RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UN CONTRIBUTO DI LUISA CAMPATELLI SULLA PROPOSTA DI COSTITUIRE LA “Taranto possibile”.

Nell’illustrare la filosofia che sta ispirando l’iniziativa nata per unire, far dialogare e crescere le anime della sinistra che non si riconoscono nel Renzipensiero, Pippo Civati ha parlato della possibilità di organizzare un momento di confronto anche al Sud, magari proprio a Taranto, città che lo ha già visto presente durante la campagna elettorale per le elezioni europee prendere posizione sui problemi che maggiormente affliggono il capoluogo ionico. Così, mentre a Livorno siamo in piena fase di prove tecniche di intesa a sinistra di Renzi, con Vendola che interviene e mette in guardia sul rischio di affidare riforme e cambiamento a un governo di centrodestra con “appoggio esterno” di Berlusconi, sarebbe quanto mai auspicabile, utile, per non dire necessario, che una parte del confronto sulle cose da fare avvenisse proprio in riva allo Ionio, nella città dell’emergenza ambientale che certo non si può risolvere a colpi di decreti “salva Ilva”, del porto, che rischia di diventare l’ennesima grande incompiuta, dell’eterno e mai risolto conflitto tra salute e lavoro, della tensione sociale più o meno latente ma pronta ad esplodere perché le micce accese sono tante. La città che dice no a “Tempa Rossa” perché non si può aggiungere inquinamento a inquinamento, dove l’unico vero cambiamento possibile è lo sviluppo di attività diverse da quelle imposte da un modello industriale ormai al collasso i cui aspetti patologici sono stati messi a nudo da un’inchiesta senza precedenti. Organizzare “Taranto Possibile” significherebbe provare a dare risposte dopo essersi confrontati direttamente e a viso aperto con chi in questo territorio vive e combatte tutti i giorni senza ovviamente perdere di vista le questioni più generali che attengono al futuro di una sinistra che deve tornare a farsi interprete ed espressione di quella parte di elettorato che non si sente rappresentato dall’attuale dirigenza del Pd, che non condivide le scelte di questo governo, che ha tante cose da rimproverare alla politica ma crede ancora che solo attraverso la politica e i partiti si possa incidere sulle scelte che andranno a determinare presente e futuro. Rendere Taranto “laboratorio della Sinistra”, luogo di proposta e trasformazione delle idee, potrebbe rappresentare un’occasione vera per superare gli strappi drammatici che si sono consumati anche e soprattutto in relazione al “caso Ilva” che racchiude in sé tutta la complessità di questa fase della vita del Paese.


 

L’anno duemilaquattordici, il giorno tredici del mese di luglio, alle ore 09.30, si è riunito, a seguito di convocazione in via d’urgenza del Presidente del CdA, il Consiglio di Amministrazione della Società presso il Villaggio Fatamorgana, sito in Pulsano (Ta) alla Via Fata Morgana, per discutere e deliberare sul seguente  

Ordine del giorno

  1. Determinazioni da intraprendere a seguito della nota, del 12.07.14, ricevuta dallo Studio Legale Falcone;

  2. Varie ed eventuali.

    Assume la presidenza il Presidente Fabrizio Nardoni, il quale rilevata la presenza del Sindaco Unico Vicenti Lorenzo e di tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione

    dichiara

    l’assemblea validamente costituita ed invita a fungere da segretario Sara Guida, quale presente, la quale accetta.

    Non essendovi alcuna ragione ostativa il Presidente dispone di passare alla trattazione del primo punto posto all’ordine del giorno, ossia le determinazioni da intraprendere a seguito della nota, del 12.07.14, ricevuta dallo Studio Legale Falcone.

    Il Presidente informa che, viste le intimidazioni ricevute da alcuni tifosi e soprattutto da parte di alcuni esponenti della Fondazione Taras, non avendo più desiderio di far parte del Sodalizio e nonostante non condivida la mancata garanzia, da parte dei F.lli Campitiello, in merito alla domanda di ripescaggio in Lega Pro, esprime parere favorevole alla loro proposta.

