A causa dell'innalzamento anomalo ed eccezionale delle temperature, tra i 34 e 40 gradi, degli ultimi mesi
L'on. Michele Pelillo, deputato tarantino, capogruppo Pd in Commissione finanze alla Camera dei deputati, ha presentato, congiuntamente all'on. Ludovico Vico (Pd) e agli altri parlamentari Pd pugliesi (Colomba Mongiello, Francesco Boccia, Michele Bordo, Salvatore Capone, Franco Cassano, Dario Ginefra, Gero Grassi, Alberto Losacco, Elisa Mariano, Federico Massa e Liliana Ventricelli), un'interrogazione rivolta al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sul caso della moria delle produzioni di cozze e ostriche a Taranto.
Il documento spiega nel dettaglio la situazione d'emergenza nel settore mitilicoltura e pone alcune richieste.
E' scritto nell'interrogazione: “A causa dell'innalzamento anomalo ed eccezionale delle temperature degli ultimi mesi, anche gli equilibri termici dei corpi idrici marini hanno subito rilevanti anomalie. In particolare le acque marine delle zone costiere della Puglia hanno subito innalzamenti termici che le hanno portate ad avere livelli costanti di oltre 34 gradi centigradi; il fenomeno eccezionale ha provocato gravi danni soprattutto all'attività di acquacoltura condotta nel mare di Taranto, luogo di primaria rilevanza per la sua peculiare vocazione alla mitilicoltura condotta con metodi naturali; i mitilicoltori tarantini sono in stato di allarme; l'aumento anomalo delle temperature per un periodo prolungato sta danneggiando gravemente il settore, causando perdite che vanno dal 60 all'80 per cento della produzione di mitili adulti, con un netto incremento rispetto agli ultimi anni; quasi 400 tonnellate di prodotto, pronto per andare sui mercati nazionali ed esteri, è andato distrutto; oltre alla perdita del prodotto vendibile, è andato perso anche il seme delle ostriche, con la conseguenza che anche la produzione dell'anno 2016 rischia di essere compromessa assieme al lavoro dei molti mitilicoltori vale la pena ricordare che le ostriche tarantine sono locali; allevate al naturale, col seme innestato e l'allevamento in mare. È questa una unicità del Tarantino ed il suo punto di forza rispetto al prodotto francese, che è basato su un procedimento costruito in laboratorio. Purtroppo, il caldo perdurante ha distrutto gran parte di questa pregiata produzione svuotando le ostriche del loro frutto; a quanto risulta, la Regione Puglia si starebbe attivando per proporre la declaratoria dell'eccezionalità del fenomeno per poi chiedere al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali la dichiarazione dell'esistenza del carattere di eccezionalità di tale calamità naturale, individuando i territori danneggiati e le provvidenze sulla base della richiesta; le stime dei militicoltori attestano al riguardo una perdita di circa trentamila tonnellate di cozze divenute inutilizzabili, per un valore del danno valutato in oltre 15 milioni di euro”. Secondo quanto segnalato dai parlamentari, “per fare fronte alle criticità prodotte dall'evento eccezionale di cui trattasi, sarebbe urgente disporre l'attivazione delle misure previste al riguardo, mediante l'utilizzo del Fondo di solidarietà nazionale, consistenti, tra l'altro, in: contributi in conto capitale fino all'80 per cento del danno accertato sulla base della produzione lorda vendibile media ordinaria; proroga delle operazioni di credito agrario, ossia proroga, per 24 mesi, della scadenza delle rate delle operazioni di credito agrario di esercizio e di miglioramento e di credito ordinario; agevolazioni previdenziali, ossia l'esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali propri e per i lavoratori dipendenti, in scadenza nei dodici mesi successivi alla data in cui si è verificato l'evento”. I deputati del Pd Michele Pelillo e Ludovico Vico, insieme agli altri parlamentari pugliesi firmatari del documento, chiedono “se i ministri interpellati siano a conoscenza dei fatti descritti e quali iniziative intendano assumere per fare fronte alle conseguenze di tali fatti, che hanno provocato danni all'economia ed all'ambiente marino delle coste tarantine; se il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, non intenda avviare iniziative, in collaborazione con la regione Puglia, affinché sia urgentemente dichiarato lo stato di eccezionalità della calamità naturale consistita nell'incremento anomalo della temperatura della acque del mare di Taranto, così da permettere l'attivazione delle misure risarcitorie e di sostegno, previste dal fondo di solidarietà nazionale (decreto legislativo n.102 del 2004) in favore dei mitilicoltori tarantini; se, in particolare, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non ritenga necessario attivare operazioni di indagine e di ricerca volte alla migliore comprensione del fenomeno, in maniera da poter predisporre misure di prevenzione e di contrasto nel caso in cui tali avversità dovessero ripetersi nei prossimi anni; se - infine - i ministri non ritengano necessario predisporre, in collaborazione con le istituzioni regionali, iniziative atte a prevedere un piano straordinario di rilancio del settore”.
Un giorno da vivere nei musei della città con tutta la famiglia. Un’occasione in cui i musei si fanno luogo di attività didattiche, giochi a tema, animazioni e laboratori dedicati ai bambini e alle famiglie.
