Musica, shopping, gastronomia, artisti di strada, spettacoli e tanto divertimento caratterizzeranno la seconda edizione della Notte Bianca a Ginosa, uno degli eventi più attesi del calendario estivo.
L’amministrazione Comunale di Ginosa, in collaborazione con Radio Web Ginosa e l’associazione Swift Relation, presenta l’evento che si svolgerà sabato 23 agosto 2014, in Corso V. Emanuele dalle ore 21,00 alle 05,00.
“L’auspicio è quello di vedere nuovamente le strade della nostra città invase da persone in festa per trascorrere - ha commentato il Sindaco Dott. Vito De Palma - una notte spensierata di puro divertimento in tranquillità e sicurezza”.
“La Notte Bianca è un’occasione per riscoprire la cittàe le sue peculiarità commerciali, turistiche e di intrattenimento” – ha sottolineato l’Assessore alla cultura Mario Toma.
Con questa iniziativa, infatti, il Comune di Ginosa, ha l’obiettivo di far conoscere la rete del commercio locale, senza dimenticare il
proprio patrimonio artistico ed enogastronomico.
A firma della Dott.ssa Annamaria Maiellaro è stata pubblicata sul BURP n. 113 del 21-08-2014 la DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO TURISMO 6 agosto 2014, n. 73 con la quale è stato approvato l'Albo Regionale delle Associazioni Pro-loco 2014 dal quale risultano escluse per varie motivazioni le PRO LOCO di MARINA di GINOSA, PALAGIANO, MARTINA FRANCA e MOTTOLA. Sul provvedimento regionale si legge testulamnte che risultano possedere i requisiti per l’iscrizione all’Albo regionale 2014 n. 17 Associazioni Pro-loco della Provincia di TARANTO e che sono AVETRANA, CAROSINO, CASTELLANETA “Domenica Terrusi”, CRISPIANO, LAMA “Lama e le sue contrade”, LIZZANO, MANDURIA, MARUGGIO, MASSAFRA, MONTEIASI, MONTEMESOLA, PULSANO, SAN GIORGIO JONICO, SAN MARZANO Dl SAN GIUSEPPE “Marcianti”, SAVA, TARANTO, TORRICELLA. Sono escluse dall’iscrizione all’Albo regionale delle Pro - loco di Puglia, per le motivazioni specificate, le Pro Loco di: MARINA di GINOSA, PALAGIANO: hanno presentato documentazione incompleta MARTINA FRANCA e MOTTOLA: numero dei soci comunicato inferiore a 50. Sono situazioni queste che non vorremmo mai sentire in quanto contribuiscono a dare una immagine del nostro territorio sempre più sconfortante. Non è possibile che aree turisticamente all'avanguardia come ad esempio Marina di Ginosa e Martina Franca per l'anno 2014/2015 non avranno le Pro Loco. Ci chiediamo sarà possibile ovviare a questa situazione? Come mai le locali Amministrazioni comunali non hanno vigilato su questa vicenda?
Dario Stefàno non andrà a Guagnano per consegnare la cittadinanza onoraria all'imprenditore bergamasco Guglielmo Alessio. Non lo farà perchè in quel contesto avverrà la consegna del premio "Terre del Negroamaro" al leghista Flavio Tosi, sindaco di Verona.
"Per chi come me ha lavorato a lungo per tenere unito un sistema intorno a un suo simbolo, a valori e a obiettivi comuni- scrive il senatore di Sel- non è facile sposare una scelta che divide.
Dopodomani avrei dovuto consegnare personalmente, per conto del Comune, la cittadinanza onoraria a Guglielmo Alessio, un bravo imprenditore bergamasco, titolare dell'azienda agricola "Jentu", insediata proprio a Guagnano.
Ma non lo farò, nonostante fossi felice e onorato di poterlo fare perché credo sia un'altra bella storia imprenditoriale legata a questo territorio. Ai nostri prodotti. Alla sostenibilità.
