Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Giornalista1

 

 

COMUNE E AMIU PER IL DECORO DELLA CITTÀ

 

 

 

 

Comune di Taranto e Amiu inaspriranno i controlli nei quartieri di Talsano, Lama e San Vito.

Da lunedì prossimo 11 gennaio, infatti, le zone servite dalla raccolta differenziata “porta a porta” saranno sottoposte ad un capillare monitoraggio per scongiurare i fenomeni di abuso. Personale dell’azienda debitamente formato e agenti della Polizia Municipale, infatti, saranno impegnati a far rispettare l’ordinanza sindacale numero 1 del 7 gennaio 2015, con la quale il Comune ha definito le disposizioni per il corretto conferimento dei rifiuti nei quartieri dove è attivo il servizio “porta a porta”, applicando le relative sanzioni.

L’obiettivo è colpire le sacche di inciviltà che purtroppo impediscono alla raccolta differenziata “porta a porta” di esprimere tutto il suo potenziale. Non saranno assolutamente tollerati, quindi, gli errori più comuni che sono compiuti conferendo i rifiuti differenziati: il mancato rispetto del calendario e degli orari, la non conformità dei rifiuti presenti nelle “pattumelle” (a solo titolo di esempio, materiale organico nel contenitore della plastica), la presenza dei contenitori al di fuori delle proprietà private o condominiali in orari diversi da quelli di conferimento, l’abbandono abusivo dei rifiuti per strada. Quanto elencato, e non solo, comporta il mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta (che si ripercuote sui contribuenti in termini di maggiori oneri fiscali) e l’impiego imprevisto di risorse umane ed economiche.

Le sanzioni previste dall’ordinanza oscillano da un minimo di 25 euro a un massimo di 500 euro, in relazione alla gravità dell’inosservanza contestata. Tutte le informazioni utili per conferire correttamente i rifiuti nelle zone in cui è attivo il servizio “porta a porta”, in ogni caso, sono consultabili sul sito internet www.amiutaranto.it nella sezione “Raccolta differenziata”.

 



di Linda Bertasi del romanzo La Rosa Violata.

 

 


Il libro si apre con un omicidio che spiazza e incatena il lettore sin dalle prime pagine. Siamo alla fine degli anni '90, nelle campagne pugliesi, e il corpo esanime di una giovane donna viene ritrovato: evidenti i segni di violenza subiti.
Voltiamo pagina e conosciamo il protagonista: il suo nome è Bortolo Mezzaspina e lavora come meccanico in un'officina. Bortolo è un giovane con la testa sulle spalle, proviene da una famiglia agiata che tutto vorrebbe, tranne vedere il figlio trascorrere le sue giornate con le mani sporche di grasso e il corpo infilato in una tuta da lavoro. Il giovane è fidanzato con Mariella, unione questa tenuta segreta agli occhi e alle orecchie del padre della ragazza, che ha sempre considerato Bortolo come un caro amico della figlia.
Ma c'è qualcuno in paese che non sopporta la felicità ostentata dei due innamorati e che è deciso a ostacolare il loro amore. Niente di più facile, visti i fatti di sangue che sembrano serpeggiare improvvisamente per il paese, solitamente tranquillo, e gettare una luce sinistra sulle spalle dei due amanti.

Questa è una prova ben riuscita di quelli che io considero "romanzi d'autore". Se pensate di stare leggendo il solito libro che alterna un mistero più o meno intricato alla vita di due innamorati, avete sbagliato romanzo. Questa è la storia ben costruita di un autore che riesce a mescolare l'ironico al giallo, il mordente a una vicenda intrisa di uno sconcertante realismo.
Partiamo dalla caratterizzazione dei personaggi che è assolutamente ammirevole. Una girandola di volti si alterna come in una matrioska. La storia dei personaggi principali si fonde a quella dei secondari in una perfetta alchimia al punto che i protagonisti non esistono senza gli antagonisti, questi ultimi servono per condire il tutto e per rendere funzionale la trama. Ciò che mi ha colpito è proprio la caratterizzazione dei personaggi secondari, a cui io personalmente do sempre molta importanza, qui non si abbozzano solo volti e parentele, ma spicccano dal testo e giocano ruoli chiave.
Non si può non amare Bortolo: ingenuo, gentile, il classico "pezzo di pane", il ragazzo della porta accanto che non scorge la cattiveria di cui è condito il mondo.
Ho amato Mariella, la fidanzata di Bortolo, una ragazza impavida e coraggiosa. Ho apprezzato il suo coraggio, il suo affrontare un lungo viaggio da sola, in condizioni di salute delicate, il suo lottare per un sentimento importante. E' un personaggio moderno, inserito in un contesto più retrogrado.
Anche Aldo, il fratello di Mariella, si fa apprezzare per la componente ironica che dona al testo con la sua ingenuità.
Un personaggio negativo è certamente Samantha, una donna "facile" decisa a lasciarsi il paese alle spalle, a cambiare la sua vita, a migliorarla e, per farlo, è disposta a non guardare in faccia a niente e a nessuno. Samatha è sensuale, procace, trasuda sesso, ma soprattutto volgarità. E' una donna che, se all'inizio, si può scusare per certi comportamenti, man mano che procediamo nella lettura è destinata alla condanna. Non c'è redenzione, non esiste, la sua anima è nera, priva di pietà e di amor proprio. 

