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Giornale di Taranto - Giornalista1

Riduzione delle code nei supermercati e delle corse di trasporto pubblico urbano: sono due delle ulteriori misure prese dal Comune di Taranto in materia di prevenzione al Coronavirus. L’assessore alla Polizia Locale, Gianni Cataldino, ha visitato i principali ipermercati e centri commerciali cittadini per confrontarsi con i responsabili e concordare misure utili a ridurre gli assembramenti di utenti. Il Comune di Taranto ha consigliato che vengano individuate corsie d'accesso, anche con l'ausilio di transenne mobili, sulle quali siano segnalate le distanze minime da rispettare. “L'eliminazione delle promozioni pubblicitarie di offerte speciali - ha inoltre raccomandato il Comune -, potrebbe ridurre ancora le corse agli acquisti che negli ultimi giorni hanno provocato qualche affollamento nei punti vendita, considerando anche che gli approvvigionamenti di merci non sono stati intaccati da nessun provvedimento”.  "Abbiamo trovato ampia collaborazione da parte dei responsabili” ha commentato Cataldino. Per il trasporto pubblico, invece, con la riduzione delle corse,  fino al 3 aprile - annuncia il Comune di Taranto - sarà osservato l’orario festivo tutti i giorni della settimana, mentre i servizi suburbani (linee 4, 14 e 16) saranno ridotti del 50% nelle fasce orarie 9/12 e 15/18.

 

Comune di Taranto e azienda tasporti Amat hanno anche deciso che per contenere l’affollamento e rispettare la distanza di sicurezza di un metro a bordo dei bus, il conducente potrà limitare l’accesso a bordo degli utenti, “con la possibilità di chiamare un bus di rinforzo per consentire a chi rimarrà a terra di poter fruire del servizio”. Eventuali contrasti rispetto alle decisioni prese dal conducente, per evidente affollamento, comporteranno il blocco immediato della corsa in questione e la richiesta di intervento delle forze di polizia, specificano Comune di Taranto e Amat. Che infine precisano che sui mezzi pubblici si accede solo dalle porte centrali e posteriori perchè l’area nei pressi del conducente è interdetta alla presenza di passeggeri. Non è più possibile acquistare biglietti a bordo.Per i servizi sociali e l’aiuto domiciliare agli anziani e alle persone fragili, l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Taranto, Gabriella Ficocelli, ha lanciato un appello a tutti coloro che sono in fila per fare la spesa. “Chiedo  la cortesia - ha detto - di dare la precedenza ai nostri volontari che gratuitamente stanno offrendo un meraviglioso servizio ad anziani e disabile della nostra città per permettere loro di raggiungerli più rapidamente". E agli anziani soli, l’assessore ha infine raccomandato “di non aprire la porta a nessuno che non sia un parente o un amico. I nostri volontari - ha specificato - avranno un tesserino di riconoscimento”. 

 

 Otto denunciati a Taranto e 7000 mascherine sequestrate dalla Guardia di Finanza a Taranto in campo per bloccare manovre speculative sull’emergenza Coronavirus. “I finanzieri - dichiara il comando provinciale Taranto - hanno effettuato un’analisi dei prezzi praticati sia alle Asl, che a soggetti privati nel periodo ante e post crisi sanitaria, con specifico riferimento alle mascherine protettive identificabili con le sigle FFP1, FFP2, FFP3 oltre a quelle definite “chirurgiche”. Dai riscontri - dice GdF Taranto - è stato accertato che la variazione in aumento dei prezzi in termini percentuali oscilla tra il 700% e il 1500% circa. Mascherine che nel 2019 venivano acquistate a 0,50 centesimi di euro ora in piena crisi sanitaria sono proposte in vendita agli Enti pubblici ad oltre 5 euro il pezzo ed ai privati anche a 35 euro, prezzi frutto di una evidente attività speculativa

