Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Giornalista1

«Questo cesso l’hai costruito tu, con i tuoi sacrifici, dopo tanti anni di lavoro. E grazie al lavoro che tu hai fatto in questi anni, io adesso, mi ritrovo con un futuro in questo cesso». Domenica 26 aprile 2015, alle ore 21 al TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, va in scena “Giù” di Spiro Scimone, regia Francesco Sframeli, con Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Salvatore Arena, Gianluca Cesale, scena Lino Fiorito, disegno luci Beatrice Ficalbi, produzione Compagnia Scimone Sframeli, in collaborazione con Festival delle Colline Torinesi e Théâtre Garonne Toulouse, nell’ambito della rassegna “… sono Stato io?”, un progetto del Crest, in collaborazione con “Pubblico” e Cgil Taranto.Durata 60’. Biglietto intero 13 euro, ridotto 10 euro.  Info: 099.4725780 – 366.3473430.

Un invito indignato a rompere il silenzio per dare voce agli altri. Un urlo contro il marciume della nostra società che umilia la dignità e la libertà dell’individuo. In un’atmosfera surreale, dove il dramma è in continuo equilibrio con la comicità, il Figlio, una mattina, sotto gli occhi del Papà, sbuca fuori dal cesso per manifestargli il proprio malessere contro un mondo sempre più saturo di egoismo e d’indifferenza. Il Papà, vedendo il proprio figlio nel cesso, cerca di tirarlo fuori. Ma, nel cesso, non c’è solo il Figlio da tirare fuori. Nel cesso, da tirare fuori, c’è anche Don Carlo, un prete scomodo, che è finito giù perché su non vuole più stare comodo. Giù è finito il Sagrestano che dopo tanti anni di soprusi e violenze, stanco di subire, trova nel cesso la forza e il coraggio di ribellarsi. Giù c’è, anche, il povero cristo di Ugo che preferisce cantare sotto un ponte per non perdere la dignità, per non vendere la propria dignità. Giù ci sono tante persone che, per difendere i valori umani e lottare contro il male che avanza, aspettano il loro turno per tornare su, per tornare, di nuovo, su. Lo spettacolo è vincitore del Premio Ubu 2012 per la "miglior scenografia".

 

Nato a Messina nel 1964, Spiro Scimone è attore, drammaturgo, regista e sceneggiatore. Nel 1994 scrive l'opera prima “Nunzio”, da lui stesso interpretata assieme a Francesco Sframeli (con cui fonda nello stesso anno la Compagnia Scimone Sframeli), con la regia di Carlo Cecchi. Come attori, Scimone e Sframeli sono anche protagonisti di una trilogia scespiriana che Cecchi mette in scena a Palermo: “Amleto” nel 1996, “Sogno di una notte di mezza estate” nel 1997 e “Misura per misura” nel 1998. Grazie all'invenzione di un nuovo linguaggio teatrale, in cui lunghe pause cadenzano le sonorità del dialetto messinese, Scimone conquista pubblico e critica: nel 1994 vince il Premio Idi "Autori Nuovi", nel 1995 la Medaglia d'oro Idi per la nuova drammaturgia e nel 1997 il Premio Ubu come nuovo autore. Due anni dopo, nel 1999, scrive “La festa”, con la regia di Gianfelice Imparato, che ottiene l'autorevole riconoscimento della Comédie-Française (in cartellone l'opera, tradotta in lingua francese da Valeria Tasca e con la regia di Galin Stoev). Ispirato al lavoro teatrale “Nunzio”, e sempre in dialetto messinese, nel 2002 realizza con Francesco Sframeli il film “Due amici”, prodotto dalla Medusa Film (premio “Luigi De Laurentiis” per la migliore opera prima alla 59ma Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia).

 

Centinaia di lumini cimiteriali, stretti tra le mani di uomini e donne vestiti di nero hanno invaso piazza Maria Immacolata. Sono gli insegnanti di Taranto, tanti, uniti, determinati che aderendo al flashmob hanno voluto esprimere il loro no alla "buona scuola" voluta dal Governo di Matteo Renzi. Non intendono arretrare e stanno mettendo in campo tutti i mezzi possibili per far sentire la loro voce. E' una categoria- quella degli insegnanti- che, nella protesta, si riscopre unita e motivata. Adesso bisognerà vedere quanto questo dissenso inciderà e peserà sulle decisioni del premier e del suo Esecutivo.

