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Giornale di Taranto - Giornalista1

Pubblichiamo la dichiarazione del segretario nazionale della FIM Cisl Marco Bentivogli sul primo flash-mob dei metalmeccanici

In  Piazza Montecitorio è andato in scena il primo flash-mob sindacale. Gli oltre 1700 tra lavoratori in mobilità, cassaintegrati e delegati di centinaia di aziende in crisi del settore metalmeccanico hanno accompagnato il suono di una grande sveglia che dal silenzio passava alle grida assordanti verso Governo e Parlamento. Il flash-mob, ha accompagnato la velocissima sequenza degli interventi di oltre 30 delegati di fabbriche in crisi. Che hanno rappresentato un mosaico, in carne e ossa, dell’Italia che in questi anni si sta battendo contro  questa crisi interminabile.

 

Le ritualità delle mobilitazioni sindacali sono un elemento su cui la Fim Cisl sta lavorando da tempo. Servono modalità più partecipate e più coinvolgenti. Abbiamo dimostrato, con una piazza strapiena di lavoratori che si muovevano all’unisono, si ascoltavano e concentravano tutta la loro energia per svegliare i palazzi del potere. Questi sono i passi del sindacato 2.0 che in questi anni ha accorciato la sua filiera organizzativa avvicinandola ai luoghi di lavoro, dando centralità ai rappresentanti di fabbrica.

Abbiamo voluto rappresentare “l’Italia migliore” quella colpita dalla crisi più drammatica della nostra storia, che ha scelto di non rassegnarsi mai e di uscire tutt’insieme dal guado organizzandosi nel sindacato più giovane e innovativo, la Fim nella Cisl.

Tra poco il lancio del video sul canale Youtube Fim Cisl Stampa

 

Nuovi scossoni in casa Pd. Questa volta a gettare il sasso in acque tutt'altro che stagnanti è il segretario cittadino Tommy Lucarella che ha scritto al segretario provinciale Musillo rimettendo nelle sue mani il suo mandato. La decisione di Luccarella è motivata dalla non condivisione di quanto accaduto alle elezioni di Presidente e Consiglio Provinciale. "Io ho sempre sostenuto Lopane- dice Lucarella-  non é colpa mia se nel segreto dell'urna c'è stato chi ha votato Tamburrano". Delle sue dimissioni si parlerà venerdì in direzione provinciale. E' prevedibile che Musillo  le respingerà invitando ail segretario cittadino ad organizzare una serie di iniziative sul territorio. Anche Emiliano é contrario alle dimissioni di Lucarella e intanto ha convocato per domani a Bari Musillo per chiedere spiegazioni su quanto accaduto. Com'è noto Emiliano è in procinto di convocare l'assemblea regionale e non è escluso che decida per il commissariamento del Pd provinciale

 

Mar Piccolo, la bonifica non può attendere! Legambiente: pubblicizzare subito lo studio dell’ARPA

Mar Piccolo, la bonifica non può attendere! Legambiente: pubblicizzare subito lo studio dell’ARPA
 