Tutto questo accadrà domenica prossima 4 ottobre. Il Comune di Taranto, tramite la Direzione Pubblica Istruzione-Cultura, ha aderito alla Giornata nazionale delle famiglie al Museo(F@Mu), ed in collaborazione con l’Associazione Easy for ha organizzato una programmazione di attività e di itinerari per i bambini e le famiglie l'inizitiva, presentata - dal Sindaco, dott. Ippazio Stefàno, dall’Assessore alla Cultura, Vincenza Vozza e dal Presidente dell’Associazione Easy for, Barbara Gambillara. L'iniziativa ha fatto registrare il sostegno delle seguenti associazioni, cooperative ed altre Istituzioni che organizzano e sostengono l'evento: Associazione La Mediana, Pro Loco Taranto, Cooperativa Nova Apulia, Cooperativa Museium, Cooperativa Custodes Artis, Centro per la Cultura dell'Infanzia, Associazione Labo, Associazione Arciragazzi Taranto.
Si partirà alle 10 da piazza Garibaldi con, nell'ordine, le seguenti tappe: visita al Museo Marta, passeggiata in Città vecchia seguendo percorsi guidati, visita al Museo Maiorano presso Palazzo Pantaleo con visitaguidata e laboratori, visite guidate al Museo Diocesano, visite guidate e laboratori al Castello Aragonese, Giochi in piazza nella Villa Peripato.
Di AMEDEO COTTINO
Gli ultimi quattro decreti attuativi del Jobs Act sono in Gazzetta Ufficiale, con entrata in vigore il 24 settembre. Ammortizzatori sociali, semplificazioni, politiche attive, attività ispettiva: questi i provvedimenti che mancavano all’appello ed ora operativi, completando definitivamente l’iter della Riforma del Lavoro.
Fra i primi effetti, diventano strutturali tutte le misure di flessibilità per la conciliazione vita lavoro introdotte con il decreto 80/2015, che limitava la sperimentazione al 2015. Quindi diventano strutturali, e continueranno ad essere applicati anche dopo il 2015:
· congedo parentale fino a 12 anni di vita del bambino (retribuito fino a 6 e in altri casi particolari),
· maternità e congedo di paternità più flessibili,
· congedo per donne vittima di violenza di genere,
Per quanto riguarda le altre modifiche più rilevanti, si potenzia la NASpI, la nuova assicurazione sociale per l’impiego che ha preso il posto dell’ASpI, ossia l’assegno di disoccupazione per eventi che si verificano dal 1 maggio 2015: durerà 24 mesi anche dal 2017 (non scenderà quindi a 18 mesi, come originariamente previsto).
Cambiano le regole sul controllo a distanza dei lavoratori, con modifiche all’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori: restano le limitazioni previste per l’utilizzo di telecamere e sistemi di controllo, mentre non ci sono paletti all’utilizzo dei nuovi device, smartphone e tablet.
Introdotte nuove forme di flessibilità sul lavoro, come la possibilità di cedersi le ferie fra colleghi per esigenze legate all’assistenza di figli minorenni. Potenziate le politiche attive per il lavoro, con il debutto del nuovo assegno di ricollocamento, voucher che il lavoratore disoccupato da almeno quattro mesi può spendere per trovare occupazione attraverso un’agenzia per il lavoro. Infine, nasce il nuovo ispettorato per il lavoro, con unificazione delle competenze ispettive prima distribuite anche con INPS e INAIL.
CASSA INTEGRAZIONE PER LE PICCOLE IMPRESE
Le PMI con almeno 5 dipendenti possono accedere alla cassa integrazione poiché il limite dimensionale per l’accesso alla prestazione è stato ridotto dal decreto ”ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro” attuativo del Jobs Act e in vigore dal 24 settembre (Dlgs 148/2015). Vediamo dunque tutte le novità perle imprese, anche in materia di contribuzione.
CIG
Passa da 15 a 5 il tetto sopra il quale le PMI hanno diritto alla cassa integrazione, la cui durata è limitata a un massimo di 24 mesi, che possono arrivare a 36 (tre anni) se si applicano prima i contratti di solidarietà: è necessario apposito accordo aziendale, con paletti fissati dalla legge anche in materia di riduzione di orario durante la solidarietà (riduzione media del 60%, riduzione complessiva per ciascun lavoratore massima del 70%).
All’interno di questo impianto complessivo di riforma della cassa integrazione, l’ammortizzatore è concesso ai lavoratori dipendenti assunti da almeno 90 giorni, anche con contratto di apprendistato professionalizzante. Secondo le stime del Governo, la platea di aventi diritto alla cassa integrazione si amplia a 600mila imprese e 5,6 milioni di dipendenti. Il trattamento resta invariato, all’80% della retribuzione.
CIGS
Diventano più severi i paletti per concedere la CIGS (cassa integrazione straordinaria), con l’esclusione dal primo gennaio 2016 dei casi di cessazione attività o di un ramo di essa. Contemporaneamente, si semplificano e velocizzano le pratiche per accedere allo strumento da parte degli aventi diritto.
Contribuzione
Cambia il sistema dei contributi a carico delle imprese per finanziare la cassa ordinaria con un maggior peso per quelle che effettivamente utilizzano lo strumento. In pratica, fino a 50 dipendenti si paga l’1,7%, sopra tale soglia il 2% della retribuzione. Ci sono poi percentuali più alte per gli operai delle imprese edili (4,7%) e per lapidei (3,3%). Per la CIGS invece non cambia nulla: 0,9% della retribuzione (0,6%a carico dell’impresa e 0,3% del lavoratore). Contributo addizionale solo per imprese che ricorrono alla CIG: 9% fino a 52 settimane; 12% fra 52 e 104 settimane; 15% oltre le 104 settimane.