Non posso farlo per una ragione ben precisa. Perché la cornice è quella della consegna del premio "Terre del Negroamaro" a Flavio Tosi.
Non aggiungo nulla di più alle ragioni della disapprovazione, giusta e legittima, che si è sollevata tra l'opinione pubblica, tra gli addetti ai lavori, e nella stessa comunità salentina.
Dico solo- prosegfue Stefàno- come ho spiegato direttamente al sindaco di Guagnano in una email di qualche giorno fa, che le motivazioni forzate, dietro la scelta di assegnare il riconoscimento ad una personalità politica, che non risulta abbia contribuito direttamente alla crescita o alla affermazione di questo nostro vitigno, hanno snaturato il senso stesso del premio.
Ma, cosa ancor più grave, rischiano di spingere su di un crinale di fragilità e di divisioni tutto un sistema vitivinicolo che, negli ultimi anni, ha trovato energie e ambizioni straordinarie proprio nell'unità e nella condivisione di strategie e obiettivi.
Il Negroamaro è un "nostro" vitigno. E' una delle bandiere, un ambasciatore autorevole e credibile del Salento e della Puglia in tutto il mondo. E' l'emblema della riscossa di un settore che ha saputo fare squadra intorno a qualità e autoctonia e che in questa occasione, invece, viene purtroppo esposto ad una polemica dannosa.
Sono profondamente dispiaciuto. Ma per quanto amo questo nostro pezzo di storia produttiva, non posso fare diversamente.
Con la mia assenza- conclude Stefàno- difendo una dimensione armonica che insieme abbiamo contribuito a costruire in questi anni. E che andrebbe rafforzata e mai esposta a polemiche e divisioni".
Di fronte alla pesante crisi che ha messo in ginocchio l'autrasporto ionico, la segreteria provinciale di TRASPORTOUNITO FIAP lancia un appello a imprese e consorzi del territorio perchè denunci la grave situazione della categoria e aderisca alle proposte contenute in un articolato documento.
"Tale situazione di assoluto disagio - scrive il segretario provinciale Biagio Provenzale- scaturisce dal protrarsi del ritardo nei pagamenti da parte di ILVA Spa per i trasporti già effettuati e dal mancato raggiungimento di un accordo per il contratto ENI da parte del gruppo LTS, assegnatario diretto del 50% dei trasporti c/ENI e dell'ulteriore 25% ribaltati in subappalto dai neoaffidatari dei trasporti di prodotti petroliferi, BT TRASPORTI e G&A Spa (cordata Bertani/Gavio).
Il documento - sottolinea Provenzale- vuole rappresentare un invito alla categoria ad esperire un'azione sindacale di carattere collettivo atta ad ottenere risposte chiare ed immediate e scongiurare il rischio imminente di chiusura per decine di imprese".
Pubblichiamo di seguito il testo integrale del documento inviato agli imprenditori del settore.
"La pausa estiva si è rivelata occasione per cogliere, inequivocabili, i segnali di un lento e inesorabile declino delle aziende di trasporto del territorio.
Ne è testimone la recentissima manifestazione organizzata agli inizi di agosto da CONFINDUSTRIA TARANTO “ULTIMA FERMATA”, a descrivere l’ultimo stadio di una malattia apparentemente incurabile vissuta dalle aziende locali, molte delle quali legate a doppio filo alle sorti – ad oggi imprevedibili – dello stabilimento siderurgico ILVA che, nell’onorare giustamente il pagamento delle retribuzioni, dei rimborsi 730 e dei premi di produttività per i propri dipendenti, trascura ormai già da qualche mese l’indotto e, per quanto attiene l’autotrasporto, il pagamento delle competenze dei vettori locali che hanno già sostenuto le spese “vive” (stipendi, gasolio, pedaggi, ecc.) per l’esecuzione dei trasporti.