"Siamo fortemente preoccupati per lo stallo in cui sembrano versare le attività di bonifica previste per Taranto" dichiara Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto, "Non si sa nulla dei lavori nelle scuole del quartiere Tamburi che avrebbero dovuto svolgersi entro l'estate appena trascorsa. Non si sa nulla dello studio sul mar Piccolo realizzato da ARPA Puglia."
Eppure proprio la bonifica dell'area del mar Piccolo a Taranto, gravata dai veleni dell'Arsenale Militare, degli ex Cantieri Navali di Fincantieri e dal siderurgico, può rappresentare un momento di ripresa per una città in ginocchio. Ben 119 milioni di euro sono stati destinati alle bonifiche di una delle aree inserita già dal 1990 fra quelle ad elevato rischio ambientale e dal 1998 fra i Siti di interesse nazionale.
Dello studio realizzato da ARPA Puglia, relativo alle condizione in cui versa il bacino del primo seno del Mar Piccolo, presentato alla riunione del 15 aprile scorso della Cabina di Regia (istituita per realizzare gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto) non si hanno altre notizie se non che è diviso in due parti: la prima riguardante la "Predisposizione del modello di circolazione e risospensione dei sedimenti", la seconda concernente "l'individuazione delle fonti ancora attive e le dimensioni del loro inquinamento".
Da quanto ci risulta ARPA Puglia non è stata autorizzata finora dalla Cabina di Regia a rendere pubblico lo studio.
Legambiente aveva espressamente richiesto al precedente Commissario alle bonifiche, Alfio Pini, che il direttore scientifico di ARPA Puglia, dott. M. Blonda, e il dott. Ungaro fossero autorizzati a presentare una loro comunicazione al Convegno "TARANTO, ITALIA: LE BONIFICHE, TRA CHIMERA E REALTA' "organizzato dall'associazione lo scorso 11 aprile presso la Biblioteca Acclavio . Ma tale autorizzazione non fu data con la motivazione che si era in attesa di conoscere i risultati dello Studio e che gli stessi sarebbero stati valutati dalla Cabina di Regia prima di essere resi pubblici.
Dal 15 aprile sono trascorsi oltre cinque mesi, ma lo studio dell'ARPA continua a non essere reso pubblico e la bonifica del mar Piccolo sembra....tornata in alto mare.
Abbiamo appreso dagli Organi di Informazione che mercoledì 1 ottobre tornerà finalmente a riunirsi la Cabina di Regia per l'attuazione del "Protocollo di Intesa per interventi urgenti di bonifica ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto", e che a presiederla sarà il nuovo Commissario, la dottoressa Vera Corbelli, nominata del ministro dell'Ambiente nello scorso luglio in sostituzione di Alfio Pini dimessosi dopo essere andato in pensione da comandante nazionale del Corpo dei vigili del fuoco.
Alla dottoressa Corbelli abbiamo chiesto un incontro per fare il punto e per sollecitare la divulgazione dei risultati dello Studio propedeutico alla bonifica del primo seno del mar Piccolo.
"Riteniamo indispensabile che si proceda con la massima urgenza alla bonifica del mar Piccolo ed agli interventi che lo studio di ARPA Puglia indicasse come necessariafferma Lunetta Franco – " Per questo chiediamo al nuovo Commissario che autorizzi con urgenza ARPA Puglia a rendere pubblico il suo studio e che le attività relative alla bonifica di Taranto riprendano con vigore recuperando i ritardi accumulati"

Presenta sempre due volti la realtà a Taranto. Sotto palazzo di città i
dipendenti della Tct manifestano in difesa del posto di lavoro. Il porto
non deve morire recitano le t-shirt che indossano davanti ad un fitto
cordone di poliziotti. Al primo piano, nel Salone degli specchi, si 
celebra l'avvio del progetto Freshport. Si tratta della collaborazione
tra The Greenery, un grosso operatore olandese leader nel mercato
ortofrutticolo internazionale, l'Autoritá portuale e le aziende
dell'agroalimentare di Puglia, Calabria e Basilicata. 
L'obiettivo è quello di commercializzare e, in un secondo momento,
trasformare i prodotti agricoli del Meridione creando occasioni di
business e di occupazione. Più di una speranza, ha detto il presidente
della Port Autorthy Sergio Prete, una certezza. Una realtà che prende
forma in un contesto segnato da crisi e sfiducia. Una rondine non fa
primavera, ma in ogni caso meglio che vedere volare corvi scuri. La
"prima pietra" di Freshport risale al 9 maggio del 2013 quando
Autorità portuale e Greenery Italia sottoscrissero un protocollo
d'intesa per rafforzare la filiera logistica nel settore
agroalimentare facendo perno sul porto di Taranto. Freshport guarda alla
realizzazione della Piattaforma logistica integrata ormai in costruzione,
al Distripark, ad Agromed. A proposito di quest'ultima, Luigi
Sportelli presidente della Camera di commercio e del consorzio Agromed,
intervenendo al dibattito, ha invitato i responsabili di Greenery ad un
incontro operativo per coniugare la missione del Freshport con quella di
Agromed. 
Al fine di dare concreta attuazione al progetto, il 7 luglio scorso, i
produttori di Puglia, Calabria e Basilicata del settore ortofrutticolo
hanno costituito un consorzio operativo chiamato Ciao Italia. In questo
modo si intende mettere in contatto la domanda con l'offerta creando
un network di imprese in grado di intercettare e soddisfare le richieste
del mercato. 
Alla presentazione del progetto sono intervenuti il sindaco Ippazio 
Stefáno, l'ambasciatore dei Paesi Bassi in Italia Michiel Den Hond, il
presidente della Provincia di Matera Franco Stella, il manager di Greenery
Franz Scholt, il presidente del consorzio Ciao Italia Giorgio Mercuri, il
direttore di Ernes&Young Fulvio Lino Di Blasio. I lavori sono stati
moderati dal giornalista Domenico Palmiotti. 