Infine, obbligo per tutte le PMI sopra i 5 dipendenti di iscrizione ai Fondi di Solidarietà Bilaterali nei settori che non sono coperti dalla normale copertura di integrazione salariale.
Fonte: il dlgs 148/2015
Possono le spezie rivelarsi per gli studenti motivo di interesse e occasione di ricerca? A sfogliare il manualetto… edito nel passato anno scolastico dai ragazzi della 2^B (oggi ovviamente terza classe) della scuola secondaria di 1° grado “C. Colombo” di Taranto, si direbbe proprio di sì. Si tratta di un manualetto che va oltre la semplice ricerca didattica e si impone come guida nel variegato e anche profumato mondo delle spezie presenti in tutti i continenti: un lavoro di équipe, coordinato dalle docenti di classe Boccadamo e Lo Barco, da offrire a chi prova interesse per la materia e vuol saperne di più per l’innata voglia di conoscere.
Il manualetto (nulla di riduttivo nella definizione più volte usata) è un vademecum di 140 pagine, colorato e ordinato. Decine di schede lo compongono dalla A di aglio alla Z di Zenzero, secondo un percorso conoscitivo che va dall’aspetto ed habitat delle piante alla storia e agli usi fitoterapici, dalle avvertenze sull’utilizzo oggi sempre più diffuso in cucina e in farmacia alle curiosità e ai piatti tipici.
Davvero un lungo viaggio attraverso lungo l’antica via delle spezie, nato da un dialogo sull’Expo milanese e da alcune tematiche affrontate in classe nella quotidianità scolastica, come sottolinea nelle conclusioni la prof.ssa Boccadamo. Un lavoro fatto di collaborazione e di sinergia costruttiva, che potrebbe essere integrato in un futuro prossimo, una sorta di canovaccio su cui innestare nuovi interventi didattici, come sottolinea in premessa la prof.ssa Lo Barco.
Un esempio, afferma a sua volta il preside Romandini sorpreso dalla scelta dell’argomento, che vede al massimo la soddisfazione della scuola per le belle prove e realizzazioni dei suoi ragazzi disponibili, col fondamentale aiuto dei docenti, a compiere ricerche originali.
“Lo speziario” sarà presentato quanto prima al pubblico (docenti, genitori, amici della scuola) nell’auditorium “E. Costa” della “Colombo”.
Molti giovani pugliesi hanno deciso di fare una parte della loro esperienza di studi all'estero, attraverso l'Erasmus o oltre forme di partecipazione ad iniziative, master, scuola-lavoro e cosi via. Abbiamo incontrato il nostro amico Donato Calace e gli abbiamo rivolto alcune domande con l'obiettivo di vedere da vicino gli obiettivi che i nostri ragazzi si sono fissati con questa esperienza fuori dal bel Paese.
Donato attualmente cosa fai?
“Attualmente sono visiting scholar presso la Cass Business School, a Moorgate. Il visiting è un semestre all’estero “fortemente consigliato” che mi è servito per lavorare alla tesi finale del mio programma di dottorato internazionale, “The Economics and Management of Natural Resources”, sviluppato dalla LUM Jean Monnet University, Italia; Megatrend University, Belgrado, Serbia; China Three Gorges University (CTGU), China; Louisiana Tech University, USA; e Saint Petersburg State Forest Technical University (SPbSFTU), Russia. In sostanza si invia il proprio progetto di ricerca ai professori che si occupano della materia in questione, sperando che lo trovino convincente e stimolante e che ti invitino presso la loro università facendoti da supervisor.
Cosa riguarda il tuo progetto?
Il mio progetto di ricerca riguarda lo sviluppo sostenibile e in particolar modo i bilanci di sostenibilità, dei nuovi documenti (che saranno obbligatori in Europa dal 2017 in poi) in cui le società non riporteranno solo le performance economiche e finanziarie ma anche sociali e ambientali. È un ambito in cui credo molto perché ha la potenzialità di ridefinire ciò che concepiamo come il “successo” di un’impresa, andando oltre il semplice profitto. Il mio progetto di ricerca era stato accettato da tre diversi professori, quindi tre diverse università: Cass Business School (Londra), CBS (Copenhagen), HEC Lausanne (Losanna). Ho scelto la Cass perché è la quarta università in UK, la 40esima nel mondo nel ranking del Financial Times. C’ero già stato l’anno scorso per un altro breve visiting, e, last but not least, perché amo Londra. Londra, la Cass Business School, per un ragazzo che viene dalla provincia di Bari, rappresenta più di un sogno, è un’ambizione che si concretizza. L’ambizione di cambiare le proprie stelle.
Ma come sei arrivato a raggiungere questo traguardo molto ambizioso
Ci ho messo tre anni per preparare questo progetto: una volta finita la specialistica avevo il fortissimo desiderio e la profonda consapevolezza che dovevo andare all’estero per rinforzare il mio CV. Ma avevo bisogno di fondi – fondi che non potevo e soprattutto non volevo chiedere ai miei genitori. Ho mescolato la mia passione per la ricerca, tanta forza di volontà e capacità di fare networking. Ho vinto la borsa di studio del dottorato, fatto l’Academic IELTS Test, partecipato a conferenze internazionali per presentare le mie ricerche, costruire i miei contatti. L’opportunità alla Cass è nata perché ho conosciuto l’attuale direttore del loro dottorato presentando una mia ricerca in Croazia. A differenza di tanti mi sono sempre sentito un privilegiato arrivando qui: avevo già la mia opportunità. Con questo non voglio dire di essere entrato a Londra dal portone principale, ma neanche dal retro. Tuttavia la mia finestra londinese ha una data di scadenza: il primo ottobre tornerò in Italia per concludere il mio dottorato.