Con la nomina del nuovo AD François Rafin, nuova organizzazione per Total E&P Italia

 

Roberto Falabella e Roberto Pasolini, rispettivamente nominati alla testa del Segretariato Generale e della Direzione Esecutiva Affari Istituzionali e Relazioni Esterne, riporteranno direttamente all’AD della filiale italiana del Gruppo.

 

Allo stesso François Rafin, ad interim, la Direzione Esecutiva del Progetto Tempa Rossa.

 

Cambio al vertice per infondere nuova energia a un progetto che riguarda molto da vicino il capoluogo ionico e il suo futuro. Ad illustrare la nuova strategia è lo stesso Gruppo Total E&P Italia nell'articolato comunicato con annessa scheda tecnica che di seguito pubblichiamo

Con la nomina di François Rafin a nuovo Amministratore Delegato di Total E&P Italia, la filiale italiana del Gruppo Total si dota di una nuova organizzazione, attraverso la creazione di tre poli aziendali che faranno direttamente riferimento al nuovo AD: il Segretariato Generale, la Direzione Esecutiva Affari Istituzionali e Relazioni Esterne ela Direzione Esecutiva del Progetto Tempa Rossa.

Alla guida del Segretariato Generale sarà il Dott. Roberto Falabella, che arriva in Total E&P Italia proveniente dalla Francia dove, presso la Divisione Total Marketing & Services Africa e Medio Oriente, ha ricoperto il ruolo di Responsabile Finanze. La lunga carriera nel Gruppo Total, iniziata nel 1990, ha visto Falabella ricoprire incarichi di Direzione nel settore Risorse Umane e Finanze di diverse filiali Marketing e Raffinazione del Gruppo, in Italia, Angola ed Etiopia.

Sotto la responsabilità dell’Ing. Roberto Pasolini, dal 2006 Direttore Commerciale & Comunicazione di Total E&P Italia, sarà invece la Direzione Esecutiva Affari Istituzionali e Relazioni Esterne. Nel Gruppo Total dal 1981, Pasolini ha oltre trent’anni di esperienza nei settori dell'engineering e della logistica, che lo ha portato a ricoprire incarichi di responsabilità e di rappresentanza in varie realtà del Gruppo, anche all’estero. Rientrato in Italia nel 2000, fino al 2006 ha ricoperto il ruolo di Direttore Supply & Logistica della Direzione Generale Raffinazione e Marketing di Total Italia.

La Direzione Esecutiva del Progetto Tempa Rossa sarà direttamente seguita dallo stesso AD, François Rafin.

Obiettivo della riorganizzazione è dare nuovo impulso alla realizzazione del Progetto Tempa in Basilicata, di cui Total E&P Italia è operatore, infondendo nuova linfa agli assi principali dell'attività della compagnia: dalle relazioni con tutti gli stakeholder, nazionali e locali, al completamento dello sviluppo di Tempa Rossa, con particolare riguardo all’ambito Salute, Sicurezza e Ambiente (HSE) e all’attività tecnica e operativa, fino alla gestione interna della filiale stessa.

 

A Roberto  Falabella e Roberto Pasolini, in  qualità  di  Direttori  Esecutivi,  è stato affidato anche un ruolo di rappresentanza della Società.

 

 

COMPANY PROFILE TOTAL E&P ITALIA S.p.A.

 

TOTAL E&P Italia S.p.A. è la filiale italiana operante nel settore dell’esplorazione e produzione del gruppo TOTAL S.A., uno dei primi 5 gruppi petroliferi mondiali.

Negli ultimi 50 anni il gruppo TOTAL, attraverso le sue filiali italiane, è stato partner o operatore in oltre 300 permessi di ricerca o concessioni di coltivazione. Il gruppo TOTAL ha partecipato all’acquisizione di 50.000 km di linee sismiche e alla perforazione di circa 500 pozzi, di cui 200 come operatore.

Nella regione dell’Appennino meridionale dove la Società ha attualmente concentrato la sua attività, e particolarmente in Basilicata, TOTAL E&P Italia S.p.A dispone di 6 permessi di ricerca e/o concessioni di cui cinque come operatore.

