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Giornale di Taranto - Giornalista1

Dalle 6 di oggi è in corso la protesta a oltranza delle imprese dell’indotto siderurgico di Taranto, protesta guidata dalle associazioni Aigi, Confapi e Casartigiani, contro il rischio che anche Acciaierie d’Italia finisca in amministrazione straordinaria come è giá accaduto a Ilva a gennaio 2015. Aigi esprime la maggior parte delle imprese che lavorano con l’acciaieria di Taranto fornendo servizi e forniture, anche a Confapi fanno capo le imprese, mentre a Casartigiani i trasportatori. Questi ultimi avevano già cominciato una protesta dal 2 gennaio, fermandosi con i loro mezzi sul piazzale della portineria C del siderurgico, e poi l’altro ieri l’avevano sospesa a fronte di pagamenti ricevuti sui lavori arretrati. Da stamattina peró le tre sigle riprendono a protestare insieme in quanto temono che l’amministrazione straordinaria di Acciaierie possa mandare in fumo i loro crediti creando grossi problemi alle aziende. Solo Aigi calcola il mancato pagamento di fatture in questa fase per circa 120 milioni. “Per senso di responsabilità verso i lavoratori, la cittadinanza e il territorio, saranno garantite esclusivamente le prestazioni attinenti la sicurezza degli impianti. La ripresa delle prestazioni potrà essere presa in considerazione esclusivamente a fronte della messa in sicurezza di tutti i crediti maturati al 31.12.2023 e dell’istituzione di un tavolo permanente sul futuro dello stabilimento e sulle sorti dell’economia dell’intera città”. Così Aigi, Confapi e Casartigiani presentano la protesta che si avvia da oggi. Che si esprime con un’assemblea in corso davanti alle portinerie della fabbrica. Gli associati di Aigi sono davanti alla portineria C. Sono assicurate solo le azioni minime per la salvaguardia e la sicurezza degli impianti. Infine, oggi alle 15 il Governo riceverà di nuovo i sindacati per informarli dei nuovi passi compiuti sulla crisi di Acciaierie. 

“Il problema di Taranto, dell’inquinamento e del rapporto tra la città e la grande industria, è un problema che nessuno vuole affrontare e che bisogna tenere sotto silenzio. Nessuno vuole affrontarlo per quello che è”. Lo ha detto l’attore Michele Riondino intervenendo questa sera a Taranto ad un’assemblea di cittadini in piazza Immacolata, nel centro della città, sul problema di Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva. Riondino é anche regista e attore di “Palazzina Laf”, film uscito di recente nelle sale, che narra di una storia di mobbing avvenuta anni fa nel siderurgico ai danni di un gruppo di operai quando la fabbrica era in mano al gruppo Riva. Vicenda finita anche in Tribunale. Per Riondino, “é dal 2012 diciamo che quella fabbrica non la si può chiudere da un giorno all’altro. E chiediamo alle istituzioni, ai sindacati, ai poteri dello Stato, di occuparsi delle bonifiche. Di pensare, o almeno immaginare, un piano di bonifiche. In questo piano Taranto - prosegue Riondino - noi abbiamo proposto di utilizzare la forza lavoro che è in cassa integrazione. Noi abbiamo oltre 4.500 cassintegrati che stanno a casa senza far nulla e non contribuiscono neanche alla società. Sono a casa come confinati, come la palazzina Laf, e danno un cattivo esempio. Stanno a casa e si portano mezzo stipendio senza far nulla. Noi abbiamo chiesto di formare questa forza lavoro per creare una specialistica in più. Noi avremmo bisogno di bonificare il territorio. Chiediamo - dice Riondino - di formare quei lavoratori che non stanno lavorando, per il futuro, per il lavoro di domani, che sono le bonifiche. Siamo stati specialisti nella produzione di acciaio? Potremmo diventare specialisti nella bonifica del territorio. Bagnoli - sostiene Riondino - ci insegna che lavorare sulle bonifiche fa anche aumentare il prezzo di acquisto degli immobili. Oggi a Bagnoli una casa costa di più. Oggi una casa al rione Tamburi di 80 metri quadri costa 15mila euro”. Riondino polemizza infine con l’ex ministro Carlo Calenda: “Miglior esperto della materia? Bisognerebbe venire qui a parlare con noi - dichiara -. Non avremmo magari i titoli di studio di Calenda, ma conosciamo molto meglio la questione”. 