L'ambientazione è quella del paese di Talsano, un luogo dove tutti conoscono tutti, tutti sanno tutto di tutti.  Le chiacchiere passano di bocca in bocca e s'ingigantiscono, c'è la combriccola di amici del bar, le serate in discoteca o sulla spiaggia, le persone che accorrono e si accalcano davanti al ritrovamento di un cadavere. Le descrizioni attente dell'autore ci offrono una perfetta istantanea della vita di paese, le albe per le vie, i vicini di casa intenti a stendere i panni, seduti sui balconi. La popolazione che circonda Bortolo suona come una famiglia allargata e, a volte, invadente.
Un menzione importante va fatta anche al linguaggio utilizzato nei dialoghi. L'autore non ci racconta solo una storia ambientata nel Sud, ma ci riempie le orecchie del gergo dialettale, rendendo questa lettura ancora più veritiera. I dialoghi sono facili da comprendere più di quelli di Camilleri ma, come Camilleri, l'autore permea la trama di infinite sottotrame, di misteri che si infittiscono ed equivoci a volte ironici, a volte indisponenti.

Il lettore si ritrova a divorare le pagine per scoprire cosa accadrà ai protagonisti, l'atmosfera profumata di mistero e violenza fa temere per i nostri beniamini. Ci si ritrova a percorrere il ciglio di una strada in piena notte assieme a Mariella o a scorgere uno sconosciuto che indossa un casco e ci fissa dal marciapiede, penetrando con gli occhi dentro casa nostra. L'autore semina indizi evidenti, particolari importanti da non sottovalutare. E' un romanzo che giudico imprevedibile e divertente come una commedia all'italiana che si tinge di giallo.
Le tematiche trattate sono: la maternità, la fiducia, l'omicidio, la delinquenza, la menzogna, l'egoismo, il sesso inteso come "mercato della carne" e "mezzo per raggiungere i propri scopi", la famiglia, l'amore e il sospetto.
Uno dei temi che ripercorre il romanzo è anche quello della religione, trasuda il "credo" dell'autore e l'importanza che dà alla figura di Dio e della retta via da seguire. La morale intrinseca del romanzo ci ricorda che ognuno ottiene ciò che semina.Ho percepito anche un chiaro collegamento al nostro tempo, ai telegiornali di cronaca che sentiamo in televisione. In questo il romanzo è profondamente attuale: violenze carnali, uccisioni di giovani donne; argomenti che purtroppo non sono a noi alieni.

"La rosa violata" è una commedia degli equivoci, degli ostacoli e dei fraintendimenti che affonda le mani nelle fosche tinte del rosso e del giallo.
Due giovani innamorati incrociano le vite con due balordi annoiati che tenteranno con ogni mezzo di distruggere la loro felicità. Un paese sconvolto da misteriose aggressioni e assassinii. Una storia di coraggio, di amore e di morte dove niente è come sembra e i buoni sentimenti sembrano destinati a soccombere.
Una prova ben riuscita, consigliatissimo a chi vuole leggere qualcosa di diverso, a chi ama il mistero, il giallo, il rosa spruzzato di thriller, gli amanti dei romanzi sullo stile di Camilleri e dei libri ambientati al Sud. 

 

https://m.facebook.com/laRosaViolata/


 

 


“I collegamenti low cost hanno offerto un contributo importantissimo per connettere la Puglia al resto d’Italia e alle principali città europee. La Regione credo debba lavorare per consolidare questa opportunità". E’ il commento del senatore Dario Stefàno, coordinatore di Noi a Sinistra per la Puglia alle notizie diffuse dai media in merito al rinvio del via libera della convenzione per il 2015 con Ryanair.