Ma pensi di proseguire la tua vita lavorativa all'estero ed a Londra, oppure questa esperienza la vedi come una occasione per poi trovare occupazione in Italia e in Puglia?
Sono arrivato potendo contare su un importante trampolino di lancio, ma con la consapevolezza di dover saltare. Quindi i “primi passi” hanno avuto, e continuano ad avere, un unico denominatore comune: la determinazione a creare il mio posto qui. Ho quindi piantato le tende in università, partecipando alle lezioni, ai seminari, training day, ai pizza club e ai friday drinks. Ho ridisegnato il mio CV, aggiornato il mio profilo LinkedIn, preparato cover letters. Ho creato la mia top ten list di organizzazioni per cui vorrei lavorare una volta finito il dottorato, seguendole sui vari social e conoscendone i recruiter. Londra ti da l’opportunità di essere a due passi da dove accadono le cose che contano. Devi fare in modo di esserci, di essere nel mezzo dell’azione. E nel frattempo, ovviamente, trovare e sistemarti casa (che in realtà è una stanza, ma la chiami ugualmente casa). Quando sono arrivato non c’era il letto, solo un divano-letto (rotto per giunta). Uno dei primi passi è stato quindi di smontare il divano (intero non passava per la porta) e portarlo giù dal secondo piano per le scale (ascensore guasto, ovviamente). L’arrivo del letto è stata una benedizione, ma anche durante le prime notti sul mio divano sgangherato ero felice. Perché ero a Londra.
Parlaci di Londra, dal tuo punto di vista
Questa città mi ha esposto a livelli di competizione che non immaginavo. Mi sono sentito il giocatore di Serie C che improvvisamente si trova in Champions League, se non nel Mondiale. Più di una volta mi sono chiesto – e continuo a chiedermi – se io sia davvero all’altezza. Ho scoperto un detto inglese (guarda caso), che è diventato il mio mantra: “fake it ‘till you make it”. Anche se senti di non essere capace, fingi di esserlo finché non ce la fai. Londra ti sfida, ti sprona ad essere una versione improved di te stesso. Lavora, tieniti in forma, partecipa ad eventi e party unici. Impara, cresci, sbaglia, riprova. Il tutto ad una velocità incredibile. I ritmi di Bari sembrano lontani anni luce.
Qual è stata la difficoltà maggiore?
Parlare la lingua giusta. E non intendo grammaticalmente. Mi riferisco all’imparare quei trucchi per essere considerato interessante, sveglio, in gamba, per essere coinvolto nelle iniziative. È una grande sfida: ti confronti con superiori e colleghi che da un lato hanno competenze molto diverse dalle tue, dall’altro hanno regole di ingaggio differenti. Bisogna avere strategia e diplomazia, e saper osare al momento giusto. Essere arrivati qui è un grandissimo traguardo. Soprattutto se considero che ho creato questa opportunità con le sole mie forze: il mio progetto di ricerca è stato scelto per le sue idee, ho raggiunto il professore grazie ai contatti che mi sono costruito, mi mantengo con la borsa di studio che ho vinto. Ho avuto l’opportunità di incontrare tutti gli accademici che hanno scritto i libri su cui ho studiato, spiegar loro le mie idee e sentirmi dire: «that’s interesting. Keep me posted on it». Ho parlato con professionisti del mio settore che mi hanno chiesto quando finissi il dottorato, dicendomi: «We would need someone like you in our team». Sono piccole grandi vittorie. Se devessi poi ripensare a un momento preciso, ricordo che durante un seminario parlavo con un’analista finanziario delle mie ricerche. Si è poi avvicinato un collega post-doc della Cass, che fa: «Oh yes. You’re talking about…» e cita il titolo di un articolo che avevo pubblicato su una rivista specializzata. Al che, quando gli chiedo: «Have you read it? Really?», lui mi ha risposto con: «Of course». Accidenti, conosceva e aveva letto il mio articolo. Mi sono sentito… qualcuno.
Cosa ami di più di Londra?
Di luoghi di Londra che amo ce n’è più di uno, ce ne sono una manciata! Adoro Finsbury Park, dove cerco di andare a correre ogni mattina. Salire su Parliament Hill ascoltando “Solsbury Hill” di Peter Gabriel. La Queen’s Walk al tramonto. Il fantascientifico Shard, che sembra dover aprire un varco in un’altra dimensione da un momento all’altro. I Bunhill Fields, appena fuori la mia università, dove ci sono le lapidi, tra gli altri, di grandi come Defoe, Blake, Bayes. Un posto capace di infondere serenità e determinazione al tempo stesso. La Cass Business School, non solo come luogo fisico (ultramoderno ed elegante), ma soprattutto come comunità.
Fra qualche giorno ritornerai in Itaia, in Puglia. hai nostalgia?
Penso di non aver trascorso abbastanza tempo lontano dall’Italia per sentirne nostalgia. Sento la mancanza di amici e familiari, ma vorrei che venissero qui, piuttosto che io laggiù! Ad un italiano pronto a partire direi di non affidarsi al caso. Di non partire sprovveduto. Studia, equipaggiati. Portati dietro determinazione, pazienza e voglia di imparare. Tanta voglia di imparare. Il mio obiettivo è trovare qui a Londra un lavoro in un’organizzazione internazionale che si occupi di sviluppo sostenibile. Sento che è arrivato il momento di scendere in campo, fare la differenza. Sarò un sognatore, ma voglio dare il mio piccolo contributo per salvare il mondo, o almeno affrontare i problemi che lo affliggono. Ogni mattina, per arrivare alla Cass, passo davanti alla sede centrale della British Red Cross. Ho fatto un’application anche lì, e sto aspettando il responso. Vi farò sapere!”