Considerato il grande interesse suscitato dal bando #Coopstartup 2014, promosso da Legacoop Puglia e Coopfond, sono stati prorogati i termini per la presentazione della domanda. Ci sarà infatti tempo fino al prossimo 13 ottobre per partecipare all'azione 1 e sino al prossimo 28 novembre per l'azione 2. #Coopstartup è un programma sperimentale di accompagnamento, formazione e consulenza per la creazione d'impresa cooperativa in Puglia.


Aperto il 3 settembre, Coopstartup Puglia ha riscontrato numerose richieste di incontri di promozione dell'iniziativa. Grazie alla proroga, del termine ultimo per partecipare, seguiranno così altri momenti di presentazione dell'iniziativa, dopo gli appuntamenti di settembre di Bari, Lecce, Brindisi, Lucera, Mesagne, Trani, Andria, Monopoli e Taranto.


Il bando "Coopstartup Puglia" è rivolto a gruppi informali, o realtà d’impresa già esistenti da non più di un anno, che intendono costituire una cooperativa. Il progetto, che promuove crescita sostenibile, sviluppo tecnologico, innovazione e nuova occupazione, è promosso in collaborazione con una rete di partner esperti d’impresa cooperativa e non solo: Informa di Bari, specializzata in servizi di informazione e orientamento, Qiris, acceleratore  d’impresa, PazLab, società di comunicazione, The Qube, associazione che sostiene progetti innovativi,  Officine Cantelmo di Lecce e il coordinamento dei giovani cooperatori pugliesi under 40 Generazioni Legacoop Puglia. Coopstartup Puglia offre la possibilità di partecipare a due specifiche Azioni: la prima prevede la realizzazione di “Laboratori d’Impresa”, con due giornate di formazione intensiva in cui mentori e coach esperti offriranno ai giovani partecipanti supporto personalizzato e strumenti per sviluppare l’idea d’impresa, valutarne la reale fattibilità e rafforzare la motivazione dei team. La seconda Azione, invece, è l’ “Incubatore diffuso Coopstartup Puglia”, percorso di accompagnamento al pre-startup, alla costituzione impresa cooperativa a costo zero e al post-startup per i successivi 36 mesi.. A questa seconda fase potranno accedere solo i gruppi o le cooperative di nuova costituzione che avranno superato la  selezione che individuerà i 15 migliori progetti d’impresa cooperativa. Entro il prossimo 13 ottobre si potrà presentare la manifestazione d’interesse per l’iniziativa Laboratori d’Impresa (Azione 1); entro il prossimo 28 novembre, invece, è possibile presentare la domanda per la partecipazione all’Incubatore diffuso Coopstartup Puglia (Azione 2). Il bando e la modulistica sono consultabili e scaricabili dal sito www.coopstartup.it/puglia