“Non dobbiamo cercare le ragioni chissà dove, è sufficiente dare uno sguardo ai dati relativi ai passeggeri e ai trend dei flussi turistici negli Aeroporti di Puglia per capire che l’intuizione di collegare la Puglia con il resto d’Europa ha prodotto, in questi anni, ottimi e tangibili risultati con ricadute importanti sull’economia del territorio, per la ripresa di alcuni settori e per il sistema occupazionale. E’ vero - continua Stefàno - la correttezza e la trasparenza nelle procedure devono sempre accompagnare l’attività nella Pubblica Amministrazione, ma non bisogna cedere a nessuna tentazione di cambiare, per principio, strumenti che hanno dimostrato di generare performance elevate”. 

“Semmai - conclude Stefàno - proprio in forza di quello che è accaduto in questi anni, oggi tutte le energie devono essere concentrate su iniziative di realizzazione di collegamenti intermodali, anche attraverso il potenziamento di strutture già esistenti. Perché, se in questi anni abbiamo dimostrato che la pretesa campanilistica non è né sostenibile e né utile, dall’altro è evidente che dobbiamo investire sul rafforzamento della mobilità regionale per permettere a chi atterra sul territorio pugliese di raggiungere agevolmente e in autonomia tutti gli angoli di questa straordinaria terra”.

"La battaglia condotta per il prolungamento del servizio del Frecciarossa in Puglia ha senso solo se si lavora alla realizzazione di un sistema integrato di trasporti che sia in grado di sostenere gli hub aeroportuali che hanno, nel frattempo, aumentato a dismisura i flussi e di prevedere piattaforme di mobilità regionale capaci di creare collegamenti efficienti e moderni su tutto il territorio".

 

 

Francesco Cosa Assessore del Comune di Taranto ha evidenziato sul suo profilo di facebook come continua l'attenzione dell'Amministrazione Comunale alla città Vecchia. In questi giorni infatti ricorda che sono state posizionate 7 bellissime fioriere che i cittadini avranno il compito di custodire e salvaguardare. Speriamo, aggiungiamo noi che non facciano la stessa fine delle panchine situate in Piazzza Bettolo che vandali "specialisti" hanno completamente divelto dal pavimento e distrutto. Ma tornando alle fioriere un ringraziamento particolare va all'Assessore Cosa per l'impegno verso una Città espresso anche nei giorni scorsi durante il periodo natalizio.


 

IMPORTANTE IL RUOLO SVOLTO DAGLI EX ASSESSORI DARIO STEFANO E FABRIZIO NARDONI. 

 

“Raggiunto l’obiettivo finanziario previsto per la chiusura del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. La quota di risorse finanziarie Ue di euro 927.827.000, da spendere nei sette anni della Programmazione, è stata spesa al 31 dicembre 2015 per un totale di euro 926.109.759 pari al 99,9 per cento. Una buona notizia e un risultato più che soddisfacente per la Puglia, prima Regione per spesa autorizzata al 31 dicembre sul Psr 2007-2013, superiore di 20 milioni di euro rispetto alla dotazione finanziaria ”.

 Lo rende noto l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leo Di Gioia, il quale tiene a precisare che, “nonostante la crisi economica subita dalla imprese agricole negli ultimi anni, insieme alle difficoltà di accesso al credito, per garantire la quota privata degli investimenti, i risultati raggiunti sono straordinari. Sono stati, difatti,  immessi nel sistema produttivo agricolo oltre due miliardi di euro di risorse, tra contributi comunitari, contributi nazionali e regionali e finanziamenti privati”.

 

“Gli investimenti hanno riguardato  - aggiunge – anche l’insediamento di 2.500 nuovi giovani in agricoltura, contribuendo al necessario ricambio generazionale a alla tutela e valorizzazione dell'immenso patrimonio di biodiversità che ha la Puglia. Come anche al rinnovamento del sistema produttivo agricolo con la realizzazione di nuovi impianti e l'ammodernamento di quelli esistenti”.

