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Giornale di Taranto - Giornalista1

Rossoblu’ costretti a giocare in inferiorità numerica la parte finale di gara. Mercoledì allo Iacovone arriva il Fasano per il primo dei quattro recuperi.” Mister Laterza: “ Non abbiamo fatto il nostro solito gioco, è stata una partita dura contro un avversario che ci pressava bene. Reputo comunque questo risultato un punto guadagnato. “Matute:” Giochiamo sempre per vincere ma se non è possibile bisogna muovere la classifica.”

 

 

 

di Andrea Loiacono

 

 

 

Nel sedicesimo turno di serie D girone H il Taranto guidato da mister Laterza pareggia con il classico risultato ad occhiali al “Monterisi” di Cerignola di mister Pazienza, formazione storicamente ostica per i rossoblù che non vincono in terra dauna da ventuno anni. Si è trattato di una partita “maschia” di categoria con il Cerignola abile a inibire le fonti di gioco ionico e con poche conclusioni nello specchio della porta da ambo le parti. Mister Laterza schiera il classico 4-2-3-1 con Gonalez, Matute e Mastromonaco dall'inizio e Diaby, Rizzo e Guaita inizialmente in panchina. Mister Pazienza risponde con una difesa parsa in alcune fasi addirittura a cinque, con l'ex di turno Jimmy Allegrini capitano. In avanti il classe duemila Achik a supportare Verde. Cerignola in campo con sei under.

 

 

 

Taranto in completo rossoblù, Cerignola in tenuta gialla con croce blu sul petto. Arbitro dell'incontro il Sig. Mauro Gangi della sezione di Enna, terreno di gioco in erba sintetica. Il Taranto prova ad imprimere il solito ritmo alla gara e all'8' conquista il primo angolo. Marsili calcia in area per Diaz che di testa manda alto. Al 13' Mastromonaco prova ad andare via sulla destra e Russo lo anticipa concedendo il terzo corner ai rossoblù. Al 15' prima azione del Cerignola che con il suo numero dieci Achik recuper palla e calcia ma la conclusione termina a lato. La gara è agonisticamente valida con il Cerignola che copre bene tutti gli spazi e pressando in maniera asfissiante i centrocampisti tarantini, primo su tutti Tissone. Al 25' ci prova Boccia s sfondare ma guadagna solo un corner. Al 26' su capovolgimento di fronte Siku calcia a botta sicura ma Sposito con un intervento super gli nega il gol. Il Taranto guadagna due angoli di fila e al 30' ci prova con un tiro da fuori di Matute che calcia a lato. Al 43' una punizione di Marsili da buona posizione si infrange sulla barriera. Proprio allo scadere c'è un'ottima occasione per il Taranto; Mastromonaco va via sulla destra e crossa per Matute che si inserisce bene e calcia ma anche il portiere di casa Chironi è superlativo. Proprio all'ultimo minuto del primo temo vengono ammonti in sequenza i due difensori centrali rossoblù Gonzalez e Guastamacchia.

 

 

 

La ripresa comincia senza cambi, ma dopo due minuti Allegrini nel Cerignola deve lasciare il campo, al suo posto Acampora. Al 51' viene ammonito Boccia per il Taranto e nel frattempo mister Laterza sostituisce Tissone, colpito al volto con Diaby. Il modulo di partenza per il Taranto muta in 4-3-3 con Diaz punta centrale. Al 53' esce Mastromonaco per Guaita. Intanto fioccano le ammonizioni per i rossoblù, questa volta tocca a Tato Diaz. Il Cerignola in questa ripresa continua a tenere ritmi alti e ci prova sempre con Achik ma la mira non è il suo forte. Al 56' primo giallo anche per il Cerignola comminato a De Cristofaro. Il Taranto non riesce ad imbastire azioni interessanti, mister Laterza prova allora la carta Acquadro al posto di Matute, il più pericoloso tra i suoi. Al 74' il direttore di gara applica scrupolosamente il regolamento e ammonisce per la seconda volta Gonzalez, Taranto in dieci. Laterza allora si copre tirando fuori Falcone per Rizzo. Al 76' c'è una conclusione velleitaria di Diay. All'85' esce Diaz dentro l'altra punta, il connazionale argentino Abayian. All'88' il Taranto sciupa una ghiotta occasione in contropiede con Abayan che serve troppo corto Guaita posizionato in zona di tiro. L'arbitro assegna cinque minuti di recupero nel corso dei quali il Taranto si difende con ordine senza rischiare nulla e porta a casa un pari utile per la classifica ma sul quale si può recriminare.