Seminario di Aggiornamento
Il Seminario in Diritto Tributario è finalizzati ad assicurare ai partecipanti un adeguato aggiornamento in
seguito all’approvazione dello schema del Decreto Legislativo di parziale riforma del Processo Tributario alla
luce dell’art. 10 della Legge Delega n. 23 dell’11/03/2014 (in G.U. n. 59 del 12/03/2014), attualmente presso
le Commissioni Parlamentari per i relativi pareri obbligatori e non vincolanti.
PROGR AMMA
1. Materie escluse dalla riforma;
2. Sanzioni ed interessi;
3. Ufficio al quale spettano le attribuzioni sul rapporto controverso (domicilio fiscale del contribuente);
4. Difensori;
5. Reclamo e mediazione;
6. Sospensive;
7. Sospensione del processo;
8. Conciliazione fuori udienza;
9. Conciliazione in udienza;
10. Spese di giudizio;
11. Risarcimento dei danni;
12. Immediata esecuzione delle sentenze;
13. Esecuzione provvisoria e definitiva dopo la sentenza della Cassazione;
14. Impugnazione “per saltum”;
15. Sospensive anche nella fase della revocazione;
16. Sospensione dell’esecutività della sentenza impugnata;
17. Sospensione dell’esecuzione dell’atto;
18. Sospensione dell’esecutività della sentenza impugnata per Cassazione;
19. Sospensione dell’esecuzione dell’atto durante il ricorso per Cassazione;
20. Riassunzione nel termine perentorio di sei mesi;
21. Estinzione del giudizio e conseguenze processuali;
22. Ulteriori modifiche;
23. Giudizio di ottemperanza con giudice monocratico;
24. Giudizio di ottemperanza definitivo e provvisorio;
25. PEC e Processo Tributario telematico;
26. Norme di coordinamento;
27. Entrata in vigore della riforma;
28. Modifiche al Decreto Legislativo n. 545/92.
DOCENZA E DIREZIONE SCIENTIFICA
Avvocato Maurizio Villani, Cassazionista, Specializzato in Diritto Tributario e Penale Tributario.
Data e Luogo
Il Seminario si svolgerà il 10 ottobre 2015 dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00. presso la Sala Conferenze del Patria Palace a Lecce.
Destinatari
Laureati in Economia e Commercio, Giurisprudenza e Lauree equipollenti; Professionisti della materia (Avvocati, Commercialisti, Consulenti del Lavoro, funzionari degli uffici fiscali degli Enti Locali e dei CAF) che intendano acquisire specifiche competenze in materia Tributaria.
Iscrizione
La quota di iscrizione è pari ad € 200,00 più IVA (244,00 IVA inclusa).
Accreditamento
I Seminario sono in fase di accreditamento presso gli Ordini degli Avvocati, dei Commercialisti e dei Consulenti del Lavoro.
Segreteria per info e adesioni
Avv. Melissa Lega – Cell. 348 5794791 - E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La quarta giornata del Festival, avrà inizio, alle ore 10 al teatro Orfeo, nella città nuova, con “Nête jinte o pecciöne de la terre(Nato tra le cosce della terra)”,coreografie di Ezio Schiavulli, danzatori Chloé Fersing, Jonathan Ber, Adrien Ouaki, Ezio Schiavulli, percorso sonoro live U’Munacidde (i musicisti Loredana Savino, Sandro Varvara, Renzo Cicolecchia, Saverio Paternoster, Carmine Calia, Michele Marrulli, Gaetano Ariani, Francesco Leoce), unaproduzione Compagnia Ezio Schiavulli/EZ3 Diffusione Coreografiche. Il progetto coreografico nasce dalla volontà di ricostruire energie e atmosfera del sud Italia, nel contrasto tra astrazione e concreto. Un parallelo tra la vita ancestrale d’un quotidiano e la visione della scena coreutica contemporanea.Immaginare il senso di una tradizione e trascriverlo in linguaggidiversi artistici, convergendoliverso lo stesso progetto. La ricerca si è articolata intorno a grandi temi individuati in alcune parole simboliche: legami, terra arida, sacralità, lotta, sguardi, intensità, forza madre. Chiuderà la giornata(e il Festival), alle ore 12al TaTÀ, ai Tamburi,il lavoro “Opera Nazionale Combattenti presenta I Giganti della Montagna atto III”, drammaturgia di Valentina Diana, regia di Giuseppe Semeraro, con Leone Marco Bartolo, Dario Cadei, Carla Guido, Otto Marco Mercante, Cristina Mileti, Giuseppe Semeraro, unaproduzionePrincipio Attivo Teatro.Lo spettacolo è ispirato all’opera di Luigi Pirandello, in particolare a quell'ultimo atto, che non fu scritto, i cui appunti sono stati dettati dallo stesso premio Nobel al figlio Stefano. L’idea è di lavorare intorno a questo finale incompiuto e di svilupparlo attraverso una compagnia di anziani o variamente disadattati, fuori dal tempo, fuori tempo, in qualche modo anacronistici, di un anacronismo che non è collocabile nel tempo cronologico ma che piuttosto rappresenta l’estraneità alla modernità, alla contemporaneità. Biglietto intero 5 euro,ridotto 4 euro (riservato under 25, over 65 e per chi acquista almeno cinque spettacoli). Info 099.4725780 - 366.3473430.
