In una nota diffusa da PeaceLink (Rapporto Qualità dell’aria 2013. IPA a Taranto, 2 gennaio 2014) fra l’altro si afferma: “Intendiamo in particolare sottoporre a critica le dichiarazioni del sub commissario ILVA Edo Ronchi, il quale sostiene che vi sarebbero stati miglioramenti dell’aria di Taranto …” poiché “la concentrazione media degli IPA misurata negli ultimi due mesi (novembre e dicembre 2013) risulta dunque superiore rispetto alla concentrazione media nel quartiere Tamburi nel periodo maggio 2009-maggio 2010”.
In replica a tali affermazioni il Sub Commissario ILVA Edo Ronchi afferma quanto segue: Queste misurazioni sono state effettuate con un analizzatore comprato dal Rotary Club di Taranto e affidato a PeaceLink. Se ciascuno di noi pretendesse di farsi le proprie misurazioni ambientali, comprandosi un proprio apparecchio, si produrrebbe un solo risultato: la fine dell’affidabilità tecnica e normativa dei controlli ambientali, per i quali sono impiegate apparecchiature omologate per tali controlli, installate, tarate e gestite da tecnici competenti, appartenenti ad un organo pubblico, terzo e indipendente. I dati riferiti da PeaceLink nella nota citata, rilevati con un apparecchio privato senza adeguate garanzie tecniche e metodologiche, non sono né attendibili, né confrontabili con quelli dell’ARPA. Tale improponibilità è tanto più vera in assenza di qualsiasi informazione sulla calibrazione degli strumenti e sui tempi di mediazione delle concentrazioni rilevate. La comparazione tra le concentrazioni misurate dall’ ARPA Puglia in un anno (maggio 2009 – maggio 2010) con quelle misurate in due mesi invernali (novembre-dicembre 2013), inoltre, non è proponibile per una famiglia di inquinanti prodotti dalla combustione e la cui presenza dipende significativamente dalle condizioni meteorologiche stagionali. Gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), citati dalle misurazioni fatte da PeaceLink, infine, sono una famiglia di composti - molto numerosa ed eterogenea per proprietà chimico fisiche e tossicologiche - prodotti dalla combustione incompleta di idrocarburi, carbone, legno ed altre biomasse. Tra le migliaia di IPA esistenti, solo circa 50 sono stati valutati dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) per la loro cancerogenicità e/o mutagenicità, alcune unità sono state indicate come probabili o possibili cancerogeni per l’uomo e solo uno (Benzo(a)Pirene- B(a)P) è stato classificato per la sua certa cancerogenicità sull’uomo. Gli IPA totali non sono altro che la somma di specifici congeneri ritenuti di interesse per quel settore: il D.Lgs 152/2006 identifica le concentrazioni soglia di contaminazione per suoli sottosuoli ed acque sotterranee facendo riferimento sia a 13 congeneri, sia agli IPA totali identificati come somma di 10 dei suddetti congeneri. Analogamente, le emissioni in aria da installazioni industriali sono regolate per 14 congeneri, ed i limiti alle emissioni per gli inceneritori (DPR 133/2002) sono identificati per 11 IPA. I dati forniti da PeaceLink, riferiti a una miscela di IPA sconosciuti, non ha alcuna rilevanza. La mancata identificazione dei componenti di una miscela di IPA in aria non consente, infatti, una valutazione della sua pericolosità: non esiste per questo un limite normativo per il valore degli IPA indistinti. Per valutare le proprietà tossicologiche di questi composti in aria si utilizza, quale tracciante dell’intera miscela, il congenere più pericoloso: la normativa di tutti i paesi industrializzati ha identificato tale tracciante nel B(a)P-Benzo(a)pirene e stabilito in 1 ng/m3 il suo limite in aria. La qualità dell’aria a Taranto e nel quartiere Tamburi è a norma e migliorata dato anche il continuo decremento del B(a)P che è al di sotto del limite di 1ng/m3. Tale osservazione è, peraltro, ben fotografata da ISPRA che nel suo rapporto sulle aree urbane del 2013, evidenzia che il quartiere Tamburi di Taranto sia ormai fuori dal 25% delle aree urbane italiane dove la concentrazione in aria di B(a)P ancora eccedeva il limite di 1 ng/m3.