 

 

 

Queste le dichiarazioni di mister Laterza al termine della gara: “Sapevamo che avremmo affrontato questo tipo di avversario, una squadra che ci ha chiuso tutti gli spazzi, bloccandoci sugli esterni altri. Non ci hanno concesso di esprimere il nostro gioco, è stata una gara di categoria a tratti rude. Faccio i complimenti ai miei ragazzi perché non era facile uscire indenni per giunta in dieci nel finale. Vorrei ricordare che abbiamo affrontato un periodo non semplice e ora siamo costretti a giocare praticamente sempre. Chiaramente non deve essere un abili per noi ma dobbiamo gestire le forze. Adesso dobbiamo subito guardare avanti perché vogliamo dare il massimo in ogni gara, mercoledì abbiamo il recupero col Fasano e vogliamo ottenere il massimo. Credo che questo punto sia un punto positivo che fa morale e perchè ci darà maggiore determinazione. La classifica adesso non va guardata anche perché non è veritiera; ripeto sempre che dobbiamo pensare partita per partita. Il campionato nostro deve essere su noi stessi, spero di recuperare quanto prima tutte le partite. La classifica la vedremo a fine girone di andata. Per quanto riguarda le condizioni di Sposito e Tissone, il primo ha subito un colpo negli ultimi istanti e dovremo fare accertamenti. Anche Tissone ha preso un colpo alla mandibola ma per lui posso dire che il ragazzo sta già meglio.”

 

 

 

Matute:“Penso che con questo risultato diamo continuità al nostro processo di crescita. Chiaramente non siamo venuti qui per il pareggio ma credo che dopo quello che è successo a noi non è facile esprimersi sempre al massimo, anzi pensavo che saremmo stati in condizioni peggiori. Oggi per noi è un punto comunque guadagnato, il Cerignola ha disputato una buona gara pressandoci a tutto campo e se le partite non si riescono a vincere l'importante è non perderle. Ora pensiamo alla prossima gara, la nostra condizione migliorerà gara dopo gara.”

Rischia di interrompersi per Covid il processo ripreso questa mattina a Taranto in Corte d’Assise per il disastro ambientale dell’Ilva sotto la gestione Riva. L’avvocato difensore di Fabio Riva, uno dei 47 imputati, è positivo al Covid ed è in isolamento domiciliare.

    Un collega, l’avvocato Vincenzo Vozza ha letto il certificato medico e ha chiesto alla corte, presieduta da Stefania D’Errico, il rinvio dell’udienza. La Corte si è ritirata per decidere e l’udienza è stata sospesa. Oggi è in programma la prosecuzione della requisitoria dei pm cominciata lunedì scorso. 

Riprende questa mattina in Corte d’Assise a Taranto il processo in Corte D’Assise, presieduta da Stefania D’Errico, per il disastro ambientale dell’Ilva gestita dal gruppo industriale Riva. Processo  originato dopo gli arresti, il sequestro degli impianti e le imputazioni nate dalla maxi inchiesta giudiziaria esplosa a luglio 2012. Anche questa mattina sarà protagonista con la sua requisitoria il pubblico ministero Mariano Buccoliero, che ha cominciato lunedì scorso, passando in rassegna le inadempienze, le violazioni e i mancati interventi del gruppo Riva nella gestione dell’Ilva, azienda che i Riva acquistarono dall’Iri nel 1995. Dopo Buccoliero, interverranno per aspetti specifici i pm Remo Epifani, Giovanna Cannalire e Raffaele Graziano. Sono i magistrati che compongono il pool Ilva. La requisitoria andrà avanti sino a giovedì prossimo, quindi assorbirà i primi quattro giorni della prossima settimana, quando i pm avanzeranno le loro richieste alla Corte d’Assise. Rispetto al calendario iniziale, è stato dato all’accusa dal presidente D’Errico un giorno in più. Si andrà poi avanti col calendario, tra responsabili civili, parti civili, difesa ed eventuali repliche, sino al 21 aprile con un ritmo di tre udienze a settimana: lunedì, martedì e mercoledì.