In Basilicata TOTAL E&P Italia S.p.A., con il 50% di partecipazione ( 25% Shell Italia E&P S.p.A e 25% Mitsui E&P Italia B S.r.l), è operatore della concessione Gorgoglione (MT), dove nel 1989 è stato individuato il giacimento di Tempa Rossa. A seguito del protocollo d’intesa siglato nel novembre 2004, il 22 settembre 2006 è stato sottoscritto con la regione Basilicata un Accordo Quadro, che ha dato il via al programma di sviluppo del giacimento.

 

Alcuni dati di approfondimento sul giacimento di Tempa Rossa

 

Il progetto Tempa Rossa prevede lo sviluppo di un giacimento petrolifero all’interno della Concessione Gorgoglione, situato nell’alta valle del Sauro, nel cuore della Basilicata.

Il progetto prevede la messa in produzione di 8 pozzi – di cui 6 già perforati, e 2 da perforare dopo l’ottenimento delle autorizzazioni – e la costruzione di un centro di trattamento oli dove gli idrocarburi estratti, convogliati tramite una rete di condotte interrate, verranno trattati e separati nei diversi sottoprodotti (grezzo, gas metano, zolfo, GPL). Il petrolio sarà trasportato tramite condotta interrata all’oleodotto “Viggiano-Taranto”, mentre il gas sarà convogliato alla rete nazionale di distribuzione. Prevista anche la costruzione di un centro di stoccaggio GPL dotato di 4 punti di carico stradale.

Il progetto si estende principalmente sul territorio del Comune di Corleto Perticara (PZ), a 4 km dal quale verrà costruito il centro di trattamento. L’area dove sarà realizzato il centro di stoccaggio GPL si trova invece nel Comune di Guardia Perticara (PZ).

A regime l'impianto - tra i più evoluti nel settore petrolifero - avrà una capacità produttiva giornaliera di circa 50.000 barili di petrolio, 230.000 m³ di gas naturale, 240 tonnellate di GPL e 80 tonnellate di zolfo, con un incremento della produzione petrolifera nazionale del 40%.

Numeri questi in grado di fornire un contributo importante alla bilancia nazionale dei pagamenti e alla riduzione della dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento energetico.

 

 

 

 

 

 

 

 

Si è parlato anche dello stabilimento di Taranto, con una ipotesi che potrebbe rivelarsi clamorosa ed avere pesanti ripercussioni sul territorio ionico, durante l'Assemblea degli azionisti della Cementir riunitisi a Roma per l'approvazione del bilancio.

Sul tavolo della discussione sembra sia arrivata la proposta di chiusura dello stabilimento tarantino che, come è noto, nei mesi scorsi è stato al centro della cronaca economica e ambientale per gli inrventi di ammodernamento e raddoppio. Ora, addirittura, si parlerebbe di smantellamento, evidentemente nell'ambito di un piano teso a contenere i costi e quindi ridimensionare l'attività considerata non in linea con le esigenze di bilancio del Gruppo che fa capo all'imprenditore romano Caltagirone.

Sarebbe interessante capire perchè l'ipotesi di chiusura riguarderebbe lo stabilimento tarantino e non invece quelli di Caserta e del Piemonte.

All'alba di mercoledì nella provincia di Pesaro e Urbino, in Savona, Tortoreto, Taranto e Fasano, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Urbino insieme a quelli dei comandi territorialmente competenti, hanno eseguito 9 ordinanze di custodia cautelare  - 7ordinanze di custodia cautelare in carcere, 2ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari -emesse dal G.I.P. del Tribunale di Urbino Dott. Vito Savino, nei confronti di  soggetti resisi responsabili del reato di spaccio di sostanze stupefacenti.

Come si legge nella nota stampa diramata dagli stessi militari, questa operazione rappresenta l’epilogo di una complessa attività di indagine condotta dai militari dell’Aliquota Operativa di questa Compagnia, coordinati dal sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Urbino, dott.ssa Simonetta Catani. 