 

Sono state finanziate circa 500 aziende di trasformazione agroalimentare e oltre 3.000 imprese agricole che hanno investito nel settore primario, 2.000 aziende hanno fatto formazione per acquisire maggiori competenze e migliorare la qualità del lavoro agricolo. Grazie ai premi erogati ai produttori, 180.000 sono gli ettari di superficie agricola coltivati secondo il metodo di produzione biologica, pari al 13% della superficie complessiva. Sono, invece, 80 i Comuni che hanno ricevuto finanziamenti per il rifacimento delle strade rurali, tra i quali quelli colpiti dalle alluvioni in provincia di Foggia e di Taranto.

“Anche i Gruppi di Azione Locale (GAL) pugliesi – prosegue Di Gioia - hanno saputo cogliere la sfida e svolto la loro parte promuovendo lo sviluppo territoriale agricolo, attraverso una conoscenza più diretta dei territori: hanno utilizzato quasi 300 milioni di euro nella realizzazione dei propri Programmi di Sviluppo rivolti alla diversificazione, all'inclusione sociale e alla realizzazione di progetti di cooperazione che hanno permesso di agganciare le nostre realtà locali con il resto del mondo. Risultati importanti che consentiranno alla nostra amministrazione di capire come riformare tali organismi, sulla base di una valutazione oculata della qualità della spesa”.

“Guardiamo al futuro con fiducia avendo costatato una notevole vivacità del sistema produttivo agricolo pugliese. Ora siamo pronti a far partire il Psr 2014-2020, approvato a novembre, con obiettivi ambiziosi per il mondo agricolo. Molto va ancora fatto, come una modifica, per esempio, della regole imposte per la rendicontazione, sì da flessibilizzare le spese e non perdere un solo euro di qui al 2020.  Sono certo che il neo Direttore del Dipartimento regionale di Agricoltura, Gianluca Nardone, coglierà, con la sua riconosciuta professionalità e il suo impegno, tutte le sfide in favore del mondo agricolo pugliese”.

 

“Mi sembra doveroso ringraziare l’Autorità di Gestione del Programma, dottor Gabriele Papa Pagliardini, e gli assessori che si sono avvicendati in questo settennio. Nonché tutti i responsabili di Asse e di Misura, i dipendenti, i dirigenti regionali e tutti i collaboratori impegnati in questo super lavoro, anche negli scorsi giorni di festa, per il raggiungimento di un obiettivo non scontato, che non hanno realizzato purtroppo altre Regioni”.


 

 

 

IL NATALE 2015 È APPENA PASSATO, MA PERMANE LAZIONE DI CONTRASTO ALLIMMISSIONE E AL COMMERCIO NEL TERRITORIO NAZIONALE DI MERCI CONTRAFFATTE E PRIVE DEI REQUISITI DI SICUREZZA PER LA SALUTE DEI CITTADINI.

In tale contesto, i Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego di Bari hanno eseguito una capillare attività nei confronti di numerosi esercizi commerciali dislocati in tutta la Provincia, rinvenendo e sequestrando decorazioni luminose non in regola, in quanto privi dei requisiti tecnici previsti dalla normativa contenuta nel "codice al consumo", tra cui l’assenza dei sigillo europeo "CE", per un totale complessivo di oltre 100.000 articoli.

Sono stati inoltre sottoposti a sequestro oltre 3.000 prodotti tra articoli di cartolibreria ed accessori di abbigliamento contraffatti.

L’attività repressiva si è conclusa con la denunzia all’Autorità Giudiziaria di nr. 5 soggetti, tutti di etnia cinese, per violazione dei reati previsti dagli artt. 474 c.p. (introduzione nello stato e commercio di prodotti con segni falsi) e 515 c.p. (frode nell’esercizio del commercio).


 

INTERVENTO DEL PRESIDENTE PROVINCIALE DELLA CATEGORIA ‘IMPRESE DELL’ICT E INNOVAZIONE’ DI CONFCOMMERCIO, ALDO MANZULLI (NELLA FOTO).

 

L’AMAT S.p.A. (Azienda per la Mobilità nell'Area di Taranto) ha annunciato che a partire dal 30 dicembre u.s. offre alla propria clientela nuove modalità di acquisto dei titoli di viaggio (Bus) e di sosta (Strisce Blu). AMAT S.p.A. ha infatti sottoscritto un accordo commerciale con un’azienda della provincia di Ancona, titolare di una piattaforma software già in uso anche in altre città, che consente di fruire di una molteplicità di servizi anche in mobilità (tra i quali trasporti e sosta intelligente), attraverso un’apposita “App” scaricabile gratuitamente dall’utenza. Il sistema consente di pagare la sosta senza ricorrere a monete e parcometri, utilizzando lo smartphone (oppure un cellulare tradizionale) per pagare per i soli minuti effettivi di sosta. Per utilizzare tale servizio, l’utente, preliminarmente, si registra nell’apposito portale Web e ricarica uno specifico “borsellino elettronico”; a questo punto potrà pagare la sosta attingendo dall’importo versato. Anche le verifiche sull’effettivo pagamento vengono effettuate dal personale incaricato, sempre attraverso l’uso di smartphone o tablet e di un’apposita “App”.