 

 Sono 44 gli imputati tra ex proprietari Riva, i fratelli Fabio e Nicola Riva, ex direttori, ex dirigenti e attuali dirigenti della fabbrica, ex amministratori di Regione Puglia, Comune Taranto e Provincia Taranto. Alle 44 persone fisiche, che rispondono di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione di misure di sicurezza nei luoghi di lavoro, corruzione ed abuso di ufficio, si aggiungono 3 società. Si tratta di Ilva, Riva Fire e Riva Forni Elettrici, chiamate in causa per la legge sulla responsabilità amministrativa delle società. Nei primi tre giorni di intervento, la scorsa settimana, il pm Buccoliero ha sostenuto che Taranto è stata “una città venduta ai Riva” con “atti di intesa che erano solo fumo negli occhi”. Buccoliero, nelle udienze precedenti, ha letto diversi atti di intesa sottoscritti dai Riva con Regione Puglia, Comune e Provincia di Taranto e ha citato una sfilza di “si impegnava” a proposito delle dichiarazioni fatte dall’Ilva con quegli atti. “Ma diverse cose - ha detto il pm - erano un obbligo di legge, quindi Ilva si impegnava a rispettare la legge”. Altro termine che ricorre in continuità in quei documenti, ha riepilogato Buccoliero, è “si dava atto”. Gli atti di intesa, ha dichiarato il pm, sono “una presa in giro colossale, nell’ultimo del 2007 si dicono le stesse cose del primo del 1997”.

 

Sono due tarantini i campioni italiani di vela categoria O’Pen Skiff.

Alessandro Guernieri (categoria under 17) classe 2005 piazzatosi al primo posto dopo 12 gare consecutive e Giorgio Salvemini (categoria under 13) classe 2008 medaglia d’oro dopo aver stracciato i suoi avversari posizionandosi cinque volte al primo posto nelle 11 gare consecutive disputatesi tra ieri e oggi nella rada di Mar Grande a Taranto.

I due Campioni italiani sono entrambi federati Circolo Velico Ondabuena e confermano il grande potenziale della città che nel 2026 ospiterà i Giochi del Mediterraneo rispetto agli sport del mare.

Si tratta di un risultato importante – spiega Gianfranco Muolo, coach dei due campioni e referente del Circolo velico tarantino – perché pone in evidenza il buon vivaio di atleti che Taranto è in grado di mettere in campo in competizioni nazionali e internazionali.

Aver visto questi giovani atleti regatare in uno scenario fantastico come quello di Taranto – ha detto Alberto La Tegola, presidente del comitato VIII Zona Puglia della Federazione Italiana Vela – fa subito venire in mente il momento in cui sarà affidato proprio a loro il compito di difendere i colori dell’Italia nei Giochi del Mediterraneo. Sforniamo campioni in tutti i circoli velici della Puglia e quindi siamo pronti a dare il nostro contributo.

 

Nella classifica finale della Coppa Campioni buoni piazzamenti anche per gli atleti siciliani (Luigi Veniero e Alice Caronna cat. under 13 rispettivamente per il CV Palermo e CV Sicilia) e per Federico Quaranta, campione italiano uscente per il circolo velico Ondabuena piazzatosi al secondo posto e per la sarda, terza classificata, Sara Murru della lega Nazionale Italiana del Sulcis, entrambi per la categoria under 17.

Incoraggianti anche i risultati della quota rosa del Circolo Velico Ondabuena: Anita Magurano (sesta nella categoria under 17) e Martina Pulito (settimana nella categoria under 13).

Le regate si sono svolte partendo dalla sezione velica della Marina Militare Italiana.

Un ringraziamento speciale gli organizzatori del circolo velico Ondabuena lo hanno rivolto a tutte le compagini societarie giunte da tutta Italia, al Comitato di regata e agli sponsor Obiettivo Mare è Norma. (U.L.)

In Puglia oggi ci sono stati 8.751 test per l'infezione da Covid-19 e sono stati registrati 765 casi positivi: 332 in provincia di Bari, 28 in provincia di Brindisi, 52 nella provincia BAT, 132 in provincia di Foggia, 75 in provincia di Lecce, 149 in provincia di Taranto, un caso di residenza non nota. Quattro casi di residenti fuori regione sono stati riclassificati e attribuiti. Sono stati registrati 8 decessi: una in provincia di Bari, 5 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Taranto. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1374908 test. 74.425 sono i pazienti guariti. 51.266 sono i casi attualmente positivi.

 

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 129.090, così suddivisi: 49.109 nella Provincia di Bari; 14.159 nella Provincia di Bat; 9.332 nella Provincia di Brindisi; 26.949 nella Provincia di Foggia; 10.950 nella Provincia di Lecce; 17.902 nella Provincia di Taranto; 566  attribuiti a residenti fuori regione; 123 provincia di residenza non nota. I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti. Il bollettino è reso noto dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute, Vito Montanaro.