L’attività svolta ha permesso di smantellare un considerevole traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana realizzato principalmente da un gruppo di soggetti di etnia balcanica i quali, pur non associandosi traloro, ossia non costituendo un vero e proprio sodalizio o cartello, di fatto gestivano il remunerativo mercato dello spaccio nelle zone di Urbania, Cagli, Fossombrone e Fermignano, in virtù del fatto che, avendo conservato saldi i rapporti con la loro terra d’origine e con altri connazionali presenti nel territorio nazionale, risultava per loro molto agevole l’approvvigionamento di stupefacente da immettere poi nei mercati locali.

L’indagine, iniziata nel mese di febbraio 2014 dalla segnalazione di un furtivo passaggio di un “involucro” all’interno di un Bar in Urbania tra un giovane albanese e un ragazzo del posto, ha permesso, affiancando alle classiche attività di pedinamenti e appostamenti altre più sofisticate e tecnologiche, di accertare le responsabilità penali di tutti gli arrestati, riuscendo altresì ad assegnare ad ognuno di essi un ruolo ben definito.

Come si legge nella nota l’attività investigativa ha consentito di identificare:

·           MEROLLI Martin, un 23enne albanese, giocatore nell’Urbania- Calcio, punto di raccordo tra i vari soggetti protagonisti della vicenda. Suo riferimento il cugino CANO Erandi.

·           CANO Erandi, 26 enne albanese, disoccupato, avrebbe gestito una fiorente attività di spaccio in Cagli e si sarebbe avvalso di due distinti canali di approvvigionamento, l’asse Roma-Cagli e quello Cesenatico-Cagli;

·           IZIERI Ali, 25enne macedone, sarebbe stato collaboratore di Merolli, nonché custode della sostanza stupefacente. Avrebbe comunque dimostrato di avere una propria autonomia organizzativa andando ad acquistare cocaina  con BARATTO Giuseppe presso XHAHYSA Bruno.

·           BARATTO Giuseppe, detto il Calvo, 36enne, nato a Taranto, residente a Fermignano, attualmente pescatore, stando agli inquirenti in stretti rapporti di amicizia e frequentazione con Merolli, Olimpio Giovanni e IZIERI Ali. Si sarebbe proposto come autista per i rifornimenti di droga tanto da essere poi già arrestato a Lanciano nel maggio scorso insieme a DOMI Xhevair.

·           DOMI Xhevair, detto Xheva, 24enne albanese, proveniente da Savona e stabilitosi a Cagli. Avrebbe trattato esclusivamente cocaina. Nelle prime fasi operava congiuntamente con CANO, successivamente si approvvigionava in Lombardia e Abruzzo.

·           SPANESHI Murat, 24enne, cittadino albanese, secongo0 gli inquirenti fornitore di rincalzo di DOMI Xhevair.

·           OLIMPIO Giovanni, detto Giovi, 27enne, cittadino italiano, residente a Fermignano, vecchia conoscenza dei militari operanti poiché coinvolto nelle operazioni Piazza Pulita I e II, dapprima apri pista verso XHAHYSA Bruno, ha poi rivelato un altro canale di spaccio sull’asse Fossombrone-Fermignano, infatti, lo stesso si riforniva dal “fossombronese” BAZYUK Mykhaylo.  

·           BAZYUK Mykhaylo, 21enne, cittadino ucraino, già noto alle forze dell'ordine nell'ambito delle indagini su un accoltellamento avvenuto a Fossombrone;

·           XHAHYSA Bruno, 26enne, albanese, residente a Mondavio, avrebbe agito nella bisettrice Monterado-Marotta. Fornitore di IZIERI, BARATTO e OLIMPIO. Il padre fu arrestato dai CC di Saltara per detenzione ai fini di spaccio di 100g di cocaina.

A supporto dell’attività di indagine sono stati effettuati anche numerosi riscontri e recuperi, su acquirenti e fornitori, tra i quali appare opportuno menzionare soprattutto:

·           l’arresto in flagranza di reato di BARATTO Giuseppe e DOMI Xhevair per detenzione ai fini di spaccio di grammi 35 di cocaina, avvenuto il 23.05.2014 a Lanciano, eseguito materialmente, per motivi di opportunità investigativa facilmente intuibili, da personale del NOR CC della Compagnia di Lanciano su indicazione e direzione dell’Aliquota Operativa di Urbino;

·           l’arresto in flagranza di reato di XHAHYSA Arjan (padre di Bruno, denunciato a p.l. nell’odierna indagine) per detenzione ai fini di spaccio di grammi 107 di cocaina, eseguito dai carabinieri della Stazione CC di Saltara;

·           l’arresto in flagranza nel gennaio 2015 di SPANESHI Murat sorpreso con 50 grammi di polvere bianca nascosta nel suo appartamento di Cagli.