Con provvedimento depositato oggi, il Tar della Lombardia, dopo l’udienza del 10 gennaio, ha respinto il ricorso di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, contro Snam Rete Gas e Arera e quindi contro il distacco della fornitura di gas allo stabilimento di Taranto. Ma Acciaierie ha già annunciato a strettissimo giro il ricorso in appello al Consiglio di Stato per fermare gli effetti del distacco del gas, che metterebbe a terra il funzionamento degli impianti.  Il Tar nell’ordinanza ritiene di “non confermare gli effetti dell’ordinanza n. 1023/2023 e quindi di non confermare la sospensione dell’efficacia e dell’esecuzione degli atti”. Il provvedimento ultimo del Tar è quello dei mesi scorsi che ha infatti sospeso il distacco del gas e accolto la richiesta di sospensiva di Acciaieria, rinviando tutto all’udienza del 10 gennaio. Per il Tar lombardo, si legge nell’ordinanza, “la mancata individuazione del fornitore sul libero mercato del gas naturale è di fatto imputabile ad una valutazione di convenienza economica della ricorrente, frutto quindi di libere scelte imprenditoriali”. E ancora, per il collegio dei giudici, “il pregiudizio che la ricorrente mira ad evitare tramite l’istanza cautelare si risolve, in base alle evidenze emerse a seguito dell’adempimento istruttorio, nel salvaguardare la propria posizione imprenditoriale, procrastinando l’assunzione dei impegni economici che, benché consistenti, sono necessari per reperire, nel rispetto della legge e delle regole del mercato, l’adeguata fornitura di gas naturale indispensabile per lo svolgimento delle proprie attività”. Quindi, argomenta il Tar, “la tutela cautelare non può essere strumentalizzata al fine di soddisfare interessi puramente economici delle parti in giudizio, pur in considerazione del ruolo assunto dalla stesse nella gestione di rilevanti interessi pubblici, com’è nel caso di specie in cui ‘Gli impianti siderurgici della società Ilva s.p.a. costituiscono stabilimenti di interesse strategico nazionale’“. Inoltre, ad avviso del Tar, “non si può continuare a far gravare sulla fiscalità generale che sostiene la spesa per il servizio di default trasporto (come rilevato da Arera), parte dei costi indispensabili per lo svolgimento dell’attività di impresa della ricorrente” e Acciaierie d’Italia “risulta tutt’ora in mora nel pagamentodi un’ingente somma dovuta per la fruizione del servizio di default trasporto chiesto e poi prorogato, oltre l’ordinario regime temporale, da Area e poi di fatto ulteriormente prorogato a seguito dell’ordinanza n. 1023/2023 della Sezione”, cioè quella dello stesso Tar lombardo. I giudici dicono anche che “in base alle informazioni trasmesse da Snam Rete Gas S.p.A. risultano fatture non pagate per un totale di circa 109 milioni di euro in scadenza al 31.12.2023, a cui vanno aggiunti gli importi relativi al servizio erogato nei mesi di novembre e dicembre 2023 le cui fatture, alla data di redazione della predetta relazione, non erano ancora venute in scadenza, per un totale stimato di circa 69 milioni”. Infine il Tar osserva che “il servizio di default trasporto, quale procedura transitoria e d’emergenza, è posto a tutela dell’interesse generale alla corretta gestione del sistema di erogazione del servizio di fornitura del gas naturale ed è finalizzato a sopperire, in via transitoria e limitata nel tempo, alle difficoltà che utenti incontrano nell’individuare nel mercato il fornitore del gas”.

 

La Guardia di Finanza ha effettuato stamattina 29 ordinanze di custodia cautelare, di cui 26 in carcere e 3 ai domiciliari, nel Tarantino.  Droga, mafia e voto di scambio sono al centro dell’indagine. Arrestati, tra gli altri, il sindaco di Statte, Francesco Andreoli, e gli assessori comunali Ivan Orlando e Marianna Simeone (in carcere). Avrebbero accettato la promessa di due esponenti della criminalità di procurare i voti in cambio di denaro, buoni pasto e favori al clan. Nel dettaglio, le accuse vanno dall’associazione di stampo mafioso, a quella finalizzata al traffico delle sostanze stupefacenti , spaccio di cocaina e altri reati. Sono sessanta complessivamente le persone indagate, tra queste anche Giulio Modeo, figlio di Antonio, noto come “Messicano”, esponente di spicco del crimine tarantino negli anni passati.

