di Ingrid Iaci
Questa mattina intorno alle sei circa è stato ritrovato un neonato lasciato ai piedi dei cassonetti di via Pisanelli angolo via principe Amedeo a Taranto.
Un rifiuto in mezzo ad altri. Ed è inutile cercare di usare toni più politically correct, un bambino è stato letteralmente gettato in un cassonetto. O nei pressi, ma questo poco cambia. È stato, cioè, trattato come un rifiuto, e nemmeno tanto speciale
Che poi, in senso lato, di un rifiuto si tratta: quello della madre che ha deciso di non tenerlo. Le considerazioni psicologiche, sociali, o economiche che hanno determinato il gesto non possono essere trattate in questa sede, meritano sicuramente opinioni più autorevoli di persone esperte.
Ciò su cui i mezzi di informazione possono interrogarsi è, invece, quanta pubblicità si è riusciti a dare alla esistenza anche a Taranto, inaugurata nel 2016, della \\\\\\\\\\\\\\\"culla per la vita\\\\\\\\\\\\\\\" e quanto si riesca o meno a diffondere questa informazione a tutte le fasce della società.
\\\\\\\\\\\\\\\"La culla per la vita\\\\\\\\\\\\\\\" è l\\\\\\\\\\\\\\\'evoluzione in chiave moderna della ruota degli esposti, un luogo sicuro, cioè, dove poter lasciare neonati indesiderati senza lasciarli morire e, anzi, garantendo loro assistenza e un futuro. E se un tempo queste ruote si trovavano presso i conventi o gli altri istituti religiosi, oggi per fortuna, il luogo preposto alle prime cure si trova integrato nelle strutture sanitarie.
A Taranto, esiste dal 2016, come è stato già detto, e si trova sulla parete esterna dell’ospedale Santissima Annunziata, all’incrocio tra via Dante e via Crispi, in un angolo ben riservato della strada ma comunque vicinissimo all’Unità terapia intensiva neonatale del nosocomio.
Come dichiarato dal gia primario di questa struttura, il dottor Oronzo Forleo, \"L’augurio è che la «culla per la vita» non debba mai essere usata secondo il primo scopo per cui è pensata, ossia un luogo dove deporre neonati indesiderati o ai quali non si può assicurare alcun futuro, consentendo loro magari di essere più fortunati se affidati ad altri genitori. L’auspicio, dunque, è che chiunque possa venire al mondo sia accolto e desiderato nel migliore dei modi. Ma la realtà spesso è troppo diversa e molto più amara. La tecnologia fa quindi in modo che, nel caso in cui qualcuno dovesse abbandonare un neonato sollevando la saracinesca posta al posto dell’antica ruota, scattino i soccorsi necessari. Si attiva infatti un sistema di riscaldamento e di areazione. Il sistema è poi in grado di allertare nel giro di pochi secondi il personale dell’Utin, attrezzata di una culla mobile. Per cui in un breve lasso di tempo un neonato viene soccorso e messo al sicuro. La finestra sarà sempre apribile dall’esterno, salvo quando venga deposto il bimbo. A quel punto, una volta richiusa, potrà essere riaperta solo da personale autorizzato.
Ma la «culla per la vita» vuole anche servire ad un altro scopo. Intende essere un luogo in cui una donna in gravidanza, in evidente difficoltà e in crisi, possa lasciare il suo grido d’aiuto e chiedere sostegno. L’obiettivo è quello di evitare il ricorso all’aborto. Le donne, infatti, verrebbero aiutate in anonimato a sostenere la propria gravidanza, a dare alla luce in tutta sicurezza il proprio figlio ed eventualmente, se la propria condizione di vita impedisce di crescerlo, ad affidarlo alle cure di altri genitori pronti ad accoglierlo nella propria vita e ad assicurargli un futuro dignitoso. Insomma, una «culla per la vita» a 360 gradi che risponde ai bisogni più difficili di una società le cui sacche di emarginazione e disperazione portano spesso la popolazione a gesti disperati.\\\\\\\\\\\\\\\"
Solo immaginare la disperazione della mamma o della coppia che questa mattina ha compiuto il terribile gesto nel pieno centro cittadino è qualcosa che fa rabbrividire, possiamo solo auspicare che scelte simili, oggigiorno, possano essere compiute nella più completa sicurezza per l\\\\\\\\\\\\\\\'incolumità del bambino.