Gli spacciatori, che come accertato, avrebbero trattato considerevoli quantitativi di sostanza stupefacente (chilogrammi per quanto riguarda la Marijuana ed etti per la cocaina), potevano contare su una clientela vasta ed eterogenea che andava dall’imprenditore, all’operaio, dallo studente universitario a ragazzi ancora minorenni di età compresa tra i 14 e i 17 anni.

Ingegnosi infine risultavano i cosiddetti “imboschi”, ossia i posti in cui lo stupefacente veniva occultato, come ad esempio l’asciugamani elettrico dei locali, o cavità naturali ricavate all’interno di alberi ecc..

Le investigazioni, hanno consentito di appurare che l’illecita attività, volta a creare un vero e proprio rapporto di fidelizzazione con i tossicodipendenti attraverso la cessione a credito dello stupefacente, con conseguente accumulo di debiti da parte degli stessi acquirenti, sarebbe stata anche da  condotte estorsive e furti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel pomeriggio di mercoledi, i Carabinieri del nucleo Operativo della Compagnia di Taranto hanno arrestato, in flagranza,  Egidio Di Fiore, 51enne tarantino. L'uomo dovrà rispondere di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. 

 

I militari in borghese, nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dello spaccio di droga nel quartieri Tamburi, dopo una meticolosa attività informativa ed un attento appostamento, insospettiti da un andirivieni di giovani, decidevano di fare irruzione nell’abitazione dell’uomo, che a seguito di perquisizione domiciliare, veniva trovato in possesso di una tavoletta di gr. 100 di hashish nascosta dietro un mobile della cucina.

 

Il 51enne, dopo le formalità di rito, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e su disposizione dell’autorità giudiziaria accompagnato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

Lo stupefacente sequestrato sarà sottoposto ad analisi chimico-gascromatografiche per la determinazione del principio attivo a cura dei Carabinieri del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Taranto.

Il presidente emerito del Tribunale ospite del Rotary Club Massafra ha incontrato gli studenti del liceo "De Ruggieri"

 

di ANTONIO BIELLA

 

 

 

 

 

 

<La differenza tra la nostra e la vostra generazione? – ha chiesto il giudice  Morelli agli studenti del Liceo “De Ruggieri” – Voi avete ereditato i nostri tempi: la storia di ieri ha fatto la storia di oggi. Di diverso c’è la velocità di questi anni>.

Il presidente emerito del Tribunale di Taranto,  il dott. Antonio Morelli, ha raccolto dalla memoria gli ultimi cinquant’anni li ha raccontati e li ha paragonati ai giorni nostri durante una conversazione organizzata dal Rotary Club Massafra per gli studenti del Liceo “De Ruggieri” di Massafra.

Gli onori di casa sono stati fatti dal preside della scuola, il prof. Stefano Milda, e dalla presidentessa del Rotary Massafra, la prof.ssa Silvana Milella che ha fatto suonare gli inni (secondo l’uso rotariano) , salutato gli ospiti e presentato il relatore.

<Sono appartenuto  a una generazione felice – ha esordito Morelli -  con i piedi nel medioevo e la testa nel Duemila. Non ho conosciuto guerre, ho vissuto il periodo della ricostruzione, della speranza, della proclamazione dei grandi diritti e  delle grandi scoperte, dello sbarco sulla luna e del benessere crescente,  e soprattutto ho potuto vivere  una stagione di valori che rendevano bella la giovinezza. Anche le ideologie, giuste o sbagliate che fossero, davano una bussola>.

Ha poi elencato un po’ di ricordi personali: della bellissima Taranto, che lui  giovane ritraeva  con gli acquerelli; e dell’importante figura paterna, medico come una volta sapevano essere i medici, e uomo di vasta cultura. Una città bellissima  cinquanta o sessant’anni fa, poi sempre più deturpata dalla speculazione edilizia e dall’industria.