Per maggiori informazioni:
Web site: www.coopstartup.it/puglia
www.reteinforma.it www.legacooppuglia.it
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. " ' + path + '\'' + prefix + ':' + addy63589 + '\'>'); document.write(addy_text63589); document.write('<\/a>'); //-->\n Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. " ' + path + '\'' + prefix + ':' + addy73256 + '\'>'); document.write(addy_text73256); document.write('<\/a>'); //-->\n Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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La rigenerazione della città vecchia e del borgo; ma anche la necessità di un rapporto davvero "costruttivo" tra Ance e Comune, con particolare riferimento alla nuova responsabile dell'assessorato all'urbanistica.

Questo il titolo dell'incontro tra l'Associazione dei Costruttori di Taranto, rappresentata dal Presidente Antonio Marinaro, dai vicepresidenti Fabio De Bartolomeo e Antonello Cassalia e una qualificata rappresentanza dell'Amministrazione Comunale di Taranto capeggiata dall'assessore all'urbanistica e all'edilità Cosima Lorusso, accompagnata dal Dirigente Urbanistica arch. Silvio Ruffolo e dal Dirigente Patrimonio arch. Cosimo Netti. All'incontro, tenutosi nella sede in Via Dario Lupo, hanno preso parte anche diversi componenti il consiglio direttivo e della commissione edilizia privata di Ance Taranto.

"l'attuale momento irto di difficoltà e di affanni- ha esordito nel suo saluto il Presidente Marinaro - deve spingere tutti per senso di responsabilità ma anche di lungimiranza a ricercare l'accordo e la condivisione. Per questo motivo, l'incontro di oggi è fatto estremamente importante a patto che si esca dalla cordialità di maniera per consegnare fatti concreti che possano dare un contributo alla ripresa effettiva".

 

Nel corso dell'incontro, da parte di tutti i presenti si è convenuto sulla necessità di ridare slancio alla rigenerazione urbana e sociale del Borgo e della città vecchia affrontando con celerità gli ostacoli con la considerazione che da queste due aree della città di Taranto passa la vera ripresa economica. Una sfida importante e ineludibile che presuppone un accordo strategico tra pubblico e privato che sappia attirare investimenti in un progetto di rigenerazione che metta al centro sempre e comunque il cittadino. Servizi pubblici efficienti ma anche decoro e rilancio dei nostri più antichi quartieri mai dimenticando che rigenerazione chiama qualità, come il degrado attira altro degrado.

I costruttori tarantini sono pronti a collaborare fattivamente e per questo rilanciano esperienze di partecipazione e condivisione come quello rappresentato dall'Ufficio Consortile per le politiche abitative.

 

Oggi è venuto il tempo di lasciare il racconto della storia, non sempre felice, di questa città ad altri. Alla politica e alle imprese oggi tocca l'azione. I nostri quartieri più antichi aspettano con ansia che dalla fase dei convegni si passi a quella dei "lavori in corso". Per questo ANCE Taranto resta a disposizione per realizzare di comune accordo, al più presto, una nuova intesa operativa e nel contempo si rende disponibile per dare il proprio fattivo contributo nel processo partecipato di redazione del documento programmatico preliminare al nuovo PUG.

 

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Mario Pennuzzi

 

 

Non vorrei apparire noioso e saccente ma davvero non capisco coloro che oggi siscandalizzano del risultato delle elezioni provinciali di Taranto.

Certo si è trattato di una operazione politica  che può aver  stupito chi  in questa provincia di politica non si occupa , ma non poteva essere  una sorpresa per glii addetti ai lavori.