A nome dell’intera Categoria delle Imprese Confcommercio che operano nel settore ICT e Innovazione Tecnologica non posso che esprimere con soddisfazione il mio apprezzamento per l’iniziativa dell’AMAT S.p.A., perché rappresenta un preciso segnale di riconoscimento del valore aggiunto prodotto dagli “investimenti virtuosi” nel campo delle tecnologie informatiche; un settore nel quale purtroppo, negli ultimi decenni, anche grazie alla mancanza di competenza specifica della classe dirigente nei vari ruoli tecnici e politici, nella Pubblica Amministrazione Locale si sono letteralmente sperperati fiumi di danaro pubblico senza mai riuscire a portare reale innovazione sul piano dei servizi alla cittadinanza che sino ad oggi ha potuto usufruire, a malapena, di semplici servizi informatici di base, necessari quanto gli interventi destinati al miglioramento delle reti materiali (acqua, fogna, illuminazione, etc.).

Allo stesso tempo ci piace intravedere, nella meritevole iniziativa dell’AMAT, un propositivo e concreto inizio di rincorsa dell’intero settore dei servizi pubblici verso la definizione di una più ampia strategia digitale che consenta al nostro territorio di operare, anche in questo strategico comparto, quel salto di qualità che l’intera comunità auspica.

Una sola doverosa considerazione mi preme evidenziare, proprio perché è universalmente riconosciuto quanto le ICT rappresentino un fattore determinante per il rilancio competitivo dell’intero tessuto produttivo di un territorio: è auspicabile ed opportuno - a mio avviso - che tutti gli Enti e le Aziende Pubbliche Locali si adoperino celermente per attivare, nel perimetro di quanto lecitamente attuabile, produttivi percorsi di ascolto e di partecipazione con le diverse piccole imprese realmente innovative che operano localmente nel settore delle tecnologie informatiche e della comunicazione digitale. Esiste un variegato e dinamico microcosmo di imprese giovani e talentuose, impegnate quotidianamente a promuovere l’innovazione all’interno del nostro territorio,che non chiedono alla P.A. impraticabili favoritismi, ma desiderano esprimere la propria competenza nelle diverse aree tematiche nell’ambito delle quali le nuove tecnologie digitali possono favorire un cambiamento radicale del modo di funzionare delle città e dei servizi al cittadino, vivendo da protagoniste la programmazione del futuro di questa comunità, che certamente dovrà passare anche attraverso la diffusione, sempre più pervasiva, di green economy, di infrastrutture immateriali e di servizi digitali. Coinvolgerle nei propri progetti, sempre per quanto possibile e legittimo, da parte della P.A. è utile e doveroso: perché può aiutarle a crescere e a far crescere l’economia locale in un settore strategico, pulito e complementare, contribuendo finanche ad arginare il preoccupante esodo di massa dei nostri giovani migliori dalla propria terra.


 

Domenica 10 GENNAIO alle 10.30 si inaugura il primo canestro in piazza a Taranto. Sarà intitolato ad Aldo Mercante, tecnico tarantino scomparso dieci anni fa

 

Il sogno dell'Asd Baskettando... per caso! è divenuto realtà: da domenica 10 gennaio 2016 una piazza di Taranto avrà un canestro a disposizione di tutti gli amanti della palla a spicchi.

Il canestro, acquistato da una azienda specializzata udinese, è stato installato nei giorni scorsi in piazza Pio XII, nei pressi del sottopasso di via Dante (di fronte alla scuola “Europa”), e domenica sarà inaugurato con una particolare cerimonia, alla presenza dei rappresentanti dell'amministrazione comunale.  Sono state invitate tutte le società sportive di pallacanestro della città con i loro mini atleti, nonché i rappresentanti del Coni, degli enti di promozione sportiva e della stampa.