    Il Presidente inoltre propone ai componenti del CdA, in sostituzione dell’impegno economico già manifestato di emettere assegni circolari da parte dei Soci Nardoni ed ecorisanamenti s.r.l. e di accollo di parte dei debiti da parte del Socio Fondazione Taras, di saldare il debito verso l’erario previo versamento diretto su c/c della Società suddividendo l’importo in parti uguali tra i tre soci sopra menzionati. Dichiara inoltre che, qualora tale proposta non dovesse essere accettata dalle parti si darà comunque seguito alla proposta pervenuta a condizione che sull’atto di cessione delle quote venga inserita la clausola risolutiva espressa in caso di mancato pagamento degli stessi debiti entro 5 gg. naturali e consecutivi dall’atto di cessione di quote, secondo le modalità consentite dalla legge.

    Inoltre, il Presidente, in riferimento al penultimo capoverso della pec inviata dallo Studio Legale Falcone, in data 12.07.14, propone al CdA di indicare nella risposta che eventuali costi di gestione maturati e maturandi, a far data dal 30.06.14 fino alla data di stipula dell’atto di cessione di quote, non potranno considerarsi ulteriori debiti rispetto a quelli indicati nella situazione al 30.06.14, redatta dal Sindaco Unico Lorenzo Vicenti, già trasmessa ai F.lli Campitiello.

    Interviene il Vice Presidente Mario Petrelli il quale dichiara di aver raccolto la disponibilità di alcuni Soci del Taranto FC 1927 a proseguire l’attività societaria confermando la propria disponibilità a partecipare alla prossima stagione calcistica con un’importante sponsorizzazione qualora la compagine sociale restasse invariata rispetto a quella attuale. Pertanto, confermando il consenso alla prosecuzione dell’attività con la compagine sociale esistente, esprime parere favorevole alla proposta dei f.lli Campitiello e dichiara di aver contribuito ad apportare risorse finanziarie importanti e necessarie per lo svolgimento della stagione calcistica 2013/2014. Il Consigliere Petrelli precisa inoltre che potrebbe pervenire una proposta scritta da parte dell’attuale compagine tarantina finalizzata ad assicurare la prosecuzione dell’attività nella prossima stagione calcistica.

    Infine, interviene il Consigliere Armando Casciaro il quale esprime parere favorevole in merito all’accettazione della proposta dei f.lli Campitiello e fa rilevare che le procure a vendere dei Soci Zelatore e Bongiovanni risultano scadute e pertanto sarà necessario attivarsi per raccoglierle nuovamente.

    Il Presidente, manifesta preoccupazione per l’ampio termine indicato nella proposta del 12.07.14, formulata dallo Studio Legale Falcone, in merito alla stipula degli atti di compravendita e propone ai Consiglieri di autorizzare i promittenti acquirenti ad effettuare, a loro cura e spese, le attività di due diligence richieste. In ogni caso, il Presidente precisa che il bilancio al 31.12.13 è stato regolarmente approvato nel corso dell’assemblea ordinaria dei soci del 10.07.14.

    Il Presidente, nell’attesa che avvenga la cessione di quote propone ai Consiglieri di sospendere tutte le attività di carattere sportivo, ivi incluse tutte le attività relative alle giovanili ed alla scuola calcio.

    Pertanto, dopo aver ampiamente discusso i punti all’OdG, si passa alle votazioni ed il CdA delibera all’unanimità quanto segue:

  3. di approvare la proposta avanzata dal Presidente in merito ai debiti v/erario;
  4. di rimarcare la tassativa necessità di inserire, quale clausola risolutiva espressa dell’atto di cessione di quote, il mancato pagamento entro 5 gg. naturali e consecutivi dall’atto di cessione di quote dei debiti v/erario;
  5. di sospendere tutte le attività di carattere sportivo, ivi incluse tutte le attività relative alle giovanili ed alla scuola calcio;
  6. di autorizzare i f.lli Campitiello ad avviare, a propria cura e spese, le attività di due diligence da questi richieste;
  7. di trasmettere agli organi di stampa ed ai f.lli Campitiello copia del presente verbale.

Dopo aver deliberato quanto sopra riportato, Il Presidente Nardoni Fabrizio, il Vice Presidente Mario Petrelli ed infine il Consigliere Armando Casciaro, comunicano le proprie dimissioni dalla carica.

Pertanto, il CdA prende atto che l’intero Organo Amministrativo risulta dimissionario.