Al dunque vogliamo dircelo con la schiettezza  del bambino della favola ? "il re è nudo"

A Taranto, la politica non è quello che appare, i partiti spesso sono dei contenitori vuoti e gli eletti non rispondono a lle indicazioni di partito , fanno patti con chiunque cambiano gruppo a seconda delle esigenze, hanno appartenenze non dichiarate. In particolare nel consiglio comunale di Taranto era del tutto chiaro che al di là della distribuzione nei diversi partiti e nei diversi gruppi un numero (non piccolo)di consiglieri apparteneva ad una aggregazione politica unica ed un unico capo che non corrispondeva alle logiche di partito dichiarate. Perchè far finta di stupirsi allora quando questi alla chiamata alle armi del capo rispondono positivamente?Stupirsi di questo sarebbe come stupirsi del fatto che in caso di necessità Berlusconi non farebbe mancare il suo appoggio a Renzi sull'articolo 18.

Non è un tradimento, non è una mancanza di coeerenza politica, al contrario è il pieno dispiegamento di un progetto che viene da lontano.

Il punto è un altro perchè tutto ciò è passsato  sin'ora sotto silenzio ? per quieto vivere? per opportunismo, per la speranza di eleggere nelle proprie liste un consigliere in più pur sapendo di poterlo perdere in ogni momento.?

Nelle giravolte di una politica fatta  solo di piccoli e grandi potentati , oggi si stànno esaurendo  esperienze decennali a Taranto come in Puglia che avevano fatto sperare in un profondo rinnovamento della società. Oggi si torna ad un antico trasformismo che è stato causa di molti mali della società italiana , soprattutto nel Meridione  dove  la vischiosità edelle classi dirigenti ha sempre fatto il paio con la loro scarsa levatura.Peccato, così rischiano di perdersi grandi e fondate speranze, ma se qualcuno vuol cercare le cause della disaffezione alla politica non vada a cercare lontano.

Infine io la vedo così chi ha vinto, e non parlo solo delle attuali provinciali ha mostrato di avere un disegno politico e di costruire una prospettiva - che io non condivido e non accetto, - ma che c'è ed è costruito sui fatti, dall'altra parte c'è stato solo un tirare a campare , magari pensando di poter vivere sulla benevolenza e sugli errori altrui. per questo un modo di essere della politica nel nostro Paese non è stata contrastata adeguatamente.

Per questo il punto non è scandalizzarsi, neppure indignarsi, ma verificare se esistano ancora le condizioni minime per proporre una progettualità politica diversa, non solo negli enunciati ma nella pratica. Altrimenti ogni qualvolta che qualcosa non và non potremo che fare come la vecchietta della canzone di De Andrè , che dava  buoni consigli non potendo più dare il cattivo esempio.

 

“Il tema del rischio di incidenti rilevanti e di assoggettamento alla normativa Seveso è relativo non già alla valutazione ambientale degli impianti ma alla loro autorizzazione all’esercizio: su questo piano è competente il Comitato Tecnico Regionale che, a dispetto del nome, è un organo dipendente dal Ministero degli Interni ed insediato presso il Comando Regionale dei Vigili del Fuoco. Presso questo Comitato e all’interno dei gruppi di lavoro che hanno riguardato il progetto Tempa Rossa erano rappresentati tanto la Regione Puglia quanto l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale che ha evidenziato anche in quelle sedi le questioni recentemente riprese dalla relazione del 25 settembre scorso. Nonostante questo, le pesanti conclusioni cui l’Agenzia Regionale è giunta ci hanno persuaso della necessità di trasmettere al Ministero dell’Ambiente e al Comitato Tecnico Regionale il documento perché ne traggano le opportune conseguenze”. Così l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia interviene sul tema del progetto della raffineria ENI di Taranto finalizzato allo stoccaggio del greggio proveniente dalla Val d’Agri.