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“Come coordinatore nazionale di tutti gli assessori regionali e rappresentanti delle province autonome porrò la questione al Ministro affinché su questo potenziale di sviluppo della nostra nazione si ponga, finalmente, la giusta attenzione, rivendicando non solo ruolo nell’ambito della programmazione e della governante di tutte le questioni inerenti il comparto, ma anche chiedendo una omogeneizzazione della normativa e maggiore snellimento delle procedure”.E’ quanto dichiara l’Assessore pugliese e coordinatore nazionale Fabrizio Nardoni al termine del Tavolo interregionale sulla pesca e l’acquacoltura svoltosi a Roma.
Un documento di intenti ma anche un vademecum preciso sugli strumenti da mettere subito in atto nel confronto con il Governo, a partire dall’art. 59 (comma 11) del D.L. 83/2012 che conferisce al Ministero il potere di autorizzazione per l’esercizio di nuovi impianti di acquacoltura in mare al di là di un chilometro dalla costa.“Di questo strumento chiediamo l’abrogazione – spiega Nardoni – perché la normativa così prevista presenza diversi profili di incoerenza e complessità applicativa rispetto al complessivo quadro normativo vigente in materia di gestione del demanio marittimo.
In particolare il tavolo interregionale considera sovrapposta, rispetto all’istituto della concessione demaniale di competenza regionale, proprio la materia che riguarda l’autorizzazione per l’esercizio degli impianti. Una assunzione di competenza in capo allo Stato che si porrebbe in maniera del tutto incoerente rispetto al generale ed assodato quadro normativo e costituzionale in forza del quale tale competenza è conferita a Regioni e Province autonome”. Il tavolo interregionale chiede al MIPAAF anche un riesame complessivo della governance sul settore, e un riesame della normativa sui canoni per le concessioni demaniali marittime per fini di pesca ed acquacoltura.
“Vi è una situazione di evidente disparità di trattamento determinata dalla disciplina dei canoni concessori demaniali marittimi per attività di pesca ed acquacoltura – afferma il coordinatore Nardoni – perché la normativa vigente prevede infatti dei canoni profondamente diversi per le società cooperative e i loro consorzi e per le imprese non costituite in forma di cooperativa.
Tema questo su cui si era espressa anche l’Autorità Garante della concorrenza e del Mercato rilevando effetti discorsivi nella concorrenza tra operatori che svolgono stessa attività”.
Il tavolo composto da tutte le Regioni e Province autonome italiane chiede dunque chiarezza ma anche maggiore coinvolgimento.
“Chiederemo una verifica e una rivisitazione dell’attuale modello di governance – chiarisce Nardoni – ma anche un confronto più serrato sullo stato di attuazione del FEP (Fondo Europeo Pesca) e sulla missura dell’arresto definitivo al riguardo del quale sottolineo come sia improcrastinabile la chiusura dell’istruttoria da parte del MIPAAF con la pubblicazione della graduatoria e la trasmissione degli importi da erogare alle singole Regioni”.
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Come già rilevato in una mia precedente comunicazione, di pari oggetto, Le
faccio rilevare che moltissimi degli 85.000 contribuenti della città di
Taranto, su quasi tutto il territorio comunale, non hanno ricevuto, o lo
hanno ricevuto in questi giorni, l'avviso di pagamento della Tarsu (Tassa
Rifiuti), a saldo del 2013.
Come già scritto gli avvisi riportano la prima scadenza al 31 dicembre
2013, poi prorogata con semplice comunicato stampa al 16/1/2014.