●“stArt up teatro” è un festival di teatro contemporaneo organizzato dalla rete di residenze teatrali una.net- sette compagnie (Armamaxa teatro, Bottega degli Apocrifi, Crest, La luna nel letto, ResExtensa, Teatro delle Forche e Thalassia) distribuite in quattro province pugliesi (Bari, Brindisi, Foggia e Taranto). Mentre, realizzata dalla Regione Puglia nell’ambito dell’intervento “internazionalizzazione della ricerca teatrale e coreutica pugliese 2015” e affidata al Teatro Pubblico Pugliese, “Puglia Showcase” è una vetrina del teatro contemporaneo pugliese aperta a distributori teatrali, operatori, critici e giornalisti nazionali e internazionali.
Prima domenica di autunno in città con la “Festa di fine Estate”, il tradizionale appuntamento settembrino, giunto alla terza edizione, di saluto alla stagione estiva. L’evento che coinvolge buon parte delle attività commerciali della zona è organizzato dalla delegazione Confcommercio Tre Carrare Solito, in collaborazione con il Comune di Taranto (Distretto Urbano del Commercio).
Per l’occasione via Cesare Battisti, domenica 27, sarà chiusa al traffico veicolare per una lunga no stop di shopping e divertimento, sino a tarda ora. A partire dalle ore 10.00, si alterneranno nelle quattro postazioni installate in vari punti della via: spettacoli musicali e sfilate di moda a cura dei negozi dell’area che per l’occasione hanno coinvolto gruppi musicali, scuole di ballo, ed agenzie di spettacolo tarantine. Spazio inoltre allo street food presso i punti di degustazione, curati dalle attività commerciali del settore alimentare della zona. Immancabili, come sempre le auto d’epoca e le novità proposte dalle case automobilistiche, le foto d’autore nelle vetrine dei negozi.
A partire dalle 19.00 si entrerà nel vivo della festa, quando contestualmente agli spettacoli sui palchetti, scenderanno in strada i 15elementi (fiati e percussioni) della ConturBand, la street band più famosa di Puglia (vincitrice nel 2014 del 1° premio nazionale Street Band Show ) amata da grandi e piccini, capace di far ballare, saltare e cantare grandi e piccini al suo travolgente passaggio. A seguire poi sul palco centrale il grande spettacolo di chiusura con il famoso Ikea Man, Chicco Paglionico (cabarettista di Zelig ), e l’Orchestra Mancina, la band pugliese guidata da Antonio Tinelli ( resta memorabile il ricordo dell’esibizione dell’aprile scorso al Palamazzola di Taranto), vincitrice di diversi importanti concorsi e che vanta collaborazioni musicali di livello come Paolo Belli, Neffa, Antonella Ruggero, Rosanna Casale. .
L’ORCHESTRA MANCINA chiude QUINDI il suo calendario di concerti estivi per dedicarsi a nuovi progetti musicali come la realizzazione di un nuovo cd ed una promozione con respiro più ampio che lì vedrà protagonisti fuori dai confini regionali. L'Orchestra Mancina nasce nel 1997 ed ha avuto modo negli anni di affermarsi come indiscussa novità nel campo musicale suonando anche con Artisti del calibro di Neffa, Kelly Joyce, Velvet, Antonella Ruggero, Rossana Casale, Paolo Belli. E’ formata da sette musicisti , con a capo il leader Antonio Tinelli, da molti anni mattatori assoluti delle piazze più disparate della Puglia, loro feudo musicale indiscusso, proponendo i classici della canzone italiana come non si sono mai sentiti, fra divertimento e sana follia. Molto apprezzati sono anche loro brani come “Volo”, “Buona speranza”, “Che sia tutto vero (libera Italia)”. La novità degli ultimi giorni è che l’Orchestra Mancina, che già da tempo strizza un occhio al resto dell’Italia, ad ottobre approderà sull’ambitissimo palco del Festival più allegro e divertente proposto su territorio nazionale: Festival “Clown & Clown” – undicesima edizione. Un Festival che in pochi anni ha regalato alla Città di Monte San Giusto, prov. di Macerata, il titolo di “Città del sorriso” e che ha visto affluire soltanto l’ultimo anno circa centomila persone. Non solo la band pugliese è stata scelta per esibirsi sul palco centrale della manifestazione ma anche per un doppio concerto nei momenti più importanti del Festival: il 03 ottobre per la chiusura della “Notte dei Clown” ed il 04 ottobre per la chiusura dell’intera manifestazione insieme a ENRICO BRIGNANO, DAVID LARIBLE, ENZO IACCHETTI, SIMONA ATZORI e DON CIOTTI quando sarà anche proiettato su maxi schermo il video del loro brano ”Buona speranza”. Anche Monte San Giusto dovrà, dunque, prepararsi ad un concerto molto movimentato, con la scatenatissima band pronta a far ballare tutti al ritmo rivisitato delle più belle canzoni italiane, tutte personalizzate, dalla prima all’ultima nota, con grande originalità, con uno spazio riservato a brani inediti. Sicuramente una tra le band più amate in Puglia che avrà modo, anche grazie al nuovo management seguito da alcuni mesi dal tarantino Giuseppe Fornaro, di farsi tanto apprezzare in giro per l’Italia.