 “Non voglio scendere sul piano di chi specula su queste questioni ma devo chiarire alcuni punti: in primo luogo il lavoro d’istruttoria fatto dagli uffici regionali è sempre stato improntato all’ascolto di tutti gli enti titolati ad esprimersi tra cui, ovviamente, Arpa che è il supporto tecnico alle scelte politiche in materia ambientale della Regione. Il Comitato Via Regionale ha espresso il proprio parere favorevole al progetto in un epoca completamente diversa da quella che viviamo, sia sul piano della sensibilità ambientale che sotto il profilo delle norme. Il parere del novembre 2011, reso anche in virtù di orientamenti favorevoli allora espressi da Provincia e Comune, conteneva una serie di prescrizioni tecniche – prosegue Nicastro – relative non solo alla realizzazione dell’opera ma anche all’esercizio, tra cui la Valutazione di Incidenza Sanitaria, introdotta dal Comitato Via Regionale per verificare studi presentati dal proponente che evidenziavano un impatto neutro dell’opera sotto il profilo sanitario. Solo nel luglio 2012, come si ricorderà, viene approvata la legge sulla Valutazione del Danno Sanitario ma il tema veniva ampiamente affrontato già prima dal Comitato Via. Le prescrizioni inserite nel parere regionale, frutto di un lungo, articolato e non sempre facile lavoro di ascolto dei territori non sono mai entrate nel provvedimento nazionale di Via, nonostante numerosi solleciti degli uffici del mio assessorato”.

“Sotto il profilo degli impatti sanitari, per garantire il massimo della serenità sul progetto, ho chiesto al direttore di Arpa Puglia, deputato dalla legge 21/2012 a coordinare le strutture della stessa agenzia, dell’Ares e dell’Asl territorialmente competente, di convocare i soggetti il prossimo 3 ottobre per fare il punto della situazione sulla VDS. Avremo modo di comprendere, sulla base dei dati in possesso, quali siano le evidenze scientifiche sulla base delle quali l’Arpa chiede il riesame dell’AIA per il progetto. Infine, ai complottisti dell’ultima ora, dico – conclude Nicastro - che nessuno ha mai tenuto fuori alcunché dai pareri e che tutte le evidenze sono state prese in considerazione e valutate per quello che era di competenza degli uffici regionali”.

 

 

 

Pubblichiamo di seguito un intervento del Sindacato studentesco Link Taranto sui Corsi di Laurea delle Professionei Sanitarie

Negli ultimi giorni sono state diffuse voci inerenti la possibile chiusura dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie presenti a Taranto ed afferenti alla scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Bari.
Su tutta questa vicenda riscontriamo innanzitutto una mancanza di correttezza da parte dell’Amministrazione Universitaria, che - nonostante sia ampiamente a conoscenza della preoccupazione diffusa tra gli studenti - si è limitata a smentire a mezzo stampa senza incontrare - attraverso le cariche istituzionali - gli studenti della sede interessata per spiegare esattamente qual è la situazione.

Ci dichiariamo fortemente contrari alla chiusura di questi corsi di laurea e, nello specifico, alle modalità con cui la si vuole attuare. Gli studenti iscritti a Taranto - compresi quelli immatricolati al nuovo anno accademico 2014/2015, hanno il diritto di proseguire il loro percorso formativo nella sede del Polo Jonico fino al conseguimento della laurea, come è accaduto per tutti gli studenti iscritti ai corsi di laurea non più attivati (c.d. corsi “ad esaurimento”, come ad esempio quelli della Ex Facoltà di Scienze della Formazione).