Alle ore 14.00, non essendovi altro da discutere e deliberare, il Consiglio di Amministrazione viene sciolto previa trascrizione del presente verbale su registro meccanografico e successiva sottoscrizione.

 Il Presidente                                 Il segretario

(Nardoni Fabrizio)                               (Guida Sara)

 


 

<<Tia (Tariffa di igiene ambientale) soppressa dal Codice dell’ambiente, entrato in vigore dal 29/04/2006. Le delibere comunali successive a tale data, che adottano la Tariffa Ronchi, sono illegittime e così anche le relative pretese fiscali>>. E’ quanto ha affermato la Commissione Tributaria Regionale del Lazio, sezione staccata di Latina, nella sentenza n. 3486/40/14 del 26 maggio 2014, la quale esprime un principio di diritto in linea con quanto stabilito dal  Consiglio di Stato nella sentenza n. 4756 del 26 settembre 2013 secondo cui: <<dall’entrata in vigore del Codice dell’ambiente (29/04/2006) non è più ammissibile il passaggio alla Tariffa Ronchi, essendo stata soppressa la relativa normativa>>.

Giova ricordare che la disciplina dei tributi locali, ed in particolare, la tassazione dei rifiuti, è stata caratterizzata, negli ultimi anni, da un susseguirsi quasi frenetico di interventi legislativi volti, a seconda dei casi, a modificare le forme di tassazione in vigore o ad introdurne di nuove.

In un primo momento, difatti, la tassazione legata allo smaltimento dei rifiuti era dettata esclusivamente dal D.Lgs. n. 507/1993, con il quale il legislatore aveva istituito e regolamentato la Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani).

A seguire, con il successivo art. 49 del D.Lgs. n. 22/1997 (cd. “decreto Ronchi”), all’art. 49, veniva introdotta la Tia-1 (tariffa di igiene ambientale) che nelle intenzioni del legislatore avrebbe dovuto prendere il posto della Tarsu fino a sostituirla completamente. Per tale ragione la sua introduzione prevedeva un termine transitorio entro il quale tutti i Comuni avrebbero dovuto adottare il nuovo prelievo in sostituzione della Tarsu. Il fine perseguito con tale nuova forma di prelievo era quello (non garantito dalla Tarsu) di coprire integralmente i costi per i servizi relativi alla gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti di qualunque natura o provenienza giacenti sulle strade ed aree pubbliche e soggette ad uso pubblico (art. 49, comma 2).

La Tariffa di igiene ambientale di cui al citato art. 49 del D.Lgs. n. 22/1997 è stata poi, sempre nelle intenzioni del legislatore, sostituita con la Tariffa per la gestione dei rifiuti urbani (denominata Tariffa Integrata o anche Tia-2) così come previsto dall’art. 238 del D.Lgs. n. 152/2006.

Va detto che inizialmente l’art. 49 del decreto Ronchi prevedeva l’entrata in vigore graduale, in ragione della percentuale di copertura dei costi del servizio di gestione dei rifiuti raggiunto con il gettito del 1999. Con l’avvicinarsi delle scadenze graduate, il legislatore di fronte alle difficoltà di imporre una entrata di complessa applicazione, ha provveduto nel corso degli anni successivi a differire l’entrata in vigore della tariffa con le leggi finanziarie di fine anno.

Inoltre lo stesso art. 49 stabiliva che fino al momento dell’entrata in vigore dell’obbligatorietà di questo prelievo, i Comuni avrebbero potuto applicare la tariffa “Ronchi” in via sperimentale, mediante apposite delibere regolamentari.

La Tariffa Ronchi non è mai diventata obbligatoria per i Comuni, date le ripetute proroghe e i provvedimenti che hanno di fatto congelato la sua introduzione per arrivare alla definitiva abrogazione ad opera della “nuova” tariffa integrata ambientale (tia 2) di cui all’art. 238 del codice ambientale (d.lgs. 152/2006).

Al comma 11 di tale articolo viene stabilito che sino alla completa attuazione della nuova tariffa, la cui procedura rimanda ad un apposito decreto ministeriale (ancora non emanato dal 2006) ed  all’adozione di specifiche previsioni regolamentari locali “continuano ad applicarsi le discipline regolamentari vigenti”.

Secondo l’interpretazione più accreditata con l’espressione “discipline regolamentari vigenti” devono intendersi i regolamenti comunali di introduzione e disciplina della tariffa nei propri territori, che alla data di entrata in vigore del codice ambientale erano stati già adottati.