Molto attesa, tra gli altri progetti, la definizione di due concerti nello storico teatro milanese di Zelig per fine anno.
D’altronde il loro repertorio è improntato sulla qualità ed è capace di affascinare qualsiasi tipo di pubblico e propongono un concerto spettacolo tutto da gustare con musica e divertimento assicurato.
I musicisti si presentano al pubblico con un look sempre diverso, assolutamente stravagante, anche questo parte integrante di uno spettacolo senza precedenti.
L’“Orchestra Mancina” è composta da: Antonio Tinelli (chitarra e voce, Giuseppe D’amati (chitarra elettrica), Benedetto Ferricelli (batteria), Nicola Spera (basso), Peppe Angelini (tromba), Maurizio Cardone (trombone), Ferdinando Filomeno (sax).
Insomma un bene augurante modo per salutare il ritorno alla vita cittadina in un clima di spensieratezza; è così che i commercianti dell’area – in collaborazione con l’Amministrazione comunale - daranno il loro particolare saluto alle famiglie del quartiere e della città.
SUI TEMI DELLA SCUOLA; LAVORO, AMBIENTE e LEGGE ELETTORALE
I Referendum per abrogare l'essenza di queste riforme sbagliate.
Per poter essere presentati alla Corte Costituzionale, che dovrà comunque decidere sul loro accoglimento, occorre raggiungere il traguardo nazionale almeno delle 500mila firme a livello nazionale. I cittadini che vogliono abrogare le suddette leggi troveranno OGGI e DOMANI in piazza Immacolata, a Taranto, appositi tavoli dove si raccoglieranno le firme dalle 17.30 alle 21.30
Se il 2011 è stato l’anno del manifestante, il 2015, secondo Il New York Times, sarà l’anno della sharing economy.
Le nuove piattaforme sociali servono e non solo a comunicare, ma anche a consumare, viaggiare, spostarsi, lavorare, socializzare. Ormai l’opposizione tra reale e virtuale è finita: il virtuale è diventato aspetto del reale. Siamo nell’era dell’accesso e del possesso, meno della proprietà. La collaborazione, condivisione, cooperazione, c’è sempre stata, oggi è recuperata nell’epoca elettronica. Il consumo collaborativo stabilisce un contatto alla pari tra le persone e vuole rappresentare una risposta positiva al dato che le risorse del pianeta sono limitate, la fiducia cieca nel progresso è venuta meno, anzi si teme di star peggio delle generazioni precedenti,il consumatore compulsivo appare in crisi. Occorre allora recuperare quel motto cinese, secondo cui la parola crisi significa pericolo, ma anche un’opportunità. L’economia della condivisione è appunto un’opportunità e si può ricondurre alla terza fase del WEB:Prima fase passiva:Internet- Seconda fase partecipativa:Internet più social network-Terza fase propositiva: tutte le tecnologie digitali.Le novità della fase propositiva sono la condivisione, la collaborazione, la fiducia negli sconosciuti, la riduzione dell’intermediazione, la glocalizzazione. La condivisione riguarda foto, video, notizie, informazioni, letture, ma anche oggetti (auto, casa, orto, utensili). I servizi collaborativi digitali generano tre vantaggi: economici, ambientali, sociali, come si può vedere dagli esempi più noti
BLABLACAR e RELAISRIDES
L’auto da prodotto diventa servizio. BLABLACAR mette in contatto chi ha bisogno di un passaggio condiviso in auto. RELAIRIDES mette in contatto chi vuole noleggiare un’auto privata. L’auto in fitto e l’auto condivisa si diffondono per l’aumentato costo della proprietà e favoriscono meno competizione per il parcheggio, meno congestione, meno anidride carbonica.
ETSY
È una community di piccoli e piccolissimi artigiani, al 90% donne, che vende prodotti in 150 paesi del mondo. Si taglia la coda lunga con un contatto diretto produttori-consumatori. Sede centrale a New York, 300 dipendenti, poca pubblicità, passaparola e social network. Nella ricerca di oggetti non industriali, migliaia di piccole aziende sono più sostenibili di poche aziende monopolistiche. In Italia 1162 persone impegnate. Lucia Squilleri, 24 anni di Alba, ha venduto 3500 capi femminili dal 2.007.
AIRBNB
Fondato nel 2007 a SOMA, S.Francisco. Si affitta una casa o una stanza. Oggi rappresenta il 10% degli alloggi a Parigi, il 17% a New York.
TASK RABBIT
I task rabbit sono micro imprenditori: assemblaggio mobili IKEA, portare a spasso il cane, scrivere una lettera per chi vuol riconquistare la fidanzata, comprare un regalo per la suocera, fornire assistenza in ospedale, lavorare nel terrazzo, prelevare una raccomandata alle Poste, imbiancare la casa.
LANDSHARE
Il concetto basilare è la terra come bene comune, si coltivano i terreni abbandonati in orti urbani. Chi offre il lavoro, chi offre il terreno; si stabiliscono termini di accesso, regole di comportamento, regole di scambio. Todmorden (Yorkshire) verso autosufficienza alimentare:lamponi, albicocche, ribes, verdure. Si utilizza una legge inglese del 1908, in base alla quale un lotto di terreno pubblico va concesso a fronte di richiesta di almeno sei persone. Va sottolineato altresì il valore formativo della coltivazione della terra nella scuola.