 Con le chiusure imposte nel primo fine settimana di febbraio a 15mila bar, trattorie, ristoranti, 6500 pizzerie e 876 agriturismi, in Puglia si sono persi 12 milioni di euro, con un effetto negativo a valanga sull’agroalimentare regionale per la riconferma della Puglia in zona arancione per la terza settimana consecutiva. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, organizzazione di settore per la quale è necessaria una robusta iniziazione di liquidità e provvedimenti di sostegno al lavoro per garantire che le aziende sopravvivano alla crisi. “Le misure più restrittive colpiscono 4 milioni di pugliesi che risiedono nella zona arancione, con pesanti effetti sulle attività produttive che trainano l’economia regionale - ribadisce il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia-gli effetti della limitazione delle attività di ristorazione  si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con cali di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato”. 

 

La spesa alimentare è tornata indietro di dieci anni su valori del 2010 nonostante che in termini percentuali si sia verificato un aumento rispetto alle altre spese. I consumi alimentari dei pugliesi fanno segnare un calo del 10% per effetto del crollo del canale della ristorazione – insiste Coldiretti Puglia - che non viene compensato dal leggero aumento della spesa domestica, mentre  si sono ingenerate le speculazioni sui prezzi dei beni di prima necessità, che vanno fermate per difendere la capacità degli pugliesi di rifornire le dispense di casa con cibo e bevande e garantire un giusto compenso agli agricoltori. In Puglia si calcola un PIL del valore di 69 miliardi di euro  con importanti segmenti economici che fanno da volano ad occupazione ed investimenti, dall’industria al commercio fino all’agricoltura che in queste aree rappresenta una realtà strategica del sistema produttivo. La spesa media mensile in Puglia è di 1.996 euro a famiglia, mentre per la spesa alimentare i pugliesi spendono 453 euro a nucleo familiare per la tavola. In complesso, secondo Coldiretti Puglia, quasi 22000 ristoranti, bar, mense e pizzerie  e gli agriturismi operanti in Puglia sviluppano un fatturato annuale di oltre 5 miliardi di euro che ora è praticamente azzerato, con i pesanti effetti che si trasferiscono direttamente lungo tutta la filiera a causa del taglio delle forniture di alimenti e bevande colpendo le aziende agricole ed alimentari per le quali è necessario prevedere adeguati ristori. “Complessivamente nel 2020 la ristorazione ha quasi dimezzato il fatturato (-48%) e gli agriturismi hanno vissuto un crack senza precedenti – precisa Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti - con la perdita di fatturato di 60 milioni di euro. " Per effetto delle limitazioni imposte alla ristorazione è a rischio un sistema agroalimentare che in Puglia è assicurato grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle – conclude Coldiretti Puglia - più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione che nel 2020 a causa dell’emergenza Covid è sostenuta dalle consegne a domicilio e dall’asporto .

"La ragione ipotizzabile è che l’evento, alla fine, è risultato circoscritto ad un numero limitato di ore. Per quanto concerne le sostanze combuste, occorrerà attendere esito accertamenti ulteriori per capire che cosa è bruciato. Allo stato sembra abbia riguardato solo gli apparati tecnologici". Lo dichiara il direttore generale di Arpa Puglia, l'agenzia della Regione per l'ambiente, Vito Bruno, dopo l'incendio di ieri mattina al terzo sporgente portuale del siderurgico di Taranto di ArcelorMittal Italia. Ha preso fuoco una gru addetta al carico e scarico di materie prima dell'impresa appaltatrice Ecologica. L'operatore é riuscito a mettersi in salvo quando ha visto le fiamme. L'incendio ha sprigionato una colonna di fumo nero visibile molto bene dalla città. Questo ha sollevato allarme nei cittadini e molte proteste sui social verso ArcelorMittal Italia, tanto più che appena 24 ore prima c'era stato un incidente sul lavoro anche se senza gravi conseguenze. Un tecnico é scivolato nella fossa sottostante l'altoforno 2 dove scorre l'acqua di raffreddamento esterno dell'impianto rimesso in marcia dopo 10 mesi di fermata solo qualche giorno fa. Il tecnico stava verificando alcune cose relativamente ai lavori di messa in sicurezza effettuati sul piano di colata, quando il piano di calpestio in lamiera sul quale si trovava, ha ceduto improvvisamente, facendolo finire in una fossa profonda circa due metri nella quale c'era l'acqua. Forse le lamiere erano malposizionate. Pare che la corporatura robusta abbia salvato l'uomo che é riuscito a tenersi nonostante il flusso di acqua. E quest’ultima era a temperatura ambiente. Tornando invece all'incrocio di ieri, domato dai vigili del fuoco della fabbrica, il dg di Arpa Puglia, Bruno, dichiara che "domani si avrá l'esito di ulteriori accertamenti sui quali i tecnici dell'Agenzia stanno lavorando oggi". “A costo di sembrare un disco rotto sollecitiamo, per l'ennesima volta, il sindaco di Taranto a rispettare la legge e a tutelare la salute dei cittadini. Un altro sindaco è già a processo per non averlo fatto”. Lo dichiarano in merito all’incendio i consiglieri comunali di Taranto, di opposizione, del gruppo “Una città per cambiare - Taranto”, Massimo Battista e Rita Corvace. 