    L’ operazione è stata portata a termine dagli uomini della Guardia di Finanza del comando provinciale di Taranto. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal giudice per indagini preliminari Angelo Zizzari, su richiesta del pm della Dda di Lecce Milto Stefano De Nozza. Fra le misure eseguite c’è anche un sequestro preventivo di beni del valore complessivo di circa 6,4 milioni di euro. Le persone arrestate sono gravemente indiziate, a vario titolo, delle ipotesi di reato di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, estorsione e detenzione illegale di armi. Oltre a Statte, le azioni illegali portate alla luce hanno riguardato anche il vicino comune di Crispiano.

   Nello specifico, è stato rilevato che gli indagati, tra il 2020 e il 2021, avrebbero fatto parte di un’organizzazione di tipo mafioso, dotata di armi, e si sarebbero resi responsabili di numerose condotte illecite concernenti lo scambio elettorale politico-mafioso, la cessione di partite di stupefacenti, la detenzione di armi e l’intestazione fittizia di beni a prestanome, nonché l’esecuzione di attività estorsive, spedizioni punitive e attentati incendiari. Il controllo del territorio sarebbe stato esercitato da alcuni indagati anche attraverso il presunto condizionamento delle elezioni amministrative di Statte nell’ottobre del 2021. In questo contesto sarebbe emerso che uno degli indagati, attraverso fiduciari, si sarebbe concretamente adoperato per la raccolta di voti in favore di alcuni candidati, oggi amministratori comunali, ottenendo in cambio somme di denaro, buoni pasto e schede carburanti, nonché l’impegno a favorire la concessione di autorizzazioni e di commesse pubbliche a imprese compiacenti. Arrestati infatti il sindaco e due assessori comunali di Statte. Avrebbe contribuito all’illecita raccolta di voti anche un dirigente amministrativo di una società di servizi tarantina, Lucio Rocco Scalera, dell’Amiu, anch’egli oggi in carcere e già al centro di un\'altra inchiesta per un concorso nell’azienda municipalizzata di Taranto per l’igiene urbana. Scalera, tramite fiduciari, avrebbe interessato un componente della presunta associazione mafiosa perché reperisse preferenze elettorali, promettendogli in cambio l’assunzione nell’azienda di servizi e l’affidamento di commesse. Ancora, per eludere l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali alcuni indagati avrebbero intestato fittiziamente a prestanome imprese, beni mobili e immobili ubicati a Taranto e a Statte. A novembre e dicembre 2021 la Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro a carico di alcuni indagati ingenti quantità di sostanze stupefacenti, in particolare hashish e cocaina, somme in contanti per oltre 50 mila euro e diversi orologi Rolex di notevole valore economico. Mentre nel sequestro di circa 6,4 milioni di euro rientrano appartamenti, locali commerciali e box, nonché quote societarie e compendi aziendali di imprese, con sedi a Taranto e in provincia, attive nei settori economici della ristorazione e del commercio di auto e di frutta e verdura.

   Infine sono state eseguite perquisizioni locali e personali nei confronti di 30 persone interessate dalle indagini in ordine alle ipotesi di reato di associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, traffico di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi.

 

Mister Longo: Punto prezioso su un campo difficile

 

Di Andrea Loiacono 

 

Sesto risultato utile consecutivo per il Taranto che però viene fermato sull\' 1a1 allo \" Iacovone\" dal Picerno. Romano su calcio di rigore procurato da Bifulco porta in vantaggio gli ionici al 60\' ma il capocannoniere del girone Iacopo Murano ristabilisce le distanze al 60\' con un bel colpo di testa. Il Taranto ci prova nel finale ma prima Orlando e poi Bifulco si divorano la rete del possibile vantaggio. Finisce comunque tra gli applausi degli oltre seimila supporters rossoblu. 