Fermo restando che protestare è un diritto dei docenti che non percepiscono la retribuzione che gli spetta, questo non è un problema che deve ricadere sul diritto degli studenti che hanno sostenuto un test di ingresso (investendo tempo e soldi) per poter accedere ai corsi delle Professioni Sanitarie presenti sul Polo Jonico. Considerato poi che il problema della retribuzione dei docenti si conosceva già da tempo, ci domandiamo come mai Taranto sia stata indicata come sede formativa anche per l’A.A. 2014/2015 sapendo benissimo che si rischiava di non poter far partire i corsi.
Trasferire ora, poco tempo prima dell’inizio dell’anno accademico, gli studenti in altre sedi può arrecare gravi disagi. Gli studenti provenienti da Taranto e Provincia si ritroverebbero a diventare studenti pendolari/fuori sede e conseguentemente dovrebbero far fronte a costi che non avevano preventivato di dover sostenere (es. spese per trovare una stanza in affitto nei pressi della nuova sede, costi di trasporto ecc…)
Va poi sottolineato che il bando A.DI.S.U. che permette l’accesso ai servizi di borse di studio, mensa ed alloggi è scaduto ed è in corso la formulazione delle graduatorie, quindi gli studenti di Taranto che hanno presentato richiesta - nel caso vincessero la borsa - si vedrebbero accreditati l’importo previsto per gli studenti in sede pur ritrovandosi all'improvviso ad essere dei fuori sede (l’importo delle borse di studio dei fuori sede è maggiore rispetto a quello per gli studenti in sede), non potendo neanche fare domanda per il posto alloggio (viceversa uno studente di Bari iscritto a Taranto percepirebbe una borsa da fuori sede pur trovandosi nella propria città, percependo dei soldi in più che non gli spettano).

In base a quanto specificato in questo comunicato, vogliamo che i corsi di laurea rimangano attivi, ma la loro attività deve essere legata indissolubilmente a dei criteri formativi d’eccellenza, poiché i laureati di questi corsi di laurea saranno professionisti che agiranno sulla salute delle persone. Siamo contro un mantenimento “di facciata” dei corsi di laurea, ossia corsi che sostanzialmente non danno una buona formazione ma vengono mantenuti in vita solo per avere qualcosa in più da poter inserire nell’offerta formativa. Dai corsi di laurea la cui qualità della didattica lascia a desiderare non ne hanno utilità ne gli studenti - i quali non riuscirebbero ad inserirsi nel mondo del lavoro, ne la “reputazione” del Polo Jonico.
Concludiamo facendo un appello al Preside della Scuola di Medicina (Prof. Livrea), il Delegato del Rettore per il Polo Jonico (Prof. Pagano) e il Rettore dell’Università di Bari (Prof. Uricchio) affinché vengano a Taranto per un incontro con gli studenti, i quali hanno diritto di conoscere esattamente la situazione dei corsi di laurea delle Professioni Sanitarie dai canali ufficiali, e non dalle voci di corridoio.

 

Francesco Valentini
Portavoce del Sindacato Studentesco LINK Taranto

I segretari provinciali del Nuovo Centrodestra Dario Iaia e dell' U.D.C. Giuseppe Tarantino esprimono profonda soddisfazione per l'elezione a presidente della Provincia di Taranto del collega Martino Tamburrano. " Siamo davvero entusiasti del risultato raggiunto " esordisce Tarantino " Lo siamo per due motivi. Primo perchè il sindaco Tamburrano rappresenta la scelta migliore che la provincia di Taranto potesse esprimere, soprattutto alla luce dell'esperienza maturata sia da amministratore locale che provinciale . Il secondo motivo è dato dal fatto che i nostri candidati , Michele Muschio Schiavone e Giuseppina Castellaneta sono risultati entrambi eletti nella lista del centro destra " . A Tarantino fa seguito Dario Iaia " Abbiamo eletto due nostri rappresentanti che sicuramente sapranno fare bene nel compito per il quale sono stati scelti . Sono particolarmente soddisfatto perchè il progetto della Costituente Popolare alla quale stiamo lavorando , sta cominciando a prendere forma ed ad essere riconosciuta . Il Nuovo Centrodestra , assieme all'UDC ed alle altre forze che partecipano a questa costituente, rappresentano la vera novità di questa tornata elettorale ed avere espresso due consiglieri su sei nella lista del centrodestra è per noi un punto di partenza importante . Ora, ci rendiamo conto, vengono le difficoltà in Provincia, con in primis, le questioni Isola Verde e Paisiello , per le quali saremo impegnati in prima linea per il reperimento delle risorse avendo come primo obbiettivo il mantenimento dei posti di lavoro e dei servizi che questi enti sin'ora hanno garantito ."

 

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