 “Il business - rileva GdF Taranto - è risultato così conveniente che esercenti con oggetto sociale diverso dal sanitario, come ad esempio negozi di telefonia, si sono improvvisati venditori di mascherine chirurgiche (aventi un prezzo pre crisi tra i 2 e 5 centesimi) acquistando in un caso quantità per circa 15 mila euro per ricavarne in pochi giorni guadagni per oltre 23 mila euro”. Sono state denunciate alla Procura 8 persone (titolari di attività) per il reato di manovre speculative su merci, procedendo al sequestro di circa 7000 Dispositivi di protezione individuale.”Le mascherine sequestrate, previo accertamento da parte dell’ Asl Taranto della loro conformità all’ utilizzo sanitario, con apposito provvedimento del procuratore aggiunto della Repubblica di Taranto - dichiara GdF Taranto - sono state messe a disposizione del prefetto di Taranto e del Dipartimento di Protezione Civile per i necessari provvedimenti di acquisizione ai fini della successiva distribuzione agli Enti che ne abbiano necessità per far fronte alla contingente carenza”. 

“Mentre qualcuno ieri ha decretato che lo stabilimento ex Ilva deve continuare a marciare per decreto, l'ennesimo, cadono gli impianti in testa ai lavoratori - così scrive su facebook il consigliere comunale Massimo Battista- . Alle 9,30 di questa mattina nell' acciaieria 1 al cov/3, a fine campagna, è caduto il carrello porta lance dal quarto al terzo piano, la fortuna ha voluto che si incastrasse sopra la cappa mobile. Non so cosa sarebbe potuto succedere se il carrello fosse arrivato a primo piano, dove c'è il passaggio di tantissimi operai. Mentre qualcuno continua a pensare al bene del paese  - prosegue Battista- a Taranto si continua a morire di tumore e di lavoro. Ne approfitto per stringermi al dolore della famiglia Ranieri per la scomparsa di Tommaso, grande amico che ho avuto modo di conoscere nel 98 quando  operavavamo insieme all'acciaieria/2.  Chiudete quella fabbrica  - conclude Battista- solo gli operai possono farlo, non è sicura io vi avevo avvisato.”

 Il sindaco di Castellaneta, Giovanni Gugliotti, che è anche presidente della Provincia di Taranto, è da oggi in isolamento volontario in attesa di sapere l’esito del tampone Coronavirus a cui è stato sottoposto. “Sto bene - ha dichiarato il sindaco di Castellaneta - non ho alcun sintomo, ma siccome ho avuto contatti con persone che sono state con altre persone risultate positive, hanno ritenuto precauzionalmente di far fare anche a me il tampone. Sono in attesa del risultato sperando che sia negativo” ha detto il sindaco. Circa poi la situazione dell’ospedale cittadino San Pio, dove si sono riscontrati contagi di medici ed operatori sanitari, adesso tutti in isolamento tranne un medico del San Pio ricoverato all’ospedale Moscati di Taranto, Gugliotti ha detto che “la situazione resta sotto controllo e i numeri sono per ora contenuti”. “Da un po’ di giorni - ha affermato il sindaco di Castellaneta - stiamo vivendo emozioni abbastanza forti, sensazioni travagliate. Siamo passati a Castellaneta da non avere nessun caso, poi è uscito il caso 1, poi 7, poi sono stati eseguiti 500 tamponi di controllo e i risultati che stanno arrivando alla spicciolata, ci fanno vivere uno stato di tensione e di apprensione. Avremo il quadro chiaro - conclude il sindaco Gugliotti - quando avremo i risultati completi di questa azione massiccia di campionamento”. 

 ArcelorMittal potrebbe definire già domani con i sindacati metalmeccanici l’avvio della cassa integrazione Covid 19 per 5mila lavoratori del siderurgico ex Ilva di Taranto con la firma di un accordo specifico.    