Rilevo che lo sconcerto ed il disorientamento dei contribuenti =E8 notevole,
a causa dell'evidente disservizio creato dall'amministrazione comunale.Il
tutto in evidente spregio delle norme sulla conoscenza degli atti e
semplificazione proprie delle norme tributarie ed in particolar modo dello
Statuto del Contribuente (LEGGE 27 luglio 2000, n. 212).
Pertanto chiedo, nuovamente, che l'amministrazione disponga una proroga dei
pagamenti almeno al 31 gennaio 2014, per scongiurare qualsivoglia rischio
di sanzione o interesse a carico dei contribuenti, e consentirgli un
pagamento il meno disagiato possibile.
Chiedo altresì di conoscere quali dovranno essere le modalità di pagamento
per quei contribuenti, che temo saranno molti, che non riceveranno l=92avviso
al proprio domicilio.
E' il caso inoltre di comunicare alla città quali sono i motivi che hanno
determinato questo evidente disservizio a carico dei contribuenti della
città di Taranto, scusandosi con i tarantini trattati da sudditi e non da
cittadini.
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Cronaca, Politica & Attualità
"Mozzarelle di bufala Dop, non si può prorogare ancora di un anno l'entrata in vigore di una norma (del 2008) per l'adeguamento degli stabilimenti produttivi. Rischiamo di vanificare gli sforzi fatti per qualificare la produzione di un formaggio a denominazione di origine che ha grande successo in Italia e nel mondo.
Motiva così il senatore Dario Stefàno (SEL) la presentazione di un emendamento al decreto legge "milleproroghe" che cancella la proroga relativa all'adeguamento degli stabilimenti alla norma del 2008 che obbliga i caseifici a separare funzionalmente la produzione della mozzarella di bufala campana Dop da quella di altri formaggi".
"Non si può fare una legge giusta - continua Stefàno - che va nella direzione di prevenire le contraffazioni e agevolare i controlli sulla tracciabilità del latte di bufala e poi chiuderla in un cassetto, congelandola per anni affinchè non produca gli effetti auspicati. Non si
può lasciare campo libero a contraffazioni e frodi: =E8 necessario insis= tere sulla strada della tutela della qualità anche per rassicurare i consumatori sulla bontà delle nostre produzioni a denominazioni di origine".
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Economia, Lavoro & Industria
Finalmente una buona notizia, la provincia di Taranto dal prossimo aprile potrebbe avere alcuni voli di linea da e per sei destinazioni italiane ed estere. L’interesse manifestato dalla Cityline Swiss, sfata il luogo comune che non vi sia una compagnia aerea pronta a scommettere su l’Arlotta di Grottaglie. Questa volta Aeroporti di Puglia- stigmatizzano le categorie del turismo di Confcommercio Taranto – Federalberghi, Ospitalità extra alberghiera e Fipe – non potrà remare contro Grottaglie. AdP ci ha provato a dirottare la società svizzera su Brindisi, ricevendo in cambio un rifiuto, motivato dall’interesse reale del vettore per lo scalo jonico.
Ora il testimone passa in mano alla politica, nazionale e locale, ed in particolare ai consiglieri regionali tarantini che dovranno battere forte i pugni per costringere AdP a non fare ostruzionismo e a non ostacolare la buona riuscita del progetto. Pressing che non può tenere fuori l’Ente Regione; positiva a tal proposito l’interrogazione del consigliere Cervellera, al presidente Vendola e soprattutto all’assessore regionale ai Trasporti, Giannini, che tempo addietro aveva promesso un sostegno a fronte di una proposta imprenditoriale seria. Ora la Compagnia c’è, dunque nulla osta alla attivazione dello scalo aeroportuale tarantino. Grottaglie può volare e in piena autonomia, senza cioè spostare compagnie aeree da altri aeroporti. Non sarà tuttavia cosa facile, giunge infatti notizia che a Brindisi, le forze politiche locali sarebbero in stato di allerta e avrebbero già attivato le loro rappresentanze nelle sedi che contano per contrastare il progetto.