 

Nel post gara un mister Capuano visibilmente contrariato ha parlato così in conferenza stampa: \"Contro il Picerno siamo sempre molto sfortunati. Loro hanno fatto mezzo tiro in porta e hanno trovato un gol che mi rammarica molto perché giunto su un cross debole, potevamo fare sicuramente di più. Nel primo tempo loro ci mettevano sempre la palla lunga, il secondo tempo è stato uno dei migliori da parte nostra. Il calcio è fatto di episodi,  loro non hanno mai passato la metà campo e in più noi abbiamo sbagliato gol a porta vuota. Siamo a sei risultati utili consecutivi ma stasera sono rammaricato più per il gol preso che per quelli sbagliati. Orlando al di là del gol sbagliato ha fatto una grandissima partita così come tutta la squadra. In occasione del calcio di rigore abbiamo cambiato ancora una volta il battitore e stavolta ci è andata bene. Il Taranto sta dimostrando di essere una delle più belle realtà a livello nazionale. Sul mercato sappiamo di dover fare qualcosa, spero di di chiudere nei prossimi giorni per Demarchi che è una punta forte nel gioco aereo e nell\' attacco alla profondità. \" 

Di umore diverso Mister Emilio Longo del Picerno: \"Il risultato penso sia giusto, i primi venti minuti eravamo un po contratti, poi l\' occasione di Fabbro ci ha svegliati. Sulla gestione e sulla qualità del gioco stasera abbiamo lasciato un poco a desiderare. Per noi è comunque un punto d\' oro contro un avversario difficile da affrontare in uno stadio caloroso che ci impediva di comunicare tra noi. I miei ragazzi sono stati bravi ad interpretare più partite nell\' arco della stessa gara.\"

Alla ricerca della rampa perduta, potrebbe essere questo il titolo del video che ha messo a nudo una mancanza di non poco conto: l\'inaccessibilità della Concattedrale di Taranto a chi si muove in carrozzina. 

A realizzarlo è stato il temerario Tony Tomasicchio che fa parte dell’associazione Dis-Education, molto attiva sul territorio Tarantino.

Il video è stato girato giovedì 11 gennaio 2024 e documenta nel dettaglio l’inaccessibilità del più importante luogo di culto cattolico della città.

 Tale inaccessibilità era già stata sperimentata da altri membri dell’associazione a cui era stato risposto abbiamo lo scoiattolo accessorio difficile da usare e parecchio limitativo per dimensioni e peso

Avevamo scritto qualcosa ma non siamo stati ascoltati, sottolineano dall\'Associazione, aiutateci a farci sentire!

Uno dei misuratori di civiltà di una comunità è l\'attenzione che viene posta nel rendere accessibile qualunque struttura a chiunque, a prescindere dalla sua condizione fisica, psichica, sociale, e via dicendo. Attenzione di cui devono farsi carico le realtà pubbliche, quelle private, i cittadini comuni, dando seguito concreto a slogan e proclami che purtroppo spesso restano solo sulla carta e non si trasformano in atti concreti. 

Ecco il video 

https://www.youtube.com/watch?v=ZynhP3Ynxxk

 

Lu.Lo.

Accogliere e integrare i migranti dei Paesi terzi è un requisito fondamentale per rendere le nostre Città più sicure e rappresenta una preziosa opportunità per produrre benefici non solo per i rifugiati e richiedenti asilo

ma anche per i Paesi dell\'Unione Europea.

E\' con questa visione strategica che è stato finanziato il programma europeo LGNet2 in 16 grandi Città

operatori sociali, autorità istituzionali e rappresentanti della società civile con l\'obiettivo di promuovere il dialogo

interculturale in tutta la cittadinanza. I risultati ottenuti saranno presentati lunedì 15, alle ore 15.30 presso La Casa del Rifugiato in via Della Croce 90. 

 

Nell\'ambito del programma di riorganizzazione della governance delle società che si occupano dei principali servizi del Comune di Taranto, come precedentemente pianificato dal sindaco Rinaldo Melucci e dall’assessore alla Partecipate, Michele Mazzariello, nella giornata odierna sono stati definiti i nuovi assetti per le Municipalizzate che gestiscono la raccolta rifiuti e il trasporto pubblico locale e il servizio di sosta tariffata. Infatti, le assemblee dei soci delle Aziende interessate hanno ufficialmente indicato i componenti dei rispettivi Consigli di Amministrazione. 