Ciò significa che dal 29 aprile 2006 non è più ammissibile il passaggio alla tariffa Ronchi (tia 1) in virtù del fatto che tale entrata è da ritenersi soppressa. In via transitoria è “tollerata” la vigenza degli atti deliberativi comunali già assunti.

Proprio in virtù di tali principi il collegio regionale di Latina con la decisone in commento, di riferimento per ogni comune che abbia approvato l’adozione della Tia con una delibera successiva alla data dell’entrata in vigore del codice dell’ambiente (29 aprile 2006), dichiara illegittima la delibera comunale che travolge, di conseguenza, la debenza della stessa pretesa tributaria.

 

 

 

Lecce, 8  luglio 2014                                                                                   Avv. Maurizio Villani

                                                                                                                      Avv. Iolanda Pansardi

 

 

 

 

AVV. MAURIZIO VILLANI

    Avvocato Tributarista in Lecce

                                      Patrocinante in Cassazione

www.studiotributariovillani.it- e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 


 

 

 

Plaudo all’iniziativa dell’Associazione Musicale “Domenico Savino” che ha organizzato una interessante stagione musicale a Grottaglie, riuscendo persino nell’impresa di riportare sul nostro Territorio il teatro d’opera con la rappresentazione, nella splendida cornice naturale delle Cave di Fantiano, de “L’Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti e de “La Traviata” di Giuseppe Verdi.

Questo piccolo “miracolo” va ascritto principalmente allo spirito di iniziativa di tre giovani musicisti tarantini che stanno cercando di creare sul nostro territorio una nuova realtà in grado di realizzare formazione artistica con corsi per musicisti e, allo stesso tempo, produrre spettacoli musicali come concerti e, appunto, opere liriche.

 

        Arnaldo Sala

 


"Tempa Rossa" è legato ad un modello di sviluppo responsabile della grave crisi sanitaria, sociale ed economica che affligge l'area jonica.

"Siamo" sostiene Lunetta Franco presidente del circolo di Taranto, "contrari ad interventi che vadano a potenziare l'esistente apparato industriale peggiorando le criticità ambientali e sanitarie o i rischi a carico del territorio. I nuovi investimenti devono andare in un'altra direzione di sviluppo e rispondere a criteri di ecosostenibilità. Tempa Rossa ripropone invece la logica, ormai del tutto arcaica e da superare, di sfruttamento delle risorse non rinnovabili e di sperpero delle risorse naturali".

Il progetto "Tempa Rossa" eleva i fattori di rischio da incidenti rilevanti ("direttiva Seveso"), soprattutto nella zona di costruzione dei due nuovi serbatoi e del campo boe. Va rilevato come il tratto ferroviario e la strada dei moli limitrofi all'area serbatoi già rientrino nella zona di "danno" individuata dal PEE riguardante la raffineria. Così come il campo boe, interessato ad un aumento delle operazioni di carico delle petroliere, risulta a sua volta caratterizzato come "prima zona di sicuro impatto" dal PEE e dal Piano di sicurezza portuale.

Per Leo Corvace, del direttivo del circolo, " la procedura deve essere bloccata. Non solo per la mancata approvazione del piano regolatore del porto. Ma anche per i fortissimi ritardi accumulati nell'approvazione della variante urbanistica prevista dal D.M. 5 maggio 2001 da parte del Comune di Taranto e del piano di emergenza interno e di quello esterno del porto da parte di Autorità Portuale e Prefettura così come imposto dal D.M. n. 293/2001. Questi ritardi nell'applicazione della 'Direttiva Seveso' hanno sinora impedito la definizione delle distanze di sicurezza da osservare per nuovi insediamenti ed infrastrutture nelle zone considerate a rischio dal PEE (Piano di Emergenza Esterno predisposto dalla Prefettura)".

Per Legambiente la variante urbanistica prevista dal D.M. 5 maggio 2001 deve essere adottata subito, quindi con la situazione esistente e non successivamente all'esame del progetto "Tempa Rossa", anche per ostacolare indesiderate imposizioni di parte governativa. L'approvazione della variante urbanistica con le relative distanze di sicurezza da rispettare può infatti impedire nuovi insediamenti pericolosi come "Tempa Rossa" che vanno ad incrementare il rischio da incidente rilevante preesistente.