L’appello dunque alla nostra classe politica a mettere da parte casacche, primogeniture e quant’altro e ad attivarsi – tutti assieme- per un obiettivo comune. La attivazione dell’aeroporto di Grottaglie può essere un’ occasione per rilanciare il turismo nella provincia di Taranto e per compensare quel deficit infrastrutturale che purtroppo caratterizza i collegamenti del nostro territorio.
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"Finalmente una buona notizia: l’aeroporto di Grottaglie è stato “ripescato” dal Ministro alle Infrastrutture che ha così riconosciuto le enormi potenzialità del suo bacino di utenza a cavallo tra tre regioni.
Certo sarebbe stato bello che la cosa fosse stata annunciata trionfalmente dalla Regione Puglia come il risultato di un’azione di promozione dello scalo tarantino a livello ministeriale, e invece lo abbiamo appreso perché una compagnia aerea ha manifestato la propria volontà di operare collegamenti da/per l’aeroporto di Grottaglie.
In questi giorni, inoltre, ci è stato detto che Aeroporti di Puglia SpA avrebbe ovviamente cercato di far desistere la compagnia aerea e di “dirottarne” gli aerei su Bari o Brindisi.
L’unica novità è che di tutto ciò si è finalmente avuta contezza in quanto è avvenuto alla luce del sole. Per il resto non c’è nulla di nuovo!
Ovviamente le lodevoli associazioni che da anni cercano di ottenere la riattivazione dei voli da Grottaglie hanno denunciato la cosa gridando allo scandalo, ovviamente i politici locali si sono detti indignati e tutti preparano interrogazioni a questo e quello e, soprattutto, ovviamente a Bari non daranno alcuna importanza alla cosa.
Cosa dovrebbe cambiare? Qual è la novità? Perché dopo nove anni di sistematico boicottaggio di Grottaglie, che non deve avere collegamenti civili e neanche cargo, ora invece Aeroporti di Puglia dovrebbe cambiare atteggiamento?
In tanti anni, infatti, l’unica concessione di Aeroporti di Puglia a Grottaglie è stato l’allungamento della pista di volo per consentire l’operatività allo stabilimento di Alenia-Aermacchi.
Come si vede nulla è cambiato: chi comanda a Bari, nonostante indignazioni e interrogazioni varie, continua a penalizzare il nostro territorio e la sua economia, come accaduto con distripark, collegamenti ferroviari, intermodalità, sanità: nulla deve disturbare lo sviluppo di Bari e del suo hinterland!
E chi comanda a Bari? Non certo i consiglieri regionali di centrosinistra che si indignano e interrogano, ma che non incidono sulle scelte politiche della Giunta, non a caso il consigliere tarantino Patrizio Mazza si è dimesso rendendosi conto che non riusciva avere alcuna influenza sulla politica della Giunta Vendola.
Ecco chi comanda a Bari: la Giunta Vendola, la vera “stanza dei bottoni” dove si fanno le scelte. Qui, i fatti lo dimostrano, nessuno in Giunta Regionale difende il nostro territorio, le sue legittime aspirazioni di sviluppo infrastrutturale, una stanza nella quale da anni l’unica concessione fatta a Taranto è la promessa di un nuovo mega ospedale futuribile …
Abbiamo avuto per anni un assessore tarantino al Bilancio, un incarico di straordinario peso politico, quello che stringe i “cordoni della borsa” per intenderci, eppure nulla di concreto è stato fatto per l’aeroporto di Grottaglie!
E ora abbiamo un altro assessore tarantino, Fabrizio Nardoni: ecco chi siede a Bari nella “stanza dei bottoni”!
Ora c’è finalmente una compagnia aerea che vuole volare da Grottaglie e rilanciare il nostro aeroporto, una compagnia seria e affidabile che opererebbe anche voli su Fiumicino con orari adeguati: Fabrizio Nardoni dimostri ora a tutti di rappresentare degnamente il nostro territorio in Giunta regionale e faccia pesare il suo ruolo politico-istituzionale per riattivare l’aeroporto di Grottaglie".