La manifestazione confindustriale, ad ogni buon conto, ha denunciato una situazione di inerzia delle istituzioni locali verso qualsivoglia riqualificazione in chiave produttiva del nostro territorio; la presenza di tanti trasportatori (e di TRASPORTOUNITO) all’”ULTIMA FERMATA” denota che i presupposti della protesta siano ampiamente condivisi dalla categoria degli autotrasportatori.
A ben vedere, però, l’autotrasporto tarantino (calcando le orme dell’andamento nazionale), soffre una manifesta arretratezza imprenditoriale, oltre che concettuale: mentre i best competitor a livello nazionale ed europeo crescono in fatturato e dimensione, ricorrono all’internazionalizzazione, alla specializzazione/diversificazione dei servizi offerti, le aziende locali basano la loro strategia competitiva, tout court, sul ribasso (a volte imposto, altre voluto) del prezzo del trasporto, mentre i costi di esercizio aumentano esponenzialmente. Per di più, il capoluogo ionico è terra di conquista per una moltitudine di vettori non residenti che lavorano con i nostri committenti mentre i nostri mezzi sono fermi per carenza di commesse. Inaccettabile!
Per effetto di tali circostanze si è innescata una spirale distruttiva per il settore, apprezzata da qualche “furbo” committente che ha potuto incrementare i suoi margini di guadagno, “sorvolando” distrattamente i diritti di un’intera categoria:
E’ stato leso il diritto di ricevere un equo pagamento per i trasporti effettuati, nonostante latutela normativa offerta dall’art. 83 bis L. n. 130/2010, recante disposizione sui “costi minimi per la sicurezza dell’autotrasporto” per i quali, pur in attesa dell’imminente sentenza della Corte di Giustizia Europea che si esprimerà sulla loro compatibilità con le direttive europee, diversi fori (Lecce, Pavia, solo per citare gli ultimi in ordine di tempo) si sono già espressi in senso favorevole all’autotrasportatore per l’ottenimento della compensazione per le minori somme pagate dal committente (rispettivamente 70 mila e 460 mila euro).
E’ stato leso il diritto di essere indennizzato per le soste prolungate dei veicoli al carico/scarico, a causa dalle inefficienze logistiche della committenza.Ancora una volta, è una precisa previsione normativa, la D.D. n. 69/2011, a riconoscere l’obbligo del committente di effettuare lo scarico entro 2 ore dall’arrivo del veicolo e di pagare un indennizzo per i tempi superiori di attesa al carico/scarico nella misura di € 40,00 all’ora.
E’ stato leso il diritto alla certezza dei pagamenti con tempi d’incasso, fino a 150 gg., per cause imputabili alle crisi della grande industria o, in altri contesti, dell’operato indegno di sedicenti trasportatori estranei al territorio. Tutto questo, in palese violazione della direttiva comunitaria n. 7/2011 che obbliga il committente, in assenza di deroghe tra le parti, al pagamento delle fatture entro i 30 gg. dal loro ricevimento.
Non si ritiene opportuno, in questa sede, invocare ulteriori interventi a pioggia per il settore da parte del Governo, in quanto le attuali previsioni normative – che di per sé potrebbero già migliorare le condizioni del trasporto - sono puntualmente disattese dagli stessi trasportatori per il timore di perdere le poche commesse rimanenti sul territorio.
Di concerto con le imprese associate, è intendimento della segreteria provinciale di TRASPORTOUNITO FIAP, esperire ogni azione di carattere sindacale utile a sostenere a tutti i livelli (sindacale, istituzionale, industriale) le richieste avanzate dagli autotrasportatori ionici. Già in sede di Consiglio Nazionale lo scorso 19 luglio a Civitavecchia, quale rappresentante per la città di Taranto lo scrivente ha richiesto al Presidente F. Pensiero ed al Segretario Generale M. Longo una particolare attenzione per la città di Taranto, che vive questo momento così drammatico: l’incertezza ILVA, la questione ENI, il ritardo nell’avvio dei lavori di riqualificazione del porto, solo per citare i più noti.