<Ricordo con rammarico il “silenzio colto” davanti agli ulivi sradicati per l’acciaieria; o davanti al  venir su del “grattacielo”  che in viale Virgilio, all’altezza di via Cavallotti, occultò per sempre la costa di Mar Grande.> Ha ricordato  il magistrato specificando quel “silenzio colto” come silenzio di chi aveva i mezzi culturali per levare la propria voce e non lo fece.

Ma non ha trascurato di parlare del “mestiere” di magistrato, iniziato a soli 25 anni, un mestiere “bellissimo e difficilissimo” che comporta il dover giudicare gli altri  <In libertà,  con le sole imposizioni delle leggi e della propria coscienza, facendo di tutto perché il legale e il giusto coincidano>.

Poi il ricordo dei primi processi ai “colletti bianchi”, in seguito diventati quasi una moda, chiedendosi se prima la legalità era più diffusa di oggi o se la giustizia fosse più pigra. E perché oggi è il contrario sfociato in un perenne scontro tra politica e magistratura. Quindi un monito: <Il giudice non deve fare crociate per la legalità>.

In conclusione, Antonio Morelli ha lanciato a una sfida alle centinaia di giovani presenti: <Dovete essere diversi da noi. Da noi che abbiamo fatto cose belle ma anche brutte come il debito pubblico, la natura dilaniata, il cattivo esempio dei governanti. Quei valori che noi abbiamo lasciato cadere – ha concluso – tocca a voi riprenderli>.

Al termine, dopo applausi davvero molto prolungati,  ha tratto le conclusioni dell’incontro l’Assistente del Governatore  Mauro Magliozzi.

Antonio Biella

Dal 19 gennaio scorso il sito di informazione Agorà di cui è vice direttore il tarantino Roberto De Giorgi non è più attivo. La sospensione delle pubblicazioni non è frutto di una scelta ma di un vera e propria operazione di oscuramento dai contorni inquietanti. Per questo motivo De Giorgi già da diverso tempo ha investito della delicatissima questione il presidente della Repubblica Mattarella. A distanza di mesi la situazione è rimasta invariata. Riteniamo perciò opportuno tornare sulla questione pubblicando il testo integrale della lettera inviata da De Giorgi.

---------

IL NOSTRO SITO DI INFORMAZIONE ATTACCATO DA ISIS

Egregio Presidente della Repubblica

La motivazione che è espressa nel titolo di questa lettera non è un film noir, non appartiene ad un racconto poco probabile, sono fatti realmente accaduti. Parto dall’ultimo attacco al nostro giornale online, giovedì scorso appare in home il messaggio e poi nella giornata scopriamo che non si può più pubblicare, e nella parte storica del giornale ( che ha dieci anni di vita) sono spariti articoli del Papa e quelli che parlano dell’Isis. Gent.mo Presidente, mi rivolgo a lei perché ci sentiamo soli a combattere questa battaglia, il 18 gennaio era comparsa un immagine che bloccava l’home page, che rappresentava un pugno con una bandiera americana ridotta ad un filo cadente in un lago di sangue con la musica di sottofondo che era l’inno dell’Isis.

Per quattro giorni abbiamo battagliato sul server di Aruba per riuscire a riprendere le pubblicazioni. Poche segnalazioni dalla stampa, una noticina ansa, e tutto è passato in sordina. La domenica successiva abbiamo di nuovo attacco con un messaggio che citava la strage di Parigi e propaganda terrorista. Dura poche ore ed ora quello che fino ad oggi non ci consente di pubblicare. Egregio presidente dalla nostra indagine che abbiamo consegnato in denuncia alla Procura per il tramite dei Carabinieri di Taranto, emerge che gli attacchi degli hacker sono venuti da Parigi e da Tel Aviv. Che gli stessi usano il server per chattare tra loro, inviare messaggi, studiare strategie per attaccare la stampa italiana. Perché hanno attaccato noi? Perché siamo un giornale generalista anche cattolico, abbiamo un server dedicato abbordabile da parte degli hacker. Chiediamo a Lei Presidente di riconoscere la stampa come la nostra obiettivo sensibile, di aiutarci a resistere. Quest’attacco terrorista rischia di uccidere un giornale online senza finanziamenti e senza risorse che ha duecentomila lettori al giorno.