Sempre nella speranza che la culla per la vita sia ancora attiva e non sia finita sotto la scure dei tagli della sanità pugliese...
Un neonato di pochissime ore è stato ritrovato questa mattina intorno alle 7 nel centro di Taranto ai piedi di un cassonetto dei rifiuti. L’ha scoperto una donna che stava recandosi a lasciare il sacchetto della spazzatura. Ha sentito piangere il piccino e lo ha subito visto. La donna ha quindi chiamato la Polizia che è arrivata sul posto. Il neonato è stato subito trasportato all’ospedale di Taranto. Sta bene, il colorito è roseo, ed era stato dato alla luce poche ore prima del ritrovamento. La Polizia sta ora visionando le immagini della videosorveglianza nell’area tra le vie Pisanelli e Principe Amedeo al fine di ricavare possibili elementi utili all’identificazione di chi ha lasciato lì il piccolo.
Era in una busta di colore verde il neonato. La donna che lo ha scoperto era nella zona del centro di Taranto col suo cane, che stava portando a spasso. Attualmente il neonato é in osservazione al Santissima Annunziata di Taranto - peraltro poco distante dal luogo del ritrovamento - e anche fonti sanitarie confermano le buone condizioni del piccolo. La zona del ritrovamento è anche vicinissima a piazza Maria Immacolata, una delle piazze centrali della città.
Il Comune di Taranto chiederà domani alla Regione Puglia il riconoscimento dello stato di calamità per la mitilicoltura dopo che le temperature torride delle scorse settimane e il surriscaldamento del mare hanno provocato la moria del 50 per cento degli allevamenti delle cozze nere. La decisione dello stato di calamità é stata presa oggi in un vertice con le associazioni dei produttori. “Attraverso la condivisione e l’ascolto, abbiamo trovato con i produttori la strada migliore per sostenerli in questo momento così complesso” dichiara il vice sindaco di Taranto, Fabrizio Manzulli. Oggi intanto le associazioni di categoria hanno denunciato in commissione Ambiente “l\'abbandono di ogni progetto di bonifica del Mar Piccolo ed è stato richiesto un impegno forte e determinante dell’amministrazione comunale affinché il percorso avviato venga ripreso, giacché proprio l’impossibilità di utilizzare il primo seno determina e rende ingestibile l\'aumento delle temperature, provocando poi la moria dei mitili”. Infine, una delegazione di parlamentari pugliesi ha incontrato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, “per affrontare le problematiche legate al comparto agricolo che riguardano il territorio regionale e tra le criticità affrontate si è parlato anche dell’emergenza mitilicoltura”.
Un sedicenne è morto oggi pomeriggio a Lama, borgata di Taranto, nell\'impatto tra la sua moto e un\'auto. L\'incidente è avvenuto in zona Tre Fontane. Dopo lo schianto, il corpo della vittima è stato sbalzato per diversi metri. Il personale del 118, intervenuto con un’ambulanza e un’auto medica, a seguito dell’allarme lanciato dagli automobilisti di passaggio, non hanno potuto far altro che costatarne il decesso. Sul posto Polizia e Polizia Locale, che hanno chiuso temporaneamente la strada al traffico per consentire i soccorsi ei rilievi, e ora stanno accertando la dinamica.
Domani, domenica 6 agosto, dalle ore 8.30, ai Giardini Virgilio si svolgerà un appuntamento tra sport, divertimento e passione.
I migliori specialisti di Gimkana arrivati da tutta Italia, si contenderanno i Titoli Nazionali di Categoria.
Sarà uno spettacolo di abilità vespistica assicurata per gli amanti di questo mezzo a due ruote che continua ad esercitare fascino rendendosi protagonista di imprese memorabili e momenti di aggregazione.
Dal 6 all\'8 ottobre prossimi torna Taranto Port Days, la manifestazione promossa dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio - Porto di Taranto che, nell’organizzazione di questa quinta edizione, sarà affiancata dalla Jonian Dolphin Conservation (JDC). L’evento è, inoltre, patrocinato dal Comune di Taranto.
Sarà la JDC, l’Associazione di ricerca scientifica che studia e tutela i cetacei nel Golfo di Taranto, a collaborare con l’AdSP del Mar Ionio in questa nuova edizione dei Taranto Port Days il cui programma – in via di definizione – anche quest’anno si annuncia particolarmente ricco e variegato, con alcune strepitose “sorprese musicali”.