 

Il lavoro e la precarietà sociale della vita nelle periferie.

In attesa di poter tornare in scena, il Teatro delle Forche, nei giorni 7 e 8 febbraio 2021, renderà disponibile online lo spettacolo “Come tu mi vuoi”, vincitore nel 2019 del bando nazionale dell’ARCI  “In Scena”.

La compagnia, che gestisce il Teatro Comunale di Massafra, avrebbe voluto replicare la produzione – tratta da due racconti di Tommaso Pincio e Christian Raimo – per il progetto PERIFERIE INFINITE. Dalle periferie locali alle periferie mondiali” (Avviso pubblico “Periferie al centro”,  intervento di inclusione culturale e sociale della Regione Puglia – Assessorato all’Industria Turistica e Culturale e Assessorato al  Bilancio e programmazione unitaria, Politiche Giovanili, Sport per tutti coordinato dal Teatro Pubblico Pugliese).

Tuttavia, non potendo ancora incontrare gli spettatori in presenza, a causa delle restrizioni legate alla diffusione del contagio da Covid-19, e con l’auspicio di poter tornare a fare presto attività dal vivo, domenica e lunedì, renderà disponibile lo spettacolo online sulla piattaforma Vimeo. L’accesso avverrà sul sito www.teatrodelleforche.com.

“Come tu mi vuoi” – regia di Giancarlo Luce, in scena Giancarlo Luce e Ermelinda Nasuto  - mette in scena il non-incontro tra due vite accomunate nella miseria di un lavoro impossibile persino da raccontare.

Il lavoro è il centro attorno a cui gravita tutto lo spettacolo, eppure si nasconde, si nega costantemente nelle parole che talvolta provano a dirlo senza riuscirci, indugiando invece su una parossistica etica della performance inscenata dagli abiti da fitness indossati dagli attori e dall’allenamento a cui si sottopongono.

I due corrono, sì. Ma non inseguono qualcosa o qualcuno. Sembrano alternativamente impegnati a tenersi pronti per qualcosa senza preoccuparsi neanche di capire cosa sia; oppure alla ricerca di un benessere posticcio che non serve a sradicare il male ma solo cercare di dimenticarlo.

È l’attuale condizione di malessere della maggioranza. Di coloro che vivono correndo sui bordi delle grandi arterie della società tra impedimenti e ostacoli, tra omissioni, frasi tronche che tolgono il respiro in tempi di prospettive schiacciate, secondo un ritmo affannato e contagioso che dà forma alla nientificazione. Precari nel lavoro e nell’identità e orfani di un aggregato sociale.

Costumi di Mariella Putignano. Ideazione luci Franz Catacchio.

Il progetto “PERIFERIE INFINITE. Dalle periferie locali alle periferie mondiali”, a cura del Teatro delle Forche – società cooperativa capofila della rete costituita con l’associazione culturale “Il Serraglio” di Massafra, il Circolo Arci “SvegliArci” di Palagiano e la Cooperativa Sociale “Il Sole” di Statte – vincitrice dell’Avviso pubblico “Periferie al centro”,  intervento di inclusione culturale e sociale della Regione Puglia – Assessorato all’Industria Turistica e Culturale e Assessorato al  Bilancio e programmazione unitaria, Politiche Giovanili, Sport per tutti coordinato dal Teatro Pubblico Pugliese – prendendo il nome da un verso del poeta Vittorio Bodini, parte da una periferia nel sud dell’Italia per guardare alle periferie del mondo e integrare le persone sia native che immigrate nel cuore dello sviluppo culturale, sociale ed economico delle comunità, e coinvolge i territori di Massafra, Palagiano e Statte.