    “L’azienda - dichiara ad AGI Biagio Prisciano, segretario Fim Cisl - nell’ultimo incontro che abbiamo avuto ci ha detto che oggi avrebbe effettuato la sospensiva della cassa integrazione ordinaria che, per crisi di mercato, è già in corso in stabilimento dallo scorso luglio per 1273 addetti e che sinora è andata avanti attraverso proroghe di 13 settimane alla volta. Una volta sospesa la cassa ordinaria - aggiunge Prisciano - si passerà a quella Covid 19 ampliando ovviamente i numeri rispetto a quella ordinaria”. I 5mila in cassa sono diretti e vanno commisurati ad una forza organica di stabilimento di 8200 unità. “Noi, già da oggi, rilanceremo ad ArcelorMittal la richiesta di fermare ulteriori attività e di togliere altri lavoratori dal ciclo produttivo rispetto a quanto già fatto in questi giorni” afferma Prisciano. Resta da vedere quale sarà la risposta dell’azienda che attualmente in stabilimento, divisa sui tre turni, ha tra le 3600 e le 3800 unità al giorno, con una maggiore presenza nel primo turno e a decrescere nel secondo e terzo. ArcelorMittal, inoltre, ha già attuato diverse attività preventive tra misurazione della temperatura corporea con termoscanner a quanti entrano in fabbrica e riduzione delle presenze nelle mense e sui mezzi di trasporto interno.

 

Il Dpcm firmato ieri sera dal premier Giuseppe Conte esclude dalla fermata ArcelorMittal perché rientra tra quelle a ciclo continuo. Ciò nonostante, tutto il sindacato metalmeccanico preme perché vi sia una frenata ulteriore. Hanno già preso posizione sul tema Uilm, Fiom Cgil e Usb. Si è anche chiesto che il siderurgico di Taranto proceda in questa fase con le comandate, ovvero squadre di lavoratori che sarebbero addetti solo al presidio di sicurezza degli impianti che verrebbero tutti messi al regime di minimo tecnico. In ArcelorMittal sono già fermi alcuni impianti, l’ultimo ad essere stato fermato è l’altoforno 2 ed entro oggi toccherà all’acciaieria 1. Anche il movimento ambientalista chiede ad ArcelorMittal di fermarsi. Giustizia per Taranto sostiene “che da lunedì 23 Ilva vada messa in regime di comandata, cioè produzione ferma ma garantendo il personale minimo per questioni di sicurezza e di non pregiudizio degli stessi. Ogni altra soluzione sarebbe in contrasto con quanto previsto dal Dpcm ed incoerente rispetto alla mission dello stesso: limitare gli spostamenti”.

 

“Mi hanno presa in giro! Perché avevo i guanti e la mascherina, io non capivo...”

Tamila  sgrana i grandi occhi scuri mentre racconta la brutta esperienza che le è capitata sul pullman che dal centro cittadino di Taranto la stava riportando a Taranto 2 dove si trova l’abitazione dell’anziana che accudisce, con dedizione e professionalità.

Tamila è una giovane donna di origine georgiana che vive e lavora in Italia come badante. Nella sua città ha lasciato il marito, i figli, una nipotina nata quando lei era già partita e che ha conosciuto solo attraverso le videochiamate. Per lei alla paura per l’emergenza del coronavirus si aggiunge il dolore per la separazione dai suoi cari che non sa quando potrà riabbracciare.

Ciò nonostante va avanti, sorride, non si scoraggia.

Da quando è iniziata l’emergenza ha adottato con scrupolo tutte le misure di sicurezza imposte, a cominciare dall’uso di guanti e mascherina. Esce solo per andare a fare la spesa. Ma durante l’ultima passeggiata in centro, avvenuta prima del decreto che ha dichiarato tutta l’Italia zona protetta, ha fatto un incontro poco piacevole.

“Ero sul pullman e avevo guanti e mascherina, un ragazzo e una ragazza che erano vicino a me mi hanno guardata, poi si sono guardati tra loro e hanno cominciato a ridere, io non capivo perché mi prendevano in giro..poi ho capito, per  la mascherina e i guanti”.