 

Per quanto riguarda Kyma Ambiente si è registrata la riconferma come presidente di Giampiero Mancarelli, mentre a completare l\'organo amministrativo sono stati designati Nicola Infesta e Cosmary Calò. A presiedere il CdA di Kyma Mobilità è stato indicato l’Avv. Daniele d’Ambrosio che sarà affiancato dai consiglieri Cosimo Gigante ed Anna Cherchi.  Ancora alcuni giorni di attesa, invece, per la nomina dei membri del CdA di Kyma Servizi.

 

\"Con la composizione dei nuovi Consigli di Amministrazione, riprendiamo con ulteriore impegno il lavoro interrotto e ci poniamo l\'obiettivo di fornire alla città servizi puntuali e completi\", ha dichiarato il Sindaco Rinaldo Melucci. \"Siamo fiduciosi che la competenza e l\'esperienza dei nuovi membri contribuiranno significativamente al raggiungimento degli standard qualitativi e di efficienza che ci siamo prefissati per migliorare la qualità della vita dei cittadini di Taranto. Gli impegni a cui dovranno far fronte le nuove governance sono molteplici, ma con gli strumenti idonei, come l’avvenuto rinnovamento della flotta aziendale e la prossima bigliettazione elettronica per Kyma Mobilità, nonché il contratto di servizi per l’Amiu, solo per citarne alcuni, sarà possibile dare le risposte che la città attende.\"

 “Quando ho detto che ‘la comunità è formata per questo’ non volevo assolutamente esprimere un fatalismo circa il destino della città e la conseguente impossibilità di un cambiamento. Tutt’altro. Volevo semplicemente dire, e spero che si percepisca la bontà del mio pensiero, che Taranto, la nostra comunità, costituita di fatto intorno alle sorti dello stabilimento siderurgico, ha diritto a ricevere risposte certe”. Lo precisa l’arcivescovo di Taranto, Ciro Miniero, in merito ad una intervista che ha rilasciato a Radio Vaticana e che ha suscitato proteste e polemiche sui social. 

 “La mia posizione quale vescovo di Taranto in merito alla vicenda del siderurgico non si discosta dalla via maestra che è stata segnata dalla Laudato si’ di Papa Francesco: sviluppo sostenibile e cura del Creato” sostiene Miniero. Secondo l’arcivescovo di Taranto, “la situazione in merito allo stabilimento siderurgico ha assunto nel tempo sempre più i tratti della drammaticità. Se da un lato viene ribadita la strategicità dello stesso per il Paese, dall’altro sono solo la città di Taranto e i suoi cittadini a soffrirne l’impatto economico e ambientale”. “Economico - puntualizza il vescovo - perché da anni migliaia di lavoratori vivono nell’incertezza per il proprio reddito. I numeri della cassa integrazione sono impressionanti e le aziende dell’indotto non vedono riconosciuti i propri crediti e rischiano la definitiva cessazione dell’attività. Ambientale, perché è di pochi giorni fa l’ennesimo episodio di slopping, ricorrenti sono le denunce delle associazioni ambientaliste in merito allo sforamento dei limiti delle emissioni mentre si sono perse le tracce del Piano per le bonifiche. Rapporti scientifici hanno riconosciuto l’impatto nefasto sulla salute dei tarantini della fabbrica”. Miniero quindi ricorda che “numerose a suo tempo furono le perplessità espresse da vari settori cittadini e non solo in merito alla cessione ad ArcelorMittal dello stabilimento, perplessità che purtroppo hanno trovato fondamento nel tempo. Registriamo con preoccupazione l’indisponibilità di AM ad accettare ora l’aumento di capitale del socio pubblico fino al 66%”.  “Avremmo salutato con favore il possibile maggior impegno dello Stato in Acciaierie d’Italia e ci saremmo altresì augurati che questo fosse stato sensibile proprio in virtù di quella strategicità nazionale che richiede la condivisione dei doveri quanto dei diritti” sostiene l’arcivescovo di Taranto. Il quale dice che “quel che attendiamo sono risposte chiare e definitive in merito ai diritti dei lavoratori e agli impegni con essi assunti; auspichiamo investimenti certi in merito al processo di ambientalizzazione dell’acciaieria; auspichiamo che riprenda con rinnovata energia il processo di bonifica del territorio”. “Nel caso dell’accordo tra le parti, difficile ad oggi, dati gli esiti dell’incontro a Palazzo Chigi, auspichiamo che eventuali prossimi futuri partner - conclude l’arcivescovo di Taranto - vengano valutati con attenzione, attenzione che la città tutta, legata com’è al destino del siderurgico, pretende e che attende non senza preoccupazione”. 