TRASPORTOUNITO FIAP, dal suo canto, prosegue – a livello nazionale - la tutela degli interessi della categoria, ricorrendo al tavolo della concertazione (possibile peraltro a seguito dell’ingresso in CONFETRA, la Confederazione Generale dei Trasporti e della Logistica), sostenendo e richiedendo al Governo una serie di interventi su tematiche di indiscussa validità per l’autotrasporto:
- Forma scritta del contratto di trasporto, come elemento fondamentale di chiarezza nei rapporti tra le parti;
- Trasparenza dei “rating” di legalità” introdotti dalla legge “Cresci Italia”, cui collegare elementi di premialità/penalizzazione nella scelta del partner logistico;
- Certezza dei tempi di pagamento mediante l’introduzione contrattuale di una clausola penale;
- Tracciabilità dei pagamenti per contribuire a contrastare le pratiche illecite;
- Limiti al ricorso alla subvezione, per evitare lo sfruttamento dell’ultimo anello della filiera;
- Promozione di clausole di durata per stabilizzare i rapporti;
- Riconoscimento certo, non negoziabile, del costo del gasolio e dei pedaggi come costi fissi non dipendenti dalle capacità imprenditoriali;
- Semplificazione delle controversie attraverso il tentativo di mediazione presso le Associazioni di categoria mediante clausole arbitrali;
- Razionalizzazione del regime assicurativo della merce trasportata.
Certo che anche tu vorrai far valere i tuoi diritti, ti invito ad aderire alle iniziative di TRASPORTOUNITO FIAP e ti saluto cordialmente.
In spiaggia fino ad ottobre, in Puglia? Sì, ma con le stesse condizioni di sicurezza e di balneabilità della stagione estiva. Il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, ritorna sulla sua proposta di tenere gli ombrelloni aperti a settembre e ottobre sulle spiagge pugliesi, per salvare un’estate difficile, a causa del meteo avverso e della crisi economica che falcidia i redditi degli italiani.
“Ho verificato con compiacimento - sottolinea - che la mia ipotesi di allungare la stagione balneare ha aperto un utile dibattito sul sistema turistico balneare e sui problemi del settore”.
Sono però necessarie alcune precisazioni, secondo il presidente Introna, innanzitutto sull’obiettivo dell’intervento, che puntava intanto a mettere a disposizione degli stabilimenti balneari un periodo più ampio di apertura ufficiale. ”Nel proporlo, non pensavo a un semplice assenso alle richieste di deroga degli operatori interessati, ma alla completa estensione a tutto settembre ed anche ottobre delle garanzie di controllo dei bagnanti e delle acque. So bene che il turismo pugliese è già destagionalizzato, come ha fatto notare la collega Godelli, ma dobbiamo anche interrogarci su quanti se ne avvalgono e sugli effetti concreti”.
Le norme, fissate dalla legge regionale 17/2006 e dal decreto 116, prevedono un periodo di apertura obbligatorio che va dal quarto sabato di maggio alla seconda domenica di settembre. “È obbligatorio – osserva Introna – proprio perché sulle spiagge devono essere obbligatoriamente garantiti i servizi di salvataggio e di assistenza sanitaria a tutela dei bagnanti e per l’intera durata si svolgono i controlli periodici dell’ARPA sulla qualità delle acque di balneazione”.
Quando si chiede l’allungamento oltre i quattro mesi, si intende realizzarlo estendendo fino ad ottobre sulle spiagge anche il salvamento, i presidi medici e i prelievi ARPA. “È per questo che ho chiesto all’assessore al demanio di verificare con l’ANCI, le Capitanerie e le organizzazioni sindacali degli operatori la fattibilità di un ampliamento concordato del periodo obbligatorio di apertura”.