Per Lunetta Franco e Leo Corvace, infine, "anche il decollo del porto deve avvenire secondo criteri di ecosostenibilità ambientale. L'aumento del rischio da incidenti (collisioni, incendi, etc) o da inquinamento del mare (perdite di idrocarburi per cause varie) derivanti dal parallelo incremento del traffico di petroliere è da ritenersi inaccettabile ed anch'esso determinante per il No al progetto Tempa Rossa ".

 

 

Le scadenze fiscali di luglio 2014 ancora pendenti, dall'IRPEF agli appuntamenti per le Partite IVA, dagli elenchi INTRASTAT agli adempimenti dei sostituti d'imposta.

Il mese di luglio sta portando con sé importanti scadenze fiscali in materia di IRPEF,IVA e altro ancora. Vediamo nel dettaglio cosa prevede il calendario degli appuntamenti con l’Agenzia delle Entrate.

IVA

  • 16 luglio I soggetti IVA devono effettuareliquidazione e versamento dell’imposta relativa al mese precedente e la quinta rata 2012 (con interessi). Entro la stessa data deve essere inviata la comunicazione telematica al Fisco con i dati delle Dichiarazioni di Intento su acquisti o prestazioni confluiti nella liquidazione IVA.

  • 31 luglio Devono essere presentate le richieste di rimborso (o compensazione) del credito IVA trimestrale. Stessa data anche per l’invio della comunicazione mensile telematica all’Agenzia delle Entrate deidati relativi alle operazioni IVA effettuate con operatori economici con sede in Paesi a fiscalità privilegiata relativa al mese di giugno e al 2°trimestre. Sempre entro il 31 luglio deve essere effettuata la comunicazione delle annotazioni nei registri IVA nel mese precedente relativamente agli acquisti da San Marino.

    IRPEF

    16 luglio Le persone fisiche titolari di Partita IVA possono versare la seconda rata IRPEF (saldo2013 e primo acconto 2014) con applicazione interessi pari allo 0,33%. Chi non possiede P.I. può pagare in un’unica soluzione o come prima rata, con maggiorazione dello 0,40%. Entro la stessa data vanno infine versate le ritenute IRPEF nonché i contributi previdenziali e assistenziali di dipendenti e collaboratori.

    Locazioni

    31 luglio 2014: scaduto il primo dei due appuntamenti del mese, per chi non esercita l’opzione cedolare secca, l’ultimogiorno utile per versare l’imposta di registro sui contratti e affitto stipulati o rinnovati al 1° luglio 2014 è fissata al 31 luglio.

    Sostituti d’imposta

    31 luglio I sostituti di imposta devono effettuare l’invio telematico del modello Uniemens (dati retributivi e contributivi), del modello 770 semplificato e del 770 ordinario.

    INTRASTAT

    25 luglio Deve essere effettuato l’invio telematico degli elenchi INTRASTAT da parte dei contribuenti tenuti alla presentazione mensile o trimestrale.


 

 

 

 

 

Importante successo dell’iniziativa di sciopero nello stabilimento Ilva di Taranto proclamato da Fim, Fiom, Uilm, per le prospettive dello stabilimento siderurgico ionico e di tutto il Gruppo Ilva e la sua rapita ambientalizzazione e riqualificazione industriale.

Lo sciopero, proclamato per le ultime 4 ore di ogni turno, ha determinato il blocco di tutti gli impianti. Tale iniziativa avviene in concomitanza con il Consiglio dei Ministri proclamato per oggi e che dovrebbe occuparsi di agevolare: da un lato le condizioni affinché le banche concedano il “prestito ponte” per la messa in sicurezza del Gruppo, dall’altro per agevolare l’utilizzo dei fondi attualmente sequestrati alla famiglia Riva nei depositi bancari elevetici.

 Ci risulta singolare il comportamento della USB e del comitato dei liberi e pensanti. I primi, non contenti del volantino diffuso ieri contro lo sciopero hanno continuato questa mattina a fare di tutto per ostacolare l’adesione allo stesso tentando di rassicurare i lavoratori sul pagamento degli stipendi e del premio. L’adesione allo sciopero e la partecipazione alle assemblee davanti alle portinerie D e A testimoniamo che i lavoratori hanno ben compreso che l’iniziativa aveva una portata ben più ampia: il futuro dell’Ilva e la difesa del posto di lavoro.