Il caso, come dicevamo nasce da un\'intervista a Radio Vaticana

\"Siamo lasciati sempre soli, cioè è come se il problema di Taranto appartenesse solo a Taranto - ha detto Miniero ai microfoni dell\'emittente- Se l\'acciaio è una risorsa importante per l’Italia, per l’Europa e mi sembra che la fame di acciaio aumenti, di anno in anno. Perché non va affrontato questo problema a livello nazionale, a livello europeo? Ma la questione non si risolve mettendo in conflitto città, ambiente, cittadini, perché poi gli unici a pagare sono proprio i cittadini che in qualche modo si sentono anche rassegnati dinanzi a questa situazione». 

Ancora: «se l’Europa l’acciaio se lo procura nei paesi orientali praticamente fa un danno a sé stessa. L’Oriente in qualche modo è riuscito ancora di più dell’Europa a trasformare ciò che era scarto in risorse, lo vediamo in Giappone. Perché questo non può venire anche in Italia? Perché non può venire anche a Taranto? Perché non produrlo utilizzando la tecnologia di oggi e facendo in modo che qui si creano anche di altri poli tecnologici che aiutano poi a questo cambiamento, a questa transizione verso un mondo sostenibile». «Non c\'è alternativa a quella fabbrica a Taranto. - concludeva Miniero -. La chiusura sarebbe veramente una catastrofe, che significherebbe non pensare al bene di una comunità che è stata formata a questo». 

 

Lu.Lo. 

 

La Cisl FP del Comune di Taranto intende fornire il suo contributo al fine di migliorare i servizi socioassistenziali attraverso la realizzazione di nuove strutture o l’ammodernamento di quelle esistenti, attraverso l\'accessibilità, l\'efficienza operativa, la qualità dell\'assistenza e il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali.

Per far questo, insieme ai propri delegati del settore, afferma Fabio Ligonzo, Segretario Aziendale della Cisl FP del Comune di Taranto, abbiamo inteso approfondire la Determinazione dirigenziale n. 192/2072 del 21.12.2023, con la quale la Regione Puglia ha approvato l\'avviso pubblico “Inte.R.SS.eca” per la selezione di proposte progettuali finalizzate al finanziamento di interventi di ristrutturazione o realizzazione di Strutture sociali e socioassistenziali.

Al fine di garantire risposta ai bisogni della cittadinanza, la Cisl FP ha proposto all’amministrazione comunale, il potenziamento dei centri polivalenti, attraverso la creazione degli stessi presso altri quartieri con rischio di devianza ed emarginazione sociale: Paolo VI e Salinella. Ad oggi è presente solo un centro presso il quartiere tamburi.

Creazione di centri ludici minori 0/6 anni in centro città per garantire facile raggiungimento da parte dei cittadini. Ad oggi sono presenti per questa fascia di età solo servizi a pagamento, continua Ligonzo, che richiedono un elevato impegno economico da parte delle famiglie.

Nell’ambito del piano operativo regionale per il “Dopo di noi”, si rende necessaria una nuova struttura territorio tarantino, necessaria a garantire sostegno e assistenza a soggetti con disabilità gravi privi di caregiver.

La dotazione finanziaria complessiva del bando pubblico è pari a € 30.000.000,00 destinata per il 70% ad interventi di restauro/risanamento/ ristrutturazione di strutture esistenti e per il 30% ad interventi per la realizzazione di nuove strutture esistenti (ai sensi del Testo Unico Edilizia DPR 380/2001 vigente).

L’entità del contributo massimo concedibile per ogni singola proposta progettuale (il cui costo non potrà essere inferiore ad €250.000,00) è di € 3.000.000,00 ed è invariabile in aumento.

La scelta della Cisl FP del Comune di Taranto, spiega Fabio Ligonzo, è di essere parte attiva nel processo di cambiamento e innovazione della nostra Pubblica Amministrazione, sempre più vicina alle persone e alle famiglie.

 

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