Un’altra precisazione: tanto la destagionalizzazione che il nuovo il progetto di allungare la stagione balneare si rivolgono al turista straniero più che ai bagnanti pugliesi. “Se il discorso si limitasse alle famiglie locali, resterebbe improduttivo, con la riapertura delle scuole nella prima metà di settembre. Opportunamente – osserva Introna - non ho fatto riferimento ad una revisione del calendario scolastico, non sarebbe sensato pensare di prevedere modifiche a metà agosto. Semmai la proposta potrebbe essere presa in considerazione in previsione del calendario 2015-2016”.
‘A ottobre spiagge attive in Puglia” è un messaggio per il mercato internazionale, “mi sembra uno spot efficace per pubblicizzare in tutti i continenti una ‘Puglia quattro stagioni’ e per arricchire la destagionalizzazione con le attrattive vincenti della limpidezza e trasparenza delle nostre acque e con la sicurezza delle nostre spiagge”.
In una Festa dedicata al mare e alle eccellenze di Puglia, i tralci di vite sono il legame con la terra che il GAL Colline Joniche, presieduto da Antonio Prota, propone ricordando a turisti e visitatori di “Mareviglioso” (22,23,24 agosto Polignano a Mare) il segno tangibile di una cultura marinara e rurale che non conosce tratti di discontinuità.
Sarà infatti la vetrina polignanese, che si avvale anche dell’importante supporto di Slow Food, il luogo prescelto dal GAL della provincia di Taranto e da partner scientifici e commerciali come Nepri, Crismont e Tocchi di Puglia, per presentare un prodotto gastronomico assolutamente innovativo che partendo da Grottaglie (patria dell’uva da tavola) nobilita tutto il vigneto utilizzandone non solo i frutti ma anche le foglie.
Tre giorni di esposizioni, work shop, degustazioni ed eventi che vedranno la provincia di Taranto rappresentata da un progetto chiamato “La Dolce Vite”: un pesto di foglie di vite, frutto di un lavoro di ricerca e innovazione promosso proprio dal GAL Colline Joniche.
La vite racconta di una storia mediterranea che attraversa il mare – spiega Francesco Donatelli, vice-presidente del GAL Colline Joniche – e richiama non solo la coltura del vino e dell’uva, ma anche gli echi di una gastronomia che dalla Turchia alla Grecia e fino al Medioriente utilizza le foglie di vite per preparazioni culinarie. Il progetto nato in provincia di Taranto, italianizza questa tradizione gastronomica e sintetizza non solo un’esperienza del palato quanto una nuova opportunità commerciale per i produttori pugliesi e grottagliesi in particolare.
In realtà il progetto è azione concreta e satellitare di una strategia più complessa, che attraverso il modello di sviluppo territoriale denominato Green Road, prova a creare nuovo humus evolutivo a azioni di turismo sostenibile, agricoltura e artigianato.
Il modello della Green Road dalla carta comincia a declinarsi in azioni più concrete che tessono relazioni e collegamenti tra tutti i protagonisti di questo nuovo modo di immaginare lo sviluppo territoriale – sottolinea Donatelli, che preannuncia un PSL (Piano di Sviluppo Locale) 2014-2020 all’altezza di questa sfida.
I presupposti d’altronde ci sono tutti a cominciare dal tavolo tecnico-scientifico che candida il GAL Colline Joniche alla vetrina internazionale di Expo 2015, fino ad arrivare a centinaia di vasetti di pesto di vite che in un colpo solo chiudono il cerchio della produzione viticola.
Da un vasetto di pesto, che gli esperti del gusto assicurano di grande appeal e raffinatezza, passerebbe dunque una nuova sfida per i viticoltori. Basti considerare che nella sola Arabia Saudita nel 2010 sono state importate oltre 9mila tonnellate di foglie di vite per un valore di quasi 11 milioni di euro.