Nel corso della cerimonia, che inzierà alle ore 10,30, il canestro regpoolamentare (realizzato con un supporto in acciaio protetto da una speciale guaina morbida), sarà benedetto da don Giovanni Chiloiro, parroco della chiesa Cuore Immacolato di Maria che si affaccia proprio su piazza Pio XII. Sarà anche installata una targa per ricordare Aldo Mercante, allenatore tarantino di basket scomparso prematuramente dieci anni fa;  Mercante fu, tra gli altri, anche allenatore della Ricciardi in serie B2 negli anni Novanta. Per l'occasione sarà presente la sorella, Angela. Seguiranno momenti ludici tra i ragazzi delle società cestistiche invitate (settore giovanile e minibasket) con alcune gare a premi messi a disposizione dagli sponsor del sodalizio.

Nel corso del'inaugurazione saranno anche raccolti fondi a favore del centro diurno IsacPro Mediterraneo che si occupa di assistenza ai disabili psichici.

«Con la realizzazione di questo canestro – afferma il presidente Goffredo Trombetta - coroniamo un sogno cullato da quando esiste il nostro sodalizio, nato nel marzo 2010 da un'idea di una ex cestista, Maddalena Ruggieri. Non siamo soltanto un gruppo di appassionati “maturi” che vogliono ancora correre appresso ad una palla a spicchi, vogliamo anche contribuire alla promozione della pallacanestro a Taranto.  Autotassandoci, abbiamo deciso di regalare alla città questo canestro, che sarà a disposizione di chiunque voglia cimentarsi con il basket semplicemente tirando a canestro o giocando nella versione “tre contro tre” che si gioca appunto con un solo canestro, come avviene nei quartieri delle città americane. Ci sono voluti mesi per ottenere tutti i permessi, ma abbiamo trovato massima disponibilità da parte di assessori e dirigenti. Il Comune ci è venuto incontro mettendo a nostra disposizione la cooperativa L'Arca che ha predisposto il piazzale spostando quattro panchine e poi impiantando il canestro. Non vogliamo fermarci – anticipa il giocatore-dirigente - e, con l'aiuto degli sponsor che seguono la nostra attività amatoriale, contiamo di installare

un vero e proprio campo da playoground, con due canestri, in un'altra piazza della città. Lo facciamo senza chiedere niente in cambio, ma per il solo amore per lo sport: vorremmo contribuire nel nostro piccolo a ridare signità al settore dell'impiantistica sportiva di base».

L'appuntamento è per domenica 10 gennaio alle 10,30, con la speranza che sia l'inizio di una nuova era per il basket e per lo sport amatoriale di Taranto.


AL LAVORO PER RIPULIRE LE STRADE. USATI I VIDEO DEI DANNEGGIAMENTI.

 

 

La nota stampa dell'AMIU di Taranto, (abbiamo atteso a pubblicarla sperando che arrivasse anche una testimonianza del Comune) ci da lo spunto per fare alcune riflessioni ed in particolare porci alcune domande. Le riflessioni: la città vive da tempo una fase che possiamo definire di decadentismo, con una classifica annuale del Sole 24 ore che ci vede sempre agli ultimi posti, ed una ragione ci deve pure essere. Taranto è comunque una bella città, su questo sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario, una città con alti indici di disoccupazione, di cassa integrazione, di mobilità, con poche prospettive di inserimento lavorativo. Domande:come mai quest'anno vi è stata una violenza ma soprattutto una inciviltà senza precedenti mai registrata negli ultimi vent'anni nel festeggiare il capodanno? Sono prove di trasmissione che devono far preoccupare dal punto di vista della stabilità sociale? Si tratta di una reazione ad uno stato sociale di forte degrado? E' la voglia di liberarsi del vecchio per puntare al nuovo e quindi un segnale che le fasce più deboli, ma forse anche di quelle più forti, hanno voluto lanciare a tutta la Comunità?

Sicuramente il ruolo di Amiu Taranto nello ristabilire le normali condizioni di vivibilità e decoro urbano, quest’anno, è stato ancor più significativo rispetto a quello svolto in passato durante la notte di Capodanno.L’incidenza di atti vandalici e abusi, infatti, accompagnata dalla totale assenza di rispetto per il bene comune, hanno segnato il passaggio dal 2015 al 2016 come non accadeva da tempo. Per questo motivo l’azienda che si occupa di igiene urbana ha dovuto far ricorso a mezzi e risorse straordinarie intervenendo nelle zone più colpite già pochi minuti dopo lo scoccare della mezzanotte.