Come è ormai tradizione, infatti, saranno tre giornate ricche di eventi, mostre, manifestazioni, concerti e iniziative, all’insegna della cultura, dello sport e dell’intrattenimento, in grado di coinvolgere tutta la città; scopo di Taranto Port Days è sviluppare ulteriormente il rapporto “porto-città” facendo conoscere ai cittadini le attività portuali e migliorando l’integrazione della comunità portuale con il territorio.
Tra le iniziative in programma nell’ambito di Taranto Port Days 2023 ci sarà anche la terza edizione del “Rock Port”, il contest che, lanciato per la prima volta due anni addietro, selezionerà i tre artisti e band emergenti che si esibiranno, sul palco della manifestazione, nella finale di sabato 7 ottobre (maggiori informazioni sul contest sono disponibili sul sito istituzionale dell’AdSP del Mar Ionio al link: https://shorturl.at/jmFT3).
Taranto Port Days 2023 rientra nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Italian Port Days – Opening port life and culture to people” promossa da AssoPorti; per il 2023, i Port Days
dedicheranno un focus speciale al tema delle professioni/competenze dei porti e del mare, in linea anche con l\'Anno europeo individuato dall’UE e con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU.
Tra le novità dell’edizione 2023 dell’evento, AdSP e JDC lavoreranno insieme per l’“adozione” di un luogo della città fortemente simbolico che diventerà, grazie all’impegno di Taranto Port Days destinato a continuare nel tempo, una piazza di comunità in cui si realizzeranno buone pratiche di rigenerazione urbana per contrastare l’emarginazione sociale, in particolare quella giovanile.
Luoghi da vivere per un’intera giornata che si trasformano in contenitori di eventi. Itinerari tutti da scoprire in quello che è, a tutti gli effetti, il cuore antico della città. Dalle visite guidate ai tour in barca e in Ape Calessino passando per concerti, mostre, rievocazioni storiche, arti di strada, poesia, presentazioni di libri: c’è tutto questo e molto altro nel Taranto Grand Tour, il progetto integrato di accoglienza turistica che – a partire da a oggi 5 agosto – animerà la città vecchia di Taranto. Dalle 10 a mezzanotte, ogni sabato di agosto, tantissime iniziative, a rievocare proprio lo spirito di quei grandi viaggi che, a partire dal XVII secolo, gli aristocratici intraprendevano alla scoperta dell\'Europa. «Un percorso – spiega la cooperativa Polisviluppo, ideatrice del progetto - in cui apprendevano arte, storia e cultura, precursore di quel fenomeno che oggi chiamiamo turismo». La forza del Taranto Grand Tour è la grande rete di commercianti e di operatori culturali con oltre 50 realtà coinvolte. Il progetto ha il patrocinio morale di Comune di Taranto, Confcommercio Taranto e l’adesione della Marina Militare con il Castello Aragonese e il Sacello dell’Ospedale Militare.
VISITE GUIDATE. Si parte dall\'Info Point di Piazza Castello, alle ore 10:30, 11, 17:30, 18, 21 alla scoperta del centro storico di Taranto e degli ipogei. Il ticket integrato include anche ingresso al Museo diocesano MuDi, a Palazzo Amati con il Centro Euromediterraneo del mare e dei cetacei Ketos, al museo Etnografico Majorano di Palazzo Pantaleo, al Museo medievale Maria D’Enghien (ipogeo Palazzo Galeota) e a Santa Maria della Scala.
ATTIVITÀ GRATUITE. Dalla mostra di libri d’artista a quella fotografica e alla proiezione video nella galleria del Castello Aragonese, al talk nel Museo Diocesano con Giuliana Sgrena, ma anche presentazione di libri e le pillole di storia a cura dell’esperto di storia locale Carmine De Gregorio. E poi, tantissimi concerti in svariate postazioni con ospiti Alessandro Napolitano trio live jazz, Tarantinidion, Melga, il violino elettrico di Francesco Del Prete, la musica brasiliana di Batuque Trio e Brasilian Novo Ar, il pop di Elius Inferno e Veni Vidi Viky e la tribute band di Mina.
ATTIVITÀ AGGIUNTIVE. Con un costo extra rispetto al biglietto, sono previsti altri eventi e attività. Visita alla pinacoteca del Museo Sant’Egidio e alla chiesa Sant\'Andrea degli Armeni, tour Falanto in calessino, tour del contemporaneo in bici a cura di Ethra (con partenza dalla Concattedrale), visita al centro storico, nella Taranto Sotterranea, ai tesori del MarTa (include anche ticket d’ingresso al Museo). Imperdibile anche l’evento di rievocazione storica Taras Magno Greca a cura dell’associazione I Cavalieri de li Terre Tarentine.