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“Già diversi mesi fa ho sollevato la necessità di verificare la reale validità degli strumenti e delle metodologie utilizzate per i rilevamenti degli effettivi livelli di inquinamento acustico-ambientale insistenti nella zona circostante la Stazione ferroviaria di Martina Franca”. E' quanto dichiara il consigliere regionale Francesco Laddomada, il quale scrive una nuova nota alle Autorità competenti “per richiedere opportune azioni tese ad un aggiornato monitoraggio e rilevamento dell’inquinamento acustico-ambientale presso la stazione FSE di Martina Franca”.
“Questo perché, secondo quanto emerge dagli atti e dalla corrispondenza, la Società Sud-Est non ha adeguatamente fornito all’Arpa Puglia quanto da questa richiesto, come ad esempio il Piano di contenimento e abbattimento del rumore”.
“Non è possibile – spiega Laddomada – sottovalutare o tanto meno escludere profili inquinanti nella zona in oggetto, atteso che alcune rilevazioni sono risalenti ad anni addietro e che non risulta una precisa individuazione circa le aree e i tempi in cui siano stati effettuati i rilievi, né con quali metodologie di analisi”.
“È doveroso - conclude Laddomada - garantire e tutelare la buona vita dei ragazzi che frequentano la contigua scuola Grassi, di quanti risiedono nelle abitazioni vicine e/o conducono esercizi commerciali confinanti. Pertanto, è opportuno, se non necessario e urgente, dare risposte certe e confortanti alle popolazioni ivi residenti, con concrete misure e opere tese ad individuare ed eliminare o ridurre i fenomeni inquinanti”.
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IL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE HA EMESSO UN AVVISO DI AVVERSE CONDIZIONI METEOROLOGICHE CHE PREVEDE PER LA PUGLIA DAL MATTINO DI OGGI, MARTEDÌ 14 GENNAIO 2014 E PER LE SUCCESSIVE 18-24 ORE, VENTI FORTI SUD-ORIENTALI CON RINFORZI DI BURRASCA E MAREGGIATE LUNGO LE COSTE ESPOSTE E DAL POMERIGGIO DI OGGI, MARTEDI 14 GENNAIO 2014, E PER LE SUCCESSIVE 36 ORE, PRECIPITAZIONI ANCHE A CARATTERE DI ROVESCIO O TEMPORALE SULLA PUGLIA, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL SETTORE MERIDIONALE. SULLA PUGLIA SETTENTRIONALE, PER LA GIORNATA DI OGGI MARTEDÌ 14 GENNAIO, SI PREVEDONO PRECIPITAZIONI SPARSE, ANCHE A CARATTERE DI ROVESCIO O TEMPORALE, CON QUANTITATIVI CUMULATI DA DEBOLI A PUNTUALMENTE MODERATI;
IL SERVIZIO PROTEZIONE CIVILE SEGUIRÀ L’EVOLVERSI DELLA SITUAZIONE INVITANDO AD ATTENERSI ALLE RACCOMANDAZIONI DI SEGUITO RIPORTATE:
•non sostare in locali seminterrati;
•prestare attenzione nell' attraversamento di sottovia e sottopassi;
• prestare maggiore attenzione alla guida di autoveicoli e moderare la velocità, al fine di evitare sbandamenti;
• evitare le zone esposte a forte vento per il possibile distacco di oggetti sospesi e mobili (impalcature, segnaletica, ecc.)