Ci auguriamo che sia sempre ben più chiara la singolare convergenza tra coloro che vogliono continuare a produrre inquinando, e in queste ore attaccano l’applicazione del piano ambientale, e coloro che vogliono la chiusura dello stabilimento tarantino, in qualche caso promettendo ai lavoratori in luogo del lavoro, sussidi e assistenzialismo che non arriveranno mai .


 

Rete ATHENA, Retemicroimprese Taranto e Retemicroimprese Martina Franca, nella persona del Sig. Antonio Taddeo, hanno elaborato una proposta progettuale di rigenerazione urbana per il Comune di Martina Franca in occasione della Manifestazione di interesse al Programma Integrato di Rigenerazione Urbana – L.R. N. 21/2008.

L’impianto del progetto è stato strutturato in modo da rispondere al bisogno di una migliore qualità della vita. Le finalità degli interventi, infatti, attengono all’ottimizzazione dei canoni estetico-architettonici dell’abitato e al miglioramento della fruibilità degli spazi, considerati come fili di un ordito che, tessuto con la trama della storia del territorio e della sua identità culturale, ne disegnano il cambiamento, improntato sul miglioramento del modus vivendi dei suoi abitanti e ispirato a principi di coesione sociale.

Gli interventi pianificati sono così articolati:

1. delocalizzazione delle strutture sportive dello Stadio comunale "G. D. Tursi" da via della Sanità all’ambito del Pergolo, in favore di nuove attrezzature pubbliche, anche a servizio del mercato settimanale nel centro urbano, con il contestuale potenziamento delle attrezzature sportive con annessi parcheggi nel quartiere periferico;

2. riorganizzazione e razionalizzazione della Piazza d’Angiò, già sede del mercato settimanale, che sarà estesa fino all’attuale stadio comunale per una migliore fruizione degli spazi pubblici e per una riduzione dell’inquinamento acustico;

3. ridefinizione urbanistica dell’intero ambito del Pergolo a partire dalla soluzione delle problematiche inerenti la volumetria dell’ex Grand Hotel Castello per comprendere procedure urbanistiche e insediative al fine di dotare l’ambito del tessuto residenziale ad oggi mancante.

In particolare, l’ampliamento di Piazza d’Angiò riscopre un antico modello urbanistico centrato su un elemento caratterizzante che è appunto la «piazza», intesa come spazio di sintesi di più dimensioni: culturale, storica, sociale ed economica. È il luogo dell’incontro finalizzato non solo agli scambi commerciali ma anche alla valorizzazione delle proprie radici e della propria identità. Per questo motivo, la piazza sarà lo spazio dei prodotti tipici locali: prodotti agroalimentari, artigianali come la lavorazione della pietra locale, del ferro battuto, prodotti tessili, che rappresentano un vero e proprio anello di congiunzione tra il passato e il futuro. Una realtà quindi che si oppone ai «non luoghi» dove gli individui si incrociano senza entrare in relazione, sospinti o dal desiderio frenetico di consumare o di accelerare le operazioni quotidiane, e che trovano nel centro commerciale il prototipo più rappresentativo. Tuttavia, la nuova piazza sarà anche innovazione, caratterizzandosi come piazza virtuale futuristica, il cuore di una rete di imprese che sfrutteranno le tecnologie della società dell’informazione per aumentare il loro business, la visibilità del marchio, la penetrazione dei prodotti locali nei mercati nazionali ed internazionali, grazie a nuovi strumenti di commercializzazione come le vetrine virtuali e tutte le opportunità offerte dalle più recenti innovazioni informatiche e telematiche. La rete delle imprese della Nuova Piazza D’Angiò potrà usufruire delle potenzialità di un sistema che nasce dalla collaborazione con le Università pugliesi e che rivoluzionerà il modo di far impresa. Il recupero dell’ex Hotel Castello rappresenta invece un intervento finalizzato a dotare la città di Martina Franca dei requisiti di Città Equa e Solidale. La struttura sarà infatti destinata all’housing sociale e alle attività di associazioni e cooperative sociali destinate alle fragilità, nell’ottica di una coesione foriera di benessere per l’intera comunità.

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