Per la Puglia e per la zona viticola della provincia di Taranto si tratta di una sfida incredibile – spiega ancora Donatelli – ed è per questo che stiamo lavorando non solo sul fronte dell’organizzazione della filiera corta, ma anche sul fronte del commercio estero e del co-branding con le ceramiche di Grottaglie. Quel pesto saporito e innovativo espressione di questo territorio viaggerà a bordo di vasetti di ceramica prodotti da artigiani del neo nato Consorzio dei ceramisti di Grottaglie. Se non è sviluppo integrato questo!
La presentazione del prodotto e del progetto La Dolce Vite avverrà domenica 24 agosto nell’area dibattiti dell’evento “Mareviglioso”. Nel corso della tre giorni (dal 22 al 24) sarà possibile conoscere i dettagli dell’iniziativa e degustare il pesto di foglie di vite all’interno dello stand del Gal Colline Joniche allestito nell’area della “Grotta Ardito”.
Info su: www.galcollinejoniche.it – www.crismont.com – www.mareviglioso.it
Appuntamento fuoriprogramma per “Una Banca e una Spiaggia Differenti per un’estate diversa”. La Rassegna varata da Yachting Club e BCC San Marzano di San Giuseppe con un ricco calendario all’insegna dell’arte e della cultura, ma anche della riflessione, domenica 24 agosto (ore 19,30 con ingresso gratuito), ospita Lando Buzzanca e il Progetto di Cinema Civile “Per non morire di parto”. Il celebre attore italiano sarà intervistato dalla giornalista Monica Caradonna e – nel corso della chiacchierata – assisterà, insieme al pubblico, al film corto “Dove il silenzio fa molto rumore”.
IL FILM – “Dove il silenzio fa molto rumore” è scritto e diretto da Rina La Gioia, con Lando Buzzanca nel ruolo del protagonista. Sul set anche Serena Guida, Daniela Di Benedetto e Rendy Marinò. Racconta la storia di Costanzo, rimasto vedovo e ritrovatosi nel duplice ruolo di padre e madre. Sopravvive al dolore, dedicandosi a sua figlia Daniela, ma con l'incubo di doverle dire la verità sulla morte di sua madre, prima che diventi troppo grande.
Il filmnasce nell'ambito del Progetto di Cinema Civile “Per non morire di parto”, a cura di Rina La Gioia, per promuovere la cultura dei diritti umani, il diritto alla vita. Un film che annovera diverse partecipazioni a Festival nazionali e internazionali, oltre all'acquisizione di premi e riconoscimenti. La realizzazione, oltre all'impegno de “La Misenscène Production”, è stata resa possibile grazie ai sostegni ricevuti, fra i quali: Apulia Film Commission, BCC San Marzano di San Giuseppe e Assessorato Pari Opportunità della Provincia di Taranto.
Appuntamento fuoriprogramma per “Una Banca e una Spiaggia Differenti per un’estate diversa”. La Rassegna varata da Yachting Club e BCC San Marzano di San Giuseppe con un ricco calendario all’insegna dell’arte e della cultura, ma anche della riflessione, domenica 24 agosto (ore 19,30 con ingresso gratuito), ospita Lando Buzzanca e il Progetto di Cinema Civile “Per non morire di parto”. Il celebre attore italiano sarà intervistato dalla giornalista Monica Caradonna e – nel corso della chiacchierata – assisterà, insieme al pubblico, al film corto “Dove il silenzio fa molto rumore”.
IL FILM – “Dove il silenzio fa molto rumore” è scritto e diretto da Rina La Gioia, con Lando Buzzanca nel ruolo del protagonista. Sul set anche Serena Guida, Daniela Di Benedetto e Rendy Marinò. Racconta la storia di Costanzo, rimasto vedovo e ritrovatosi nel duplice ruolo di padre e madre. Sopravvive al dolore, dedicandosi a sua figlia Daniela, ma con l'incubo di doverle dire la verità sulla morte di sua madre, prima che diventi troppo grande.