e di caduta di oggetti anche di piccole dimensioni e relativamente leggeri (vasi, tegole...);
•non sostare lungo viali alberati per possibile rottura di rami;
• prestare attenzione lungo le zone costiere, e, in presenza di mareggiate, evitare la sosta su moli e pontili;
• in caso di fulminazione, evitare di sostare in vicinanza di zone d’acqua e non portare con sé oggetti metallici
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I rapporti tra commercio e territorio sono fortemente influenzati dalle scelte delle pubbliche amministrazioni. E’ necessario perciò che il dialogo tra i decisori delle politiche pubbliche e le rappresentanze dei settori dell’ economia sia caratterizzato da percorsi condivisi che rappresentino la sintesi delle diverse esigenze. E’ con questo intendimento che Amministrazione comunale di Massafra e Confcommercio mettono a confronto idee e percorsi di collaborazione per affrontare il delicato e complesso tema della fiscalità locale. Tema difficile che va ad innescarsi su un processo in corso avviato – a livello nazionale- con la legge di stabilità 2014 che prevede una serie di oneri a carico delle imprese di cui non si ha ancora piena cognizione.
Su queste problematiche si è incentro l’incontro, avvenuto ieri, tra il sindaco Martino TAMBURANO (nella foto), il commissario della Delegazione locale di Confcommercio, Angelo MELONE e il direttore dell’Associazione, Angelo COLELLA.
Come rendere meno onerosi i costi dell’imposizione locale, non facendo venir meno quel gettito necessario, ora più che mai, per la continuità operativa degli Enti locali, ai quali lo Stato ha tagliato ingenti risorse? E’ la domanda che si pone un’Amministrazione che intende essere attenta ai bisogni dei cittadini, ma che si trova nella seria difficoltà di contemplare esigenze diverse. E’ quel che è accaduto a Massafra dove l’imposta di occupazione del suolo pubblico e l’imposta sulla pubblicità negli ultimi anni non hanno subito incrementi (adeguamento Istat) per una precisa volontà politica della amministrazione locale. Scelta che si è ‘guadagnata’ però un richiamo della Corte dei Conti che ha dato precise indicazioni in tal senso. Ciò renderà necessario mettere mano ai regolamenti comunali in materia. Di qui l’accordo di avviare un tavolo tecnico tra Comune e Confcommercio che avrà anche il compito di individuare i criteri di determinazione delle tariffe relative alla tassa sui rifiuti. Intanto è già passato il principio che prevarrà il concetto che la quantità e qualità dei rifiuti prodotti, per unità di superficie, determina la tariffa pagata dall’impresa, e che è necessario avviare la raccolta differenziata.
Dunque un percorso di collaborazione che vedrà impegnato il tavolo tecnico su altri temi attinenti il commercio e connessi ai Distretti Urbani del commercio, ai progetti di riqualificazione del centro storico e alla sicurezza delle aree commerciali urbane. Si partirà dal Piano dei Pubblici Esercizi, per la redazione del quale Confcommercio darà il suo apporto; problematica quest’ultima strettamente connessa agli interventi di riqualificazione urbana del centro storico cittadino che l’Amministrazione si appresta a realizzare con l’avvio di alcuni cantieri. La qualità dell’offerta, l’attenzione alla territorialità sono elementi che dovranno caratterizzare le nuove attività di somministrazione (bar, ristoranti, pub, enoteche, etc.) del centro storico, per le quali saranno previsti degli incentivi.
Per quanto attiene infine la sicurezza delle aree urbane ed in particolare del centro storico cittadino – problematica recente segnalata da Confcommercio - , a breve si terrà un incontro tra Forze dell’Ordine, Amministrazione e Confcommercio.
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L’assessorato alla Cultura ed alla Pubblica Istruzione del Comune di Castellaneta continua il suo percorso di programmazione culturale per l’anno in corso, strutturando e consolidando la preziosa partnership con Il Teatro Pubblico Pugliese, contenitore e fucina di iniziative proprie dell’Assessorato retto dalla Dott.ssa Annarita D’Ettorre, virando l’attenzione verso le fasce dei ragazzi e dei bambini.