Tamila è tornata a casa amareggiata. Non è facile per chi ritiene il rispetto delle regole la base della convivenza civile, soprattutto in emergenza, capire cosa possa spingere una coppia di ragazzi a deridere chi responsabilmente e come dovrebbero fare tutti indossa guanti e mascherina.  

L’origine di questi comportamenti si chiama stupidità, ignoranza. E non hanno giustificazione.

 

Il sindaco di Castellaneta e presidente della Provincia Giovanni Gugliotti rende noto che è stata consegnata da poco una nuova tranche di risultati dei tamponi effettuati all'ospedale San Pio. Si tratta dei test ai degenti della struttura, a cui si è data assoluta priorità nel processare i dati.

Fortunatamente sono TUTTI negativi, quindi possiamo dire con certezza che nessun paziente del "San Pio" è positivo al Covid-19.

In attesa di tutti gli altri esiti, non mi stancherò mai di ricordare che è necessario stare a casa, il posto più sicuro per voi ed i vostri cari.

Intanto la Procura di Taranto ha aperto quello che tecnicamente viene chiamato “modello 45” in relazione ai casi di contagio al Coronavirus che si sono verificati nell’ospedale San Pio di Castellaneta. Non è ancora una notizia di reato ma un fascicolo che la Procura, come atto dovuto, ha aperto a seguito della segnalazione fatta dalla Regione Puglia. Apertura, questa, che precede ulteriori, specifici accertamenti volti a verificare eventuali profili di responsabilità. Qualche giorno fa è stato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a segnalare alla Procura di Taranto un comportamento non corretto, dal punto di vista dell’osservanza del protocollo Covid19, da parte del dirigente medico dell’ospedale di Castellaneta a cui risale il primo caso. Questo medico è ora ricoverato all’ospedale Moscati di Taranto e gli viene contestato il mancato rispetto delle regole Covid19. La famiglia del medico ha però contestato le accuse. La Regione Puglia ha inoltre chiesto all’Asl Taranto di avviare un procedimento disciplinare nei confronti del professionista in questione. Nell’ospedale di Castellaneta a ieri sera, secondo dati regionali, risultavano 9 casi positivi al Coronavirus tra medici e operatori sanitari. Infine, nessun provvedimento di condanna è stato ancora emesso dalla Procura di Taranto in relazione ai cittadini che le forze di polizia, nei loro controlli, hanno denunciato all’autorità giudiziaria per violazione di quanto stabilito in materia di mobilità a causa del Coronavirus. 

 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 22 marzo, in Puglia, sono stati effettuati 573 test per l'infezione Covid19 coronavirus e sono risultati positivi 111 casi, così suddivisi:

37 nella Provincia di Bari;

17 nella Provincia Bat;

6 nella Provincia di Brindisi;

22 nella Provincia di Foggia;

17 nella Provincia di Lecce;

6 nella Provincia di Taranto;

1 attribuito a residente fuori regione;

5 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.

Sono stati registrati 2 decessi: uno nella provincia di Lecce e uno nella provincia di Foggia.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 6160 test.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 786, così divisi:

231 nella Provincia di Bari;

49 nella Provincia di Bat;

100 nella Provincia di Brindisi;

212 nella Provincia di Foggia;

120 nella Provincia di Lecce;

41 nella Provincia di Taranto;

13 attribuiti a residenti fuori regione;

20 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

In un messaggio ai suoi concittadini, il sindaco di Laterza (Taranto), Gianfranco Lopane (Pd), ha annunciato oggi che il fratello è risultato positivo al tampone del Coronavirus. “Il virus avanza silenziosamente - ha detto il sindaco di Laterza - e colpisce le persone che più ami. Non ha risparmiato nemmeno la mia famiglia. Mio fratello è risultato positivo al Covid 19. Insieme a lui, stamattina, in relazione all’esito del tampone, abbiamo ritenuto giusto dare questa comunicazione all’intera comunità”.