Roberto De Giorgi

Domenica 26 aprile “Le meraviglie di primavera in via Calamandrei”

13 ore no stop tra mercatini, esposizioni e musica

 

E’ stato presentato  presso la sede dell’Aci Taranto, l’evento più atteso del mese di aprile: “Le meraviglie di primavera in via Calamandrei”, in programma per domenica 26 aprile dalle ore 9.00 alle ore 22.00.

Ben 13 ore no stop, durante le quali grandi e piccini potranno riscoprire la gioia di stare insieme e trascorrere una giornata esilarante assistendo alle varie iniziative in programma.

Dopo il grande successo del “Natale in via Calamandrei”, si torna più carichi di prima per questo nuovo evento. Tra gli organizzatori e sostenitori, l’Aci di Taranto, l’associazione “La piazza delle Meraviglie”; il comitato “Via Calamandrei” e il portale commerciale edito da Angelo Galasso, “Tarantoindiretta.it”, media partner dell’evento. L’iniziativa patrocinata dal Comune di Taranto, si avvarrà della direzione artistica dell’art director Armando Blasi.

Lo stesso spiega che l’evento è stato fortemente voluto dal Comitato “Via Calamandrei”, e ha trovato la disponibilità e la voglia di fare di tutti i commercianti della zona. Tante le iniziative in programma che andranno a caratterizzare l’arco di una intera giornata, a partire dal mercatino dell’artigianato a cura dell’associazione “La piazza delle meraviglie” con circa 50 stand, all’esposizione di auto d’epoca Vespa Club; spazi musicali, esibizioni sportive; cosplay; mangiafuoco; mascotte e giocolieri; giochi da tavolo e rappresentazioni figurative a cura dell’associazione Eternia.

Un’iniziativa che tende a valorizzare e promuovere il territorio tarantino, così come spiega Angelo Galasso, editore di Tarantoindiretta.it. Una giornata per stare insieme e divertirsi, approfittando dei primi tiepidi momenti primaverili. L’auspicio, come sottolinea sempre Galasso, è quello di regalare alla città e ai tarantini una giornata di festa.

L’Aci ancora una volta, si fa promotrice di un evento mirato ad esaltare la città. A tal proposito, il vice presidente Gianbattista Sebastio spiega che l’Automobile Club Taranto, è sempre stata vicino a queste iniziative e lo sarà sempre, a maggior ragione adesso che il tutto si svolgerà nella zona in cui è ubicata la loro sede. Infatti, proprio l’Aci, organizzerà per l’occasione, una esposizione di auto d’epoca, che da sempre affascina grandi e piccoli.

Il programma della giornata è molto dettagliato ed interessante: si partirà alle ore 10.00 con il raduno Cosplay e presentazione delle squadre di Quidditch (strix Tarentum), e dimostrazione di giochi da tavolo.

Dalle ore 11.00 alle ore 16.00 invece, animazione per bambini con mascotte a cura dell’associazione “Tuttingioco”; Interpretazione di La Sil Animazione; Giochi da tavolo e rappresentazioni figurative a cura dell’associazione Eternia; torneo di Spada “Larp”.

Alle ore 16.00 avrà inizio il torneo di giochi da tavolo, per poi procedere con la premiazione e assegnazione premi.

Dalle ore 18.00 alle ore 20.00, inizio esibizione Soul City Riders.

Alle ore 20.00 esibizione super jump a cura della palestra Free Life Fitness Club.

Alle ore 20.30-21.00 esibizione mangiafuoco e capoeira; infine alle 21.00 si parte con i momenti musicali.

 

Si ringrazia per la gentile collaborazione il Vice presidente Aci Gianbattista Sebastio; Caseificio Marzulli, Negozio Wind di via Liguria; Samaflex; Cantine Erario; il comitato provinciale Uisp; Culligan depuratori.

Gli organizzatori, inoltre, ringraziano i consiglieri comunali eletti nelle liste Udc Salvatore Brisci, Valerio Lessa, il Sindaco e l’amministrazione comunale tutta.

 

Le  PRIORITA’ di FEDERMODA:  ABUSIVISMO, CONTRAFFAZIONE, DEGRADO DELLE AREE URBANE.