CARTELLONE IN ATTO CHE PUNTA AD ARRICCHIRSI La stagione di Prosa il 24 gennaio vedrà il secondo appuntamento con lo spettacolo di Nicolas Vaporidis; il cartellone della “Scena dei ragazzi”, promossa col Crest che avrà la sua prima tappa il 31 gennaio; la terza edizione dei progetti Nati per Leggere e Nati per la Musica che partirà a marzo; la Stagione letteraria-Notte d’Autore L’inverno, che dopo Michele Cucuzza e Luca Bianchini vedrà a febbraio il suo terzo incontro. Queste le iniziative già programmate dall’assessore comunale alla Cultura Annarita D’Ettorre, la quale spiega che “presto verrà presentato il cartellone della stagione musicale ed entro febbraio sarà approntato il progetto culturale estivo della città, con una forte valorizzazione dei beni culturali”.
“Abbiamo fatto una scelta, quella di essere al passo con i tempi, è fare della cultura uno spazio di coesione sociale. Questo ha fatto sì che si mettessero in campo politiche culturali atte alla programmazione e organizzazione diretta da parte dell’Ente Comunale, grazie all’ottimizzazione della collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Si fanno delle scelte proprie dell’Assessorato in piena sinergia con il Sindaco e l’intera giunta, andando a programmare attività culturali da noi promosse e organizzate, in attesa di ricevere e valutare proposte dalle varie realtà culturali del territorio, che giornalmente incontro e ascolto”.
L’AZIONE FINANZIARIA DEL COMUNE La stessa D’Ettorre spiega come “nonostante la stretta finanziaria del Patto di Stabilità e dei trasferimenti centrali, le lungaggini burocratiche provocate dalle leggi dello Stato, le difficoltà di una Legge di Stabilità che viene approvata nel mese di dicembre e che mette noi comuni con le spalle al muro, legandoci le mani nella programmazione, l’assessorato alla Cultura è quotidianamente impegnato per pungolare il nostro territorio. Non è un momento facile per i Comuni dal punto di vista economico, sempre più condizionati da Roma, che con le sue leggi e le sue tasse si pone più distante da una fattiva collaborazione con le realtà locali; ma la sottoscritta – continua la D’Ettorre – in sinergia con il sindaco Gugliotti, la giunta e la maggioranza amministrativa, grazie a risorse finanziarie reperite forzatamente in dodicesimi, riesce a garantire diverse attività socio-culturali nel territorio castellanetano”.
ARGOMENTO BIBLIOTECA Restando in tema cultura, l’assessore comunale D’Ettorre, interviene su una questione sorta in questi giorni sui social network, dove è emersa una richiesta condivisa da alcuni utenti, di poter contare a Castellaneta su una biblioteca-sala lettura dove poter acquisire libri, leggere e studiare. “Premesso che al momento – sottolinea la D’Ettorre – nessun cittadino ha avanzato al mio assessorato alcuna richiesta a riguardo né fissato un contatto finalizzato all’ottenimento di questo obiettivo, mi preme sottolineare che dai primi anni ’80 il Comune di Castellaneta ha una sua biblioteca che rientra nel progetto regionale “Biblio Rete”. Tale spazio è sito presso l’Auditorium comunale in via Manzoni 1 ed ha aperto a tutti, gratuitamente, per consultazione e prestito libro, ed è dotato di una sala studio-lettura durante la settimane nei seguenti orari: al mattino dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13; al pomeriggio dal lunedì al giovedì dalle 15.30 alle 18.30. Tale spazio, inoltre, al termine del progetto Nati per leggere, grazie all’intervento economico del Comune, potrà godere di circa un centinaio di nuovi libri a disposizione dei piccoli lettori e delle loro famiglie. Qualora - conclude la D’Ettorre - il mio assessorato dovesse ricevere una richiesta ufficiale in merito all’esigenza di un nuovo spazio specifico, mi impegnerei a coinvolgere gli istituti scolastici, richiedendo un’area finalizzata a tale obiettivo ai rispettivi dirigenti”.
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