Il filmnasce nell'ambito del Progetto di Cinema Civile “Per non morire di parto”, a cura di Rina La Gioia, per promuovere la cultura dei diritti umani, il diritto alla vita. Un film che annovera diverse partecipazioni a Festival nazionali e internazionali, oltre all'acquisizione di premi e riconoscimenti. La realizzazione, oltre all'impegno de “La Misenscène Production”, è stata resa possibile grazie ai sostegni ricevuti, fra i quali: Apulia Film Commission, BCC San Marzano di San Giuseppe e Assessorato Pari Opportunità della Provincia di Taranto.
Turismo, vocazione naturale del territorio, valorizzazione delle bellezze naturali, diventano parole senza senso di fronte a immagini (la foto è stata scattata in zona Taranto 2) come questa, e vanificano in un attimo gli sforzi e l'impegno di chi ancora vuole credere che ci sia un'altra Taranto possibile.
10 giorni ad alto tasso di bontà, alla "Festa della Birra" di Marina di Ginosa.
Il grande evento dedicato ai sapori locali, "contaminati" da bionde e rosse bavaresi, prepara il gran finale a partire da giovedi 21 agosto e fino al 31 agosto con un autentico colpo culinario: la porchetta! Profumata, succulenta, amata da tutti, la porchetta della grande "Festa della Birra" rimpolperà il menù della cucina del grande parco Dna alla voce "sagre": alla tipica "zampina", al gustoso polpo alla brace, all'autentica sorpresa del suino nero lucano, si aggiungerà la famosa pietanza laziale che, per l'occasione, parlerà pugliese!
La porchetta della "Festa della Birra", infatti, è a "km 0". Esattamente parla martinese, arrivando ogni giorno, fresca di marinatura e cottura, direttamente dalla capitale della Valle d'Itria. Ancora fumante, sarà servita con il pane di Laterza, come avviene per ognuna delle specialità della "Festa della Birra". Il carattere "glocal" dell'evento che ha segnato l'estate dell'intero arco ionico, quindi, sarà ancora più accentuato dalla scelta di rafforzare l'offerta "food" con un piatto che evoca immediatamente l'atmosfera da sagra di paese.
Preparata con maiali allevati nelle campagne di Martin Franca, seguendo la tipica ricetta senza far ricorso ad alcuna procedura industriale, la porchetta della "Festa della Birra" promette di rendere indimenticabili gli ultimi 10 giorni del lungo e intenso programma di spettacoli e concerti partito il 19 luglio.
INFO
La Festa della Birra e Sagra dei Sapori di Marina di Ginosa è la più grande d'Italia. Tutte le sere sino al 31 agosto un concerto live, un parco da 25.000 mq, 2.000 posti auto gratuiti e 3.000 posti a sedere. Una grande festa di paese con sagre permanenti. Tanta buona birra di qualità e per i più piccoli il baby park con animazione gratuita ed il piccolo ranch per passeggiate a cavallo.
La Festa della Birra è in contrada Pizziferro a Marina di Ginosa [ex-Dna].
S.S. 106 uscita Riva dei Tessali - Marina di Ginosa. Ingresso 1€.
Info: 340 0814210. Apertura alle ore 21, inizio spettacoli alle ore 22.30.
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/festadellabirramarinadiginosa
Si è' rischiato che a causa di un forte ritardo si arrivasse alla mani. Un bus dell'Amat e' infatti giunto oltre 120 minuti dopo l'orario programmato scatenando l'ira dei numerosissimi passeggeri in attesa sotto un sole cocente ed al caldo reso insopportobaile dalla forte umidità' . Gli animi si sono esasperati e surriscaldati quando il n. 8 dell'Amat e' arrivato alla ferrmata in zona Eurospin in via Unita' d'Italia dopo 2 ore, a quel punto sono volate parole pesanti nei confronti dell' incolpevole autista che ha cerato di dare spiegazioni su quanto accaduto. Con molta probabilità sarebbe stato una avaria al precedente mezzo la causa dell' inconveniente che ha poi fatto accumulare ritardo alla corsa.