RIELETTO  ALLA GUIDA DELLA CATEGORIA GIOVANNI GERI

 

I commercianti del settore abbigliamento, aderenti a Federmoda/Confcommercio (330 soci) , riconfermano Giovanni Geri alla guida della categoria.

Un settore alle prese con tante difficoltà e contrassegnato negli ultimi anni da vistose perdite, determinate dal calo dei consumi che in parte ha penalizzato proprio il settore moda, ma anche da una serie di  problematiche che investono la maggior parte delle aree commerciali urbane dei principali centri della provincia, in primo luogo   la presenza di venditori  di merci contraffatte.

Il nuovo Direttivo di Federmoda, eletto nel corso di una movimentata assemblea,  dovrà infatti da subito affrontare diverse questioni di non  poco conto, comuni alla maggior parte dei centri della provincia: il degrado delle aree urbane del commercio, l’elevata  tassazione locale, ma soprattutto  la  lotta all’abusivismo. La presenza incontrollata di venditori abusivi di capi di abbigliamento e prodotti  contraffatti  è ormai  una vera e propria piaga denunciata dai commercianti in  diversi  comuni della provincia;  ma, è soprattutto a Taranto  che il fenomeno ha assunto dimensioni sproporzionate, assumendo le sembianze di  un vero e proprio mercato parallelo del taroccato, concorrenziale alle regolari attività di vendita.

Calzature, borse, accessori vari, t-shirt, felpe, un mix di merci a  brand  contraffatto,  simili ai marchi – spesso di prestigio-  esposti  nelle vetrine dei negozi.   Una situazione che sta generando uno stato di profondo malessere tra commercianti e cittadini  che si vedono privati dei  luoghi del passeggio, sottratti dalle esposizioni improvvisate   di decine e decine di ambulanti.   Nel capoluogo la  denuncia di  Federmoda trova pieno appoggio nelle  tre  delegazioni di quartiere Borgo, Italia Montegranaro e Solito Corvisea,  che nei giorni scorsi hanno individuato un percorso di attività finalizzate a sensibilizzare commercianti e cittadini in merito alle problematiche delle aree urbane della città. Il presidente  di Federmoda, Giovanni Geri, già  all’indomani della sua elezione ha inoltrato una formale richiesta di incontro  al comandante della Polizia municipale, Michele Matichecchia, per mettere a punto un piano di azione operativo, preannunciando che i commercianti del settore sono  in stato di mobilitazione e che sono  ormai   pronti ad attuare vistose azioni  di protesta. Uno stato di allerta che sta coinvolgendo anche gli operatori degli altri settori del commercio che denunciano il  degrado delle aree urbane, la inefficacia delle politiche di gestione dei servizi (trasporto pubblico, mobilità, raccolta rifiuti, parcheggi), e che soprattutto rivendicano efficaci politiche di  riqualificazione delle aree urbane a partire dall’avvio dei tanti progetti ( Palazzo degli Uffici, ex Barracamenti Cattolica) bloccati, per i quali vi sarebbero in alcuni casi anche  risorse finanziarie disponibili (ex cinema Fusco). Una situazione di degrado che  tieni lontani gli    investitori e che contribuisce alla   svalutazione del patrimonio immobiliare.

Qui di seguito il Direttivo provinciale di Federmoda

Presidente Giovanni Geri (Lord srl- Taranto). Consiglieri: Anna Amico (Gypsi Moda –Sava); Salvatore Cafiero ( Cafiero –Taranto); Giuseppe Castellano ( Castellano- Ginosa); Nicola De Florio (De Florio- Taranto); Nicola Di Michele (Dimitex-Pulsano); Lorenzo Di Pierro (Di Pierro snc - Taranto); Giuseppe Friolo (Liviana –Taranto); Teodosio Higro ( Blackout –Taranto); Roberto Massa (Massa srl- Martina Franca); Christian Miccoli (Hangi srl- Taranto); Mario Raffo ( Lifestyle srl- Taranto); Saverio Schiavone (Centromedia srl); Antonio Schinaia (Maschi- Taranto); Giovanni Scialpi (Aff. OVS – Massafra); Gianluca Speciale ( Speciale- Taranto) Giusppe Spadafino (Gattamatta- Taranto); Daniele Mirabile (Linea Verde srl- Taranto)     

 

Pagina 738 di 906