Mister Laterza: “Sappiamo che per questa città non era un calciatore qualunque. Per noi questa ricorrenza sarà un motivo in più per dedicargli i tre punti contro il Cerignola.”

 

 

 

di Andrea Loiacono

 

 

 

Petrovic; Giovannone, Chimenti, Panizza, Dradi, Nardello, Gori, Fanti, IACOVONE, Selvaggi, Caputi. Comincia con questa formazione il trailer di Apulia Film Commission intitolato “Iaco”con la regia di Alessandro Izzo. Ed è grazie a quella formazione che una città intera e un'intera generazione di tifosi e addetti ai lavori sognava la promozione del Taranto dell'encomiabile presidente Giovanni Fico, la promozione in serie A. La serie B della stagione 77-78 vedeva in testa con tutti i favori del pronostico l'Ascoli del presidente Rozzi, ma il Taranto fino all'inizio del girone di ritorno nutriva buone chance di promozione, come mai accaduto prima. Grazie agli otto gol realizzati sino a quel momento da un calciatore eccellente sul campo dalle caratteristiche tecniche impressionanti come l'elevazione e il senso del gol ma molto apprezzato anche per la sua bontà d'animo, riservatezza, caratteristiche che al tempo d'oggi con la presenza dei social e copertine di giornali di gossip rendono i calciatori delle vere e proprie star. Ebbene, quel ragazzo si chiamava Erasmo Iacovone da Capracotta un piccolo centro abitato del Molise. Oggi ricorre il quarantatreesimo anniversario della sua tragica scomparsa a soli venticinque anni e nemmeno i tempi difficili che stiamo vivendo in ambito sanitario hanno impedito alla tifoseria ma soprattutto alla squadra e alla società di ricordarlo. Gli stadi come si sa sono chiusi, la curva Nord tempio del tifo rossoblù solitamente espone nella partita più prossima a questa data striscioni e una gigantografia appendendola alla balaustra del settore. Per l'appunto quest'anno però ci hanno pensato la società ma soprattutto la squadra a ricordare la figura di Iacovone. Tutta la squadra, capeggiata da capitan Max Marsili ha deposto, infatti, un mazzo di fiori alla base della statua raffigurante Iacovone che si trova all'ingresso del settore di Curva Nord.

 

 

 

I gesti erano stati poco prima preceduti da poche ma toccanti parole del tecnico rossoblù Giuseppe Laterza il quale si è detto motivato a vincere anche per Erasmo Iacovone: “Sappiamo che per i tifosi, per la città di Taranto Iacovone non sarà mai un giocatore come gli altri. I ragazzi sanno cosa significa per Taranto. Per noi questo anniversario sarà un ulteriore motivazione per portare a casa da Cerignola una vittoria che vogliamo dedicare a lui.” (foto http://Mapio.net)

Una gru dell'impresa Ecologica, appaltatrice del siderurgico ArcelorMittal ha preso fuoco al terzo sporgente dell’area portuale dello stabilimento. Non ci sono feriti perché l’operatore, che era a circa 25 metri di altezza nella cabina di guida, appena è stato informato dell’incendio è riuscito a mettersi in salvo. Secondo quanto apprende l'AGI da fonti della Fim Cisl, l’incendio ha provocato una colonna di fumo nero ben visibile anche da Taranto. La gru è adibita al carico e scarico di prodotti per conto della fabbrica. Sul posto i Vigili del Fuoco dell’acciaieria per domare l’incendio. Partite le prime verifiche per accertare la causa delle fiamme. In passato si sono verificati incidenti nell’area degli sporgenti portuali dell’ex Ilva, in sigla Ima, Impianti marittimi. Fra questi, due  mortali avvenuti rispettivamente a novembre 2012 e a luglio 2019. In entrambi le occasioni, morirono due gruisti, dipendenti dello stabilimento, colpiti da una tromba d’aria che li fece precipitare in mare. 

 

 Si sono concluse nell’area portuale del siderurgico ArcelorMittal, a Taranto, le operazioni di spegnimento dell’incendio che ha riguardato una gru del terzo sporgente. L’incendio, divampato dopo mezzogiorno, è stato domato dai vigili del fuoco del siderurgico. La gru è usata dall’azienda “Ecologica”, appaltatrice di ArcelorMittal, per carico e scarico. Nessun ferito perché l’operatore che era nella cabina di guida è riuscito a mettersi in salvo appena ha visto le fiamme. In corso gli accertamenti per capire l’origine dell’incendio che ha sollevato una nube di fumo nero molto visibile anche dalla città.

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