In termini di risorse umane, sono stati impiegati circa 70 dipendenti suddivisi tra i vari servizi. Gli interventi di pulizia, infatti, sono stati effettuati con l’ausilio di mezzi meccanici, ma soprattutto, considerata la particolare natura dei rifiuti riversati sulle strade, attraverso lo spazzamento manuale grazie all'intervento degli operatori dell’Azienda. Durante la notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio, inoltre, le strade cittadine sono state attraversate da 10 compattatori, 3 mezzi speciali del tipo “ragno” per la raccolta dei rifiuti ingombranti ammassati in alcune zone, 4 spazzatrici meccaniche e 3 pale meccaniche per sgombrare l’asfalto da tutti gli altri tipi di rifiuto. Un intervento straordinario, di notevole portata, necessario per ripristinare lo stato dei luoghi ma che comunque costituisce una voce di spesa imprevista per l’azienda, che vi ha fatto fronte grazie alla disponibilità dei suoi dipendenti ed alla capacità dirigenziali di programmare le attività anche in situazioni di emergenza: il ricorso al lavoro straordinario, indispensabile per coprire tutti i servizi, ed il noleggio dei mezzi speciali rappresentano un investimento di risorse economiche altrimenti evitabile, ove le dimensioni del fenomeno fossero state più contenute.Ma queste risorse economiche non rappresentano l’unico esborso a carico dell’azienda. La perdita di più di ottanta cassonetti, tra incendiati e danneggiati, si tradurrà presto in un costo da sostenere per procedere alla loro necessaria sostituzione. Complessivamente, quindi, le baldorie di capodanno costeranno ad Amiu Taranto circa 25mila euro, soldi che inevitabilmente peseranno sulle tasche dei cittadini. È per questo motivo che l’azienda ha deciso di sporgere denuncia contro ignoti, arricchendo il fascicolo inviato in Procura con immagini provenienti dagli smartphone di semplici cittadini o dagli impianti di videosorveglianza che potranno essere messi a disposizione da attività commerciali ed istituzioni. Con l’auspicio che la magistratura individui gli autori dei danneggiamenti, comminando loro pene esemplari. Amiu Taranto, infatti, spera che anche l’attività degli enti preposti, insieme all’impegno profuso dai suoi dipendenti, contribuisca ad un processo di normalizzazione che deve necessariamente emarginare chi non rispetta la città nascondendosi, come nel caso di Capodanno, dietro la scusa dei festeggiamenti.

 

 

 


“Finalmente! Finalmente - dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - il Governo ha pubblicato il bando per trovare un acquirente della più grande acciaieria d’Europa, un impianto strategico per l’economia italiana e europea, che deve continuare a produrre e a dare occupazione, senza però uccidere e far ammalare i cittadini pugliesi”. “Sollecito quindi tutti coloro che sono interessati a manifestare l’interesse per l’acquisizione dell’impianto, precisando che la trasformazione della fonte energetica fondamentale da carbon coke a gas, rappresenta l’unica reale possibilità di conciliare esigenze produttive e salute. Ricordo che l’utilizzo del gas naturale e del cosiddetto preridotto, abbatte le emissioni nocive del 100% e del 60% quelle di CO2”. “E’ questo l’unico modo – prosegue il presidente - per rendere compatibile la nuova Ilva con gli impegni che tutta la Unione Europea ha preso a Parigi, in occasione della conferenza internazionale sul clima, e in merito alla totale decarbonizzazione dell’industria europea”. “I 20 miliardi di metri cubi di metano provenienti dall’Azerbaigian, insieme ai giacimenti recentemente scoperti in Egitto dall’Eni e a quelli in esercizio in Basilicata potrebbero assicurare all’Ilva forniture di gas illimitate, potendo così presentare la produzione di acciaio italiana e europea come una delle poche compatibili con l’ambiente e con la salvezza del pianeta e dei suoi abitanti”. “La Regione Puglia – conclude Emiliano - rimane a disposizione del Governo e degli eventuali acquirenti dello stabilimento per favorire la positiva soluzione della trattativa di acquisto”.

