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Giornale di Taranto - Visualizza articoli per tag: AGLI STATI GENERALI SULL’ECONOMIA DEL MARE TENUTISI A La Spezia IL 4 ottobre 2013 l’Assessore Nardoni invita il Ministro per l’Ambiente Andrea Orlando:a “colmare un vuoto legislativo per riconoscere ruolo ambientale ai pescatori italiani”
Intervento a La Spezia dell’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, nell’ambito del Focus su “La valorizzazione delle aree protette e la sostenibilità ambientale come fattore strategico di sviluppo”, tenutosi agli Stati Generali delle Camere di Commercio italiane sull’Economia del Mare. All’appuntamento a cui hanno partecipato tecnici ed esperti del settore era presente anche il Ministro per l’Ambiente Andrea Orlando. Dobbiamo fare del patrimonio delle risorse locali non delocalizzabili (beni ambientali, patrimonio artistico-culturale, tradizione produttiva agricola, zootecnica, alieutica e agroalimentare di eccellenza) il vero modello di riconversione economica green del nostro Paese – ha detto Nardoni all’assemblea degli Stati Generali – e la Puglia in questo ha già dato prova di grande attivismo sviluppando sia in termini di valori, sia in termini di crescita complessiva, importanti traguardi sul mercato del turismo e su quello delle esportazioni di prodotti agroalimentari. Una metamorfosi – ha spiegato ancora Fabrizio Nardoni – che deve andare oltre l’interpretazione in chiave economica del modello green per essere anche passaggio culturale del mercato e delle comunità. Per Nardoni su queste premesse si aprono, dunque, nuove chance di sviluppo per territori un tempo considerati marginali o compromessi. Io provengo da Taranto – ha detto l’Assessore Nardoni – e lì più che altrove rivedere gli asset di sviluppo economico e occupazionale è un imperativo di sopravvivenza che assegna grandi responsabilità alla futura governance anche della ricorsa mare. Il questo il nuovo FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) 2014-2020 ci offre importanti linee guida – dice Nardoni – prevedendo una politica marittima integrata, attraverso il principio di regionalizzazione nella gestione della pesca, che pone in primo piano la difesa del pescatore ma anche e soprattutto la tutela del mare.La parola d’ordine è: integrazione. Dobbiamo subito mettere in sintonia la filiera del mare (diporto, pesca, acquacoltura, cantieristica, turismo)- ha sottolinea l’assessore regionale nel suo intervento - anche per non far perdere all’Italia importanti quote di mercato di quello che nello studio di Unioncamere nazionale si preannuncia come il vero volto nuovo dell’economia italiana che nel 2011 ha prodotto 41,3miliardi di euro di valore aggiunto e un bacino lavorativo di circa 800mila unità. Ma da assessore al ramo e da coordinatore nazionale di tutti gli assessori all’agricoltura italiana Nardoni pone sugli scudi soprattutto il mondo della pesca. Occorre guardare con occhi nuovi alla figura del pescatore – ha dichiarato – e in questo credo sia necessario colmare un vuoto legislativo tutto italiano che non rende giustizia del grande lavoro in ambito ambientale svolto da questi operatori del mare. Riferendosi poi al Ministro Orlando Nardoni ha detto: “La legge definisce le attività connesse a quella di pesca ma non include i pescatori nei ruoli di gestione ambientale che pure svolge quotidianamente (pulizia dei porti, dei fondi, ruolo di sorveglianza nelle aree protette), così come non riconosce premialità ad esempio ai pescatori che si impegnano in interventi di acquacoltura biologica, al contrario di quanto avviene per gli agricoltori che in molte misure di sostegno di vedono riconoscere contributi e incentivi per la manutenzione del verde, del paesaggio. Nella crisi del settore della pesca i pescatori italiani, sperando anche in un ritorno al mare da parte delle nuove generazioni, devono poter contare di più su voci che non solo consentano di integrare il reddito ma siano in grado di restituire alla categoria la dignità che merita”.