THE HUB
A metà tra uno studio di co-working e un incubatore, un luogo nel quale imprenditori sociali, creativi e professionisti lavorano a propri progetti e collaborano a quegli degli altri. Fondatore Alberto Masetti Zannini. Ci sono i portatori i talento e i portatori di progetto. Nella società dei servizi fortemente competitiva, The HUB ripropone uno spirito collaborativo, attraverso i workshop, ma anche i pranzi comunitari. Secondo The HUB non è l’idea che determina il successo di un’iniziativa, ma il processo partecipativo.
REOOSE e BARATTO AMMINISTRATIVO
Luca e Irina Leoni non sapevano che fare di un materassino, poi finito in discarica. Hanno avviato una piattaforma per il baratto e lo scambio. I crediti come nuova moneta. L’oggetto è valutato in crediti in base alla sostenibilità ambientale. Ventimila iscritti alla community, ottomila articoli pubblicati su piattaforma. I ricchi barattano per hobby, i poveri per necessità. Il baratto molto diffuso in Sardegna. Vari Comuni italiani, per lo più piccoli, vanno applicando il cosiddetto “baratto amministrativo”, normato dall’art. 24 del decreto Sblocca Italia, che concede ai cittadini che forniscono ore di lavoro e servizi in accordo con l’Amministrazione di avere uno sconto sui tributi: cura del verde, piccole manutenzioni, sostegno alle attività di pulizia. L’Amministrazione fornisce attrezzature a assicurazioni. Si adotta una via o una piazza; le mamme curano un parco giochi; un gruppo di musicisti riatta un vecchio mercato e lo trasforma in una sala prove. Tra i Comuni impegnati ricordiamo Invorio(Novara), Massarosa (Lucca), Bazzana e Palazzago (Bergamo). Dice Marino Niola: se anche il fisco ritorna al baratto, vuol dire che per andare avanti bisogna anche guardare indietro. Andiamo verso un futuro meno centralizzato, più negoziale e collaborativo. Un do ut des fatto di tempo, di competenze, di prestazioni, di servizi: un obolo in natura come le vecchie decime, ma con spirito nuovo che valorizza la partecipazione dal basso.
FUBLES
Concludiamo la rassegna con un riferimento sportivo. FUBLES organizza partite di calcetto 200 MILA gli iscritti, 400 a Maruggio (TA) con seimila abitanti. Ogni giocatore ha un rango come l’Elo per gli scacchisti.
LE RAGIONI DELLA SHARING ECONOMY
Non c’è dubbio che l’economia della condivisione sia stata incoraggiata dalla crisi e dalla esigenza conseguente di trovare risposte concrete in questa fase di difficoltà. Secondo alcuni economisti, perciò, essa conoscerà un prevedibile declino con il superamento, quando ci sarà, della crisi stessa. Non è d’accordo con questa tesi Jeremy Rifkin, che già nel 2.000 aveva pubblicato il libro “l’era dell’accesso” e che prevede semmai uno sviluppo con l’Internet delle cose, l’approccio partecipativo, il finanziamento dal basso. L’Internet delle cose significa che gli oggetti si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri. Le sveglie suonano prima in caso di traffico, i vasetti di medicina avvisano i familiari se si dimentica di prendere il farmaco; gli oggetti assumono un ruolo attivo grazie al collegamento alla Rete. Si delinea una quarta rivoluzione industriale, in cui la fabbrica viene ripensata con il digitale, in cui la catena di montaggio è monitorata in tempo reale per prevenire guasti. Nella Fabbrica 4.0, l’Italia, grande Paese manifatturiero, deve giocare alla avanguardia, anche perché nel mondo lo stile e il gusto italiano continuano a segnare livelli di eccellenza in tanti campi.
Con la sharing economy si determina un diverso equilibrio fra mercato, Stato e società, in cui i mercati progressivamente cedono il passo alle reti, la proprietà diviene meno importante dell’accessibilità e si afferma il cittadino smart, allo stesso tempo fruitore e produttore di servizi. Secondo Marco Mistretta, il capitalismo e il socialismo perdono peso nella società, si affermano gli imprenditori sociali, l’energia verde, le stampanti 3D,il finanziamento partecipativo. Aumentano la partecipazione e il protagonismo dal basso, spesso grazie alla collaborazione degli Enti locali. Secondo Evgeny Morozov, sociologo ed esperto di nuovi media, invece tende ad affermarsi un modello individualistico a scapito del modello sociale. Le aziende private americane della Silicon Valley gestiscono sempre più servizi pubblici ed acquisiscono ingenti profitti e grande potere.
Se usare un oggetto non significa di per sé possederlo, il vecchio modello di consumo del capitalismo va in crisi. La Barclays, grande banca di investimenti, ha condotto uno studio sulle ricadute della sharing economy sull’economia tradizionale . Nel settore dell’auto, ad esempio, la concorrenza dei vari Uber o Blablacar può portare ad una riduzione del 60% del parco macchine e una riduzione del 40% delle auto nuove. Lo stesso vale per gli alberghi. Già oggi il 10% dell’offerta di alloggia Parigi passa attraverso Airbnb; il 17% a New York. Così il settore del lusso. Già oggi l’usato on line vale 34 miliardi di dollari su un totale di 400 miliardi e la percentuale è destinata a crescere. Su eBay le borsette di lusso costano 500 dollari contro i mille del prezzo pieno.In conclusione, il mondo è in rapido e tumultuoso cambiamento Non si può fermare il cambiamento, semmai bisogna imparare a gestirlo.
Giovanni Battafarano
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