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Giornale di Taranto - Visualizza articoli per tag: “BLACKSTAR – NATI SOTTO UNA STELLA NERA”: IL FILM SUI RIFUGIATI TRATTO DA UNA INCREDIBILE STORIA VERAANTEPRIMA PUGLIESE AL “BELLARMINO” DI TARANTO IL 14 E 15 OTTOBREDOPO LE PROIEZIONI DIBATTITO CON L’ATTORE ANDREA SIMONETTI
Le storie dei clandestini possono avere anche un lieto fine. La realtà è racchiusa in un film da non perdere, Black Star-Nati sotto una stella nera, che il cinema Bellarmino di Taranto si onora di ospitare in anteprima pugliese ed in contemporanea con l’uscita nazionale in altre sale, lunedì 14 e martedì 15 ottobre prossimi in due spettacoli al giorno, con i seguenti orari: 19.30-21.30. Seguiranno, dopo i secondi spettacoli, il dibattito con l’attore, sceneggiatore e regista tarantino Andrea Simonetti, tra i protagonisti della pellicola firmata dal regista Francesco Castellani. L’incontro sarà moderato dal giornalista de “La Gazzetta del Mezzogiorno” Alessandro Salvatore e condotto dall’attore Michele Bramo. Biglietti disponibili (intero 6.50 euro, ridotto 5.50 euro) al botteghino ma anche in prevendita presso il Cinema Bellarmino di Taranto in Corso Italia. Scrive il regista Francesco Castellani: “Black Star è liberamente ispirato ad una vera squadra di calcio di rifugiati, la "Liberi Nantes Football Club". Ho conosciuto la squadra nel 2007 su un polveroso cam­po di calcio della periferia romana in occasione di una partita contro una squadra di ragazzi romani. In campo appariva uno striscione: “FREE TO PLAY” c’era scritto. Credo che la suggestione di partenza del film sia stata proprio in quel “liberi di giocare”; l'aspirazione cioè ad uno spazio di gioco che è anche di vita e di espressione. Un bisogno comune a tutti, che vale per un campo su cui giocare ma vale per la vita, per il lavoro, per il talento e per l’amore; vale per un rifugiato, per un clandestino, ma anche per un qualunque ragazzo italiano. Tutti cerchiamo la nostra stra­da, il nostro destino e una dimensione di vita da vivere liberamente. E tutti allo stesso modo questa possibile libertà la sentiamo minacciata dalla precarietà e dalla paura. Il film racconta una disputa di quartiere per un campo di calcio abbandonato, una vera e propria "guerra tra poveri", che è anche una scoperta dell'Altro. I personaggi che nel corso della vicenda si confrontano e si scontrano, fanno da specchio alle pulsioni e alle paure a cui ci spinge il disagio di vivere il nostro tempo, ma sono anche il riflesso dei sentimenti e degli slanci istintivi che possono darci la forza di cambiare una situazione. Non volevo realizzare un film “sulla Migrazione” ma raccontare piuttosto una storia di relazioni umane in bilico tra commedia e tensione. Il fenomeno della migrazione entra di riflesso nella vicenda, come catalizzatore di tensioni tra persone calate in una realtà quotidiana nella quale l'incertezza e la precarietà del vivere accomunano migranti e non migranti, ugualmente privi di identità e stabilità”. Immagina di essere fuggito da casa tua e dal tuo Paese per un viaggio senza ritorno; immagina di non avere più niente; immagina di essere un rifugiato: sei solo e ti ritrovi in una grande città confusa e straniera che si chiama Roma; immagina di incontrare altri come te e con loro diventare parte di una piccola squadra di calcio organizzata da quattro ragazzi italiani che hanno ottenuto in gestione un campetto abbandonato di periferia. Immagina che proprio quando finalmente sei parte di un progetto e non sei più un numero, ti trovi costretto ad occupare quel campo e viverci dentro barricato come se fosse la tua Terra Promessa. Perché qualcuno vuole togliertelo e ha la forza di farlo. Immagina che per vincere avrai bisogno di saper sorridere nonostante tutto e che accada un miracolo anche se lo sai bene: i miracoli non esistono, le persone sono l’unico miracolo possibile…
Pubblicato in Eventi