Alcune visite guidate saranno anche in inglese, francese e spagnolo. L\'evento ha come partner l\'associazione Dis-Education per garantire l\'accessibilità e fornire assistenza a persone con disabilità.
Parcheggio: gratis presso Banchina Torpediniere dalle ore 17:00 alle 2:00.
Il ticket integrato ha un costo di €15,00, è gratuito per i minori di 14 anni e per gli accompagnatori di diversamente abili. Infoline tour: www.tarantograndtour.it e 340.7641759. L’intero programma con orari e location è consultabile sulla pagina Facebook Taranto Grand Tour al link: www.facebook.com/events/s/0508-taranto-grand-tour/320991370492957/.
Anche quest\'anno il Taranto Jazz Festival chiuderà il suo percorso musicale con l\'ormai tradizionale concerto all\'alba, sempre nella collaudata e suggestiva location: una banchina sul Mar Piccolo, in località Contrada Cimino-Manganecchia, alla destra di Parco Cimino su via Giovanni Antonucci (google maps: https://goo.gl/maps/DYrLwf1xqEPeqtm19)
Ospite di quest\'anno domenica 06 agosto il cantautore BUNGARO, voce e chitarra alle prime luci del giorno insieme a Marco Pacassoni al vibrafono, xilofono e percussioni. Il suo spettacolo s\'intitola “Volevo volare con i piedi per terra”.
In chiusura al pianoforte, il compositore tarantino Fabio Barnaba con la partecipazione alla voce di Antonella Sgobio.
Antonio Calò in arte Bungaro è un cantautore elegante e un artigiano della musica che da oltre trent’anni scrive pagine importanti della musica d’autore italiana ed internazionale. Nella sua carriera Bungaro ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Tra questi, 4 Premi della Critica al Festival di Sanremo, 2 Premi Musicultura, 3 Premi Lunezia ed una nomination ai Latin Grammy con Ivan Lins. Nel cinema ha vinto i Nastri D’Argento, il Ciak D’oro e una nomination ai David di Donatello per la canzone dell’omonimo film \"Perfetti Sconosciuti\".
Ha scritto e collaborato per artisti internazionali quali: Ivan Lins (Brasile), Youssou N’Dour (Senegal), Miùcha Buarque de Holanda (Brasile), Omar Sosa (Cuba), Paula Morelembaum (Brasile), Alejandro Sanz (Spagna), Guinga (Brasile), Alireza Ghorbani (Iran), Ana Carolina (Brasile), Kay McCarthy (Irlanda), Tinkara (Slovenia). Numerose le sue collaborazioni anche con grandi figure dello spettacolo italiano come Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni, Malika Ayane, Ron, Musica nuda, Chiara Civello, Neri Marcorè, Paola Cortellesi, Rocco Papaleo, Grazia Di Michele, Ambrogio Sparagna e tanti altri
Si registrano altri importanti interventi da parte della Provincia di Taranto nell\'ambito delle attività finalizzate alla riqualificazione, potenziamento e messa in sicurezza degli edifici che ospitano scuole del territorio ionico.
L\'Ente presieduto da Rinaldo Melucci ha dato via libera con apposito decreto al progetto di fattibilità tecnico-economica relativo ai lavori che porteranno all\'adeguamento delle palestre degli Istituti “Mondelli” di Massafra e “Mediterraneo” di Maruggio.
L\'importo delle opere ammonta complessivamente a un milione e 2mila euro. Nel primo caso la spesa sarà di 615mila euro, di cui 394.680,92 per lavori a base d’asta, 17.556,00 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso ed euro 177.580,29 per somme a disposizione dell’Amministrazione. Mentre per il “Mediterraneo” il valore del progetto è pari a 387.076,50 euro, così suddivisi: 262.000,00 euro per lavori a base d’asta (di cui, 64.692,23 per manodopera e 7.950,00 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso) e 117.126,50 euro per somme a disposizione dell’Amministrazione.
Finanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - Missione 4 - Istruzione e Ricerca - Componente 1 - Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università - Investimento 1.3 “Piano per le infrastrutture per lo sport nelle scuole”, i lavori (alcuni dei quali riguarderanno i servizi igienici e l\'impianto elettrico) consentiranno di adeguare i locali utilizzati dagli studenti del “Mondelli” e del “Mediterraneo” per le attività ginniche a tutti gli standard previsti dalla normativa vigente in materia di sicurezza. In particolare, nella palestra dell\'Istituto scolastico di Maruggio si procederà anche al rifacimento del parquet, all\'installazione di impianti di climatizzazione a risparmio energetico e alla sostituzione degli infissi.
Si tratta degli ennesimi provvedimenti che, adottati dall\'Amministrazione provinciale in tema di edilizia scolastica, vanno ad affiancarsi a quelli con cui, poco più di un mese fa, sono state affidate gare d\'appalto del valore complessivo di 14 milioni di euro per lavori da eseguire in sei diversi Istituti scolastici del Tarantino.
“Approvando i progetti di fattibilità - ha dichiarato il presidente Melucci- si dà seguito all\'iter che dovrà consentire agli studenti del “Mondelli” e del “Mediterraneo” di poter usufruire di una palestra in possesso di adeguate condizioni di efficienza e sicurezza. Come ho già avuto modo di affermare in altre occasioni, facendo leva su una mirata organizzazione del lavoro, l\'obiettivo dell\'Amministrazione provinciale che presiedo è quello di rispettare il cronoprogramma di interventi stilato per tutte quelle sedi scolastiche che evidenziano delle necessità di tipo strutturale o logistico. E proprio a questo proposito, desidero segnalare che a breve si darà via libera ad altri progetti (il Settore Edilizia e Patrimonio dell\'Ente ha già affidato l\'incarico) relativi ad interventi da eseguire nelle palestre dei Licei “De Santis” di Manduria e “Aristosseno” di Taranto e degli Istituti “Einstein” (sede Lentini) di Mottola e “Cabrini”, anch\'esso di Taranto.”
Il MedFestival Puglia torna a San Marzano di San Giuseppe (Taranto) nei prossimi oggi e domani 5 e 6 agosto. Dopo tre anni di assenza, il festival si ripropone con alcune novità. La prima è il luogo in cui si svolgerà la manifestazione, che da quest’anno troverà spazio nell’area del Santuario della Madonna delle Grazie: un luogo mistico e di grande pregio paesaggistico, tra gravine, ulivi e macchia mediterranea, in cui si fondono natura, sacralità e storia. L’altra novità è il tema scelto per questa undicesima edizione: sarà “fjala”, sostantivo arbëreshë che tradotto significa “parola”.
Il MedFestival è organizzato dalla Pro Loco Marciana, con il patrocinio del Comune di San Marzano di San Giuseppe. “Il MedFestival Puglia – dichiara l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Leo - è un appuntamento unico che unisce i valori della nostra tradizione alle culture del Mediterraneo, creando una forte rete di comunità, istituzioni e aziende del territorio. L’amministrazione comunale è felice di sostenere questo undicesimo appuntamento che si svolgerà in un luogo speciale, il Santuario Madonna delle Grazie, che sarà sempre più al centro della programmazione culturale. Un ringraziamento speciale alla Pro Loco Marciana e a tutti i volontari per l’organizzazione di un festival di respiro internazionale”.
Le due serate si articoleranno in varie iniziative nei luoghi dell’area del santuario: la lama, che ospiterà gli spettacoli teatrali, il piccolo uliveto, l’anfiteatro e i pagghiari per gli appuntamenti musicali, la pineta che diventerà un’insolita e affascinante galleria fotografica.
Il 5 agosto, per l’arte: nella cripta, alle 20.30, si svolgerà “La vignetta del signore”, a cura di Don Giovanni Berti. Per gli appuntamenti musicali, nei pagghiari, alle ore 21, si esibisce l’accademia musicale Arthemis; al piccolo uliveto, alle ore 22, Berardi Molla Cosa. Nell’anfiteatro, alle ore ore 23.30, in scena i Riserva Moac. A seguire, dj set JL organization. Per il teatro, le narrazioni e le letture drammatizzate: alle ore 22, nella lama, “Lasciare andare”, con Delia De Marco e Giuseppe Marzio. Fotografia: nella pineta, si svolgeranno le mostre “Per le vie della Puglia” di Tania Ferrante e “Quattro Chiacchiere” di Francesco Caprino; nella lama, “Il filo di perle” di Roberta Trani.