ILVA privatizzata e non ambientalizzata: un film già visto - sostiene Cosimo Borraccino, Consigliere Regionale di Noi a sinistra per la Puglia. Appare in tutto la sua vacuità il progetto del Governo RENZI di mettere sul mercato l'azienda dei Riva senza riferimento alcuno alla bonifica. Lo Stato - prosegue - doveva garantire, nell'anno appena trascorso, la nascita di una NEWCO, attraverso i fondi dell'apposito Fondo salva imprese, delle banche esposte coi Riva e della Cassa Depositi e Prestiti, risanare l'azienda per poi cederla.
Nulla é accaduto.  Rispetto poi alle prescrizioni contenute nell'AIA siamo ancora in alto mare e questo è grave.
Appare chiaro ora - continua il Consigliere regionale -  l'assoluto silenzio del Governo nazionale sulla decisione della Procura Svizzera del non utilizzo dell'ingente patrimonio dei Riva. Da cappello al citato quadro nefasto l'ultimo nefasto Decreto salva Ilva che prevede che l'acquirente possa chiedere la modifica dell'autorizzazione integrata ambientale. Oramai si può fare di tutto con una facciatosta inaudita, sulla carne viva del popolo tarantino. Borraccino si pone quindi delle domande: Che ne è delle battaglie ambientaliste, delle tre Leggi regionali per la tutela della salute (Legge antidiossina, contro il benzopirene e per il danno sanitario) e dell'immane opera della Procura di Taranto?  Chi garantirà ora, dopo la privatizzazione quasi coatta, la tutela dei lavoratori e il risanamento ambientale?  Troppa enfasi purtroppo vedo in giro rispetto ad un'operazione che invece andrebbe letta per quella che in realtà è: n grosso business per chi acquisterà l'acciaieria, senza le dovute necessarie tutele degli operai e dei cittadini tarantini.Amara e scomoda verità ma che va detta! Ritengo, oggi più che mai, che l'unica strada possibile per l'ambientalizzazione e la tutela dei livelli occupazionali sia il diretto controllo da parte dello Stato dell'azienda. Il resto, in tema col consueto stile renziano, - conclude Cosimo Borraccino - è solo propaganda allo stato puro!

 

"Il Governo ci metta nella condizione di capire! Apra il confronto con i rappresentanti dei lavoratori e spieghi chiaramente se esiste una strategia capace di disegnare un futuro sulla vicenda ILVA o se tutto sarà lasciato al caso, peggio ancora al mercato.E’ il primo commento del Segretario Generale della CGIL di Taranto, Giuseppe Massafra, dopo la pubblicazione del Bando che in concreto rimette sul mercato l’azienda siderurgica più importante d’Italia.Non si tratta di una posizione aprioristica contraria ad interventi da parte di privati, si tratta solo di buon senso e di maturata esperienza pagata proprio sulla pelle di quei lavoratori e di questa comunità – spiega Massafra – perché il bando di evidenza pubblica rischia di riconsegnare alle logiche del mero profitto, quelle che hanno già prodotto, nei decenni scorsi, inquinamento, morte e difficili condizioni di lavoro, la sorte di 15mila famiglie e di un intero territorio che ora torna ad essere solo, esposto e lasciato al suo destino.Due anni e mezzo - secondo il segretario della CGIL tarantina -  passate a nutrire l’illusione che lo Stato non avrebbe lasciato le mani degli operai diretti e dell’indotto naufraghi e senza scialuppe nella stagione della grande tormenta che ha interessato l’ILVA. Oggi, invece, anche a causa delle procedure d'infrazione messe in cantiere dalla UE, (che continuiamo a non comprendere, perché hanno il sapore di un accanimento nei confronti della struttura economica del nostro Paese), si accelera verso una vendita dello stabilimento che  appare fatta al buio. Sarà una cordata italiana, come qualcuno ha ipotizzato? E allora la domanda che sorge spontanea è: chi avrà le risorse necessarie per completare il piano di risanamento ambientale e intervenire con le necessarie innovazioni per riportare adeguati livelli di produttività, salvaguardando i livelli occupazionali?Sarà una cordata straniera? Siamo davvero convinti che le multinazionali estere siano interessati allo stabilimento e al suo rilancio, o piuttosto a liberare il mercato da un possibile concorrente? Uno scenario – termina Giuseppe Massafra – che oggi va definitivamente delineato e reso palese, nella fase più delicata del futuro di quello stabilimento e di questa terra che non può lasciare indifferente nessuno. Ecco perché sin da ora richiamiamo nuovamente l’attenzione del Governo su chi sullo sfondo degli interessi economici e delle quote di mercato rischia di perdere tutto senza neanche essere stato ascoltato. Non lasceremo che questo accada e per questo sin da ora siamo pronti a mobilitare uomini e coscienze!


Pagina 692 di 912