta del genere.

La cultura deve uscire dalle stanze chiuse riservate a pochi eletti: deve essere una cultura da vivere ogni giorno e per tutti i cittadini!

 

*presidente aps Progentes 

 


Sale la tensione, si acuisce la protesta profilando risvolti inediti, dettati essenzialmente da rabbia e disperazione per una sitazione di incertezza che permane aprendo drammatici interrogativi sul futuro. E' questo il senso della mobilitazione degli autotrasportatori, che tornano a portare per strada i loro mezzi, questa volta fino a raggiungere la città con tutto quello che ciò può determinare. La decisione è stata presa. In serata Confindustria Taranto al termine di un incontro con i rappresentanti della categoria, ha diffuso il comunicato stampa che di seguito pubblichiamo

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Tornano a protestare gli  autotrasportatori  dell’indotto ILVA. Dalle 9.30 di domani, martedì 10 febbraio 2015,  si muoveranno in corteo con i mezzi pesanti partendo dal piazzale antistante la portineria C dell’Ilva e percorrendo le principali arterie stradali.

Saranno  interessate, in particolare, la strada statale 7 e la strada statale 106 fino al piazzale del Municipio, dove è previsto un incontro con la stampa a partire dalle ore 11.30.  Alla conferenza stampa prenderà parte anche una delegazione delle altre aziende dell’indotto interessate alla vertenza ed il Presidente di Confindustria Taranto Vincenzo Cesareo.

Si prevedono, infatti, ulteriori manifestazioni ed azioni anche clamorose che andranno avanti fino all’ottenimento di garanzie e risposte certe.

La ripresa della protesta, (già attuata giovedì scorso e poi interrotta in attesa di conoscere quali fossero gli esiti del vertice romano di venerdì scorso), è stata decisa infatti da tutti gli autotrasportatori dell’indotto in virtù dell’assenza di risposte concrete che si registrano sulla vicenda, (malgrado l’interessamento di quei parlamentari attivi sulla questione) ed in virtù, in particolare, delle azioni realmente concrete da parte del Governo che consentirebbero, a tutto l’autotrasporto e non solo, di riprendere con serenità le consuete attività lavorative.

Invece, né il contenuto di alcuni emendamenti – peraltro ancora nell’alveo delle ipotesi – né le misure che si avanzano a tutela dei crediti sembrano andare nella direzione auspicata dalla imprese dell’indotto, in crisi di liquidità oramai da troppi mesi.

Quello di domani è davvero, per gli autotrasportatori, l’ultimo grido di dolore: per lo spegnimento delle loro aziende e per la perdita di qualsiasi certezza per le loro  famiglie, sia presente che futura.

Le imprese – tutte - fanno ancora una volta appello al Premier, ai ministri competenti, ai commissari Ilva, affinché  trovino al più presto la soluzione per corrispondere a questa numerosa platea di imprese e di lavoratori quanto loro dovuto per lavori realizzati a costo di enormi sacrifici.

Responsabilmente, e fino ad oggi, ricordiamo che gli autotrasportatori dell’indotto hanno deciso di manifestare civilmente, consentendo la messa in sicurezza degli impianti ed il prosieguo, pur limitato, delle attività all’interno dell’Ilva.

Ora la protesta, in considerazione della situazione pressoché immutata che si registra rispetto alla prima autoconvocazione a Roma del 19 gennaio scorso, potrebbe assumere, salvo decisivi cambiamenti di rotta altri risvolti.

 

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