    L'uomo "sta bene", come spiegato dal sindaco, "è in isolamento a casa da giorni, sotto osservazione medica". Mentre il primo cittadino domani sarà sottoposto precauzionalmente a tampone. "Continuerò a seguire da casa l’emergenza insieme alla mia giunta e ad agli uffici di Protezione civile. Continuerò in questo periodo di quarantena seguendo le indicazioni e i protocolli del Dipartimento Asl", ha concluso. 

Dopo “le nuove restrizioni da parte del Governo per contenere il contagio da Coronavirus” c’è “necessità di mettere la fabbrica in regime di comandata. Lo ripetiamo dall’inizio: anche i lavoratori di ArcelorMittal e dell’appalto devono stare a casa”. Lo dichiara Il sindacato Usb a proposito del siderurgico di Taranto ex Ilva. 

 

 Considerate le “ulteriori restrizioni mirate a contenere il contagio da Covid-19, torniamo a sottolineare l’urgenza - sostiene Franco Rizzo, segretario Usb - di portare lo stabilimento siderurgico al regime minimo di produzione attraverso la gestione a comandata”.

    Secondo Usb, “ArcelorMittal, per gli ancora alti numeri di lavoratori che si incrociano in fabbrica, potrebbe divenire, nella peggiore delle ipotesi che però ci tocca contemplare, un focolaio importante dell’infezione. Al momento non si registrano casi all’interno, ma è d’obbligo - rileva Usb - prevenire situazioni che potrebbero rivelarsi assolutamente grave. Per questo, i lavoratori diretti e dell’appalto devono stare a casa con le proprie famiglie. Il premier ha detto chiaramente che in questo momento storico va tutelata la vita. Il valore più grande che impone un deciso rallentamento dell’economia, unico modo - conclude Usb - per tutelare la salute ed uscire da una fase complicata che interessa in maniera particolare il nostro Paese”.

    Intanto l’Usb di Taranto aderisce allo sciopero nazionale indetto dalle 7 del 25 marzo per 24 ore per tutti i lavoratori (diretti e appalto) sui tre turni.

“A seguito delle novità governative, bisogna intervenire diversamente e applicare le nuove linee guida del Governo. La Fiom Cgil domani chiederà alla direzione di ArcelorMittal di anticipare l’incontro, previsto per martedì 24 marzo, per programmare la fermata degli impianti produttivi. Bisogna agire presto e non perdere altro tempo. Restiamo a casa”. Lo dichiarano i segretari Giuseppe Romano e Francesco Brigati di Fiom Cgil Taranto a proposito del siderurgico ex Ilva.

    “In questi giorni - sostiene Fiom Cgil Taranto - abbiamo provato ad intervenire nei confronti di alcune aziende inadempienti rispetto a quanto stabilito dal Dpcm e dal protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro, ma è del tutto evidente - dicono i metalmeccanici Cgil - che è necessario adottare misure più stringenti ed evitare il più possibile gli assembramenti”.

 

“Come Fiom Cgil - affermano Romano e Brigati - da subito ci siamo confrontati con la direzione di ArcelorMittal che inizialmente ha, evidentemente, sottovalutato il rischio da contagio da Covid19 soprattutto in merito ad alcune criticità che si verificavano in situazioni particolari come spogliatoi, trasporto del personale, mense e refettori”.

    Successivamente, evidenzia la Fiom Cgil, grazie al pressing sindacale, “in ArcelorMittal sono state sospese alcune attività, fermati alcuni impianti, con la conseguente drastica diminuzione del numero del personale diretto e di appalto”. Infine Fiom Cgil sottolinea “le irresponsabili pressioni di Confindustria” che nei giorni scorsi “hanno determinato, di fatto, una situazione di rischio di contagio dal virus Covid 19 nei luoghi di lavoro, facendo prevalere ancora una volta il profitto alla salute di migliaia di lavoratrici e lavoratori”. 

 

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