Il 6 agosto, per l’arte, nel piccolo uliveto, alle ore 22, ci sarà Marta Lagna, calligrafa. Teatro, fiaba e racconto saranno insieme in un appuntamento dedicato ai bambini, ma anche ai più grandi: nei pagghiari, si svolgerà “Il bosco verde fatato”, con Giuseppe Calamunci Manitta e Gianluca De Robertis. L\'attore Giuseppe Calamunci Manitta, nelle vesti di cantastorie, introdurrà grandi e piccini nel mondo della favola e del racconto, per poi magicamente trasformarsi nel Mago Scileppo che in compagnia del suo folle assistente Gianculetto (Gianluca De Robertis) allieterà il pubblico con storie fatate, improvvisazioni, giochi ed ironia. L\'obiettivo è quello di divertire gli spettatori in maniera genuina per riscoprire se stessi, il prossimo e la natura. Per la musica: nei pagghiari tra ulivi, alle ore 22.30, si esibirà Yaràcä ensemble. Alle ore 23.30, nel piccolo uliveto, “Comu na vota… notra vota”, ensemble di musica popolare (violinista: Gianpaolo Saracino, fiati: Giovanni Alemanno, fisarmonica: Bruno Galeone; tamburo e voce: Maikol Argentina, ballo: Andre De Siena). Alle ore 23.30, nell’anfiteatro, Cioffi (cantante della scuderia Francesco Facchinetti, che questa estate sta spopolando in tutti i festival radiofonici estivi, molto seguito dai giovani); a seguire Chromophobia. Per il teatro, le narrazioni e le letture drammatizzate: nel piccolo uliveto, alle 21.30, “Parole e altri selvaggi” di Giuse Alemanno (scrittore eclettico, spazia dalla narrativa al teatro, dal giornalismo alla poesia performativa. In “Parole ed altri selvaggi”, ripercorrerà la sua storia culturale, condendola di letture e umorismo, uno dei suoi marchi di fabbrica; insieme alla sua capacità funambolica di giocare con le parole). Alle ore 22, nella lama, “Sesso, fantasmi e storie d’amore” con Caterina Petrarulo, Viviana Barboni e Camilla Benzi; a seguire “Parole cosparse”, di Giorgio Consoli (un viaggio spettacolo, tra le stelle e le “parole cosparse”: cura, gentilezza, acqua, essere, odio, lotta, addio: “Ognuna s’accende e ci parla e ci chiede di prestarle attenzione, perfino di rispettare la propria moltitudine, il tradimento, la sua contraddizione. Vivida, come vivida dovrebbe essere una comunità meravigliosamente libera e diversa, come quella delle parole, come quella delle stelle, tutte apparentemente simili ma uniche”).
Ci saranno inoltre spazi dedicati al cibo, con la possibilità di assaggio di pietanze e piatti della tradizione, vino e bevande, mercatini, uno spazio “Babele”, un’area dedicata ai bambini.
In merito al tema generale del MedFestival, la parola, intesa come unità del linguaggio, mette a confronto le persone e i popoli, può essere dialogo e comunicazione. Si proverà ad affrontare alcuni argomenti, tra questi: parole che uniscono, dividono, parole in continua evoluzione, manomissione delle parole, nomi femminili, galateo delle parole, neo comunicazione giornalistica e politica.
“Alla specie umana - spiega il team del MedFestival sul tema scelto - è data la possibilità di comunicare tramite codici simbolici: pensiamo, comunichiamo, interagiamo mediante le parole. Lingua, società e realtà hanno intrecci strettissimi, l’uno influenza ed è influenzato dall’altra in un rapporto circolare. E la lingua ha un ruolo importante perché costruisce la società. Il verbo “comunicare” deriva dal latino communicare, da communis “comune”, cum più munus (fare il proprio dovere insieme agli altri): l’azione comunicativa funziona quando tutte le persone in quel determinato contesto cooperano per farla funzionare. Per comunicare bene occorrono soprattutto consapevolezza e responsabilità nell’uso delle parole. La scelta delle parole nella comunicazione è un atto cruciale perché produce sempre conseguenze. Le parole, citando Gianrico Carofiglio, “cariche di significato e dunque di forza nascondono in sé un potere diverso e superiore rispetto a quello di comunicare, trasmettere messaggi, raccontare storie. Hanno il potere di produrre trasformazioni, possono essere lo strumento per cambiare il mondo””.